Si riporta, come materiali che potrebbero essere utili alla ricerca quanto trovato sulla rete in merito alla nascita e primi anni del movimento scout in Italia
Da Internet
Le origini del
Movimento scout
Il
primo esperimento italiano di scautismo fu fatto nella primavera del 1910 per
opera di sir Francis Vane, baronetto di Hutton. Si tenne a Bagni di Lucca. Il 12 luglio 1910,
con l'aiuto di un maestro locale, Remo
Molinari, il baronetto fondò ufficialmente un primo reparto di scout
col nome di «Ragazzi Esploratori» (noti su molta carta stampata come Boy Knight, Ragazzi Patrioti,
Piccoli Esploratori della Pace, Giovani Esploratori, Piccoli Cavalieri del
Mondo), da cui presero origine i «Ragazzi
Esploratori Italiani» (REI), sezione italiana degli inglesi British Boy Scouts. Il 6
novembre 1910 il reparto fu presentato a re Vittorio Emanuele III, che
villeggiava nella vicina tenuta di San Rossore.
Vane,
convinto pacifista, era uscito qualche tempo prima per dissidi
dall'associazione scout di Robert Baden-Powell (la Boy
Scout Association), che considerava all'epoca
troppo legata all'ambiente militare, e nel dicembre 1909 aveva accettato la carica onoraria di
presidente dei British Boy
Scouts e delle British Girl Scouts; nel
febbraio 1910 aveva creato una solida alleanza con la Boys
Life Brigade, sotto il nome di National Peace Scouts. Fu a
questo punto che il Vane venne in Italia, aprendo appunto il primo reparto di
cui si è detto. Le due organizzazioni dissidenti vissero un paio di anni di
forte crescita, per poi essere nuovamente eclissate dall'associazione di
Baden-Powell.
A Genova un
giovane maestro, Mario Mazza, aveva in precedenza (nel 1905)
fondato una piccola associazione giovanile chiamata «Juventus
juvat», composta da altri quattro giovani universitari che si
dedicavano all'educazione di un gruppo di ragazzi denominato «Gioiosa». Alla
notizia delle iniziative scout di Vane, Mazza gli scrisse una lettera di
adesione. Quegli gli rispose di prendere contatto con il suo connazionale, il
dottor James Richardson
Spensley.
Spensley,
medico di varie società inglesi di navigazione e popolare sportivo, fu uno dei
principali promotori del gioco del calcio in Italia, entrando nel 1896 nel Genoa Cricket and Athletic Club.
Nell'estate del 1910,
in Inghilterra, aveva conosciuto Baden-Powell,
che gli aveva donato una copia autografata del libro Scouting for Boys.
Tornato a Genova, Spensley aveva iniziato a pensare al modo di introdurre lo
scautismo in Italia e, venuto a conoscenza della prima iniziativa di sir
Francis Vane, con cui era in contatto, lo invitò a Genova per tenere una conferenza
sullo scautismo.
Il 13
novembre 1910 Vane tenne la conferenza sullo scautismo nella città ligure. Dopo
la conferenza di Vane, si costituì, per iniziativa di Spensley un comitato per
fondare una sezione dei REI. Il consiglio direttivo della sezione di Genova
sarà composto, oltre che da Spensley in qualità di commissario, dal colonnello Ottavio
Reghini come presidente
e da Mario Mazza come segretario.
Il 18
e 19 dicembre dello stesso anno Vane organizzò a Firenze un
convegno delle sezioni REI operative nel centro-nord Italia, durante il quale
fu ufficialmente fondato il comitato regionale toscano e la struttura operativa
dei Ragazzi Esploratori Italiani, che da quel momento assunsero in forma
ufficiale questa denominazione; furono inoltre nominati i componenti del
«comitato centrale». In quella occasione sir Francis Vane fu confermato
«ispettore generale» della REI (figura equivalente a quella di capo scout
d'Italia usata oggi); inoltre, l'associazione fu posta sotto l'alto patronato
del Re.
