Gli accessi per visualizzazione nel mese di Aprile 2025 per questo blog sono stati 881, contro i 1304 del mese precedente.,, per un totale dalla apertura del Blog di 63878
Notizie,documenti, contributi,riguardanti la Storia di Ancona e delle Marche.Inoltre contributi e note alla Storia Militare delle Marche sotto l'egida del Comitato Scientifico del Club Ufficiali Marchigiani. E' spazio esterno del CESVAM - Istituto del Nastro Azzurro per la collaborazione il CUM. (Info: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org)
Traduzione
mercoledì 30 aprile 2025
sabato 19 aprile 2025
Marco Montagnani. Aggiornamento e sviluppo ricerche sulla vicenda del "Conte Rosso"
“L’AFFONDAMENTO DEL PIROSCAFO REQUISITO “CONTE ROSSO” - 24 MAGGIO 1941”.
APPENDICE 01/2025 DEL 01.05.2025
MORTI – DISPERSI – SOPRAVVISSUTI: NUOVO COMPUTO ALL’8 APRILE 2025
Nell’ottobre del 2023 l’Istituto del Nastro Azzurro Fra Combattenti Decorati al Valor Militare ha pubblicato, a cura del suo Centro Studi sul Valor Militare (CESVAM) e per i tipi Archeoares, il saggio di Marco Montagnani, “L’affondamento del Piroscafo requisito “Conte Rosso” - 24 maggio 1941”. Oramai pressoché esaurito.
L’Autore vuole divulgare, con cadenza mensile, salvo imprevisti o contingenze, appendici di ciò che per vari motivi non ha trovato posto nell’opera pur essendo interessante, compresi aggiornamenti e correzioni ai suoi contenuti e le novità importanti relative alla tragica storia del Piroscafo.
La sintetica significatività dei suoi contenuti la caratterizza.
Chiunque volesse fornire a titolo gratuito materiali per una rubrica*, la cui pubblicazione sarà insindacabilmente valutata dalla Redazione, potrà scrivere all’indirizzo: federazione.asti@istitutonastroazzurro.org allegando la liberatoria che ne autorizza la divulgazione. Detti materiali non saranno restituiti salvo particolari accordi.
* www.istitutodelnastroazzurro.org
comparto CESVAM: ogni 30 di ciascun mese.
inizio:30 aprile 2025
info:quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org
mercoledì 9 aprile 2025
Claudio Fiori.
Conferimento dell’Emblema
Araldico dell’Istituto del Nastro Azzurro alla Medaglia d’Oro al Valor Militare “alla memoria” al
Maresciallo Capo dell’Arma dei Carabinieri SERGIO PIERMANNI
Vittorio Emanuele III con Regio decreto, pertanto, dispose che i Soci
dell’Istituto del Nastro Azzurro possano fregiarsi del diritto di far uso di un
emblema araldico sulla base della decorazione ricevuta, a riconoscimento
ufficiale di Nobiltà all’atto di Valore compiuto.
Con Regi Decreti 7 ottobre 1926, 17 novembre 1927 e 19 dicembre 1935, è
stato concesso all’Istituto ed ai suoi Soci l’uso di un Emblema Araldico,
concessione confermata in epoca repubblicana in approvazione dello Statuto
dell’Istituto, con D.P.R. del 10.1.1966,
n.158.
E’ conferito l’Emblema Araldico dell’Istituto del Nastro azzurro alla Medaglia
d’Oro al Valor Militare “alla memoria” Maresciallo Capo dell’Arma dei
Carabinieri SERGIO PIERMANNI, per la Nobiltà dei Valori evidenziati con
l’estremo sacrificio della propria vita nell’atto di ardimento compiuto a
beneficio della sicurezza della popolazione del territorio di Civitanova Marche
(MC), come indicato nella motivazione di concessione della massima decorazione
al Valor Militare:
« Comandante
di Nucleo radiomobile, in licenza ordinaria nella sede di servizio venuto a
conoscenza, casualmente, dell'assassinio di un graduato dell'Arma e del
ferimento di altri carabinieri nel corso di conflitto a fuoco con malviventi
verificatosi in provincia limitrofa, chiedeva ed otteneva il permesso di
rientrare in servizio, per concorrere alle operazioni in atto, nottetempo, per
la cattura dei criminali in fuga. Nel corso di operazioni di identificazione di
tre persone sospette - riconosciute, successivamente, nei malviventi ricercati
- veniva proditoriamente fatto segno a numerosi colpi di pistola, sparati da
brevissima distanza. Benché ferito in maniera gravissima, reagiva, con una
estrema eroica determinazione, con il fuoco della propria arma, ferendo
mortalmente uno degli aggressori, prima di immolare la sua ancor giovane
esistenza. Luminoso esempio di dedizione al dovere e di cosciente sacrificio.
Civitanova
Marche (Macerata), 18 maggio 1977» (D.P. 14 dicembre 1977)
La Lettura della Motivazione
della MOVM è ascolta in piedi con reverente atteggiamento a tutti i presenti. Il Gen. Dei Carabinieri MOVM Rosario Aiosa,
ricevuto Emblema Araldico dal Presidente della Federazione Regionale delle
Marche, MAVM Claudio Fiori, lo consegna alla Signora Giovanni Paolone Piermanni
lunedì 31 marzo 2025
Save the Date 13 Giugno 2025. Incontro sul tema " Il Valore Militare al Femminile nella Guerra di Liberazione Castelferreti Auditorium
In occasione dell’80° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale, in sinergia con la Federazione Provinciale di Ancona del Nastro Azzurro fra Decorati al Valore Militare, è in programma, all’Auditorium di Castelferretti per la prossima metà di giugno, un incontro dal Tema Il Valore Militare al Femminile nella Guerra di Liberazione” in cui oltre a ricordare le donne Decorate italiane sarà fatto anche un cenno al personale femminile del Corpo Polacco, nei loro ruoli ( intelligence, logistica, stato maggiore) compreso quello dei rapporti con la popolazione.
Istituto del nastro Azzurro Federazione di Ancona e Associazione Pro Castelferreti
Auditorium ore 16,30
mercoledì 19 marzo 2025
Tesi di Laurea. Gabriele Riccioni. L’assedio cristiano cattolico, cristiano ortodosso e musulmano di Ancona del 1799 Premessa.
