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lunedì 20 luglio 2020

Il Passaggio del fronte 1944 I combattimenti ad Osimo per la liberazione di Ancona


Dal Diario di Francesca Bonci:
“17 luglio 1944. Lo dicevo io che fino a ieri era andata troppo bene!!! Questa notte è stato un inferno!... I tedeschi ci hanno bombardato per ben quattro ore senza interruzione con bombe di tutti i calibri. L’artiglieria Polacca ha contrattaccato continuamente: si pensi come sono state snervanti quelle ore… Da questa mattina dalle ore 5 sino in questo momento ore 8, c’è più calma da ambo le parti. Sarà preludio di peggiori ore  migliori? Tutti dicono la sua. Chi, che i tedeschi si sono ritirati sopra Falconara e Montemarciano, chi invece dice che si prepareranno per una nuove forte offensiva, insomma una tale baraonda di chiacchiere e previsioni belle e brutte, da snervarci ancora più di quelle che già siamo!
Ore 10. Sono stata a casa contrariamente agli altri gironi, ho trovato solamente Jacob. Alla domanda dove erano tutti gli altri, mi risponde “Tutto fronto, tutto guerra!”
Chi ci capisce è bravo! Gli ho chiesto se andranno via, ma non mi ha risposto a tono, non so se perché non mi ha capito, oppure per - segreto militare – come dicono loro.
Attendiamo gli eventi.
Ore 16 Sono ritornata nuovamente a casa. Pare che i tedeschi si siano ritirati dalla zona di Osimo. Infatti Ludwig mi ha detto che questa sera tardi partiranno e se noi vogliano ritornare a casa non c’è pericolo. Abbiamo deciso io e Lina con Lucidio verremmo a dormire qui.” [1].

Il contributo dei “patrioti” rimane costante durante la battaglia. Innumerevoli sono gli episodi che testimoniano come i “patrioti” riuscivano a dare un contributo fattivo alle operazioni. Paolo Orlandini, ad esempio, scrive,
“Abbiamo tenuto il fronte di Osimo per 18 giorni perché gli Alleati[2] sono arrivati il 6 luglio ed il fronte non è avanzato fino al 18 di luglio, il giorno della liberazione di Ancona. Il giorno 17 cominciò l’offensiva da parte del Corpo Italiano di Liberazione. Una nostra pattuglia catturò un ufficiale austriaco addetto allea fortificazione della valle che comandava direttamente una batteria di mortai distaccata a S. Paolina lui ci disegnò sulla carta topografica tutta la difesa nemica e con quel disegno io andai al Comando Artiglieria polacco. Il colonnello Leon volle subito verificare  se le informazioni erano esatte ed ordinò un tiro di controbatteria verso un’indicazione segnalata: una prima batteria nemica venne distrutta”[3]




















[1][1]  Bonci F., Diario 1944. Il passaggio del fronte ad Osimo 17 luglio 1944, cit.,  
[2] Si intende in questo caso le forze Polacche e quelle italiane del Corpo Italiano di  Liberazione
[3] Matteucci I., La Lapide ed il Cippo di Piazza Ugo Bassi, Ancona, Il lavoro editoriale, 2007, pag. 28


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