La
REI, che si diffuse ed ebbe ramificazioni in diverse località e regioni
italiane, è pertanto la prima associazione scout italiana. Nel 1911 i REI
contavano sezioni in Albinia, Brescia, Bardi, Bagni di Lucca, Firenze, Genova, Gallura, Giarre,Lucca, Messina, Milano, Modena, Molinella, Napoli, Perugia, Pisa, Pavia, Palermo, Pontedera, Roma, Venezia, Viareggio.
Tra
il 1911 e il 1912 Mazza lasciò l'associazione per
contrasti ideologici sorti con il presidente della sezione genovese, Ottavio
Reghini, e riguardanti l'aspetto confessionale.
Mario Mazza ricostituì le sue Gioiose Liguri, questa volta in chiave scout, e successivamente, nel 1915, le denominò RECI(Ragazzi Esploratori Cattolici Italiani). Nonostante il nome, quest'associazione non andò mai oltre i confini della Liguria. Alla piccola RECI, che confluirà in seguito nell'Associazione Scautistica Cattolica Italiana (ASCI), è da attribuire la primogenitura dello scautismo cattolico italiano.
Mario Mazza ricostituì le sue Gioiose Liguri, questa volta in chiave scout, e successivamente, nel 1915, le denominò RECI(Ragazzi Esploratori Cattolici Italiani). Nonostante il nome, quest'associazione non andò mai oltre i confini della Liguria. Alla piccola RECI, che confluirà in seguito nell'Associazione Scautistica Cattolica Italiana (ASCI), è da attribuire la primogenitura dello scautismo cattolico italiano.
I REI
liguri confluirono, in seguito, in buona parte nel CNGEI.
Il colonnello Reghini diventò presidente della sezione del CNGEI di Genova.
Spensley, in qualità di commissario delegato ligure dei REI, continuò a
occuparsi della costituzione delle sezioni di Genova e Savona e inoltre, in più
occasioni, collaborò col CNGEI fino allo scoppio della prima guerra mondiale.
Nel
febbraio del 1913, Baden-Powell,
ritornando dal viaggio di nozze insieme alla giovane moglie Olave, fece
scalo a Napoli, per una visita alla città, agli scavi di Pompei e alla Reale
Scuola Superiore di Agricoltura di Portici. Alla stazione diPortici ebbe
la sorpresa di incontrare gli esploratori nautici della sezione locale dei REI
collegata a quella di Napoli, i quali lo condussero a visitare la loro sede nel
porto.
Nel
luglio del 1913, una pattuglia formata da sette esploratori della REI (o,
secondo altri, del CNGEI), condotta da Spensley, partecipò al primo grande
raduno scout internazionale che si tenne nel Regno Unito, a Birmingham.
Altra
iniziativa, intesa ad attuare e diffondere il movimento scout in Italia, si
tenne a Milano nel 1910 a
opera di un insegnante, Ugo Perucci. L'organizzazione assunse nel 1915 - dopo varie denominazioni - il nome
di ARPI (Associazione
dei Ragazzi Pionieri Italiani).
La
prima associazione scout in Italia a
diffusione nazionale e riconosciuta nacque nel 1912 per opera del dottor Carlo Colombo. Nel gennaio del 1912, Colombo
terminò di scrivere lo statuto del suo movimento, diviso in due sezioni,
maschile e femminile, che chiamò rispettivamente «Corpo dei giovani
esploratori» e «Unione delle giovinette esploratrici», con lo scopo d'essere
strumento educativo per tutti i ragazzi e le ragazze italiane. Con un gruppo di
giovani della Società Sportiva «Podistica Lazio», Colombo compì un esperimento,
avviato il 12 ottobre 1912, ai prati della Farnesina a Roma:
fu un gran successo e da quell'iniziativa ebbe origine, all'interno della
società, la quarta sezione, dedicata «all'istruzione premilitare, al tiro a
segno e agli allievi esploratori». Quando si sentì pronto, Colombo si staccò
dalla società sportiva dando vita al «Corpo Nazionale dei Giovani Esploratori
d'Italia» (GEDI), ufficialmente fondato a Roma il 30 giugno 1913.