Master in “Storia militare contemporanea 1796-1960”
L’assedio cristiano cattolico, cristiano ortodosso e musulmano di Ancona del 1799
Monaldo Leopardi
PREMESSA
Quando
scelsi di frequentare il Master di I livello in “Storia Militare Contemporanea
1796-1960” all’Università Niccolò Cusano, l’impulso dominante fu quello di
voler approfondire dal punto di vista militare gli avvenimenti di maggior
rilievo nella storia italiana ed europea degli ultimi due secoli, e di voler in
generale accrescere le mie conoscenze storiche, politiche e geografiche di un
arco temporale che vede nel continente europeo la formazione degli Stati
moderni ed in particolare la nascita dell’Italia unita, così come appare oggi. È
per me fonte di spiccato interesse infatti il processo tanto socialmente
complesso quanto politicamente articolato che ha portato la penisola italiana a
divenire un’unica entità statuale. Credo ci sia molto da conoscere ancora e da
approfondire sulle dinamiche politiche e sociali e sulle radici dei processi
che hanno accompagnato lo sviluppo dell’idea di unità nazionale, ancor prima
che il Risorgimento ebbe inizio. Bisogna partire almeno dall’età napoleonica
per percepire come si siano formati i valori nazionalisti non solo sul
territorio italiano ma anche in molte aree del vecchio continente, ed il
bisogno per le popolazioni italiche di essere indipendenti da entità esterne
che nel corso dei secoli precedenti hanno occupato la penisola militarmente,
politicamente o meno direttamente guidato le scelte di regnanti locali dalle
quali essi dipendevano per soggezione. Iniziando a frequentare il master, le
lezioni mi hanno poi dato l’opportunità di approfondire alcune di queste
dinamiche che si sono sviluppate tra la fine del Settecento e l’inizio
dell’Ottocento, proprio nella mia terra d’origine, le Marche. Ho percepito che
non è ancora sufficientemente nota la parte importantissima che hanno avuto le
Marche, poste nel cuore dell’antico dominio pontificio, nella meravigliosa
opera del risorgimento nazionale, soprattutto nel periodo preparatorio che è
altrettanto interessante e degno di approfondimento[1].
Ed è proprio su questi limiti di spazio e di tempo in cui ho deciso di
concentrarmi per lo sviluppo di questa mia ricerca, che si focalizza in
particolare sull’assedio della città di Ancona nel 1799, portato da truppe di
una coalizione che ha visto collaborare cristiano ortodossi russi, insieme a
cristiani cattolici austriaci, e persino musulmani turchi al fine di arrestare
le idee rivoluzionarie francesi che rappresentavano l’arrivo del “nuovo”. Ho
strutturato questa tesi dividendola in quattro capitoli, tracciando un percorso
che inizia dando un inquadramento geografico e descrivendo il quadro della
situazione italiana alla fine del Settecento, per poi introdurre alcuni
protagonisti dell’assedio di Ancona, descrivendo le vicende dell’evento storico
anche quantificando in termini di uomini secondo quanto citato nelle fonti. La
tesi termina poi con la capitolazione, tracciando alcune conclusioni e
personali osservazioni. Le conclusioni citate non hanno di certo la velleità di
essere esaustive, data la potenziale vastità delle ipotesi sostenibili, ma si
tratta in definitiva della mia personale interpretazione di quanto accaduto. I
versi che ho citato nella prima pagina di questa tesi appartengono allo
scrittore Monaldo Leopardi, padre del celebre poeta marchigiano Giacomo. Il
conte recanatese, vissuto tra il 1776 ed il 1847, è tra gli scrittori
contemporanei più sollecitanti. Monaldo Leopardi era molto diffidente nei
confronti dei gruppi di insorgenti, ed in una delle sue pagine scritte durante
il periodo repubblicano distingueva tra il fenomeno dell’insorgenza, che si
presentava spesso frantumato in episodi locali senza collegamenti, e lo spirito
unitario e profondo che muoveva la popolazione riconducibile alla sua
religiosità: “I francesi trionfavano facilmente contro le insurrezioni
parziali di piccole popolazione sprovvedute di armi, di capi e di ogni altro
presidio; ma non potevano domare e molto meno sopprimere lo spirito
dell’insurrezione. Nell’Italia, allora assai più religiosa di adesso, l’odio
contro le inumanità e le empietà della rivoluzione aveva preceduto l’arrivo
delle armate repubblicane; i sacrilegi, gli spogli e le violenze degli attuali
governi satelliti della Francia avevano ingrandito l’odio; e l’ira universale
non era più tenuta in freno dalla paura, attese le continue vittorie che si
andavano raccontando delle armi austriache e delle potenze alleate”[2].
lunedì 10 marzo 2025
INFOCESVAM N. 1 del 2025 Gennaio Febbraio 2025
INFOCESVAM
BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE
MILITARE
centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org
Canale You Tube: ISTITUTONASTROAZZURRO. - CESVAM
____________________________________________________________________
ANNO XII, 61/62/, N. 1, Gennaio
Febbraio 2025, 1 marzo 2025
XII/1/951 La
decodificazione di questi numeri è la seguente: XII anno di edizione, 1 il
Bimestre di edizione di INFOCESVAM, 951 il numero della comunicazione dal
numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di
informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti
dell’Istituto del Nastro Azzurro, in funzione del supporto scientifico alla
offerta formativa dei Master. Inoltre dal gennaio 2023 ha assunto anche la
funzione di aggiornamento delle attività di implementazione dell’Archivio
Digitale Albo d’Oro Nazionale Dei Decorati al Valor Militare Italiani e
Stranieri dal 1793 ad oggi, con la pubblicazione di un ANNESSO. L’ultima
indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento
XII/1/952 – Aggiornamento
Blog – Sinossi – www.atlanteamerica.blogspot.com.
Carte e commenti sulla nuova visione della Amministrazione Trump. Nel mese di
febbraio ha avuto 1267 contatti, per un totale di 30 040. I post pubblicati
sono 520
XII/1/953 – Questo numero
di Infocesvam è dedicato principalmente ai risvolti statistici e alla situazione
dei Blog attivi sia storici che geografici che associativi.
