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giovedì 30 gennaio 2020

1944. La Guerra in Casa .4 dal 1 al 4 luglio La prima cannonata in Osimo


Domenica 2 luglio
Francesca Bonci non scrive nella dal 2 al 4 luglio, pressata dagli avvenimenti, che sono via via sempre più difficili. Poi il 4 luglio fa un ampio resoconto di questi tre giorni.
4 luglio 1944. Dal momento che ho smesso di scrivere abbiamo passato delle ore terribili. Erano circa le 19 di sabato (1 luglio 1944 n.d.a) ed io ero andata a prendere lo zio in ufficio, quando ad un tratto sentiamo una fortissima cannonata. Ci ritorniamo non sapendo quale piega prendesse il momento. Venuta un po’ di calma ritorniamo a casa, se non che dobbiamo rifuggire perché era imminente lo scoppio della strada. E’ inutile parlare di panico! Corriamo con lo zio al rifugio del Vescovo ed intanto i colpi di cannone aumentavano di numero e di fragore. Parlare di pro e di contro, di quello che si doveva fare e non fare era superfluo perché si capisce la confusione di tutti! Quando Dio ha voluto in un barlume di calma, con lo zio siamo ritornati a casa della sig.ra Gisella e noi tre dai sig. D’Eramo, con l’illusione, se non di dormire, almeno di riposare un po’ calme! Invece nottata completamente bianca! Boato di cannone e martellamento di mitragliatrice continuo in direzione di campo cavallo. Le mitragliatrici dei tedeschi erano apposta sotto Gambò dal contadino Torciani.
Dalle prime ore del mattino di domenica 2 luglio la battaglia è incominciata nella vallata del Musone. I cannoni tedeschi piantati sulle alture del villino Iolanda ed altre colline adiacenti, versante sotto strada Giulia, mirano a valle del Musone, quelle degli Alleati da valle del Musone rispondono, e Osimo è in mezzo ai due fuochi… Spavento immenso!
Il sibilo delle granate penetra nel sangue. Si pensa a quei poveri contadini presi nella mischia e fra gli incendi! Nulla si può fare per quei disgraziati.

La prima cannonata che Osimo ha subito è stata quella delle ore 19 di sabato ( 1 luglio 1944 n.d.a) la quale granata è scoppiata nella casa di Paris per Via 5 Torri. Le schegge sono arrivate sino a casa nostra. Benilde, Lina e Gianna che stavano appoggiate alla finestra ne sono state sfiorate!
Altro spavento! E così la mezza giornata è passata in continua emozione!. Intanto la battaglia puntava su Castelfidardo. Era terribile.

Ore 17,30. Noi quattro siamo andati a casa per la cena. Appetito non c’è n’era, ma in previsione di brutte era meglio stare con lo stomaco sazio.

Ore 20. Osimo preso di mira!!!!!
Abbiamo avuto per circa 55 minuti bombardamento ininterrotto di artiglieria. Terrorizzati ci rifugiamo nella nostra piccola cantina, io, Lina, Gianna e Lucidio. La zia e lo zio erano con la sig.ra Gisella. Le granate scoppiavano nelle vie, sulle case, fragore di vetri, schianti, calcinacci, polvere, un inferno!
Calmata momentaneamente la situazione fuggiamo a casa per andare dai signori D’Eramo. Nell’imboccare il vicolo di Sgardi una granata scoppia mi pare in piazza o dietro San Francesco. Spavento terribile! Ci rifugiamo con i sigg. D’Eramo, Giardinieri, Costantini, Baffetti, castellana e Manzi in una grotta e ci rimaniamo fino alle ore 23. sotto un continuo sibilo di granate che non da tregua! Ci accingiamo a ritornare nei nostri appartamenti per poter riposare in questa momentanea calma, ma la nottata è completamente bianca. Buttati sul letto vestiti, siamo sfiniti!
Ci sono molti feriti e diversi morti all’Ospedale causati dal bombardamento. Per questi ultimi è difficile il trasporto del Cimitero, perché oltre al pericolo del tragitto, mancano le casse ed i più poveri vengono sepolti con un semplice lenzuolo.

