Cosa ne pensavano nel 1600
Alla Nazionale di Torino esiste un libro scritto in latino nel 1663
da Bieau Jean e tradotto poi in francese
nel 1774. E’ intitolato “Nouveau Thèatre d’Italie ou description exacte de ses
villes”.
Ho sotto gli occhi le
traduzione francese e vi legg queste precise parole “ Gli anconetani sono molto
sobri ed amano assai il denaro. Essi hano un gusto speciale nel vestire. Voi
vedete indosso sempre cinque o sei colori differenti, specialemente alle donne.
Queste sfoggiano il verde, il gianno ed il rosso come gli arlecchini. Le
principali dame sono abbellite alla francese, ma esse guastano la maesta dei
nostri abbigliament con una quantita confusa di fantanges (sciarpe di testa) e
nastri di ttti i colori.
“Si dice che in
Ancona esista la più bella razza d’Italia” “ ONo dit qu’a Ancone on voit les
plus belles gens d’Italiè” (Volume III pag. 44)
Il libro aggiunge che
Ancona non era ne bella ne ricca, ed assai decaduta nei commerci. Poche le
piazze, brutti i palazzi, interessante la sola facciata del Duomo ma da non
meritare la fatica di arrivare fino lassù. Loda moltissimo l’Arco di Traiano.
Per Massimiliano Misson
che fu in Ancona il 24 febbraio 1688 e per il quale “ il meglio della città è
la vista del mare”, le donne sono “les grosses madames” cinfagottate alla
francese.
(massimo coltrinari@libero.it)