ASCOLI FERRUCCIO
(1898 - 1944)
Nel 1944, durante un'azione di rastrellamento da parte delle truppe tedesche occupanti, fu da queste catturato e deportato nel famigerato campo di concentramento di Auschwitz, dove fu poi ucciso in una camera a gas e successivamente cremato.
(1870 -1965)
Avvocato e valente scrittore, fu discepolo del poeta conterraneo Filippo Barattani. Di versatilissimo ingegno, critico arguto e ottimo conferenziere, il nostro si affemò ben presto nel poetare e nel tradurre.
La produzione letteraria di Ascoli - meritevole il suo lavoro: "Le rime" – e la sua opera di traduttore del grande Shelley, furono assai lodate dal Carducci, Chiarini, Oietti, Croce e altri chiarissimi letterati italiani dell'epoca.
Roberto Ascoli fu uno dei primi avvocati del foro anconitano e ben presto acquisì la carica di Avvocato Generale Erariale. Morì ad Ancona nel 1965, alla venerabile età di 95 anni.
(1858 - 1916)
Il notocritico teatrale Michelotticonsiderò il nostroconcittadino “il miglior caratterista buffo nel campo dell'operetta per l'originalità delle trovate, per l'abbondanza degli spunti comici e per i caustici giochi dello spirito”.
Nell'anno 1900 il nostro progettò ed attuò la costituzione di un'altra compagnia artistica alla francese, riuscendo a sollevare a dignità di arte la produzione operettistica di allora e meritando il titolo di “E1mete Novelli dell'Operetta”.
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