Si riporta le voci ABC di un ipotetico dizionario di Araldica per la comprensione e lo studio dello Stemma di Ancona
Abbassato,
in araldica si dice di una pezza abbassata dalla sua normale posizione; si dice
inoltre abbassato il capo di uno scudo quando al suo posto si inse-’ risce un
altro capo di concessionecapo di concessione.
Abisso (in), in araldica si dice il centro dello scudo,
allorché in esso si trova una figura più
piccola delle altre, questa figura si dice abisso.
Accantonato,
in araldica si dice attributo delle figure che sono accompagnate da altre nei
quattro cantoni dello scudo.
Acceso,
in araldica si dice di lampade, torce o tizzoni con la fiamma di smalto
diverso.
Accollato, in
araldica si definiscono gli scudi e le figure che sono unite l’una all'altra
toccandosi.
Accompagnato,
in araldica si dice di una figura principale dello scudo che ne ha altre vicine
ma isolate.
Accoppiati,
in araldica si definiscono i cani da caccia, e gli altri animali legati
insieme a due a due.
Accostato, in
araldica si dice caratteristica di pali, fasce, bande e di figure
comunque allungate che hanno altre figure ai loro lati.
Addestrata,
in araldica si dice di quella figura che ne ha un'altra alla sua destra o di un
palo o di un partito spostati verso il lato destro dello scudo.
Addossato,
in araldica si dice contrario di affrontato; si dice di animali o figure poste
dorso contro dorso.
Afferrante, in araldica si dice di uccello rapace o di
belva che afferra un'altra bestia o un oggetto.
Affrontati,
in araldica si dice di due animali o due figure con la faccia rivolta l'uno
verso l’altra.
Agitato,
in araldica si dice di mare agitato
rappresentato con alte onde spumose.
Agnello, in araldica si dice simbolo di Cristo, dei
Martiri e degli Apostoli, solitamente d’argento, passante di profilo, tenente
con la zampa anteriore una bandierina incrociata (vedi Agnus Dei).
Agnus Dei,
in araldica si dice di Agnello Pasquale detto anche Santo Agnello.
Aguzzate,
in araldica si dice di quelle figure che hanno estremità appuntite.
Aguzzato,
vedi ‘’Aguzzate”.
Airone,
in araldica si dice uccello
trampoliere rappresentato senza becco e zampe.
Alato,
in araldica si dice di animale che ha le ali contro la sua natura e di smalto
diverso da quello del corpo.
Alerione, in araldica si dice aquiletta mutilata, senza
becco e artigli, si ritiene rappresenti i nemici vinti in guerra.
Algamoniche,
in araldica si definiscono le armi parlanti.
Ali abbassate,
in araldica si dice se sono rivolte verso gli angoli inferiori.
Ali chiuse,
in araldica si dice se sono raccolte sul corpo del volatile.
Ali piegate,
in araldica si dice quando sono volte verso i fianchi dello scudo.
Ali spiegate,
in araldica si dice quelle le cui punte sono rivolte verso gli angoli superiori
dello scudo e si presentano aperte.
Allegro,
in araldica si dice di attributo araldico del cavallo nudo e passante.
Allumato,
in araldica si dice di attributo degli animali, che hanno gli occhi di colore
diverso dal rimanente; es.: aquila di nero allumata di rosso.
Alternato,
in araldica aggettivo usato per descrivere l'avvicendamento di figure che si
oppongono alternativamentel'una all'altra.
Alzate,
in araldica si dice di figure poste più in alto dell'ordinario.
Amaide,
vedi ‘‘Pezze onorevoli”.
Anatra,
in araldica si rappresenta sempre di profilo o nuotante sull'acqua o ferma sul
terreno.
Anatrella,
in araldica si dice di anatra mutilata, senza becco né zampe.
Ancorata,
in araldica si dice della croce avente la punta.
