Antichissimo, risalendo alla remota antichità, è l'uso degli
emblemi come insegna simbolica gentilizia, nazionale o di città, o di grandi
personaggi. Basti qui ricordare l'aquila d'oro dei Re Magi, il Leone di Giuda,
la civetta di Atene, la sfinge di Augusto.
Quale fu il primo emblema di Ancona? Le opinioni in
proposito sono numerose e discordanti, com'è
ovvio avvenga quando esse siano spesso enunciate lavorando di fantasia e
non basandosi su sicuri dati di fatto. Così il Ciavarini (3) nel riassumere
quanto prima di lui era stato scritto in proposito, poté risalire perfino ai
mitici re d'Italia Giano e Saturno e parlare di un << capo di
Giano>>, di una << poppa di nave>> e affermare che Ancona <<
durante la confederazione picena ebbe per stemma prima un picchio, poi un
leopardo e poi un leone >> indicandone come prove quanto appare nei
<<capitelli delle colonne nell'interno del palazzo senatorio, oggi
vescovile, presso il tempio di S. Ciriaco>>. Stemmi i quali – sempre
secondo il Ciavarini – avrebbero preceduto quello adottato <<dopo venuti
i greci>> e, cioè, il braccio ricurvo. (continua)
2. C. Feroso, (Michele Moroni) Ancona semper ptimorumingnenorum doni forisque presentatiumfoecunda genetrix, Ancona, Ag Morelli1883
3 Carisio Ciavarini, Sommario della Storia di Ancona, Stampa in propio a spese dell'Autore, 1867, pag. 23 e 25
Da Aristide Boni, Gli stemmi della Città di Ancona, Estratto da "Atti e Moenorie della Deputazione di Storia Patria per le Marche Serie VIII Vol.II Tipografia SITA ncona 1962.
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