lunedì 20 gennaio 2020

1944. La guerra in casa. 4 Loreto in prima linea


Loreto
In virtù di questo schieramento il primo paese ad esse sgombrato fu Loreto.  Con il sorgere del sole di sabato 1 luglio Loreto fu abbandonata dalle retroguardie tedesche, che in fila indiana discesero a Villa Musone, con azioni di disturbo: elementi ritardatori fecero saltare il ponte della ferrovia, il ponte sul Musone e  quello della statale.
Iniziò a Loreto una attesa sempre più viva e via via che si inoltrava nella mattinata la popolazione si affacciava alle finestre, scendeva in instrada e cominciò ad affollare le piazze.. I soldati polacchi raggiunsero Loreto da via Marconi con mezzi esploranti, che avanzavano lentamente, ben distanziati per proteggersi da eventuali attacchi. Loreto fu occupata quasi completamente intorno a mezzogiorno e subito il Comando polacco installò un osservatorio sul campanile principale, mentre delle mitragliatrici ed altre armi leggere furono messe nel Palazzo Apostolico; l’intervento del Delegato Pontifico mons. Malchiodi, che rivendicava l’extraterritorialità del palazzo costrinse il Comando Polacco, che si era installato nelle scuole elementari di Via Marconi, a ritirare queste postazioni
L’avanzata alleata investiva anche Recanati, che era occupata sempre da truppe polacche, accolte nella piazza principale da una popolazione in festa. Anche a Recanati uno dei primi atti dei polacchi fu l’installazione di un osservatorio a Palazzo Ottaviani, in via Mazzini, da cui si può dominare tutta la sottostante vallata del Musone. Nel prosieguo della mattina reparti polacchi motorizzati si dirigono verso Montefano che viene occupata intorno a mezzogiorno. Tutte queste operazioni sono viste da Osimo con trepidazione in quando si comprende che le forze Alleate stanno avanzando, ma non si sanno le modalità e soprattutto gli intendimenti, aumentando l’incertezza per l’immediato futuro.

Castelfidardo, che il 1 luglio è ancora occupata dai tedeschi, è raggiunta dalle prime cannonate alleate verso mezzogiorno, nella parte del paese che da verso Recanati. Cominciano i primi danni: è colpita la facciata della Collegiata, la chiesa di San Francesco, il serbatoio dell’acquedotto, il palazzo di Paolo Soprani e il campanile di  S. Agostino e varie abitazioni e si lamentano i primi feriti. In paese non vi circola che qualche tedesco di pattuglia: tutta la truppa è schierata  sulla linea del fuoco al di qua della sponda sinistra del Musone, mentre si odono i colpi in partenza delle batterie tedesche schierate all’Abbadia di Osimo. La popolazione è tutta nei rifugi e nelle cantine e nei sotteranei dei vari palazzi e tutti sono consci che non sono al sicuro in questi rifugi da un eventuale bombardamento.

L’azione polacca diventa sempre più consistete. Elementi della Divisione “Kresowa” varcano il fiume Fiumicello e la VI Brigata “Leopoli”, con il sostegno del 15° Reggimento Ulani , lancia un attacco nel settore di San Biagio, ad oriente di Filottrano, che si sviluppa dalle 17 alle 20. Nonostante la forte resistenza del II battaglione  del 994° reggimento, i tedeschi sono costretti ad arretrare; chiedono anche l’intervento della riserva divisionale, ma il sopraggiungere della note interrompe ogni iniziativa ed i Polacchi sono in grado di rafforzare le posizioni di San Biagio conquistata.
Il Musone è raggiunto e superato in vari punti, e si assicurano i passaggi per il resto delle froze; le posizioni  sono mantenute, a premessa delle operazioni del giorno sccessivo.
        Il gen. Hoppe, commentando questa giornata, nelle sue memorie scrive  che nel corso della giornata del 1 luglio, il fuoco nemico aumentò progressivamente, ed i cacciabombardieri iniziarono le azioni sulle posizioni tedesche di resistenza. Chi al LI Corpo d’Armata Alpino ordini precisi, in quanto tutto lasciava presagire che il nemico avrebbe lanciato un attacco su vasta scala.
Il Comando superiore rispose in modo lapidario “tenere Ancona il più possibile, evitando la frantumazione del fronte e senza perder ei collegamenti nel corso dei graduali movimenti di retrocessione”.

venerdì 10 gennaio 2020

QUADERNI n. 4 del 2019

 La rivista può essere richiesta a Istituto del Nastro Azzurro:segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org
QUADERNI ON LINE: www.valore militare.blogspot.com