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domenica 19 marzo 2023

Dizionario di Araldica. D - G

 


D

Decusse (in): in araldica si dice di figure o pezze poste con la croce di S. Andrea; per non usare un linguaggio araldico, ma solo per chiarire la posizione, le definiremo poste ad "X".

Destra dello scudo, in araldica sta ad indicare, in realtà, la sinistra di chi guarda lo scudo.

Difesa, in araldica si definisce il dente dell'elefante, o del cinghiale o il corno del liocorno, sia isolati che di diverso smalto da quello dell'animale.

E

Elmi, in araldica essi, a seconda della posizione degli smalti e delle caratteristiche, indicano il grado di nobiltà; essi sono descritti nel testo; di seguito sono elencati gli elmi relativi all’araldica italiana: reale, del principe reale e del sangue, di principe e duca, di marchese, di conte, di barone, di patrizio, di nobile, di cavaliere ereditario, delle famiglie di cittadinanza.

F

Falcone, in araldica si dice di rapace che di solito si rappresenta in volo.

Fascia, in araldica si dice di pezza onorevole; v. pezze onorevoli.

Fenice, in araldica si dice di uccello chimerico che ogni cinquecento anni si immola sul proprio rogo detto “immortalità’’ per bruciare e rinascere dalle proprie ceneri.

Fermo, in araldica si dice degli animali che posano tutte e quattro le zampe.

Fiamma, in araldica si rappresenta con una lingua di fuoco a tre o cinque punte.

Figurate, in araldica si dice delle figure sulle quali appare il volto umano.

Figure, in araldica sono tutti i corpi che possono “caricare’’ uno scudo. Si dividono in “naturali’’ se si trovano in natura: uomini, donne, astri, montagne ecc. Sono “artificiali” quelle create dall'uomo: armi, scudi, chiavi, ecc. Sono invece ‘‘chimeriche’’ quelle frutto della fantasia: centauri, arpie, fenici, ecc.

Filetto, in araldica si dice di linea di partizione più grossa del normale e di smalto per dividere due o più parti dello scudo a volte dello stesso colore:

— possono essere il palo, la fascia, la banda, la sbarra, tutte però sottilissime.

Fiorone, in araldica è la foglia d'orata d'oppio posta in ornamento alle corone.

Fiume, in araldica si rappresenta normalmente con un ondato d'argento o d’azzurro.

Fondato (di), in araldica si dice per indicare lo smalto che sta alla base sulla quale poggia una costruzione.

Fruttato, in araldica si dice dell'albero con i frutti di smalto diverso dal resto.

Furioso, in araldica si dice del toro ritto sulle zampe posteriori.

G

Gaio, in araldica si dice di attributo del cavallo passante senza finimenti.

Ghibellina (alla), in araldica si definiscono i merli del castello tagliati a coda di rondine.

Gherone, vedasi pezze onorevoli.

Globo imperiale, in araldica è d’oro, crociato, tenuto con una zampa dall’aquila imperiale.

Grido d'arme, in araldica si dice di parole o frasi che i cavalieri usavano nei tornei o in battaglia per riconoscersi e caricarsi emotivamente nel lanciarsi in combattimento.

Grifone o grifo, in araldica si dice di animale chimerico con il capo, le ali, la metà superiore del corpo e le zampe anteriori d’aquila, le zampe posteriori e la coda di leone.

Gru, in araldica si rappresenta di profilo con la zampa destra alzata che trattiene un sasso detto "vigilanza".

Gualdrappa, in araldica si dice di drappo che copre il dorso del cavallo, spesso riporta le insegne del guerriero che lo cavalca.

Guarnito, in araldica si dice dell’elsa delle spade e delle sciabole di smalto diverso dalla lama.

Guelfa (alla), in araldica si definiscono le merlature quadre o rettangolari dei castelli, torri, ecc.

Guerriero, in araldica si dice di combattente appiedato.

venerdì 10 marzo 2023

Dizionario di Araldica. A B C

 Si riporta le voci ABC di un ipotetico dizionario di Araldica per la comprensione e lo studio dello Stemma di Ancona



Abbassato, in araldica si dice di una pezza abbassata dalla sua normale posizione; si dice inoltre abbassato il capo di uno scudo quando al suo posto si inse-’ risce un altro capo di concessionecapo di concessione.

Abisso (in),  in araldica si dice il centro dello scudo, allorché in esso si trova una figura  più piccola delle altre, questa figura si dice abisso.

Accantonato, in araldica si dice attributo delle figure che sono accompagnate da altre nei quattro cantoni dello scudo.

Acceso, in araldica si dice di lampade, torce o tizzoni con la fiamma di smalto diverso.

Accollato, in araldica si definiscono gli scudi e le figure che sono unite l’una all'altra toccandosi.

