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sabato 19 marzo 2022

Giuseppe Alabastro. Il Piano Polacco per la conquista di Ancona

 


 

La situazione tattico-operativa: una occasione non colta.

 

Il II Corpo d’Armata Polacco, che sostituisce nel versante adriatico il I Corpo d’Armata Britannico, è duramente provato a Cassino ed ha bisogno di organizzarsi, tantochè il gen. Anders, per non usurarlo troppo ed andare incontro a spiacevoli sorprese, impiega una sola divisione, la Karpatica, lungo la litoranea, tenendo praticamente in riserva il resto del Corpo.

All’interno la manovra è affidata al Corpo Italiano di Liberazione (C.I.L.). Inizialmente, oltre Pescara, del Corpo Italiano di Liberazione è operativa solo la 184a compagna motociclisti della Nembo, che si dirige prima verso l’Aquila e poi verso Teramo. Sono zone praticamente sgombre di Tedeschi, tranne qualche elemento ritardatore. I soldati della Nembo invitano la popolazione a dare un contributo sostanziale al ripristino delle strade. Quando il grosso del Corpo Italiano di Liberazione si mette in marcia, questa funzione risulterà essere ben assolta.

Il fronte adriatico, quindi, vede lungo la litoranea l’avanzare della divisione Karpatica, ed all’interno il Corpo Italiano di Liberazione. Questi, nell’avanzata, mostra tutti i suoi limiti oggettivi, il principale del quale è il fatto che non è motorizzato, per cui in realtà su mezzi, autotrasportata, si muove solo la Nembo, scaglionata in profondità.

Questo dello scaglionamento in profondità delle truppe è una caratteristica dell’impiego del Corpo Italiano di Liberazione in quanto il pericolo sul fianco da parte dei Tedeschi è praticamente inesistente.

Scrive Massimo Mazzetti:

 

“…..per cui abbiamo sempre una forza rilevante a sinistra non si sa bene perche. Comunque è chiaro, che la forza d’urto di queste unità, l’una scarsamente motorizzata e l’altra duramente provata, non poteva essere trascinante, anche se l’avanzata procede bene in effetti, però, la prima resistenza, è nell’area di Filottrano, rappresenta per gli Italiani l’unico grande combattimento che hanno sostenuto. Per quanto riguarda i Polacchi, le cose sono un po’ diverse...”[1]

 

I Polacchi combattono in Italia, pensando alla Polonia; devono conseguire vittorie sul terreno da far pesare poi sul piano politico a vittoria ottenuta. Questo si sposa con l’interesse britannico a non dare per contro agli Italiani opportunità atte a conseguire sul terreno vittorie che poi sarebbero imbarazzanti sul piano politico. Su questo interesse di fondo si basa il piano generale dell’azione su Ancona, che prevedeva l’azione sostanzialmente sviluppata solo dai Polacchi nei tratti principali, lasciando agli Italiani, di cui non si può fare a meno, quelli secondari.

L’azione principale, quella di rottura, viene svolta dai Polacchi stessi; agli Italiani vengono affidati compiti di copertura e sicurezza del solo  fianco sinistro d’attacco; quello destro non esiste in quanto vi è il mare, ove si è costretti a sostenere solo piccoli scontri, ma in cui - come vedremo - verranno svolti compiti di inganno ed occultazione.

 

Scrive ancora Massimo Mazzetti:

 

Non mi sembra che il comando del Corpo di Liberazione Italiano si sia reso conto, preoccupato come era solo di limitare le perdite, che in realtà c’erano dei problemi più gravi, i tempi d’arresto imposto dai Tedeschi avevano un motivo ben preciso, cioè di far perdere tempo. Quando gli Americani sono arrivati ormai all’Arno, quando gli Inglesi si sono avvicinati a Firenze, questi ultimi si sono resi conto, ed è il Comando dell’VIII Armata, non la testa gloriosa del Comando del Gruppo d’Armate, (il Maresciallo Harold Alexander, n.d.a), che si rende conto che la direttrice di penetrazione più facile è quella adriatica. Allora viene ritirato il Corpo di Liberazione Italiano, e viene sostituito da una serie di unità di punta canadesi, che dovevano impartire il colpo d’ariete.” [2]

 

In questa situazione, l’errore di Alexander è di non aver compreso che la direttrice adriatica era la più redditizia, attirati come sono i Comandanti alleati abbagliati dal miraggio di arrivare a liberare Roma per primi, come accadde al gen. Clark, ed allo stesso Alexander, Firenze, per trovarsi poi ai piedi degli Appennini al termine della stagione estiva.