XII/1/954 - La sessione
di laurea invernale (10 marzo 2025) del Master di 1. Liv. in “Terrorismo ed
antiterrorismo internazionale. Obiettivi, Piani Mezzi” si terrà il 10 marzo
2025. Si laureeranno 7 candidati. Tutti hanno espresso il desiderio di avviare
la collaborazione con il CESVAM (www.unicusano.it/master)
XII/1/955 Blog
www.ilregnodelsud.blogspot.com. ha completato alla data odierna i suoi
blog. È stato trattato il tema del I
Fronte della Guerra di Liberazione in vista dell’80 anniversario della fine
della guerra di Liberazione
XII/1/957 - Gli articoli,
note ed altro materiale per la rivista QUADERNI devono essere inviati alla
Redazione (quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org)
entro il 15 aprile 2025 p.v., per la valutazione e la preparazione del N. 2 del
2025. (Uscita giugno 2025)
XII/1/958 - Nei 11 blog
di Storia nel mese di gennaio 2025 i contatti sono stati 3429 (dicembre 2024:
3129) in totale. Con un aumento rispetto al mese precedente di circa 300 unità pari
ad un aumento del 20%.
XII/1/959 – Consegna
dell’Emblema Araldico. La Federazione Regionale delle Marche, in collaborazione
e su input del CESVAM ha organizzato il 16 gennaio 2925 a Recanati la Consegna
dell’Emblema araldico ai congiunti della MOVM Mario Alessandro Ceccaroni.
XII/1/960. A partire da giovedì
8 gennaio 2025 è stato aperto un Canale You Tube dedicato all’Istituto del
Nastro Azzurro. Tale Canale è stato inteso come vetrina dell’Istituto del
Nastro Azzurro e presenterà nel primo trimestre 2025 i Quadri componenti il
Manifesto del Centenario (vds). I video saranno trasmessi ogni giovedì, (ore 08.00).
Titolo Canale ISTITUTO NASTRO AZZURRO CESVAM
XII/1/961 – In
distribuzione il n. 4 del 2024 della Rivista QUADERNI. Numero Copie su carta
250, di cui 200 in distribuzione, 10 Archivio Emeroteca, 40 a disposizione
XII/1/962 - Nei 11 blog
di Storia nel mese di febbraio 2025 i contatti sono stati 6433 (febbraio 2025:
3429 in totale. Con un aumento rispetto al mese precedente di circa 3009 unità
pari ad un aumento del 1000%., in pratica i contatti si sono raddoppiati
XII/1/963 – Il 27 febbraio
2025 al Museo dei Granatieri Roma è stato presentato il 1 volume “Storia
Militare della Guerra Russo-Ucraina.1917 -2014 Volume I, Palladium Edizioni,
2024. Autori Giovanni Cecini e Mirco Campochiari. Il volume entra nelle
“Letture” del Master di Politica Militare Comparata
XII/1/964 – Il Blog www.unucispoleto.blospto.com
dal 1 gennaio 2025 ha assunto la denominazione di www.informazioneedintelligence.blogspot.com
. Tratta degli aspetti riguardanti il contributo alla cultura della sicurezza. Nel
mese di febbraio ha avuto 110 contatti, per un totale di 25563. I post
pubblicati sono 430
XII/1/965 – Nei 7 blog
Associativi e Divulgativi nel mese di gennaio 2025 i contatti sono stati 2133 (dicembre
2024: 2132) in totale. In pratica i contatti sono rimasti stabili né in
diminuzione né in aumento
XII/1/966 - La sessione
di laurea invernale del Master di 1. Liv. in Storia Militare Contemporanea si
terrà il 10 marzo 2025. Si laureeranno 6 candidati. Tutti hanno espresso il
desiderio di avviare la collaborazione con il CESVAM (www.unicusano.it/master)
XII/1/967 - Consegna
dell’Emblema Araldico. La Federazione Regionale delle Marche, in collaborazione
e su input del CESVAM organizzerà il 1 marzo 2925 a Potenza Picena in occasione
della Festa della Donna che cadrà il prossimo 8 marzo la Consegna dell’Emblema
araldico ai congiunti della MOVM Sergio Piermanni
XII/1/968 – Il Blog “www.uniformologia.blogspot.com
ha avuto nel mese di gennaio 2025 n. 1416 contatti (dicembre 2024 erano stati
1024). Nel mese di febbraio i contatti sono stati 1879. In totale dalla sua
apertura i contatti sono stati 12951. La tendenza per questo Bimestre è
positiva con oltre 400 contatti più ogni mese.
XII/1/969 - Nei 7 blog
Associativi e Divulgativi nel mese di febbraio 2025 i contatti sono stati 11863
(gennaio 2025: 2133) in totale. Questo aumento così vistoso è dovuto al numero
di contatti registrati per “www.valoremilitare,blogspot.com che ne ha avuto in
più 7861 rispetto al mese precedente di 9533.
XII/1/970 - L’esame
finale del Corso di approfondimento e specializzazione. in “Terrorismo ed Anti
Terrorismo internazionale si terrà il 10 (www.unicusano.it/master)
XII/1/971 - Nei 10 blog di
Carattere Geografico e Geopolitico
aggiornamento sinossi dei Master) nel mese di gennaio 2025 i contatti
sono stati 1890 in totale. Con un aumento rispetto al mese precedente (1667)
del 20%.
XII/1/972 - La Presidenza
Nazionale con circolare apposita ha chiesto ai Soci eventuali candidature per
le cariche istituzionali. La Circolare è stata inoltrata a tutti i componenti
del CESVAM. È stato proposto il Gen
Luigi Marsibilio (Federazione di Ancona) con le indicazioni di delega a
rotazione agli altri esponenti del CESVAM
XII/1/973 - Il Blog www.valoremilitare.blogspot.com ha avuto nel mese di Gennaio 2025 n. 1122 contatti (Dicembre 2024 erano stati
1122). Nel mese di febbraio i contatti sono stati 9533. In totale dalla sua apertura
i contatti sono stati 205945 La tendenza
per questo Bimestre è positiva e si rileva questo dato anomalo che il blog è
stato visitato da circa 10000 persone. Riportando l’edizione di QUADERENI ON
LINE il dato appare positivi, in chiave di divulgazione.