Accompagnato, in araldica si dice di una figura principale dello scudo che ne ha altre vicine ma isolate.

Accoppiati, in araldica si definiscono i cani da caccia, e gli altri animali legati insieme a due a due.

Accostato, in araldica si dice caratteristica di pali, fasce, bande e di figure comunque allungate che hanno altre figure ai loro lati.

Addestrata, in araldica si dice di quella figura che ne ha un'altra alla sua destra o di un palo o di un partito spostati verso il lato destro dello scudo.

Addossato, in araldica si dice contrario di affrontato; si dice di animali o figure poste dorso contro dorso.

Afferrante,  in araldica si dice di uccello rapace o di belva che afferra un'altra bestia o un oggetto.

Affrontati, in araldica si dice di due animali o due figure con la faccia rivolta l'uno verso l’altra.

Agitato, in araldica si dice  di mare agitato rappresentato con alte onde spumose.

Agnello,  in araldica si dice simbolo di Cristo, dei Martiri e degli Apostoli, solitamente d’argento, passante di profilo, tenente con la zampa anteriore una bandierina incrociata (vedi Agnus Dei).

Agnus Dei, in araldica si dice di Agnello Pasquale detto anche Santo Agnello.

Aguzzate, in araldica si dice di quelle figure che hanno estremità appuntite.

Aguzzato, vedi ‘’Aguzzate”.

Airone,  in araldica si dice uccello trampoliere rappresentato senza becco e zampe.

Alato, in araldica si dice di animale che ha le ali contro la sua natura e di smalto diverso da quello del corpo.

Alerione,  in araldica si dice aquiletta mutilata, senza becco e artigli, si ritiene rappresenti i nemici vinti in guerra.

Algamoniche, in araldica si definiscono le armi parlanti.

Ali abbassate, in araldica si dice se sono rivolte verso gli angoli inferiori.

Ali chiuse, in araldica si dice se sono raccolte sul corpo del volatile.

Ali piegate, in araldica si dice quando sono volte verso i fianchi dello scudo.

Ali spiegate, in araldica si dice quelle le cui punte sono rivolte verso gli angoli superiori dello scudo e si presentano aperte.

Allegro, in araldica si dice di attributo araldico del cavallo nudo e passante.

Allumato, in araldica si dice di attributo degli animali, che hanno gli occhi di colore diverso dal rimanente; es.: aquila di nero allumata di rosso.

Alternato, in araldica aggettivo usato per descrivere l'avvicendamento di figure che si oppongono alternativamentel'una all'altra.

Alzate, in araldica si dice di figure poste più in alto dell'ordinario.

Amaide, vedi ‘‘Pezze onorevoli”.

Anatra, in araldica si rappresenta sempre di profilo o nuotante sull'acqua o ferma sul terreno.

Anatrella, in araldica si dice di anatra mutilata, senza becco né zampe.

Ancorata, in araldica si dice della croce avente la punta.

Angelo, in araldica si dice di figura di giovane, sempre sbarbato, vestito di bianco, con le ali lunghe aperte o abbassate.

Aperto, in araldica si definiscono gli edifici con le porte di smalto diverso da quello della costruzione.

Appuntate, in araldica si definiscono due o più figure che si toccano con la punta, due spade, lance, ecc.

Aquilla, in araldica è il più regale degli uccelli, si rappresenta generalmente con ali che hanno da tre ad otto piume, corpo di fronte, ali spiegate, testa voltata verso la destra dello scudo, zampe divaricate, coda distesa verso la punta dello scudo, (le innumerevoli posizioni dell'aquila sono rappresentate nel testo).

Aquila bicipite dell'Impero d'Oriente, in araldica spiegata d'oro in campo di rosso, eccezionalmente coronata d’oro.

Aquila bicipite russa, in araldica è spiegata e talvolta coronata di nero in campo d'oro, prima monocipite poi bicipite con la testa aureolata.

Aquila evangelica, in araldica è ordinariamente con le ali ripiegate, con le ali poggianti su di un libro chiuso (Vangelo); essa è aureolata, si rappresenta al naturale o d'argento in campo azzurro.

Aquila guelfa, in araldica è al volo abbassato di rosso, dominante un drago di verde.

Aquila italiana, in araldica è rigorosamente con una sola testa, ali aperte, coda distesa.

Aquila mostruosa, in araldica è con la testa di nano, donna o animale.

Aquila napoleonica, in araldicaè d'oro al volo abbassato, afferrante con gli artigli un fulmine pure d’oro, in campo azzurro.

Aquila spagnola, in araldica è di fronte, con le ali coperte, con la coda semiaperta, la testa rivolta a destra con un'aureola.