Angelo,
in araldica si dice di figura di giovane, sempre sbarbato, vestito di bianco,
con le ali lunghe aperte o abbassate.
Aperto,
in araldica si definiscono gli edifici con le porte di smalto diverso da quello
della costruzione.
Appuntate,
in araldica si definiscono due o più figure che si toccano con la punta, due
spade, lance, ecc.
Aquilla,
in araldica è il più regale degli uccelli, si rappresenta generalmente con ali
che hanno da tre ad otto piume, corpo di fronte, ali spiegate, testa voltata
verso la destra dello scudo, zampe divaricate, coda distesa verso la punta
dello scudo, (le innumerevoli posizioni dell'aquila sono rappresentate nel
testo).
Aquila bicipite
dell'Impero d'Oriente, in araldica spiegata d'oro in campo di
rosso, eccezionalmente coronata d’oro.
Aquila bicipite russa,
in araldica è spiegata e talvolta coronata di nero in campo d'oro, prima monocipite
poi bicipite con la testa aureolata.
Aquila evangelica,
in araldica è ordinariamente con le ali ripiegate, con le ali poggianti su di
un libro chiuso (Vangelo); essa è aureolata, si rappresenta al naturale o
d'argento in campo azzurro.
Aquila guelfa,
in araldica è al volo abbassato di rosso, dominante un drago di verde.
Aquila italiana,
in araldica è rigorosamente con una sola testa, ali aperte, coda distesa.
Aquila mostruosa,
in araldica è con la testa di nano, donna o animale.
Aquila napoleonica,
in araldicaè d'oro al volo abbassato, afferrante con gli artigli un fulmine
pure d’oro, in campo azzurro.
Aquila spagnola,
in araldica è di fronte, con le ali coperte, con la coda semiaperta, la testa
rivolta a destra con un'aureola.
Aquila tirolese,
in araldica si definisce quella con il volo caricato di due spranghette d’oro.
Aquilone,
in araldica si dice del vento rappresentato come un viso uscente da una nuvola
in atto di soffiare.
Arabescato,
vedi ‘‘Damascinato”’.
Ariete,
in araldica normalmente appare di profilo e passante.
Argento, vedi ‘“Smalti”.
Arma o arme,
in araldica è l'insieme dello scudo, delle pezze araldiche e degli smalti.
Armate,
in araldica si dice di caratteristica di
lancie, frecce ecc., che hanno la punta di smalto diverso da quello dell'asta.
Armati,
in araldica si definiscono soldati vestiti di corazza o il braccio con la
stessa.
Armato,
in araldica si dice di attributo degli animali che hanno unghie di colore
diverso dal rimanente, es.: leone di nero armato di rosso.
Arpia,
in araldica si dice di mostro rappresentato con ali, faccia di donna, corpo
d’aquila, mani e piedi artigliati, coda d’avvoltoio e orecchie d’'orso.
Arrestati,
in araldica si definiscono gli animali con i piedi posati e fermi in terra.
Attraversante,
in araldica si dice di una figura o pezza sovrapposta o che passa su di
un'altra.
B
Banda,
vedi ‘’Pezze onorevoli”’.
Bandato,
in araldica è lo scudo coperto di bande di smalti alternati.
Banderuolato,
in araldica si dice di torri, castelli con banderuole svolazzanti.
Bandiera,
in araldica si dice di nome che comprende insegne di tessuto usati da parte di
eserciti, chiese, confraternite ecc.
Barbuto,
in araldica si dice di uomo con barba.
Bardato,
in araldica dicesi di cavallo con le barde ovvero guarnito per la battaglia.
Bastone,
in araldica è la terza parte della banda, serve a distinguere i cadetti dai
primogeniti.
Bastone di Esculapio,
in araldica si definisce quello posto in palo attorno al quale attorcigliata
una serpe con la testa in alto e volta a destra (dello scudo) e la coda in
basso volta a sinistra (dello scudo).