XII/1/974 – Nei 10 blog di
Carattere Storico nel mese di febbraio 2025 i contatti sono stati 10474 in
totale. Con un aumento rispetto al mese precedente (3726) del 289%.
XII/1/975 - Prossimo INFOCESVAM
(marzo- aprile) sarà pubblicato il 1 maggio 2025. I precedenti numeri di
Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org
e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM. e sui vari blog
sia storici e che geografici.
(a cura di Massimo Coltrinari)
info: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org
giovedì 27 febbraio 2025
Palermo Giangiacomi "Storie e Sturiele" "L'Assedio di Ancona" Il Vernacolo anconitano
giovedì 20 febbraio 2025
Rivista QUADERNI N. 1 DEL 2024 Ottobre Dicembre 2024 34° della Rivista
Nota redazionale:
Ultimo numero
dell’anno 2024, riporta, dopo l’editoriale, l’intervento di presentazione del
Calendari0 Azzurro del 2025 dedicato al Valore Militare nella Guerra di
Liberazione da parte di Antonio Vittiglio. LO stesso Calendario, creato e
predisposto da Antonio Daniele nella sua interezza tipografica.
Il Mondo da cui
viviamo, la Memoria, in Approfondimenti, Giorgio Madeddu pone alla attenzione
generale le sue ricerche in merito alle prime Medaglie al Valore Militare del
Regno di Sardegna, sostenendo tesi tanto originali quanto documentate. In
Dibattiti, affronto il tema dei Rapporti tra il partito d’Azione ed il partito
comunista in piena Guerra di Liberazione, con materiali per approfondire i
variegati apporti della sinistra italiana nella nascente democrazia
repubblicana. Osvaldo Biribicchi, in Dibattiti, tratta di un argomento dedicato
alla Resistenza nell’Alto Lazio con testimonianze di chi allora protagonista
degli eventi. In Archivio, Marco Maria Contardi ci illustra, dal punto di vista
architettonico, come l’Esercito Italiano curi il patrimonio artistico ereditato
dalle scelte derivanti dalle Leggi Siccardi del 1854. Questa parte, infine, si
conclude con l’intervento di Davide Corona con un articolo sulla Guardia alla
Frontiera, il Corpo confinario esisto dal 1933 al 1946.
Il Mondo in cui
viviamo, la realtà d’oggi, porta. In “Una Finestra sul Mondo” un contributo di
Nicolò Paganelli, utilizzando il sistema parametrale, dedicato a Cuba, mentre
Massimo Dionisi, in Geopolitica delle Prossime Sfide, ci proietta già nel nuovo
anno con le eventuali minacce che il Giubileo 2025 innesca come derivazione dei
conflitti sia nel Mediterraneo che nella instabilità del Sahel. In chiusura, in
Scenari, Regioni, Quadranti, tre carte commentate in merito ai rapporti tra
Cina e Russia, ed alla presenza di questa in Africa. Le rubriche di chiusura
rispecchiano la tradizione della Rivista. Infine da notare che, come
conclusione dei 10 anni del CESVAM (25 settembre 2014 -25 settembre 2024) la II
e la III Pagina di Copertina della Rivista riporta la Presenza del CESVAM in
Rete e l’elenco delle pubblicazioni attivate. Un augurio migliore per questa
data anniversaria non ci si poteva aspettare.
(massimo coltrinari,
direttore del CESVAM – Centro Studi sul Valore Militare)
lunedì 10 febbraio 2025
Save The Date 1 marzo 2025
Save the
Date. 1 MARZO 2025 ore 9,30 POTENZA PICENA
La Federazione Regionale delle Marche dell’Istituto del
Nastro Azzurro promuove il conferimento dell'Emblema Araldico, su proposta
della Federazione Provinciale di Ancona, alla Sig.ra Giovanna Paolone
Piermanni, consorte della MOVM Sergio Piermanni 1941. con la collaborazione del
Municipio di Picena Picena e con il
Patrocinio della Commissione per la Pari
Opportunità tra uomo e donna della Regione Marched, su una idea progettuale del
CESVAM- Centro Studi sul Valore Militare.
Info:
federazione.marche@istitutonastroazzurro.org
venerdì 31 gennaio 2025
lunedì 20 gennaio 2025
Attivazione Canale You Tube. ISTITUTO NASTRO AZZURRO CESVAM
Giovedi 8 Gennaio 2025 è stato aperto il Canale You Tube dedicato all'Istituto del Nastro Azzurro. Al momento sono previsti interventi settimanali volti a spiegare l'essenza dell'Istituto, ovvero la descrizione dell'Istituto del Nastro Azzurro fra combattenti decorati al Valor Militare basato sul Manifesto del Centenario, che riporta "Cosa è stato cosa è casa fa e cosa farà in sedici quadri
Titolo: ISTITUTO NASTRO AZZURRO CESVAM
venerdì 10 gennaio 2025
Significato ed Essenza dell'Emblema Araldico dell'Istituto del Nastro Azzurro
SIGNIGICATO ED ESSENZA
DELL’EMBLEA ARALDICO DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO
Massimo Coltrinari
All’indomani della conclusione del
nostro processo unitario, con la vittoria nella Grande Guerra, si sentì la
necessità di un ‘ulteriore presenza dello Stato, espressione della Nazione
Italiana, nella società civile nei più variegati campi, soprattutto quello
economico, industriale, sociale. Da questa necessità l’intervento dello Stato
si è manifestato attraverso la costituzione di “Istituti” che accogliessero le
migliori energie e le personalità di spicco affinche, in parallelo con
l’organizzazione statuale, raggiungessero determinati obiettivi, fondamentali
per il progresso della Nazione.
E’ il prosieguo del progresso unitario che si
attua in modo particolare. Sono così creati, L’Istituto Nazionale della
Ricostruzione Industriale (I.R.I), L’Istituto Nazionale della Vasca Navale,
L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (I.N.P.S.), L’Istituto di Storia
del Risorgimento, L’Istituto delle Guardie d’Onore alle Reali Tombe del
Pantheon, L’Istituto Nazionale per il Medio ed Estremo Oriente (ISMEO),
Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti decorati al Valore Militare. Dal
Nome di questi Istituti si evince la finalità per cui sono stati costituiti.