Nel Corpo Nazionale confluirono gran parte delle sezioni dei Ragazzi
Esploratori Italiani (REI). I giovani esploratori, in omaggio ai primi gruppi
scout, usarono il giglio dei REI della sezione ligure, a cui fu aggiunto il
cartiglio col motto «Sii preparato».
Nel
novembre del 1914 risulta già costituita, a Roma , sempre per cura di
Colombo, la sezione femminile che accolse le girl
scouts, anche se i primi esperimenti di scautismo femminile furono condotti
fin dal 1913. La presidenza della sezione di Roma fu assunta dalla baronessa
Ferrero, con al suo fianco Mary
Rossi (già
collaboratrice in Inghilterra di Lady Baden-Powell) in qualità di capo reparto
e commissaria. Nella primavera del 1915 la sezione romana delle esploratici fu
sciolta è prontamente ricostituita il 29 giugno 1915, quando si svolse
l'assemblea costituente della «nuova» sezione di Roma dellegiovinette
esploratrici, che segnò la data ufficiale della nascita dell'Unione Nazionale delle Giovinette Esploratrici Italiane(UNGEI).
Assunse la presidenza la principessa Anna Maria Borghese de Ferrari,
mentre Mary Rossi fu rieletta commissaria.
Dal 5
maggio 1915 il CNGEI fu posto sotto l'alto patronato del re. Il 21 dicembre 1916,
il capo dello Stato, su proposta del ministro della Pubblica Istruzione Pasquale
Ruffini, eresse il CNGEI in ente morale con
decreto luogotenenziale, a riconoscimento della sua funzione educativa nei
confronti della gioventù.
All'inizio
gli ambienti e la stampa cattolica di stretta osservanza assunsero toni virulenti
contro lo scautismo, avanzando argomenti di natura dottrinale, e in particolare
contro lo scautismo femminile che fu definito una «sconvenienza» e una
«incredibile audacia»; inoltre molte polemiche furono sollevate dai cattolici
circa il legame tra lo scautismo, ed in particolare dal CNGEI, e la massoneria.
Nonostante
ciò, dall'entusiasmo di pochi convinti estimatori che riuscirono a smorzare e
superare le diffidenze e i toni delle gerarchie cattoliche si pensò di
costituire, come si è accennato, un'associazione scout specificatamente
cattolica e maggiormente legata alla gerarchia ecclesiastica, essendo le prime
organizzazioni scout non confessionali. Quindi dopo il fallimento, nell'aprile
1915, degli accordi raggiunti tra la presidenza del Corpo Nazionale e le
organizzazioni cattoliche della «Federazione delle Associazioni Sportive
Cattoliche Italiane» (FASCI) e della «Società della Gioventù Cattolica
Italiana» (SGCI), che diedero vita alla nascita di alcune sezioni e
sottosezioni del CNGEI, come a Fermo, Milano, Roma, Siena eSpoleto, formati esclusivamente da giovani
cattolici e che, di fatto, furono le prime unità della nascente associazione
scout cattolica, il 16 gennaio del 1916,
nasceva l'ASCI (Associazione
Scautistica Cattolica Italiana - Esploratori d'Italia) che ebbe ben
presto l'approvazione pontificia. Il primo commissario centrale fu il conte Mario di Carpegna, guardia nobile del papa.
Uno dei punti fondamentali della nuova associazione scout cattolica fu la
catechesi.
Qualche
mese più tardi, il 28 maggio 1916, nel Palazzo dei principi Doria a Fassolo
(Genova), alla presenza del commissario centrale il conte Mario di Carpegna,
avviene la festa del rinnovo della promessa scout delle Gioiose Liguri dei RECI
di Mazza che di fatto si unirono all'ASCI, avendo il diritto di mantenere la
denominazione di Gioiose.
