La Società Operaia di
Mutuo Soccorso, organizzatrice dell’Incontro di Memoria di sabato 9 marzo 2019
è particolarmente lieta di constatare che il predetto incontro ha avuto
successo, con la partecipazione di numerose persone e soprattutto nella
concordia e nella collaborazione di tutte le componenti la comunità di Castel
d’Emilio. Con il concorso del Centro Studi di Agugliano e Castel d’Emilio, della Accademia di Oplologia e MIlitaria, con l’adesione dell’Istituto del Nastro
Azzurro Federazione di Ancona e del Club Ufficiali Marchigiani. L’incontro ha
avuto il seguente svolgimento
Dopo il ritrovo in piazza, finalmente sgombra da ogni
autovettura e quindi restituita alle sue naturali funzioni di incontro e
socializzazione e non ridotta a mero parcheggio, e questo grazie all’impegno di
tutti e come capofila Andrea Rossi, si è svolto il trasferimento al Cimitero di Castel d’Emilio,
secondo tradizione ed uso. Il Corteo è stato preceduto dalle Bandiere della
Società Operaia, quella del Centro Studi
e del Labaro del Nastro Azzurro – Federazione di Ancona.
Raggiunto il Cimitero, in un' atmosfera di inizio primavera
con gli agenti atmosferici che contribuivano a creare un clima di
partecipazione ed adesione, ci si è raccolti, come omaggio al passato; come
fonte di memoria e nel ripristino del decoro urbano. Come noto la pianta del
Cimitero è quella classica, con il cardo che vede a sud l’ingresso e a nord le
tombe dei Parroci di Castel d’Emilio, con il decumano che ad est presenta la
Cappella Milesi e a ovest la Costruzione per l’accoglienza dei Cortei funebri.
Ci si è raccolti attorno alle Tombe dei parroci e della Maestra Trillini.
Grande è stata l’ammirazzione per i lavori di ripristino delle predette tombe,
voluto dalla Società Operaia sotto la guida di Giuseppe Nisi ed eseguiti da
Aurelio Lanari di Osimo. Si è avviato un interessante scambio di idee tra tutti
i presenti in quando su indicazione di Corrado Lucchetti, nel sarcofago e nel
basamento sono evidenti segni di scritte.
Al momento non si è saputo dare ipotesi del significato reale di queste
scritti. In ogni caso dovevano essere di personalità importanti in quanto la
croce posta sulla colonna della tomba di Don Umberto Novelli presenta la sua
facciata principale rivolta verso esse. E’ partito quindi il secondo contenuto
degli interventi su queste tombe, sempre per il decoro urbano riguardante la
decrittazione delle scritte, che Aurelio Lanari può con speciali vernici far
affiorare e per il ripristino della tomba del parroco Don Francesco Poli,
predecessore di Don Cesare Brunelli. Come era stato ipotizzato le varie idee
avanzate sono state chiarite dalla Professoressa Romiti che, interpellata, ha
chiarito che le tombe sono di parroci dell’Ottocento. Una sicuramente di Don
Brunelli, l’altra da accertare, ma sempre di un Parroco di Castel d’Emilio.
Giuseppe Nisi ha chiamato poi tutti presso la Cappella
Milesi per il ripristino della Campana della Cappella Milesi, scomparsa per
mano di ignoti. Massimo Coltrinari ha ricordato il significato di questa
campana e del suo uso e ha ricordato a tutti che, qualora fosse di nuovo
asportata dai soliti ignoti, sarà ripristinata. Poi alcune parole di doveroso
omaggio, con la presenza del Labaro dell’Istituto del nastro Azzurro, alla
figura di Corrado Milesi Ferretti, Medaglia d’Argento al Valore Militare che
non è sepolto a Castel d’Emilio ma al Sacrario Militare di Pocol, sopra
Cortina.
