L’avanzata del Gen Cialdini alla testa del IV Corpo d’Armata
alla mattina del 11 settembre 1860, è il momento in cui Pesaro diviene italiana dando inizio al
bel rapporto che ha avuto ed ha con L’Esercito e le altre forze armate
Passato il confine della Cattolica, Cialdini investe subito
Pesaro, difeso dai Pontifici del Col. Zappi e dal delegato apostolico il
tristemente noto Mons. Bellà, intransigente, fervente legittimista ed amico del
senigagliese Mastai Ferreti, Pio IX.
La difesa del forte di Pesaro è breve e Pesaro diviene
Italiana, la prima città delle Marche ad innalzare il tricolore..
In età Umbertina ospita reparti e si ampliano e si costruiscono le Caserme che ancora oggi
sono presenti che incidono fortemente sul tessuto urbanistico della Città.
Il legame di Pesaro
con l’Esercito si rafforza nella Prima Guerra Mondiale, quando, dopo la
costituzione delle brigate, per mobilitazione “Marche”, “Ancona”, “Macerata”
vengono costituite nel 1917 le brigate “Piceno” e “Pesaro”. Questa partecipa
alle X ed XI Battaglia dell’Isonzo, resiste e si comporta con onore nel
ripiegamento dall’ Isonzo al Piave e nella battaglia di Vittorio Veneto, per le
sue puntate in avanti, viene citatà sul Bollettino del Comando Supremo.
Nella Seconda Guerra Mondiale, Pesaro, nel luglio 1944, è
liberata dai Polacchi del Gen. Anders, che impiegano i partigiani abruzzesi al
comando dell ‘avv. Ettore Troilo, inquadrati nella “Brigata Maiella”, l’unica
unità combattente operante al di fuori dell’Ordinamento del Regio Esercito, che in quel periodo, luglio-agosto 1944, è operante con il Corpo Italiano di
Liberazione. Questi operò, dopo la liberazione di Jesi, nell’altoo Pesarese
fino al Metauro, prima del suo riordino nei Gruppi di Combattimento.
Pesaro ospita il 28° Reggimento “Pavia” erede della Brigata “Pavia”
che si copri di gloria (i Verdi di
Gorizia) nella VI Battaglia dell’Isonzo. Il Legame tra questa Unita e Pesaro è
sempre più vivo in virtù della attività della Associazione “I verdi di Gorizia”
che tra i soci annovera tantissimi pesaresi che prestarono il loro servizio
nella “Pavia”.
I pesaresi hanno una lunga tradizione di valore, dedizione ed
eroismo in tutte le guerre.
L’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti decorati al
Valor Militare, Federazione di Pesaro-Urbino, ha fatto ampia opera di
diffusione e raccolta delle gesta dei Pesaresi. Il sito della Federazione (www. portale delle memorie.it) descrive le
vicende e gli atti di eroismo di oltre 31 pesaresi, in gran parte decorati, che
negli immediati dopoguerra furono molto attivi presso le Associazioni d’Arma e
lo Stesso Istituto, svolgendo ampia opera di diffusione e spiegazione dei
valori patri.
Nel 1984 e poi nel 2022 è stato pubblicato un “Libro dei
Decorati della provincia di Pesaro- Urbino” in cui sono elencate nel dettaglio
le gesta di tutti i Pesaresi. Il volume è consultabile, in ordine alfabetico
sul predetto sito ( www.portale delle memorie/ il libro dei decorati della provincia di
Pesaro Urbino)
Non vi è lo spazio per citare tutti i decorati,
ma per una MOVM si può derogare.
Sergente Maggiore Raoul Achilli. Nato a Pesaro nel 1921, sergente
maggiore ne, 5° Alpini Battaglione Edolo della Brigata “Tridentina” ebbe la
Medaglia d’Oro al valor militare nella battaglia di Nikolajewka il 26 gennaio
1943 a soli 21 anni, uno dei momenti significativi di quella sfortunata
campagna. La motivazione sottolinea la meglio il suo valore ( vds. portale delle memorie/ il libro dei
decorati/ achilli raoul)
Il valore dei Pesaresi è anche illustrato in un volume del
2005 dal titolo “Militari Pesaresi in Guerra. Come una meteora.”
Il legame tra la città è le Forze Armate rappresenta una
linfa vitale del tessuto civico di Pesaro, antemurale della saldezza delle
Istituzioni, garanzia di sicurezza e pace per tutta la collettività.