L’idea ispiratrice della costituzione
dell’Istituto del Nastro Azzurro fra combattenti decorati al Valore
Militare è quella napoleonica della
Legion d’Onore, che voleva raccogliere attorno alla bandiera tricolore francese
il meglio dei Cittadini, in sostituzione della aristocrazia nobiliare
medioevale e dell’Ancien Regime spazzata
via dai principi di uguaglianza e fratellanza della Rivoluzione Francese.
L’Istituto del Nastro Azzurro fra combattenti decorati al Valor Militare nasce
quindi come una Elite, in cui criterio base è la dimostrazione sul campo del
Valore Militare, la cui azione è incardinata sul quello che si intendeva e si
intende come Codice d’Onore. Nei primi decenni i criteri di ammissione furono
rigidi: non solo si doveva essere decorati, ma la decorazione doveva essere
conseguita in presenza del nemico. Fino allo scoppio della seconda guerra
mondiale, con criteri via via meno rigidi, non si ammettevano soci le cui
motivazioni di concessione della Medaglia al Valore militare erano per altri
fatti, quali l’ordine pubblico, l’ardimento, e aspetti sociali.
Per sottolineare tutto questo è dare
ulteriore spessore a questa impostazione dell’Istituto del Nastro si credette
opportuno dare manifesta immagine del Valore Militare, creando di fatto una
“nobiltà” basata sul Codice d’Onore, e sui valori fondanti l’Istituto, con un
riconoscimento ufficiale.
Vittorio Emanuele III con Regio decreto, quindi, dispose che i Soci dell’Istituto del Nastro Azzurro possano fregiarsi del diritto di far uso di
un emblema araldico sulla base delle decorazione ricevuta. In sostanza questo
riconoscimento vuole dare un riconoscimento ufficiale di Nobiltà all’atto di
Valore compiuto
Con Regi Decreti 7 ottobre 1926, 17
novembre 1927 e 19 dicembre 1935, con cui si conferiva l’Emblema Araldico ai
Soci dell’Istituto decorati di Croce di Guerra al Valore Militare, è stato concesso all’Istituto ed ai
suoi Soci l’uso
di un Emblema Araldico
concessione confermata in epoca
repubblicana in approvazione
dello Statuto dell’Istituto, con
D.P.R. del 10.1.1966,
n.158
Viene rilasciato dalla Presidenza Nazionale
ai Soci
che ne fanno
domanda tramite le rispettive Sezioni e Federazioni, dietro versamento
dell’importo previsto.
L’Emblema Araldico alla Memoria viene
rilasciato a titolo gratuito, su domanda del congiunto più vicino o della
Federazione competente, alla memoria dei decorati Caduti sul Campo o morti in seguito a ferite o
invalidità contratte in guerra o in missioni per il mantenimento della pace. Ai Soci d’Onore
l’Emblema Araldico viene rilasciato a titolo gratuito.
L’Emblema deve essere autenticato con
l’apposizione del timbro a secco.
IL
distintivo dell’Istituto da portarsi all’occhiello della giacca è
costituito: – per i Soci
Ordinari dallo scudo
dell’Emblema Araldico con riportati
i simboli delle decorazioni di cui il Socio o il
congiunto del Socio è insignito; – per i Soci Sostenitori da uno spillo con Emblema Araldico generico .
Oggi
la concessione dell’Emblema Araldico ha assunto un ulteriore
significato: quello di ricordare ai posteri, ed ai congiunti le gesta e la
figura del loro parente, al fine di mantenere vivo nella società, attraverso il
passaggio generazionale, il ricordo e le gesta di chi ha dato “di più” alla
Patria. E’ quindi un veicolo fondamentale della missione dell’Istituto nella
società civile, sempre basato su quel novero di regole non scritte ma basilari
per un vivere sereno e collettivo che è il Codice d’Onore.
martedì 31 dicembre 2024
Conferimento Emblema Araldico Recanati 16 Gennaio 2025
Si è tenuto il giorno 16 Gennaio 2025 nell’Aula Magna del Municipio della Città di Recanati, a cura
della Federazione Regionale delle Marche
dell’Istituto del Nastro Azzurro il conferimento dell'Emblema Araldico, su
proposta della Federazione Provinciale di Macerata, alla Sig.ra Giovanna
Ceccaroni, figlia della MOVM Mario Alessandro Ceccaroni caduto sul fronte
greco-albanese il 16 gennaio 1941. Tale conferimento è stato preceduta da una
semplice ma significativa cerimonia in Via Roma, con la deposizione di una
corona di fiori alla lapide che ricorda
Mario Ceccaroni.
Secondo la prassi
introdotta dal CESVAM in merito alla consegna dell’Emblema Araldico si è dato spazio anche ad un momento di
cultura militare con la presentazione del volume di Monica Apostoli dedicato alla nascita delle prime compagnie
trasmissioni, volume edito da CESVAM. Relatori Marco Maria Contardi e Giovanni
Riccardo Baldelli
Il CESVAM continua cosi, dopo l'iniziativa
della bella realizzazione del "Piroscafo Conte Rosso" con la
Federazione di Asti, e le varie iniziative
in essere con la Federazione della Toscana, che a breve vedrà anche la
collaborazione con la comunità ebraica di Firenze in merito ai militari
italiani di razza ebraica decorati al
Valor Militare, la collaborazione con le Federazioni nel solco delle
realizzazioni discendenti dai Progetti
in essere avviati dal CESVAM stesso.
giovedì 19 dicembre 2024
martedì 10 dicembre 2024
sabato 30 novembre 2024
Testo della sentenza della Corte di Cassazione. Redipuglia. Vilipendio
Corte di Cassazione
Penale Sentenza Sezione. 3 Numero. 24271 Anno 2024
Presidente: RAMACCI LUCA Relatore: CORBETTA STEFANO
Data Udienza: 09/05/2024
SENTENZA
sui ricorsi proposti da Owusu Frimpong Emmanuel, nato a Udine il 06/11/1993 Piras Matteo Antonio, nato a Latisana il 21/07/1994 avverso la sentenza del 11/07/2023 della Corte di appello di Trieste visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal consigliere Stefano Corbetta; letta la requisitoria redatta ai sensi dell'art. 23 d.l. 28 ottobre 2020, n. 137, dal Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Pietro Molino, che ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorsi; lette memoria e le conclusioni del difensore degli imputati, avv. Daniele Vidal del foro di Udine, che insiste per l'accoglimento dei ricorsi; lette la memoria e le conclusioni del difensore della parte civile Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare, avv. Laura Ferretti del foro di Pordenone, che chiede la conferma della sentenza impugnata, con condanna degli imputati al pagamento delle spese processuali, come da nota spese allegata.”