Alcuni
giornali cattolici continueranno a battersi contro lo scautismo
indistintamente, con immutato ardore, anche dopo la fondazione dell'ASCI, fino
al momento in cui non interverranno i primi documenti pontifici.
Alla
fondazione, l'ASCI adottò una bandiera bianca con giglio verde per distinguersi
dal CNGEI che aveva bandiera verde con giglio giallo o bianco. Al verde,
considerato indizio di influenze massoniche (ma era verde anche la bandiera
dello scautismo inglese), l'ASCI volle contrapporre il bianco, colore del papa.
Inoltre, l'ASCI adottò il giglio del REI, e quindi del Corpo Nazionale con la
sola differenza della scritta, «Estote Parati», nel cartiglio. La sede centrale
del CNGEI, dopo sterili polemiche, nell'ottobre del 1917 decise di modificare
il proprio giglio.
Nel
1916, nel CNGEI fu costituita la classe speciale degli esploratori marini,
fluviali e lacuali, sviluppando le attività già avviate dal 1915, formando dei
reparti autonomi e separati da quelli degli esploratori comuni. Il primo
convegno a carattere nazionale degli esploratori marini, fluviali e lacuali del
CNGEI si svolse nel 1917. Campi marini nazionali si svolsero nel 1918, nel
1919, nel 1920 e nel 1922 a
cui seguirono altri incontri nazionali. Importanti furono anche le imprese dei
reparti fluviali e lacuali. Tra le specialità degli esploratori marini e
fluviali è da ricordare gli «idro-ski», cioè speciali scivolatori sull'acqua,
che destarono l'interesse di Baden-Powell. Nell'UNGEI non era previsto la
classe marini, infatti le attività marine non erano una caratteristica del
reparto ma un'attività.
Nel
1918, il vicepresidente e commissario generale delegato del CNGEI, professor Vittorio Fiorini, nella sua relazione al
Convegno nazionale tenutosi a Roma ,
propose l'istituzione della classe «Seniori», vale a dire gli adulti scout. La
proposta di Fiorini, approvata dagli Organi Statutari, ebbe pratica attuazione
nel 1919 con l'istituzione degli Esploratori Seniori.
Nel 1920 si tiene il primo
Jamboree mondiale, ospitato nell'area espositiva di Olympia,
a Londra: presenti anche le delegazioni scout
italiane dell'ASCI, composta da diciotto scout guidati da Mario Mazza e da
Mario di Carpegna, e del CNGEI, formata da Carlo Ratti e Bruno Cavalieri
Ducati. In contemporanea al Jamboree si tenne la prima conferenza
internazionale per discutere sulla costituzione di un comitato internazionale
permanente. L'ASCI e il CNGEI furono, in seguito alla loro partecipazione,
dichiarate e registrate come soci fondatori della conferenza internazionale
scout.
Nel
luglio 1920, nel St. Hugh's
college di Oxford, in Inghilterra, si tenne il primo
convegno delle associazioni scout femminili esistenti. Il convegno, che fu
considerato la prima
Conferenza internazionale dello scautismo femminile, vide la
partecipazione dell'Italia con l'UNGEI.
Nel
febbraio 1923,
in seguito alla Conferenza internazionale scout di Parigi del
1922 che diversificò il movimento maschile e quello femminile, l'UNGEI con
l’approvazione del nuovo statuto modifica il proprio nome in UNGVI (Unione Nazionale Giovinette
Volontarie Italiane) con una fisionomia propria ed autonoma.
In
questi anni si ebbe la prima idea di costituire in Italia una «Federazione»
dello scautismo grazie alla piccola associazione dell'ARPI che proporrà al
CNGEI ed all'ASCI di gettare le basi per una intesa federativa, ottenendo in
cambio un deciso rifiuto.