Belgico,
in araldica si definisce il leone nero in campo d’oro.
Bendate,
in araldica si dice delle teste dei mori con la benda sugli occhi.
Bisantato,
in araldica si dice di scudi e figure seminati di bisanti.
Bisanti,
(pezze onorevoli) in araldica si dice di
figure simili a monete d’oro o d’argento.
Blasonare,
in araldica è descrivere uno stemma usando il linguaggio araldico.
Bomba o granata,
in araldica si rappresenta come una palla dalla cui parte superiore esce una
fiamma.
Bordato,
in araldica si dice delle pezze che hanno un bordo di uno smalto diverso che
gira attorno.
Bordura,
vedi pezze onorevoli e disegno nel testo.
Bottonato,
in araldica si dice del bottone o bocciolo della rosa araldica, quando è
diversamente smaltato.
Braccio,
in araldica si dice se definito senza
altro attributo, si definisce il braccio umano destro, movente dal lato
sinistro dello scudo e piegato a scaglione.
Brisura,
in araldica è francesismo per una pezza che nelle armi di uno scudo sta ad
indicare i vari rami di una famiglia.
Burella,
in araldica è una pezza onorevole; in particolare è una fascia diminuita nella
sua larghezza.
C
Cadente,
in araldica si dice della freccia o armi simili con la punta rivolta in basso.
Caduceo,
in araldica si dice di bastone di Mercurio sul quale sono attorcigliate due
serpi le cui teste sono affrontate e le cui code sono divergenti in punta, esso
cimato da un volo spiegato (due ali aperte) o da due semivoli (un'ala a destra
ed un'ala a sinistra).
Calzato,
in araldica si dice di tipo di partizione dello scudo (v. partizioni dello
scudo).
Campagna,
in araldica si dice di figura che occupa la terza parte inferiore dello scudo,
vedi pezze onorevoli.
Campo,
in araldica si dice l’area dello scudo.
Campo di cielo, in araldicaè la definizione che caratterizza
il cielo al naturale (celeste) e non azzurro; é abbastanza rara.
Capo,
vedi pezze onorevoli.
Capo palo,
vedi pezze onorevoli.
Cappato, vedi
partizioni principali.
Caricare,
in araldica è posizionare una figura
sopra una pezza e viceversa.
Carnagione (di),
in araldica si dice di smalto del corpo umano non coperto da indumenti.
Castello,
in araldica è di forma solitamente quadrangolare, merlato alla guelfa o alla
ghibellina, formato da una torre centrale, può anche essere di due torri
laterali o di tre torri, ognuna delle quali ha tre merli solitamente
banderlonati (con bandiera).
Cavallo,
in araldica la sua testa si rappresenta sempre di profilo; può avere tanti
attributi; (vedi tavole nel testo).
Cavallo alato,
in araldica è il Pegaso; una figura chimerica.
Centauro,
in araldica si dice di una figura chimerica con il corpo di cavallo ed il busto
d'uomo. Si rappresenta passante.
Cercine,
in araldica si dice di striscia di stoffa, che prende i colori dell'arma dello
scudo, attorcigliata a ciambella e collocata sull'elmo per trattenere gli
svolazzi.
Chiave,
in araldica è solitamente rappresentata in palo, con l'ingegno verso l'alto
volto alla destra dello scudo.
Chimera,
in araldica si dice di mostro con la testa di leone, il corpo di capra, la coda
di serpente, vomitante fuoco dalla bocca e le narici.
Chiuso,
in araldica è il contrario di aperto, per le porte di torri e castelli, ma si
definiscono, in tal modo, anche le mani e gli elmi.
Cimato,
in araldica si dice di figure che ne hanno altre superiormente.
Cimiero,
in araldica dicesi di una figura che cima l'elmo di uno scudo: aquila, leone
ecc.
Ciclamoro,
in araldica si dice di grande anello che si inserisce isolato nello scudo.