Si è ritornati poi presso le tombe dei Parroci e Giuseppe
Nisi ha ricordato lo scopo dell’iniziativa, ovvero il riordino delle tombe
Trillini e Novelli. Poi ha dato la parola a Massimo Coltrinari che ha
sottolineato come l’iniziativa deve essere intesa come l’esercizio del potere
sovrano che la Repubblica riconosce al popolo e quindi ai cittadini di
intervenire direttamente, nel rispetto delle leggi, degli usi e dei costumi nel
realizzare il bene pubblico. E’ ovvio che questo potere deve essere delegato a
Rappresentanti, ma occorre sempre ricordare che costoro esercitano il loro
potere su delega, fermo restando che devono sempre e comunque realizzare con
onestà e coscienza il bene della collettività, e non quello personale o di
parte.
L’incontro si è concluso
con Giuseppe Nisi che ha ringraziato i discendenti di Don Umberto
Novelli, presenti all’incontro, per la loro disponibilità, e ha chiesto a tutti
un minuto di raccoglimento e silenzio.
Alla Chiesa di S.Maria delle Grazie a Castel d’Emilio si è
svolta la Santa Messa, in cui è stata inserito il ricordo della data
anniversaria della morte di Don Umberto Novelli (8 marzo 1949 – 8 marzo 2019).
Don MIchele, al termine della funzione, ha annunciato il programma di larga
massima in merito alla Festa di S. Isidoro, legato alla Agricoltura, tradizione
appuntamento di Castel d’Emilio che vede l’occasione per parlare ed
approfondire i temi della Enciclica “Laudato Sii” di Papa Francesco per la
conservazione ed il buon uso del Pianeta Terra.
Alla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Castel d’Emilio,
con la Presidenza di Giuseppe Nisi, si e svolta la terza parte di queste iniziative per la memoria laica e cristiana
della comunità di. Oltre a ringraziare tutti i presenti e portare i saluti del
Presidente della Società Operaia, Paolo Nisi, si è svolta la consegna di
attestati di benemerenza a Massimo Ossidi, Presidente della Accademia di
Oplologia e Militaria di Ancona e al Ten. Col. Maurizio Mondaini, Vice
Presidente dell’Istituto del Nastro Azzurro Federazione Provinciale di Ancona.
Giuseppe Nisi ha poi indicato le iniziative di memoria: progetti, ricerche,
ipotesi di lavoro riguardanti Castel ‘Emilio, soprattutto la mostra statica
presso il Convento di San Francesco in occasione delle celebrazioni della data
anniversaria del Passaggio di San Francesco nelle Marche ed altre iniziative
come l’Archivio-Biblioteca.
Giuseppe Nisi ha poi dato la parola a Paola Romiti che ha tracciato un profilo
esaustivo della figura di Don Umberto Novelli, attingendo dal volume da lei
scritto “Stile di vita di un parroco” a cui si rimanda per i contenuti. Ha poi
portato il suo contributo di conoscenza in merito alla Maestra Trillini che ha
operato a Castel d’Emilio educando tre generazioni. L’ampia descrizione e
spiegazione della prof. Romiti ha ben colto lo spirito della iniziativa voluta
da Giuseppe Nisi: quella di rinverdire la Memoria a tutti i componenti la
Comunità, almeno per gli avvenimenti che videro protagonisti i nostri padri ed
i nostri nonni.
Ha preso poi la
parola Alfio Moroni che ha tracciato, attingendo alle fonti informatiche, la
figura e l’opera del vescovo Federici, nato a Castel d’Emilio con un' agile
esposizione biografica.
Le conclusioni sono state tratte da Aroldo Berardi,
Presidente del Centro Studi Storici di
Agugliano e Castel d’Emilio, che ha sottolineato come ogni comunità deve essere
custode della memoria per il semplice fatto che, senza questa azione di
carattere aggregativo, la comunità scompare ed ognuno e solo con se
stesso.
Nel concludere l’incontro Giuseppe Nisi ha ancora
ringraziato tutti i presenti per la loro partecipazione e ha messo a
disposizione il volume da lui curato ed edito “Il Comune” di Castel d’Emilio.
Notizie dal XII al XIX Secolo” di Giuseppe Crispini.