Probabilmente
i tempi non erano ancora maturi, anche perché nuvole minacciose si delineavano
all'orizzonte, e tra il 1927e
il 1928 il regime fascista sciolse le associazioni scout italiane
per far confluire tutti i ragazzi nei Balilla.
Il 14
gennaio 1927,
in seguito all'entrata in vigore della «Legge Balilla», il commissariato
centrale dell'ASCI informa i dirigenti locali di sciogliere i reparti nei
centri inferiori a ventimila abitanti non capoluoghi di provincia, inoltre
comunica di applicare sulle bandiere e le fiamme dei reparti rimasti il simbolo
del fascio littorio con la
scritta ONB (Opera Nazionale Balilla)
e di esporre nelle sedi un ritratto di Mussolini. Per di più l'Associazione sarà
costretta a cambiare il proprio nome in Giovani Esploratori Cattolici Italiani,
mantenendo la sigla ASCI
nella sottodenominazione di «Associazione Scolte Cattoliche Italiane».
Il 10
febbraio del 1927 per ordine del segretario generale del Partito
Nazionale Fascista, Augusto Turati, l'Unione Nazionale Giovinette
Volontarie Italiane fu sciolta. Il 31 marzo del 1927, dopo le prime pressioni
della polizia su alcune sezioni, la presidenza generale del Corpo Nazionale,
prevenne l'azione del Governo, disponendo la sospensione delle attività di
tutte le sezioni e reparti del CNGEI.
Il 4
novembre 1927 anche la sede centrale dell'ARPI è costretta a sciogliere i propri
aderenti da ogni vincolo associativo. Il 22 aprile 1928 il commissariato centrale dei Giovani
Esploratori Cattolici Italiani emana la circolare di scioglimento di tutti i
reparti dell'ASCI in Italia.
Nonostante
ciò, alcuni gruppi scout, in varie località d'Italia continuarono a praticare
clandestinamente lo scautismo, dando vita alla cosiddetta Giungla silente (il nome dato dal CNGEI e dall'ASCI
allora e dall'AGESCI ora al periodo clandestino). Alcuni di questi scout
clandestini presero parte alla Resistenza.
Il più famoso di questi gruppi fu quello delle Aquile randagie, a Milano. Inoltre, alcuni scout sia dell'ASCI
che del CNGEI parteciparono ai tre jamboree del periodo fra lo scioglimento e lo
scoppio della seconda guerra
mondiale.
Alla
caduta del regime fascista nel 1943,
grazie all'incoraggiamento del Governo provvisorio alleato, le associazioni
scout italiane (per prima l’ASCI e il CNGEI, e poi l’UNGEI, ricostituita con la
denominazione originaria, tuttavia sostituendo «giovinette» con «giovani»)
poterono iniziare a riorganizzarsi e riprendere le loro attività, nel 1944 nel Meridione liberato e nel 1945 in tutta Italia. Il 28 dicembre del 1943,
nelle Catacombe di Priscilla in Roma,
in gran clandestinità, vengono pronunciate le prime promesse delle guide
italiane che porteranno alla fondazione del guidismo cattolico: l'AGI(Associazione
Guide Italiane).
Il
commissariato centrale dell'AGI venne ufficialmente fondato il 13 agosto del 1944.
L'8 dicembre 1944 l'AGI fu riconosciuta dalla Santa
Sede. Vi fu in quel periodo un ulteriore fallito tentativo di dare vita ad una
sola associazione scout italiana; poi finalmente dopo laboriose trattative il
21 novembre 1944 a Roma venne firmato tra le due associazioni,
ASCI e CNGEI, l'atto costitutivo della Federazione Esploratori Italiani seguito
più tardi il 27 luglio 1945 dal ramo femminile, AGI ed UNGEI, che
diedero vita alla Federazione Italiana Guide ed Esploratrici. Le due
federazioni furono ufficialmente riconosciute dai movimenti mondiali scout e
guide. Nel 1945 nel CNGEI oltre alle tre classi giovanili
(lupetti, esploratori e scolte dal 1948 pionieri, corrispondenti all’attuale
branca rover) sono previsti i seniori. Anche l'UNGEI nel 1946 prevede, alle tre classi giovanili
(primule, esploratrici e scolte), le seniores (o fiamme). Nel 1949 il CNGEI inquadrava i seniores nella quarta
classe dell'organizzazione scout. Nel 1951,
a Firenze nasce
il Gran Clan Nazionale Seniores. Dal 1954 il Gran Clan diviene Clan Nazionale Seniores Scout Italiani.