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'impugnata sentenza, la Corte di appello di Trieste ha confermato la pronuncia emessa dal Tribunale di Gorizia all'esito di giudizio abbreviato e appellata dagli imputati, la quale aveva condannato Emmanuel Owusu Frimpong e Mattia Antonio Piras alla pena ritenuta di giustizia, condizionalmente sospesa subordinatamente alla corresponsione del risarcimento del danno liquidato in favore della costituita parte civile, in relazione al delitto di cui agli artt. 110, 408 cod. pen., perché, in concorso tra loro, in assenza di qualsivoglia autorizzazione, realizzando ed interpretando un video musicale che li ritraeva mentre erano intenti a ballare e a cantare una canzone dal titolo "CSI - Chi sbaglia paga" all'interno dell'area del Sacrario militare di Redipuglia, ed, in particolare, sopra i gradoni ove sono sepolti i resti dei soldati caduti nella prima guerra mondale, e, in seguito, pubblicandolo on line su un canale YouTube, vilipendevano le tombe e il luogo che è destinato a mantenere viva ed onorata la memoria dei militari caduti. 2. Avverso l'indicata sentenza, gli imputati, per il ministero del comune difensore di fiducia, con il medesimo atto hanno proposto ricorso per cassazione, deducendo: - con un primo motivo, la violazione dell'art. 606, comma 1, lett. b), cod. proc. pen. in relazione all'art. 408 cod. pen. per errata valutazione dell'elemento soggettivo, in quanto la Corte di merito non ha affatto motivato in ordine alla sussistenza del dolo, essendosi unicamente focalizzata sulla conclamata sacralità del luogo in cui si è tenuta la condotta, e considerando la finalità di espressione artistica - e non già offensiva - che ha animato gli imputati; - con un secondo motivo, la violazione dell'art. 606, comma 1, lett. b), cod. proc. pen. in relazione all'art. 408 cod. pen. per errata valutazione dell'elemento oggettivo, mancando una condotta di vilipendio, posto che i gli imputati si sono limitati a cantare una canzone, il cui contenuto, peraltro, non ha nulla di offensivo o di dispregiativo; - con un terzo motivo, la violazione dell'art. 606, comma 1, lett. e), cod. proc. pen. in relazione all'art. 408 cod. pen., avendo la Corte d'appello fondato l'affermazione della penale responsabilità su elementi inconferenti, quali il pericolo di emulazione e la mancanza di autorizzazione alle riprese; - con un quarto motivo, l'illogicità della motivazione in relazione al diniego delle circostanze attenuanti generiche, trattandosi di soggetti incensurati e non avendo la Corte di merito valutato la condotta dell'imputato Owusu, il quale, in seguito, sui canali sodali, ha manifestato le proprie scuse;
- con un quinto motivo, la mancata esclusione della parte civile Associazione del Nastro Azzurro, la quale non ha alcuna specifica finalità connessa con il sacrario di Redipuglia, né con la memoria dei caduti, e l'abnormità della quantificazione del risarcimento del danno, che non è sorretta da alcuna motivazione. CONSIDERATO IN DIRITTO 1. I ricorsi sono, nel complesso, infondati. 2. Cominciando dal secondo e dal terzo motivo - che rivestono priorità logica essendo diretti a contestare la sussistenza dell'elemento oggettivo del reato - gli stessi sono infondati. 3. Il bene tutelato dalle fattispecie delittuose racchiuse nel Capo II del Titolo IV del Libro II del codice penale - ove è collocato l'art. 408 cod. pen. - va individuato, come chiaramente emerge dalla stessa intitolazione della rubrica, nella "pietà dei defunti", da intendersi nel senso di pietas: locuzione che designa quel diffuso e sentimento, individuale e collettivo, il quale si manifesta nel rispetto tributato ai defunti ed alle cose destinate al loro culto nei cimiteri e nei luoghi di sepoltura. La pietas per i defunti, in particolare, è un sentimento che attiene all'essere umano in quanto tale anche quando ha cessato di vivere, come proiezione ultraesistenziale della persona, e ciò indipendentemente dall'adesione a un particolare credo religioso, come, del resto, lascia chiaramente intendere la suddivisione dei Capi contenuti in questo Titolo, che distingue, appunto, i "Delitti contro le confessioni religiose" - rubrica introdotta dall'art. 10, comma 2, I. 24 febbraio 2006, n. 85, che ha sostituto la precedente "Delitti contro la religione dello Stato e dei culti ammessi" - dai "Delitti contro la pietà dei defunti". Se l'intero Capo ruota attorno al medesimo bene giuridico, emerge una partizione interna tra le prime incriminazioni (artt. 407 - 409 cod. pen.), il cui oggetto materiale è legato al culto dei defunti ed al sentimento di pietà che esso suscita, e le fattispecie successive (artt. 410-413 cod. pen.), poste a salvaguardia delle spoglie mortali e, quindi, del medesimo sentimento che le stesse evocano. In particolare, la condotta di vilipendio punita dall'art. 408 cod. pen. - che deve avvenire «in cimiteri o altri luoghi di sepoltura» - ha ad oggetto «tombe, sepolcri o urne», oppure «cose destinate al culto dei defunti», quali croci, cappelle, immagini, lampade, fiori e tutti gli oggetti finalizzati alla memoria del defunto, ovvero cose destinate «a difesa o ad ornamento dei cimiteri», come muri, porte, monumenti, piante dei viali.
