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lunedì 28 febbraio 2022

Icaro: il volo su Roma e la beffa al Fascismo

 

in La Civiltà Cattolica. Anno 4117 Gennaio 22  Abstract

Giancarlo Pani S.I.

 

«I:atteggiamento che consiste nell'ammirare il fàscismo pur deplorandone gli eccessi non ha senso. Ilfascismo non può esistere che grazie ai suoi eccessi: sono la sua logica)). Esordisce così il nuovo romanzo storico di Giovanni Grasso, Icaro, il volo su Roma, che tocca uno dei periodi più tragici della nostra storia. Il volo su Roma di Lauro De Bosis, trentenne, poeta e letterato, il 3 ottobre 1931 fu una clamorosa beffa a Mussolini, che assistette impotente a un lancio di 400.000 volantini: portavano un messaggio di libertà a un popolo schiavo. Purtroppo il successo si trasformò in tragedia, perché l'aereo, finito il carburante, s'inabissò nel Mediterraneo. La vicenda s'intreccia con la tournée in Italia di Ruth Draper, l'attrice teatrale più famosa di New York. Tra lei e Lauro nasce un amore travolgente, che si nutre di bellezza, di valori civili e di lotta al fascismo.

 La rivista è reperibile presso la Emeroteca del CESVA ( info didattica.cesvam@istitutonastroazzurro.org

domenica 20 febbraio 2022

Agricoltura nella provincia di Ancona Studio e dati 1929-1930.

 

DISTRIBUZIONE E CONDUZIONE DELLA PROPRIETÁ  RURALE

 

La superficie agraria e forestale del Comune di Ha. 10047, si divide tra i singoli proprietari fondiari, che possiamo distinguere in grandi, medi, piccoli. - Dei numerosi criteri che guidano in tale classificazione, ho scelto quello riferentesi all'estensione superficiale, perché mi è sembrato essere questi il più esatto data la omogeneità della zona studiata; stabilendo pertanto e con riferimento alla mezzadria, di chiamare “piccolo proprietari” i possessori sino a 25 Ha. di terreno; “medi proprietari” i possessori da 25 a 100  Ha.; “grandi proprietari” i possessori di più di 100 Ha. di terreno. Con la scorta dei dati catastali ho potuto stabilire che  Ha. 4737 si ripartiscono tra  16 grandi proprietari; Ha. 2653 tra 56 medi proprietari; Ha. 2350 tra 370 piccoli proprietari. Nel totale di questa superficie si comprendono Ha. 1051 che spettano ad opere benefiche ed assistenziali ed alle Parrocchie. In questo totale inoltre vivono ben 1211 famiglie di coloni mezzadri.

La piccola proprietà coltivatrice occupa Ha. 307 divisi in 95 coltivatori.- E' strano, o perlomeno così può sembrare che in una zona come quella studiata, ove i coloni mezzadri hanno fatto per il passato lauti  guadagni, la piccola proprietà coltivatrice sia così poco sviluppata. Vedremo in seguito la ragione di questo fatto.

L'affitto non è esteso nella zona. Esso si limita ai fondi delle Opere di Beneficenza e al 31 Dicembre 1929 solo 17 erano gli  affittuari di fondi condotti a mezzadria; 7 gli affittuari coltivatori diretti. Il subaffitto è rarissimo. Tra i piccoli proprietari coltivatori ve ne sono 15 proprietari di altri fondi condotti a mezzadria. Assai numeroso è invece il gruppo di coloni mezzadri di altri poderi che conducono a  mezzadria, e generalmente sono questi i coloni che si trovano nelle grandi proprietà.

 Da quanto sinora sono venuto dicendo risulta evidente che la forma quasi totalitaria di conduzione è la mezzadria, la quale ha la figura  e la conformazione giuridica di una società tra chi pone il capitale fondiario e chi pone il lavoro. Entrambi i soci pongono poi in parti quasi eguali il capitale di esercizio.