 Mazzetti - e non si può non concordare con lui - muove una critica al Comando del Corpo di Liberazione Italiano attribuendo ad Utili ed a tutto il suo Stato Maggiore il demerito non solo di non aver afferrato l’importanza di non subire perdite e di non esporsi a rischi come quello dal quale è derivata la disfatta di Montelungo, ma anche il non aver saputo cogliere l’importante occasione di intervento operativo venutasi a creare a seguito sia degli errori strategico-decisionali di Alexander che dall’assenza di presidio nemico sul territorio, determinatesi con il ritiro tedesco dal settore adriatico.

Nel sopra descritto contesto, estremamente importante e vantaggioso per gli Italiani si palesava un eventuale accreditamento  a punta di diamante dell’offensiva, dapprima su Ancona e poi verso la Linea Gotica, e ciò non solo in termini di rinnovamento motivazionale, bensì anche e soprattutto perché una rapida avanzata sul versante adriatico avrebbe certamente dato una svolta decisiva verso la fine della guerra in Italia.

La mancata comprensione ed attuazione di tale circostanza ha condizionato tutto l’operato del Corpo Italiano di Liberazione nell’estate del 1944.

 

Utili, dopo la battaglia di Filottrano, avrebbe potuto e dovuto con fermezza tentare di convincere Anders all’utilizzo del Corpo Italiano di Liberazione, al fine di poter svolgere un ruolo attivo e fondamentale nella conquista di Ancona. Le posizioni tedesche sul Monte della Crescia, perno della difesa tedesca, potevano essere attaccate e la partecipazione a ciò, insieme ai Polacchi, avrebbe dato ampio lustro sia al Corpo Italiano di Liberazione che all’Italia.

 

Queste riflessioni, naturalmente, non cambiano il corso della Storia, ma sottolineano come il  Corpo Italiano di Liberazione, dopo Filottrano, abbia perso una concreta occasione per essere protagonista dell’attacco diretto su Ancona. Per contro, tuttavia, troppo debole era il tessuto tattico-operativo di provenienza, troppo labile il potere del Capo di Stato Maggiore Generale maresciallo Messe e ancora più fragile il potere politico. Non si poteva rischiare quel poco che Filottrano aveva dato in termini di prestigio, investendolo in azioni certamente di ampia redditività politico-strategica, ma tali da andare ben al di là delle risorse con le quali il Corpo Italiano di Liberazione stava già affrontando la difficile situazione tattica nella quale era venuto a trovarsi.

Il Corpo Italiano di Liberazione partecipò, dunque, all’attacco di Ancona, accontentandosi tuttavia di un ruolo subalterno nel quadro delle operazioni, con una partecipazione di bassissimo profilo, al fine di evitare il rischio di un'altra Montelungo.  

 

 

 

 

 

 



[1] Mazzetti M., Aspetti operativi della campagna primavera-estate 1944, in Atti del Convegno di Studi, Corinaldo 22.23.24 Giugno 1994, Sala Grande del Comune, Roma, Centro Studi e Ricerche sulla Guerra di Liberazione, Scena Illustrata Editrice, 1996.

[2] Mazzetti M., Aspetti operativi della campagna primavera-estate 1944, cit.. Secondo Mazzetti, …”la mancata comprensione dell’utilità della direttrice adriatica, ha provocato  il prolungamento  di alcuni mesi, quelli invernali 1944-1945, della guerra in Italia. Questo perché, se la gravitazione sulla linea adriatica fosse stata operata fin dall’inizio, avrebbe dato la possibilità alle truppe alleate di trovarsi al di là della linea degli Appennini, prima che le piogge bloccassero ogni cosa, avrebbe permesso di muovere senza troppe difficoltà come avverrà, in fondo, nell’aprile dell’anno dopo”.

giovedì 10 marzo 2022

l'Etica Femminile


 

Una vittima della furia nazista. Alberto Trionfi. La traslazione dei resti mortali al Cimitero di Ancona

 


GENERALE ALBERTO TRIONFI

Sabato 29/01/2022 sono stati traslati i resti del generale Granatiere A.Trionfi, pluri decorato al VM.

La cerimonia si è tenuta al campo militare dei caduti della seconda guerra mondiale nel cimitero di Tavernelle di Ancona con la presenza di autorità civili e militari, rappresentanti di alcune associazioni d’arma e del Labaro dell’Istituto del Nastro Azzurro.

Una breve storia del decorato: nasce a Jesi (Ancona) il 2 luglio 1892 da antica e nobile famiglia ed inizia la carriera delle armi il 7 novembre 1911 quale allievo volontario alla Scuola Militare di Modena da dove uscì sottotenente dei Granatieri il febbraio 1913.

Dall’aprile 1914 al marzo 1916 fu in Libia ove conseguì la promozione a Tenente (luglio 1915). Durante la Prima Guerra mondiale fu ferito tre volte ricevendo una medaglia di bronzo al Valor Militare.