Di conseguenza, oggetto specifico della tutela apprestata dall'art. 408 cod. pen. è quel profilo della pietà dei defunti, che si declina attraverso il rispetto della sacralità del luogo di sepoltura e delle cose mortuarie destinate al ricordo dei defunti. 4. L'elemento oggettivo del reato consiste in un'azione di "vilipendio", termine che compare in diverse disposizioni codicistiche di parte speciale - specie tra i delitti contro la personalità interna dello Stato (artt. 290, 291, 292), oltre che, appunto, tra i delitti raggruppati nel Titolo IV (oltre all'art. 402, dichiarato costituzionalmente illegittimo con sentenza n. 508 del 2000, gli artt. 403, 404 e 410)- , di cui però la legge non offre, in nessuna disposizione, la nozione. Come suggerito dalla Corte costituzionale con riferimento alla fattispecie prevista dall'art. 290 cod. pen., il termine "vilipendio" va inteso "secondo la comune accezione del termine", e "consiste nel tenere a vile", il che significa, con riferimento al delitto di vilipendio della Repubblica, "ricusare qualsiasi valore etico o sociale o politico all'entità contro cui la manifestazione è diretta sì da negarle ogni prestigio, rispetto, fiducia, in modo idoneo a indurre i destinatari della manifestazione (sent. n. 20 del 1974). Se, dunque, il vilipendio deve essere inteso nel suo significato letterale, le fattispecie che lo prevedono come elemento costitutivo del fatto sono delineate come reati a forma libera, stante la molteplicità di condotte attraverso cui può manifestarsi il sentimento di disprezzo, scherno o dileggio, cambiando unicamente, a seconda delle diverse disposizioni incriminatrici, l'oggetto su cui deve incidere la condotta di vilipendio.
5. Con specifico riguardo al delitto qui al vaglio, come questa Corte ha già avuto modo di rilevare, rientra certamente nell'ambito di operatività della fattispecie di cui all'art. 408 cod. pen. il compimento di atti di disprezzo su cose deposte nei luoghi destinati a dimora dei defunti ed aventi la funzione di evocare il sentimento di pietà nei loro confronti che rechino danno alle stesse, le lordino o vi imprimano segni grafici vilipendiosi ovvero ne comportino la rimozione, anche parziale, con eventuale sostituzione con altre diverse per significato, origine e rilevanza sociale (Sez. 3, n. 43093 del 30/09/2021, Albertario, Rv. 282298-01; Sez. 3 n. 4038, del 29/03/1985, Moraschi, Rv. 168901). Inoltre, come si desume dalla locuzione impiegata nell'art. 408 cod. pen. - la quale incrimina il vilipendio "di", e non "su", tombe, sepolcri o urne, cose destinate al culto dei defunti, ovvero a difesa o ad ornamento dei cimiteri - assumono penale rilevanza anche semplici espressioni verbali o comportamenti che non ricadano sulla cosa in modo tale da produrne una modificazione esteriore visibile, purché,ovviamente, meritino l'appellativo di "vilipendio", ossia esprimano disprezzo o profanazione verso le cose poste nei luoghi di sepoltura indicate dalla norma.
6. Va doverosamente precisato che spetta al giudice il compito di uniformare la previsione astratta di reato al principio di offensività: esigenza tanto più avvertita quanto più la condotta punibile sia individuata dal legislatore mediante l'impiego di termini aventi un'ampia latitudine semantica, quale certamente è il "vilipendio". Come costantemente predicato dalla Corte costituzionale, il principio di offensività - la cui matrice costituzionale è ricavabile dall'art. 25, secondo comma, Cost. (sentenza n. 211 del 2022), in una lettura sistematica cui fa da sfondo l'«insieme dei valori connessi alla dignità umana» (sentenze n. 225 del 2008 e n. 263 del 2000) - opera su due piani distinti: da un lato (offensività "in astratto"), come precetto rivolto al legislatore, il quale non può sottoporre a pena fatti che, nella loro configurazione astratta, non esprimano un contenuto offensivo di beni o interessi ritenuti meritevoli di protezione; dall'altro (offensività "in concreto"), come criterio interpretativo-applicativo affidato al giudice, il quale, nella verifica della riconducibilità della singola fattispecie concreta al paradigma punitivo astratto, deve escludere dall'area del penalmente rilevante quei fatti che, sebbene formalmente conformi al tipo legale, in concreto si rilevino inidonei a ledere o a mettere in pericolo il bene tutelato (cfr., ex multis, sentenze n. 139 del 2023, n. 211 del 2022, n. 278 e n. 141 del 2019, n. 109 del 2016, n. 265 del 2005, n. 263 del 2000 e n. 360 del 1995). Di conseguenza, come affermato la Corte costituzionale, «il compito di uniformare la figura criminosa al principio di offensività nella concretezza applicativa resta affidato al giudice ordinario, nell'esercizio del proprio potere ermeneutico (offensività "in concreto"). Esso - rimanendo impegnato ad una lettura "teleologicamente orientata" degli elementi di fattispecie, tanto più attenta quanto più le formule verbali impiegate dal legislatore appaiano, in sé, anodine o polisense - dovrà segnatamente evitare che l'area di operatività dell'incriminazione si espanda a condotte prive di un'apprezzabile potenzialità lesiva» (sentenza n. 225 del 2008). Nella ricognizione, nel singolo caso, del "vilipendio" penalmente rilevante ai sensi dell'art. 408 cod. pen., il giudice deve perciò valutare la condotta con riferimento al bene giuridico tutelato dalla norma, come sopra definito, e accertare che i gesti o le espressioni, anche se non diretti immediatamente contro le res contemplate dalla norma, producano, in concreto, la lesione del rispetto del luogo di sepoltura e delle cose mortuarie, e, quindi, del senso di pietà ispirato dal ricordo del defunto che necessariamente ad esso consegue.
7. Venendo al caso in esame, la Corte di merito ha fatto corretta applicazione dei principi indicati, avendo ravvisato il "vilipendio" di tombe nel fatto — insindacabilmente accertato nel giudizio di merito - che due imputati aveva posto in essere un ballo a ritmo di rap sopra le tombe di centomila caduti di guerra, che trovano la loro collocazione funeraria nel sacrario di Redipuglia. Si tratta, all'evidenza, di una condotta che, anche in relazione alla specificità del luogo, avente natura di monumento nazionale della Grande Guerra, appare chiaramente e inequivocabilmente espressiva di un sentimento di disprezzo di quel luogo di sepoltura, concretamente lesivo del senso di pietà ispirato dal ricordo delle migliaia di soldati caduti in guerra, le cui spoglie ivi riposano.