Cinquefoglie, in araldica si dice di figura di fiore a
cinque petali a punta, col bottone centrale tondo, forato da cui si vede il
campo sottostante.
Cinta,
in araldica si dicono delle mura, con o senza merli che cingono una torre o
altro edificio.
Colmo, in araldica è il "capo" ridotto ad
un terzo della sua altezza.
Colori, vedi smalti.
Concessione (di),
in araldica si dice delle armi e delle pezze araldiche che si ricevevano in
concessione dai sovrani come ricompensa a vari servigi.
Coperto,
in araldica si dice di torri e di edifici che hanno il tetto spiovente oppure
con i tetti di smalto diverso.
Cornato,
in araldica si dice se ha le corna di smalto diverso; cornuto se l’animale ha
le corna.
Cornucopia, in araldica si dice di corno pieno di fiori,
frutta e spighe; simboleggia l'abbondanza.
Corona,
in araldica indica il grado di nobiltà dello stemma; si pone sopra lo scudo,
isolata, o sulla cima dell’elmo. Esistono svariati tipi di corone, vedasi testo
e disegni.
Cotissa, vedi pezze onorevoli.
Crancelino,
in araldica si dice di mezza corona di foglie di ruta posta in banda.
Crescente,
in araldica si definisce la falce di luna; vedi testo e disegni.
Croce,
in araldica si dice di pezza onorevole graficamente formata dall'incrocio di un
palo con una fascia. In araldica esistono quasi cento tipi di croci diverse; di
seguito si prenderanno in considerazione solo alcuni tipi più ricorrenti
nell'araldica militare.
Croce a chiave o di
Pisa, in araldica ha le braccia che
terminano a forma di chiave antica; si nominano della croce di Pisa e di Tolosa
è in particolare una croce patente, rintrinciata e pomettata agli angoli. Si
differenzia da quella di Tolosa che è invece vuota.
Croce alzata o del
calvario, in araldica si dice di croce latina
posta sui tre monti.
Croce a Tau,
in araldica si dice di croce di tre sole braccia; v. Tau.
Croce attorcigliata,
in araldica è composta di rami spine o tralci di vite attorcigliati.
Croce biforcata o di
Malta, in araldica ha i bracci che si
incidono divaricando le punte.
Croce costantiniana,
in araldica è con i bracci che terminano ad ancora di tre punte ed attraversata
dalle lettere greche X P.
Croce decussata o di
S. Andrea, in araldica è con i bracci posti in
decusse.
Croce dei Templari o
di Lorena, in araldica è una croce doppia.
Croce di Gerusalemme,
in araldica è una croce potenziata, accantonata da quattro crocette.
Croce finestrata o
mulinata, in araldica ha le caratteristiche di
avere un foro all'incrocio delle due traverse dal quale si vede il campo sottostante.
Croce greca,
in araldica è piana scorciata ed equilatera.
Croce latina,
in araldica si differenzia da quella greca per avere il braccio verticale di
lunghezza superiore a quello orizzontale.
Croce papale,
in araldica è a tre bracci trasversali; il primo corto, il secondo medio, il
terzo più lungo.
Croce patente,
in araldica nella quale i bracci si allargano verso i lati dello scudo.
Croce piana,
in araldica i bracci toccano i lati dello scudo.
Croce potenziata,
in araldica i bracci terminano con una piccola traversa perpendicolare ad essi.
Croce scorciata,
in araldica si dice della croce le cui braccia non toccano i lati dello scudo.
Croce vuota,
in araldica si dice della croce che lascia vedere il campo sottostante.
Crocetta,
in araldica si dice di piccola croce o numerose croci scorciate che si
posizionano all'interno dello scudo in modo diverso.
Cucito,
in araldica si dice generalmente di pezze e figure di metallo su metallo o
colore su colore.
Cuore (in),
in araldica si dice della figura posta al centro dello scudo.
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