Aquila tirolese, in araldica si definisce quella con il volo caricato di due spranghette d’oro.

Aquilone, in araldica si dice del vento rappresentato come un viso uscente da una nuvola in atto di soffiare.

Arabescato, vedi ‘‘Damascinato”’.

Ariete, in araldica normalmente appare di profilo e passante.

Argento,  vedi ‘“Smalti”.

Arma o arme, in araldica è l'insieme dello scudo, delle pezze araldiche e degli smalti.

Armate, in araldica si dice di  caratteristica di lancie, frecce ecc., che hanno la punta di smalto diverso da quello dell'asta.

Armati, in araldica si definiscono soldati vestiti di corazza o il braccio con la stessa.

Armato, in araldica si dice di attributo degli animali che hanno unghie di colore diverso dal rimanente, es.: leone di nero armato di rosso.

Arpia, in araldica si dice di mostro rappresentato con ali, faccia di donna, corpo d’aquila, mani e piedi artigliati, coda d’avvoltoio e orecchie d’'orso.

Arrestati, in araldica si definiscono gli animali con i piedi posati e fermi in terra.

Attraversante, in araldica si dice di una figura o pezza sovrapposta o che passa su di un'altra.

B

Banda, vedi ‘’Pezze onorevoli”’.

Bandato, in araldica è lo scudo coperto di bande di smalti alternati.

Banderuolato, in araldica si dice di torri, castelli con banderuole svolazzanti.

Bandiera, in araldica si dice di nome che comprende insegne di tessuto usati da parte di eserciti, chiese, confraternite ecc.

Barbuto, in araldica si dice di uomo con barba.

Bardato, in araldica dicesi di cavallo con le barde ovvero guarnito per la battaglia.

Bastone, in araldica è la terza parte della banda, serve a distinguere i cadetti dai primogeniti.

Bastone di Esculapio, in araldica si definisce quello posto in palo attorno al quale attorcigliata una serpe con la testa in alto e volta a destra (dello scudo) e la coda in basso volta a sinistra (dello scudo).

Belgico, in araldica si definisce il leone nero in campo d’oro.

Bendate, in araldica si dice delle teste dei mori con la benda sugli occhi.

Bisantato, in araldica si dice di scudi e figure seminati di bisanti.

Bisanti, (pezze onorevoli) in araldica si dice di  figure simili a monete d’oro o d’argento.

Blasonare, in araldica è descrivere uno stemma usando il linguaggio araldico.

Bomba o granata, in araldica si rappresenta come una palla dalla cui parte superiore esce una fiamma.

Bordato, in araldica si dice delle pezze che hanno un bordo di uno smalto diverso che gira attorno.

Bordura, vedi pezze onorevoli e disegno nel testo.

Bottonato, in araldica si dice del bottone o bocciolo della rosa araldica, quando è diversamente smaltato.

Braccio, in araldica si dice  se definito senza altro attributo, si definisce il braccio umano destro, movente dal lato sinistro dello scudo e piegato a scaglione.

Brisura, in araldica è francesismo per una pezza che nelle armi di uno scudo sta ad indicare i vari rami di una famiglia.

Burella, in araldica è una pezza onorevole; in particolare è una fascia diminuita nella sua larghezza.

C

Cadente, in araldica si dice della freccia o armi simili con la punta rivolta in basso.

Caduceo, in araldica si dice di bastone di Mercurio sul quale sono attorcigliate due serpi le cui teste sono affrontate e le cui code sono divergenti in punta, esso cimato da un volo spiegato (due ali aperte) o da due semivoli (un'ala a destra ed un'ala a sinistra).

Calzato, in araldica si dice di tipo di partizione dello scudo (v. partizioni dello scudo).

Campagna, in araldica si dice di figura che occupa la terza parte inferiore dello scudo, vedi pezze onorevoli.

Campo, in araldica  si dice l’area dello scudo.

Campo di cielo,  in araldicaè la definizione che caratterizza il cielo al naturale (celeste) e non azzurro; é abbastanza rara.

Capo, vedi pezze onorevoli.

Capo palo, vedi pezze onorevoli.

Cappato, vedi partizioni principali.

Caricare, in araldica è  posizionare una figura sopra una pezza e viceversa.

Carnagione (di), in araldica si dice di smalto del corpo umano non coperto da indumenti.

Castello, in araldica è di forma solitamente quadrangolare, merlato alla guelfa o alla ghibellina, formato da una torre centrale, può anche essere di due torri laterali o di tre torri, ognuna delle quali ha tre merli solitamente banderlonati (con bandiera).

Cavallo, in araldica la sua testa si rappresenta sempre di profilo; può avere tanti attributi; (vedi tavole nel testo).

Cavallo alato, in araldica è il Pegaso; una figura chimerica.

