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domenica 30 giugno 2019

Castel d'Emilio 9 marzo 2019 Il recupero dell'arredo urbano


La  Società Operaia di Mutuo Soccorso, organizzatrice dell’Incontro di Memoria di sabato 9 marzo 2019 è particolarmente lieta di constatare che il predetto incontro ha avuto successo, con la partecipazione di numerose persone e soprattutto nella concordia e nella collaborazione di tutte le componenti la comunità di Castel d’Emilio. Con il concorso del Centro Studi di Agugliano e Castel d’Emilio,  della Accademia di Oplologia e MIlitaria,  con l’adesione dell’Istituto del Nastro Azzurro Federazione di Ancona e del Club Ufficiali Marchigiani. L’incontro ha avuto il seguente svolgimento
Dopo il ritrovo in piazza, finalmente sgombra da ogni autovettura e quindi restituita alle sue naturali funzioni di incontro e socializzazione e non ridotta a mero parcheggio, e questo grazie all’impegno di tutti e come capofila Andrea Rossi, si è svolto il  trasferimento al Cimitero di Castel d’Emilio, secondo tradizione ed uso. Il Corteo è stato preceduto dalle Bandiere della Società Operaia,  quella del Centro Studi e del Labaro del Nastro Azzurro – Federazione di Ancona.
Raggiunto il Cimitero, in un' atmosfera di inizio primavera con gli agenti atmosferici che contribuivano a creare un clima di partecipazione ed adesione, ci si è raccolti, come omaggio al passato; come fonte di memoria e nel ripristino del decoro urbano. Come noto la pianta del Cimitero è quella classica, con il cardo che vede a sud l’ingresso e a nord le tombe dei Parroci di Castel d’Emilio, con il decumano che ad est presenta la Cappella Milesi e a ovest la Costruzione per l’accoglienza dei Cortei funebri. Ci si è raccolti attorno alle Tombe dei parroci e della Maestra Trillini. Grande è stata l’ammirazzione per i lavori di ripristino delle predette tombe, voluto dalla Società Operaia sotto la guida di Giuseppe Nisi ed eseguiti da Aurelio Lanari di Osimo. Si è avviato un interessante scambio di idee tra tutti i presenti in quando su indicazione di Corrado Lucchetti, nel sarcofago e nel basamento  sono evidenti segni di scritte. Al momento non si è saputo dare ipotesi del significato reale di queste scritti. In ogni caso dovevano essere di personalità importanti in quanto la croce posta sulla colonna della tomba di Don Umberto Novelli presenta la sua facciata principale rivolta verso esse. E’ partito quindi il secondo contenuto degli interventi su queste tombe, sempre per il decoro urbano riguardante la decrittazione delle scritte, che Aurelio Lanari può con speciali vernici far affiorare e per il ripristino della tomba del parroco Don Francesco Poli, predecessore di Don Cesare Brunelli. Come era stato ipotizzato le varie idee avanzate sono state chiarite dalla Professoressa Romiti che, interpellata, ha chiarito che le tombe sono di parroci dell’Ottocento. Una sicuramente di Don Brunelli, l’altra da accertare, ma sempre di un Parroco di Castel d’Emilio.
Giuseppe Nisi ha chiamato poi tutti presso la Cappella Milesi per il ripristino della Campana della Cappella Milesi, scomparsa per mano di ignoti. Massimo Coltrinari ha ricordato il significato di questa campana e del suo uso e ha ricordato a tutti che, qualora fosse di nuovo asportata dai soliti ignoti, sarà ripristinata. Poi alcune parole di doveroso omaggio, con la presenza del Labaro dell’Istituto del nastro Azzurro, alla figura di Corrado Milesi Ferretti, Medaglia d’Argento al Valore Militare che non è sepolto a Castel d’Emilio ma al Sacrario Militare di Pocol, sopra Cortina.
Si è ritornati poi presso le tombe dei Parroci e Giuseppe Nisi ha ricordato lo scopo dell’iniziativa, ovvero il riordino delle tombe Trillini e Novelli. Poi ha dato la parola a Massimo Coltrinari che ha sottolineato come l’iniziativa deve essere intesa come l’esercizio del potere sovrano che la Repubblica riconosce al popolo e quindi ai cittadini di intervenire direttamente, nel rispetto delle leggi, degli usi e dei costumi nel realizzare il bene pubblico. E’ ovvio che questo potere deve essere delegato a Rappresentanti, ma occorre sempre ricordare che costoro esercitano il loro potere su delega, fermo restando che devono sempre e comunque realizzare con onestà e coscienza il bene della collettività, e non quello personale o di parte.
L’incontro si è concluso  con Giuseppe Nisi che ha ringraziato i discendenti di Don Umberto Novelli, presenti all’incontro, per la loro disponibilità, e ha chiesto a tutti un minuto di raccoglimento e silenzio.

