D
Decusse (in):
in araldica si dice di figure o pezze poste con la croce di S. Andrea; per non
usare un linguaggio araldico, ma solo per chiarire la posizione, le definiremo
poste ad "X".
Destra dello scudo,
in araldica sta ad indicare, in realtà, la sinistra di chi guarda lo scudo.
Difesa,
in araldica si definisce il dente dell'elefante, o del cinghiale o il corno del
liocorno, sia isolati che di diverso smalto da quello dell'animale.
E
Elmi,
in araldica essi, a seconda della posizione degli smalti e delle
caratteristiche, indicano il grado di nobiltà; essi sono descritti nel testo;
di seguito sono elencati gli elmi relativi all’araldica italiana: reale, del
principe reale e del sangue, di principe e duca, di marchese, di conte, di
barone, di patrizio, di nobile, di cavaliere ereditario, delle famiglie di
cittadinanza.
F
Falcone,
in araldica si dice di rapace che di solito si rappresenta in volo.
Fascia,
in araldica si dice di pezza onorevole; v. pezze onorevoli.
Fenice,
in araldica si dice di uccello chimerico che ogni cinquecento anni si immola
sul proprio rogo detto “immortalità’’ per bruciare e rinascere dalle proprie
ceneri.
Fermo,
in araldica si dice degli animali che posano tutte e quattro le zampe.
Fiamma,
in araldica si rappresenta con una lingua di fuoco a tre o cinque punte.
Figurate,
in araldica si dice delle figure sulle quali appare il volto umano.
Figure,
in araldica sono tutti i corpi che possono “caricare’’ uno scudo. Si dividono
in “naturali’’ se si trovano in natura: uomini, donne, astri, montagne ecc.
Sono “artificiali” quelle create dall'uomo: armi, scudi, chiavi, ecc. Sono
invece ‘‘chimeriche’’ quelle frutto della fantasia: centauri, arpie, fenici,
ecc.
Filetto,
in araldica si dice di linea di partizione più grossa del normale e di smalto
per dividere due o più parti dello scudo a volte dello stesso colore:
— possono essere il palo, la fascia, la
banda, la sbarra, tutte però sottilissime.
Fiorone,
in araldica è la foglia d'orata d'oppio posta in ornamento alle corone.
Fiume,
in araldica si rappresenta normalmente con un ondato d'argento o d’azzurro.
Fondato (di),
in araldica si dice per indicare lo smalto che sta alla base sulla quale poggia
una costruzione.
Fruttato,
in araldica si dice dell'albero con i frutti di smalto diverso dal resto.
Furioso,
in araldica si dice del toro ritto sulle zampe posteriori.
G
Gaio,
in araldica si dice di attributo del cavallo passante senza finimenti.
Ghibellina (alla),
in araldica si definiscono i merli del castello tagliati a coda di rondine.
Gherone,
vedasi pezze onorevoli.
Globo imperiale,
in araldica è d’oro, crociato, tenuto con una zampa dall’aquila imperiale.
Grido d'arme,
in araldica si dice di parole o frasi che i cavalieri usavano nei tornei o in
battaglia per riconoscersi e caricarsi emotivamente nel lanciarsi in
combattimento.
Grifone o grifo,
in araldica si dice di animale chimerico con il capo, le ali, la metà superiore
del corpo e le zampe anteriori d’aquila, le zampe posteriori e la coda di
leone.
Gru,
in araldica si rappresenta di profilo con la zampa destra alzata che trattiene
un sasso detto "vigilanza".
Gualdrappa,
in araldica si dice di drappo che copre il dorso del cavallo, spesso riporta le
insegne del guerriero che lo cavalca.
Guarnito,
in araldica si dice dell’elsa delle spade e delle sciabole di smalto diverso
dalla lama.
Guelfa (alla), in
araldica si definiscono le merlature quadre o rettangolari dei castelli, torri,
ecc.
Guerriero,
in araldica si dice di combattente appiedato.
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