Centauro, in araldica si dice di una figura chimerica con il corpo di cavallo ed il busto d'uomo. Si rappresenta passante.

Cercine, in araldica si dice di striscia di stoffa, che prende i colori dell'arma dello scudo, attorcigliata a ciambella e collocata sull'elmo per trattenere gli svolazzi.

Chiave, in araldica è solitamente rappresentata in palo, con l'ingegno verso l'alto volto alla destra dello scudo.

Chimera, in araldica si dice di mostro con la testa di leone, il corpo di capra, la coda di serpente, vomitante fuoco dalla bocca e le narici.

Chiuso, in araldica è il contrario di aperto, per le porte di torri e castelli, ma si definiscono, in tal modo, anche le mani e gli elmi.

Cimato, in araldica si dice di figure che ne hanno altre superiormente.

Cimiero, in araldica dicesi di una figura che cima l'elmo di uno scudo: aquila, leone ecc.

Ciclamoro, in araldica si dice di grande anello che si inserisce isolato nello scudo.

Cinquefoglie,  in araldica si dice di figura di fiore a cinque petali a punta, col bottone centrale tondo, forato da cui si vede il campo sottostante.

Cinta, in araldica si dicono delle mura, con o senza merli che cingono una torre o altro edificio.

Colmo,  in araldica è il "capo" ridotto ad un terzo della sua altezza.

Colori,  vedi smalti.

Concessione (di), in araldica si dice delle armi e delle pezze araldiche che si ricevevano in concessione dai sovrani come ricompensa a vari servigi.

Coperto, in araldica si dice di torri e di edifici che hanno il tetto spiovente oppure con i tetti di smalto diverso.

Cornato, in araldica si dice se ha le corna di smalto diverso; cornuto se l’animale ha le corna.

Cornucopia,  in araldica si dice di corno pieno di fiori, frutta e spighe; simboleggia l'abbondanza.

Corona, in araldica indica il grado di nobiltà dello stemma; si pone sopra lo scudo, isolata, o sulla cima dell’elmo. Esistono svariati tipi di corone, vedasi testo e disegni.

Cotissa,  vedi pezze onorevoli.

Crancelino, in araldica si dice di mezza corona di foglie di ruta posta in banda.

Crescente, in araldica si definisce la falce di luna; vedi testo e disegni.

Croce, in araldica si dice di pezza onorevole graficamente formata dall'incrocio di un palo con una fascia. In araldica esistono quasi cento tipi di croci diverse; di seguito si prenderanno in considerazione solo alcuni tipi più ricorrenti nell'araldica militare.

Croce a chiave o di Pisa, in araldica ha le braccia che terminano a forma di chiave antica; si nominano della croce di Pisa e di Tolosa è in particolare una croce patente, rintrinciata e pomettata agli angoli. Si differenzia da quella di Tolosa che è invece vuota.

Croce alzata o del calvario, in araldica si dice di croce latina posta sui tre monti.

Croce a Tau, in araldica si dice di croce di tre sole braccia; v. Tau.

Croce attorcigliata, in araldica è composta di rami spine o tralci di vite attorcigliati.

Croce biforcata o di Malta, in araldica ha i bracci che si incidono divaricando le punte.

Croce costantiniana, in araldica è con i bracci che terminano ad ancora di tre punte ed attraversata dalle lettere greche X P.

Croce decussata o di S. Andrea, in araldica è con i bracci posti in decusse.

Croce dei Templari o di Lorena, in araldica è una croce doppia.

Croce di Gerusalemme, in araldica è una croce potenziata, accantonata da quattro crocette.

Croce finestrata o mulinata, in araldica ha le caratteristiche di avere un foro all'incrocio delle due traverse dal quale si vede il campo sottostante.

Croce greca, in araldica è piana scorciata ed equilatera.

Croce latina, in araldica si differenzia da quella greca per avere il braccio verticale di lunghezza superiore a quello orizzontale.

Croce papale, in araldica è a tre bracci trasversali; il primo corto, il secondo medio, il terzo più lungo.

Croce patente, in araldica nella quale i bracci si allargano verso i lati dello scudo.

Croce piana, in araldica i bracci toccano i lati dello scudo.

Croce potenziata, in araldica i bracci terminano con una piccola traversa perpendicolare ad essi.

Croce scorciata, in araldica si dice della croce le cui braccia non toccano i lati dello scudo.

Croce vuota, in araldica si dice della croce che lascia vedere il campo sottostante.

Crocetta, in araldica si dice di piccola croce o numerose croci scorciate che si posizionano all'interno dello scudo in modo diverso.

Cucito, in araldica si dice generalmente di pezze e figure di metallo su metallo o colore su colore.

Cuore (in), in araldica si dice della figura posta al centro dello scudo.