ACCADEMIA DI OPLOLOGIA E MILITARIA
ANCONA
Via Cialdini 26
Comunicato
Incontro
“Dall’illusione alla tragica realtà: Le
prime quattro battaglie dell’Isonzo.
24 maggio -8 dicembre 1915”
Nel quadro del programma promosso dal
Comune di Ancona volto ad evocare il centenario della Prima Guerra Mondiale si
terrà il prossimo
sabato 27 giugno 2015 alle ore 18.00
alla
Polveriera “Castelfidardo”
al
Campo degli Ebrei - Cardeto
il secondo degli incontri del ciclo
proposto ed organizzato dalla
Accademia di Oplologia e Militaria di Ancona del
socio Massimo
Coltrinari
dal tema:
“Dall’illusione alla tragica realtà: Le
prime quattro battaglie dell’Isonzo.
24 maggio -8 dicembre 1915”
Secondo incontro del ciclo degli incontri, a cadenza mensile, voluto dal compianto Franco Sestilli,
presidente della Accademia, è dedicato alle prime operazioni della guerra
dichiarata il 24maggio 1915.. Dopo aver parlato dello scontro tra interventisti
e neutralisti, con il Governo Salandra che operò in modo contraddittorio fino a
sfiorare la guerra civile in quello che fu definito il “maggio radioso” con
particolare accenno al ruolo di Ancona in quelle settimane terribili, con
questo secondo incontro si scende sul piano strettamente tecnico-tattico.
Sia l’opinione pubblica, che sull’onda dell’interventismo, voleva
assolutamente la guerra all’Austria, nemico ereditario che da sempre impediva
il compimento del nostro processo unitario, considerando il nostro Paese solo
come una semplice espressione geografica, sia il Governo, inteso come vertice
politico diplomatico, si aspettavano una facile avanzata verso Lubiana, la
facile conquista di Trieste e altre avanzate non meglio specificate, in accordo
con una combinata azione con l’Esercito Russo e l’Esercito Serbo. Erano disegni
e calcoli riferiti a idee e desideri, distanti dalla realtà, e come sempre
accade quando si programma e si pianifica con questi elementi, presto la realtà
si manifesta in tutti i suoi contorni.
Si parlerà, nella prima parte, degli errori sul piano militare commessi
dal vertice politico-diplomatico, primo fra tutti l’affrettata stipula del
patto di Londra, in cui le convenzioni militari previste, soprattutto quella
con la Russia, furono attivate ai primi di maggio e quindi non in grado di
essere operativamente incidenti nelle operazioni delle prime battaglie
dell’Isonzo. Altro errore la mobilitazione dell’Esercito, che fu attivata con
grave ritardo e, una volta messa in modo, soprattutto nella fase della radunata
delle forze, ebbe non eccellenti applicazioni. Rispetto alla mobilitazione
“camoscio” quella applicata, la mobilitazione “rossa” che era concettualmente
migliore della “camoscio”, si concluse con circa due settimane di ritardo,
ritardo che permise al Comando Supremo Austriaco, che già aveva compreso che
l’Italia sarebbe entrata in guerra contro la duplice monarchia il 4 maggio,
giorno in cui Roma denunciava il Trattato della Triplice Alleanza, di
completare il proprio schieramento difensivo in quello che ormai era il fronte
occidentale austriaco, dopo quello balcanico in Serbia e orientale, contro i
Russi.
Un segmento dell’incontro sarà
dedicato ad un breve cenno ai procedimenti di impiego adottati dal nostro
Esercito, con una breve esegesi di quel noto “Libretto Rosso” che è alla base
dell’impiego della fanteria italiana nel 1915 e negli anni seguenti, fonte di
tutte le tragedie umane e degli insuccessi tattici della Grande Guerra. Subito
dopo si parlerà della conseguenza di questi procedimenti di impiego ovvero, per i risultati prodotti, dello stallo tattico, ove la manovra, intesa
come la combinazione tra il fuoco ed il movimento, escluse categoricamente
quest’ultimo, determinando la superiorità della difesa rispetto all’attacco, ma
soprattutto la impossibilità di
conseguire quello che oggi si definisce l”end state”, cioè il compimento
positivo della battaglia con l’acquisizione dell’obiettivo, ovvero quello che
allora si chiamava la vittoria.
L’ultima parte sarà dedicata ad
una breve analisi alle quattro battaglie dell’Isonzo, che in breve così si
possono riassumere:
I battaglia dell’Isonzo. 23
giugno – 7 luglio 1915. L’offensiva italiana fu lanciata contro le teste di
ponte di Tolmino e di Gorizia, e contro il ciglione del Carso, con il risultato
di riuscire a portare le linee a stretto contatto con quelle nemiche della V
Armata, la “Isonzo Armee ”,
al comando del Boraevic.
II battaglia dell’Isonzo. 18 luglio - 3 agosto 1915. Nell’alto
Isonzo fu conquistato il Monte Rosso, mentre sui rimanenti tratti di fronte i
progressi furono lievi. Si ebbero 6147 Caduti, 4897 Dispersi, circa 30000
Feriti. Gli Austriaci 7721 Caduti, 12290 Dispersi e circa 26000 Feriti.
III battaglia dell’Isonzo. 18 ottobre – 4 novembre 1915.
L’obiettivo principale italiano era quello di conquistare la testa di ponte di
Gorizia. La lotta divenne aspra da Tolmino al mare, ma produsse pochi risultati
sul Vodhill (zona di Tolmino) e sul ciglione carsico. Si ebbero 10633 Caduti,
11985 Dispersi, circa 4000 Feriti. Gli Austriaci 8228 Caduti, 7201 Dispersi e
circa 26000 Feriti.
IV battaglia dell’Isonzo. 10 novembre 1915 – 2 dicembre 1915. Lo
sforzo principale fu esercitato contro la testa di ponte di Gorizia e il Carso
settentrionale con risultati completamente negativi. Si ebbero 7498 Caduti,
7513 Dispersi, circa 33000 Feriti. Gli Austriaci 5510 Caduti, 593 Dispersi e
circa 19000 Feriti
Solo osservando le perdite di
entrambe le parti si comprende che gli Austriaci, inizialmente in posizioni
attrezzate a difesa si erano rafforzati in termini di uomini e mezzi. Questo
nelle successive battaglie portò ad elevare il numero di perdite tra gli Italiani,
a fronte di scarsissimi risultati sia tattici, che tantomeno strategici.
L’incontro sarà preceduto da una nota introduttiva del Presidente della
Accademia di Oplologia e Militaria Massimo Ossidi , che darà un quadro contestualizzato
del periodo che si sta trattando ovvero la tarda primavera e l’estate del 1915,
in cui il dado tratto, portò l’Italia di fronte ad una realtà durae ragica. Ma
ormai non si poteva più tornare indietro.
Il naturale dibattito con i Soci, gli amici e con quanti vorranno
intervenire concluderà questo primo incontro.
Per info: accademiaoplologiaemilitaria@yaooh.it
Il testo di questo comunicato è su
www.ancona.lastoria.blogspot.com
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