Nel 1949 nel CNGEI iniziano le attività degli scouts
dell'aria a cui seguì
l'organizzazione di un primo corso di cultura aeronautica scout, organizzato
presso la Scuola di Guerra Aerea di Firenze-Cascine. Alla fine degli anni
Sessanta, evidenti difficoltà materiali e logistiche hanno bloccato lo sviluppo
e le attività degli scouts dell'aria all'interno del Corpo.
Nell'ottobre
del 1952 era ridata vita a Torino all'ARPI,
col nome, «più consono ai tempi», di ABSI (Associazione Boy Scout d'Italia),
d'ispirazione pluriconfessionale.
Verso il 1958 e il 1959,
l'associazione cessò le sue attività. Nel 1953,
a Lucerna, viene fondato l'Amicizia
internazionale degli Adulti Scout e Guide (l'attuale Organizzazione
internazionale ISGF)
e il Gran Clan Nazionale Seniores del CNGEI fu uno dei membri fondatori.
Nel
giugno del 1954 le «Compagnie dei Cavalieri di san
Giorgio», quarta branca dell'ASCI nata nel 1944, diventarono autonome fondando
il MASCI (Movimento
Adulti Scout Cattolici Italiani). Il MASCI si federò con il Clan
Nazionale Seniores Scout Italiani nella FIAS (Federazione Italiana Adulti Scout)
riconosciuta dall'Amicizia Internazionale Adulti Scout e Guide.
Tra la metà degli anni Sessanta e Settanta, lo scautismo italiano visse una
profonda crisi, relativa all'applicazione del metodo, conoscendo sconvolgimenti
e scissioni, portando, parallelamente allo scautismo ufficiale, al
moltiplicarsi di nuove realtà associative. Il 22 giugno del 1965,
l'ing. Aldo Marzot, già capo scout del CNGEI e poi
fuoriuscitone, fondò a Roma
l'Assoraider (Associazione
Italiana di Scautismo Raider), d'ispirazione «aperta»
(pluriconfessionale), non riconosciuta a livello internazionale.
All'interno
all'ASCI come pure nell'AGI si aprì un dibattito teso al rinnovamento. Il dibattito
portò a numerose novità nell'ASCI (nuovo sentiero, smitizzazione del capo,
istituzione delle comunità capi, passaggio all'uniforme grigia in quanto meno
militaristica). Questa evoluzione dell'ASCI non fu indolore. Quello che la
maggior parte dell'associazione ritenne un utile progresso causò comunque forti
controversie, e molti capi uscirono dall'ASCI. L'AGI, addirittura, arrivò quasi
sul punto di abolire l'uniforme. Il 4 maggio 1974 per decisione dei Consigli generali
dell'ASCI e dell'AGI, nasceva l'AGESCI(Associazione
Guide e Scouts Cattolici Italiani), che tenendo conto delle
evoluzioni educative e pedagogiche del tempo, introduceva la coeducazione, la
possibilità cioè di educare insieme i ragazzi e le ragazze prevedendo anche
attività in comune. Alcuni capi educatori romani dell'ASCI e dell'AGI, contrari
all'unificazione dei due rami maschile e femminile, fondarono il 14 aprile del 1976 una seconda associazione scout
dichiaratamente cattolica, l'Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici appartenente alla Federazione dello
Scoutismo Europeo, conosciuti più comunemente come FSE o «Scouts d'Europa».