Dal 1924 al 1926 frequentò con successo i corsi della Scuola di Guerra a Torino. Promosso maggiore nel gennaio 1927, venne destinato al Corpo di Stato Maggiore e successivamente al Comando della Divisione di Napoli nel gennaio 1931.

Tenente colonnello nel maggio 1932 e nel 1935 capo della Delegazione Trasporti di Napoli. Nel 1936 viene trasferito al Corpo di Armata di Napoli come sottocapo di Stato Maggiore.

Promosso colonnello nel 1937 assunse il Comando del Terzo Reggimento Granatieri con il quale nel luglio 1939 partecipò all’occupazione dell’Albania. Nel 1939 fu Capo di Stato Maggiore della Divisione “Siena” a Napoli e nel 1940 fece ritorno in Albania.

Nel dicembre dello stesso anno raggiunse la Divisione “Lombardia” quale Capo di Stato Maggiore. Nel 1941 fu trasferito allo Stato Maggiore, poi al Comando della Difesa Territoriale di Roma e nel settembre al Comando del XVII° Corpo d’Armata.

Nell’ottobre del 1941 ebbe il comando della Scuola Militare di Roma.

Promosso generale di Brigata nell’ottobre 1942, venne destinato al Comando della Divisione “Cagliari” quale comandante della fanteria divisionale in Grecia a Navarino nel distretto di Pylos.

Dopo una breve licenza in Italia,  partì da Roma la mattina del 7 settembre 1943 ed arrivato in Grecia fu preso prigioniero dai tedeschi; non avendo aderito alla RSI, venne internato in Polonia, nel lager 64Z (Oflag 64/Z) situato a Schokken (attuale Skoki).


La prigionia durò dal 30 settembre 1943 al 28 gennaio 1945, quando, in una marcia di trasferimento, in località Kusnica Zelichowaska fu trucidato insieme ai generali Carlo Spatocco, Emanuele Balbo Bertone, Alessandro Vaccaneo, Giuseppe Andreoli ed Ugo Ferrero.

I polacchi del posto interrarono le salme dei generali e le posero nel cimitero locale.

Il 7 gennaio 1956  la salma rientrò on Ancona e venne provvisoriamente posta in una tomba di un parente, fino alla traslazione del 29 gennaio 2022 nel cimitero riservato ai caduti della seconda guerra mondiale. 

Il generale è decorato con 1 Medaglia d'Argento al V.M. e  2 Medaglie di Bronzo al V.M. .

 

( A Cura di Massimo Ossidi, Vice Presidente dell'Istituto del Nastro Azzurro - Federazione di Ancona

mercoledì 2 marzo 2022

Associazione di Storia Contemporanea. Marzo 2022

 

MARZO 2022

LA FRASE del MESE

Il successo è il metro di misura solo

per chi non ha una sua verità da sostenere

ERNESTO ROSSI

Gent.me Socie e Soci,

ecco gli incontri previsti nel mese entrante: sono diversi per la concomitante uscita di tre nuove opere.

Cordiali saluti.

Marco Severini

Presidente ASC

 

1)      giovedì 3 marzo, ore 18.30-20.00, Piattaforma associativa, terza lezione del Primo Corso di scrittura storica *.

2)       martedì 8 marzo, Macerata, Biblioteca Statale, ore 16.00, presentazione del libro di Marco Severini, Fuga per la libertà, Storia di Alda Renzi e di un salvataggio collettivo nel 1943 (Ed. Aras, 2021). Presenta la prof.ssa Lidia Pupilli, Direttrice scientifica dell’Associazione di Storia Contemporanea. Patrocinio del Dipartimento di Studi Umanistici (d’ora in avanti DSU) dell’Università di Macerata. NEWS

3)      martedì 8 marzo, Treia (Mc), Ristorante Il Villino, ore 18.00, presentazione della nuova edizione (5a) del Dizionario biografico delle donne marchigiane (1815-2022), a cura di L. Pupilli e M. Severini (Ed. Il lavoro editoriale, 2022). Evento organizzato da Associazione Culturale di Treia, Club Soroptimist Macerata, Accademia Georgica di Treia. Intervengono i curatori e alcuni tra gli autori e le autrici del volume. Patrocinio del DSU dell’Università di Macerata. NEWS

4)      giovedì 10 marzo, Senigallia, Sala Conferenze della Biblioteca Comunale “Antonelliana”, in occasione del 150° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini, padre della patria, ore 17.00, il prof. Pietro Polito, direttore del Centro Studi “Gobetti” di Torino presenta il volume, G. Mazzini, Dei Doveri dell’uomo, a cura e con introduzione di M. Severini (Ed. Aras, 2022). Evento organizzato dal Centro Cooperativo Mazziniano e dall’Associazione Mazziniana Italiana di Senigallia e dall’Associazione di Storia Contemporanea. Intervengono Alessandro D’Alessandro e Marco Severini. Patrocinio del DSU dell’Università di Macerata. NEWS

5)      venerdì 11 marzo, ore 19.00-20.00, Piattaforma associativa, quarta lezione del Primo Corso di scrittura storica.