 Il sistema di cultura è un sistema intensivo-attivo per grande prestazione e di capitale e di lavoro. Non v'è assenteismo da parte dei proprietari; anzi devo subito dire come i medi proprietari e buona parte dei piccoli sono quelli che direttamente si interessano dell'impresa portando ad essa un contributo tecnico lodevolissimo e cosciente. Le piccole proprietà nelle quali il proprietario non porta il suo contributo tecnico, si raggruppano variamente sotto la direzione di un esperto, che le amministra e le cura. Le grandi proprietà sono frazionate in poderi in unità tecnico-economiche sistemate in modo tale da rendere possibile, qualora fosse necessaria, una loro vita autonoma. Tali unità si raggruppano in fattorie sotto la direzione del fattore, tecnico diplomato, e le fattorie vanno a costituire l'azienda alla cui direzione è proposto un tecnico laureato.

Esulando da qualsiasi forma morbosa di campanilismo  e mantenendo quel senso di obiettività che informa il presente lavoro, non posso esimermi, anche perché ciò conduce a deduzioni di un certo interesse, dal mettere in rilievo l'abilità e la capacità tecnica di tutti quegli individui che nel Comune  esplicano la loro opera intellettiva a vantaggio dell'agricoltura. Si deve a tale abilità appunto, se da qualche decennio a questa parte, l'industria razionale del bestiame, gareggia e vince quella delle altre zone nella Regione; se è stato possibile raggiungere quella media di produzione granaria che già ho riportato; se l'agricoltura si esplica nella sua forma più utilitaria. - Una tale osservazione mi permettere di giungere anche ad una considerazione di indole sociale; quella cioè che i coloni hanno la tendenza di rimanere coloni allo stato di mezzadro. Come spiegare infatti che numerosi coloni mezzadri,  proprietari di uno o più fondi, anziché trasformarsi in piccoli proprietari coltivatori rimangono coloni? Stando a quanto su tutti i libri è dato leggere, stando a quella famosa tendenza che spinge il contadino a liberarsi dal giogo del proprietario; come se questi lo considerasse come un suo schiavo opprimendolo con la sua potenza; si dovrebbe senz'altro ammettere che tali coloni mezzadri, non appena proprietari, dovessero mutare la loro condizione sociale per trasformarsi, per raggiungere cioè quel gradino più elevato che, si crede e si dice, il piccolo proprietario coltivatore  occupa nei confronti del colono mezzadro. Invece tutto ciò non avviene, e non certo per l'insufficienza della proprietà a mantenere la famiglia giacché numerosissimi sono gli esempi della  infondatezza su cui la eventuale obiezione potrebbe basarsi. Perché allora? Ma perché il colono mezzadro ha conosciuto appieno l'abilità di chi lo dirige; nel tecnico ha posto tutta la sua fiducia ed ha la certezza che, attraverso la sua opera, possa giungere a lui il massimo tornaconto. Non solo questo, ma il colono mezzadro che rimane tale pur essendo proprietario, apprende dal tecnico, e ciò che esso apprende non utilizza solo per il fondo che coltiva, bensì applica ai fondi che possiede, potendo così trarre da essi quel maggior rendimento che non avrebbe potuto ottenere se in balia di se stesso o quasi si fosse trasformato in piccolo proprietario coltivatore.

Tutto ciò avviene con particolare risalto nelle grandi proprietà e nelle medie che più si avvicinano alle prime. Anticipando, quanto forse avrò occasione di dire nelle conclusioni e riferendomi a quanto sinora ho detto, esulando da numerose altre considerazioni che farò, appare già come la grande e  media proprietà. e più la prima che la seconda, così come esse sono organizzate, così come esse vivono nell'ambiente studiato, siano le forme che meglio delle altre assicurano un maggior reddito, assicurano un maggior prodotto netto, modellano cioè l'agricoltura nel suo tipo più utilitario.

martedì 15 febbraio 2022

Piazza del Plebiscito. Ricorrenza della Repubblica Romana

 


l 9 febbraio a ricordo della costituzione della Repubblica Romana del 1849,si è svolta in Piazza del Plebiscito ad Ancona un breve cerimonia con apposizione di corone; erano presenti il Prefetto, il Questore, un rappresentante del Sindaco della città e di altre associazioni.

Il nostro labaro era presente, portato dal Vice Presidente Prov.le Massimo Ossidi e dal Socio Vasco Belogi .