8. In conclusione, deve perciò ritenersi che integra il delitto di cui all'art. 408 cod. pen. lacondotta di chi, all'interno di un sacrario militare monumentale, pone in essere un ballo a ritmo di rap sopra le tombe dei caduti cantando una canzone al fine di realizzare ed interpretare un video musicale poi diffuso attraverso Internet.
9. Il primo motivo è parimenti infondato.
9.1. Si rammenta che, come condivisibilmente affermato da questa Sezione, il reato di vilipendio delle tombe di cui all'art. 408 cod. pen. è punito a titolo di dolo generico, sicché basta la coscienza e volontà del vilipendio stesso insieme con la consapevolezza del particolare carattere del luogo richiesto dalla norma, quale cimitero o altro luogo di sepoltura, essendo pertanto irrilevante il movente dell'azione, né essendo necessaria l'intenzione di offendere la memoria di un determinato defunto (Sez. 3, n. 43093 del 30/09/2021, Albertario, Rv. 282298-02), e la circostanza che la condotta sia avvenuta non per arrecare offesa al defunto, ma alla persona che aveva fatto sistemare la tomba per onorarlo e ricordarlo (Sez. 3 n. 4038, del 29/03/1985, Moraschi, cit.). Invero, nella descrizione del fatto oggetto di incriminazione non compaiono segni linguistici che denotano il dolo specifico ("al fine di", "allo scopo di"), di talché la finalità perseguita dall'agente risulta del tutto ininfluente ai fini della sussistenza del reato, così come irrilevante è il movente dell'azione, che rimane confinato nella sfera interiore dell'agente e che può rilevare ex art. 133, comma 2, n. 1 cod. pen. Oltre a ciò, l'agente deve rappresentarsi che l'azione di vilipendio sulle res indicate dalla norma avviene «in cimiteri o altri luoghi di sepoltura», come espressamente prevede il testo dell'art. 408 cod. pen.
9.2. Facendo corretta applicazione del principio ora richiamato, la Corte di merito, con una motivazione che certamente non può dirsi manifestamente illogica, ha ravvisato il dolo, evidenziando che il contesto di particolare solennità del monumento, ricco di riferimenti storici ai fatti per i quali è stato istituito, non consente di ipotizzare che i due imputati potessero ignorare che ivi riposano migliaia di salme, alla cui memoria, appunto, è stato edificato il sacrario, e, dunque, che non avessero consapevolezza di trovarsi in un luogo di sepoltura, e del fatto che l'azione dagli stessi compiuta - ossia il ballare a ritmo di rap - era posta in essere sulle tombe dei soldati, a nulla rilevando l'asserita finalità di espressione artistica che avrebbe animato gli imputati. 10. Il quarto motivo è inammissibile. La Corte di merito ha motivatamente escluso i presupposti integranti i presupposti delle circostanze attenuanti ex art. 62-bis cod. pen., non ravvisando, nel caso concreto, alcun elemento tale da giustificare una mitigazione della pena, in ciò facendo corretta applicazione del principio, qui da confermare, secondo cui l'applicazione delle circostanze in esame non costituisce un diritto conseguente all'assenza di elementi negativi connotanti la personalità del soggetto, ma richiede elementi di segno positivo, dalla cui assenza legittimamente deriva il diniego di concessione delle stesse (Sez. 3, n. 24128 del 18/03/2021, De Crescenzo, Rv. 281590). Sul punto, il motivo è, oltretutto, generico, in quanto, per un verso, l'incensuratezza, per espresso dettato normativo, non può da sola giustificare l'applicazione delle attenuanti in esame, e, per altro verso, la circostanza che l'imputato avrebbe manifestato delle scuse tramite i canali social è smentito da quanto emerge dalla sentenza (cfr. p. 7), secondo cui, invece, gli imputati non hanno mostrato alcun segno di resipiscenza per l'accaduto, esprimendo, in più occasioni, la scarsa consapevolezza delle loro azioni.
Il quinto motivo (ricorso contro la costituzione dell’Istituto del Nastro azzurro a costituirsi parte civile) è inammissibile. Invero, premesso che non risulta - né i ricorrenti l'hanno anche solo allegato - che, con l'atto di appello, era stata impugnata l'ordinanza di ammissione di costituzione di parte civile, in ogni caso la Corte di merito ha evidenziato che lo statuto dell'Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare, eretto in Ente Morale con R.D. 31 maggio 1928, n. 1308, riporta, tra le finalità proprie dell'ente, la tutela delle virtù militari italiane, dell'amore per la Patria e la sensibilizzazione della coscienza dei doveri verso la Patria delle giovani generazioni, e, nell'ambito di tali scopi, rientra certamente la tutela del ricordo dei caduti per la Patria, oltre che il rispetto dei luoghi in cui sono sepolti i militari caduti per la Patria stessa.”
Quanto, infine, alla contestazione del quantum del danno, la Corte di merito, con una valutazione di fatto certamente non illogica, né arbitraria, ha ribadito la congruità dell'importo liquidato dal Tribunale sulla base sia dei connotati di grave offensività della condotta, realizzata all'interno di un momento storico nazionale, sia del fatto che il video, ritraente l'azione vilipendiosa, è stato poi diffuso sul web e così proposto a un numero illimitato di persone, con il rischio di condotte di emulazione. In ogni caso, i ricorrenti deducono censure di contenuto fattuale e, comunque, generiche, che, quindi, non possono trovare ingresso nel giudizio di legittimità 12.
Al rigetto dei ricorsi consegue, come per legge, la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese del procedimento, nonché delle spese in favore della parte civile, che liquida in complessivi 3.686,00 euro, oltre oneri di legge.
P.Q.M.
Rigetta i ricorsi e condanna i ricorrenti al pagamento delle spese processuali.
Condanna, inoltre, gli imputati alla rifusione delle spese in favore della parte civile, che liquida in complessivi 3.686,00 euro, oltre oneri di legge. Così deciso il 09/05/2024.