Alla Chiesa di S.Maria delle Grazie a Castel d’Emilio si è svolta la Santa Messa, in cui è stata inserito il ricordo della data anniversaria della morte di Don Umberto Novelli (8 marzo 1949 – 8 marzo 2019). Don MIchele, al termine della funzione, ha annunciato il programma di larga massima in merito alla Festa di S. Isidoro, legato alla Agricoltura, tradizione appuntamento di Castel d’Emilio che vede l’occasione per parlare ed approfondire i temi della Enciclica “Laudato Sii” di Papa Francesco per la conservazione ed il buon uso del Pianeta Terra.
Alla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Castel d’Emilio, con la Presidenza di Giuseppe Nisi, si e svolta la terza parte di queste  iniziative per la memoria laica e cristiana della comunità di. Oltre a ringraziare tutti i presenti e portare i saluti del Presidente della Società Operaia, Paolo Nisi, si è svolta la consegna di attestati di benemerenza a Massimo Ossidi, Presidente della Accademia di Oplologia e Militaria di Ancona e al Ten. Col. Maurizio Mondaini, Vice Presidente dell’Istituto del Nastro Azzurro Federazione Provinciale di Ancona. Giuseppe Nisi ha poi indicato le iniziative di memoria: progetti, ricerche, ipotesi di lavoro riguardanti Castel ‘Emilio, soprattutto la mostra statica presso il Convento di San Francesco in occasione delle celebrazioni della data anniversaria del Passaggio di San Francesco nelle Marche ed altre iniziative come l’Archivio-Biblioteca.
Giuseppe Nisi ha poi dato la parola a  Paola Romiti che ha tracciato un profilo esaustivo della figura di Don Umberto Novelli, attingendo dal volume da lei scritto “Stile di vita di un parroco” a cui si rimanda per i contenuti. Ha poi portato il suo contributo di conoscenza in merito alla Maestra Trillini che ha operato a Castel d’Emilio educando tre generazioni. L’ampia descrizione e spiegazione della prof. Romiti ha ben colto lo spirito della iniziativa voluta da Giuseppe Nisi: quella di rinverdire la Memoria a tutti i componenti la Comunità, almeno per gli avvenimenti che videro protagonisti i nostri padri ed i nostri nonni.
 Ha preso poi la parola Alfio Moroni che ha tracciato, attingendo alle fonti informatiche, la figura e l’opera del vescovo Federici, nato a Castel d’Emilio con un' agile esposizione biografica.
Le conclusioni sono state tratte da Aroldo Berardi, Presidente del Centro Studi Storici  di Agugliano e Castel d’Emilio, che ha sottolineato come ogni comunità deve essere custode della memoria per il semplice fatto che, senza questa azione di carattere aggregativo, la comunità scompare ed ognuno e solo con se stesso.                                                                              
Nel concludere l’incontro Giuseppe Nisi ha ancora ringraziato tutti i presenti per la loro partecipazione e ha messo a disposizione il volume da lui curato ed edito “Il Comune” di Castel d’Emilio. Notizie dal XII al XIX Secolo” di Giuseppe Crispini.

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