Questa organizzazione, come si evince dal nome, aderì alla UIGSE-FSE (Unione Internazionale delle Guide e Scouts d'Europa -
Federazione dello Scoutismo Europeo), struttura internazionale non
riconosciuta dai movimenti mondiali scout e guide. La FSE è caratterizzata da
un metodo educativo fondato sull'intereducazione. La Conferenza
Episcopale Italiana riconobbe quasi immediatamente (1976)
l'AGESCI come associazione ecclesiale; la FSE ottenne il medesimo
riconoscimento da parte della CEI con decreto del 15 ottobre 1998. Il 26
agosto 2003, inoltre, il Pontificio
Consiglio per i Laici concesse
il riconoscimento alla UIGSE-FSE, riconoscendo per la prima volta nel mondo un
movimento scout cattolico oltre a CICS e CICG.
Con
l'approvazione del nuovo statuto, il 26 maggio del 1976,
con Decreto
del presidente della Repubblica, avviene l'unificazione totale del
CNGEI e dell'UNGEI nel «Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici
Italiani». Il CNGEI si orientò ad una sempre maggior
qualificazione in senso laico e pluralista,
ed inoltre applicò le seguenti scelte: democrazia partecipativa, coeducazione,
scelta adulta e impegno civile. Inoltre, nello stesso anno, per motivi di
politica associativa il Clan Nazionale Seniores Scout Italiani confluì nel
CNGEI e diede origine alla «Quarta Branca». Nel 1986 si eliminò la dicitura Quarta Branca
sostituendola con quella di «Branca Senior». Dal 1992 non esiste più la Branca Senior ma
solo i «Senior». Con le riforme statutarie le rispettive associazioni
riformarono lo statuto federale nel 1978 alla nuova realtà italiana.
Nel 1986,
con lo scioglimento delle strutture federali maschili FEI (Federazione
Esploratori Italiani) e femminili FIGE(Federazione
Italiana Guide Esploratrici), si diede vita all'attuale FIS (Federazione
Italiana dello Scautismo), riconosciuta in Italia come unico membro
dell'Organizzazione
Mondiale del Movimento Scout (OMMS)
e dell'Associazione
Mondiale Guide ed Esploratrici (AMGE).
La
FSE non fu la sola associazione nata da una scissione. Nello scautismo italiano
a partire dalla fine degli anni Settanta continuarono a formarsi ulteriori
realtà associative, spesso a carattere locale. Queste derivano in parte da
frammentazioni dalle associazioni maggiori, in parte da situazioni contingenti
delle realtà locali. Nel 1986 quattro di queste piccole associazioni
scout italiane si riunirono su base federativa dando vita alla FederScout, originariamente denominataFederazione
Scautistica Italiana e
successivamente ribattezzata Federazione
del Movimento Scout Italiano; che aderisce alla WFIS World
Federation of Independent Scouts, un'organizzazione scout
internazionale non riconosciuta dai Movimenti Mondiali dello scautismo e del
guidismo. Poiché negli anni settanta la maggior parte delle associazioni
scout italiane, con varie modalità, si sono aperte anche alle ragazze,
l'espressione boy scout non ha più senso, ed infatti oggi
viene usata quasi esclusivamente dalle persone esterne al movimento, spesso in
tono ironico. A proposito delle ironie di cui sono
«vittime» gli scout, è da ricordare la seguente affermazione attribuita
erroneamente a George Bernard Shaw:
« Gli scout sono bambini
vestiti da cretini guidati da cretini vestiti da bambini. »
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È
però un errore solo italiano; infatti la frase originale in lingua inglese è
universalmente attribuita a Jack Benny, comico statunitense, e mai
accostata al premio Nobel irlandese:
« A scout troop consists of twelve
little kids dressed like schmucks following a big schmuck dressed like a
kid. »
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