Le Brigate dal Nome
marchigiano La Brigata Ancona
Prese parte alla terza guerra di indipendenza; partecipò con
la sua 12a compagnia alla spedizione in Cina del 1900, a Tien Sin,
partecipando, quindi, alla azioni di reperti internazioni nella guerra dei
Boxer.
Concorse alla formazione dei battaglioni d’Africa del corpo
di operazione per la guerra italo-etiopica del 1896-98. Ebbe larga parte nella
mobilitazione di tre reggimenti per la guerra Italo-turca
del 1911-1912.
Il 70° Reggimento fanteria “Ancona” aveva come motto “in arduis rebus virtus”, e si costituì, come
il suo gemello, il 1 agosto 1862, e le vicende sono similari fino al 1881;
concorse alla formazione della Brigata con l’ordinamento di quell’anno.
Partecipò alla terza guerra d’indipendenza, e concorse con sue unità minori
alla formazione dei battaglioni d’Africa per la guerra italo-etiopica del
1896-98 e per la guerra di Libia del 1911-12.
Entrambi avevano, ANCHE LORO, come stemma quello della città
di Ancona, il Guerriero a cavallo con il tridente di casa d’Angiò.[1]
Nel 1915 la sede dei reggimenti in pace era Firenze. I Distretti
di reclutamento sono: Ascoli Piceno,
Bergamo, Campagna, Catania, Gaeta, Orvieto, Torino, Treviso.
Impiego nella I Guerra Mondiale
La Brigata svolse le operazioni dal 1915 al 1918.
Nel 1915 anche la Brigata Ancona è nel settore Dolomitico, ed opera
quasi a fianco della Brigata Marche,
ad oriente delle Tre Cime di Lavaredo. Ad ottobre viene trasferita sul fronte
dell’Isonzo, ove partecipa alla 4a Battaglia dell’Isonzo nella zona di Oslavia.
Nel 1916, dopo un periodo di ordinamento, viene trasferita,
in aprile, nel Trentino, nell’alto Astico alle dipendenze della 35a Divisione.
Nel giugno è nel settore di Monte Corno ove partecipa alle operazioni in cui fu
catturato Cesare Battisti.
Nel 1917 partecipa alla 10a battaglia dell’Isonzo e, come
rincalzo, alla successiva. E’ investita
appieno dall’offensiva austriaca dell’ottobre, la battaglia di Caporetto, dove
i suoi reggimenti oppongono una ordinata ritirata, lasciando dietro di se numerose
perdite, ma non si disunisce ne si disintegra.
Il 2 novembre passa il
Tagliamento al ponte della Delizia; raggiunto il Piave è riordinata nella zona
di Padova. Nel 1918, di nuovo ricostituita, ad aprile è assegnata nel settore
di Valbella e partecipa a tutte le operazioni della primavera estate, compresa
la battaglia del Solstizio, nel basso Piave. Ad ottobre a quella di Vittorio
Veneto, tanto da essere citata sul Bollettino del Comando Supremo del 2
novembre 1918.
I Riconoscimenti e le Perdite
Per il suo valore ha avuto la Medaglia d’Argento al V.M. alla
Bandiera del 69° Reggimento, per i combattimenti dell’ottobre 1917 sul Fajiti,
durante la ritirata di Caporetto, la Medaglia di Bronzo alla bandiera del 70°
Reggimento per il ciclo di operazioni del 1918,
Due suoi Militari sono
decorati di Medaglia d’Oro, mentre 101 ufficiali e 83 uomini di truppa hanno
avuto la Medaglia d’Argento; 280 ufficiali e83 uomini di truppa quella di
bronzo.
4 suoi Comandanti hanno avuto l’Ordine Militare di Savoia sul
campo, segno indubbio che la Brigata è stata ben diretta e condotta.
Per il suo impiego, e quasi stupefacente dirlo, la Brigata Ancona ha avuto tra Caduti feriti e
Dispersi, 18900 uomini, ovvero è
stata ricostituita in tre anni e mezzo di guerra, quasi cinque volte.
[1]Ministero
della Guerra, Calendario Regio Esercito, XVII -1939 - XVIII, a cura del S.I.M. (Servizio
Informazioni Militari), Edizioni Luigi Alfieri, Milano, 1938.
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