6)      domenica 13 marzo, Trecastelli (An), Museo Nori de’ Nobili, ore 18.00, presentazione del volume Dizionario biografico delle donne marchigiane (1815-2022), a cura di L. Pupilli e M. Severini (Ed. Il lavoro editoriale, 2022). Evento organizzato dal suddetto Museo in collaborazione con l’ASC. NEWS

7)      martedì 15 marzo, Civitanova Marche (Mc), Biblioteca Comunale “Zavatti”, ore 16.30, presentazione del volume, G. Mazzini, Dei Doveri dell’uomo, a cura e con introduzione di M. Severini (Ed. Aras, 2022). Evento organizzato dalla Biblioteca comunale insieme ad altri enti del posto. Intervengono alcuni studiosi del posto. Patrocinio del DSU dell’Università di Macerata. NEWS

8)      giovedì 17 marzo, ore 18.30, Piattaforma associativa, quinta lezione del Primo Corso di scrittura storica.

9)      venerdì 18 marzo, Fano (Pu), Biblioteca MeMo, ore 17.00, presentazione del volume di Pietro Polito, Un’altra Italia (Ed. Aras, 2021). Dialoga con l’autore la socia Federica Savini.

10)  venerdì 18 marzo, Ancona, Libreria Fogola, ore 18.30, presentazione della nuova edizione (5a) del Dizionario biografico delle donne marchigiane (1815-2022), a cura di L. Pupilli e M. Severini (Ed. Il lavoro editoriale, 2022). Intervengono i curatori, autori e autrici dell’opera. NEWS

11)  sabato 19 marzo, Filottrano (An), Biblioteca Comunale, ore 17.30, presentazione del volume Dizionario biografico delle donne marchigiane (1815-2022), a cura di L. Pupilli e M. Severini (Ed. Il lavoro editoriale, 2022). Evento organizzato dalla Biblioteca comunale insieme ad altri enti del posto. Intervengono i curatori e alcuni tra gli autori e le autrici del volume. Patrocinio del DSU dell’Università di Macerata. NEWS

12)  lunedì 21 marzo, Piattaforma associativa, riunione della redazione della rivista associativa “il materiale contemporaneo”.

13)  giovedì 24 marzo, Fano (Pu), Biblioteca MeMo, presentazione del volume G. Mazzini, Dei Doveri dell’uomo, a cura e con introduzione di M. Severini (Ed. Aras, 2022). Evento organizzato dalla casa editrice Aras, in collaborazione con la Biblioteca MeMo. Patrocinio del DSU dell’Università di Macerata. NEWS

14)  venerdì 25 marzo, ore 19.00-20.00, Piattaforma associativa, sesta e ultima lezione del Primo Corso di scrittura storica.

15)  lunedì 27 marzo, Radio Ascoli, ore 19.05-20.00, nell’ambito della rassegna “Un Mondo di Libri”, presentazione del libro di Marco Severini, Da Conte a Draghi. Problemi e scenari del biennio pandemico (Ed. Aras, 2022). Intervengono Maurizio Piccioni, Maura Marziali, Rita Forlini e Luciano Luciani (frequenze fm | 103.0 / 87.5 / 98.1 / 90.1). NEWS

16)   giovedì 31 marzo, Ascoli Piceno, sede dell’Archivio di Stato, ore 16.30, conferenza sul tema “Le donne e gli archivi”, tenuta dai proff. Marco Severini e Lidia Pupilli. Evento organizzato dal direttore dell’Archivio di Stato di Ascoli Piceno, dr. Emanuele Tedeschi. Interviene il direttore dell’Archivio, dr. Emanuele, la past direttrice dr.ssa Laura Ciotti e la prof.ssa Rita Forlini, Vicepresidente dell’Associazione di Storia Contemporanea. Patrocinio del DSU dell’Università di Macerata. NEWS

 

 

 

*Il Corso si tiene dalle 18.30 alle 20, online, sulla piattaforma associativa ed è promosso insieme al Liceo “Perticari”, ente formatore Miur. Durante il mese di marzo si svolgerà alternativamente il giovedì e il venerdì, come sopra elencato. Alla fine sarà rilasciato un attestato che potrà essere ritirato la sera stessa di venerdì 25 marzo nel corso di una pizza che si terrà al Ristorante “Pomodoro” di Senigallia (bisogna prenotare entro giovedì 24 inviando una semplice mail ad ascontemporanea@gmail.com). Il Corso è gratuito per i soci (sono richiesti 5 euro di spese di segreteria, da versare sul conto associativo: si veda il link “Opportunità” del sito assocontemporanea.wordpress.com).