Sbattono le porte in faccia
Il “perugino Museo di
Famiglia” del 14 agosto 1864 ospitò queste righe di tal Viviano riprodotte
dalla “Concordia” di Ancona nel numero del 3 settembre dello stesso anno.
“…. E qui sfido Socrate
a non dire due parole intorno alle belle concittadine di Stamura. A vederle incedere si maestosamente
collo sguardo vivace e severo, vestite con grazia che non si può maggiore,
diresti essere questo il punto in cui l’austero tipo italiano venne meno
deturpato dalle invasioni straniere. Sedotto da tanta leggiadria ratto ti
attingi a seguir le orme di un piedino snello e ben calzato, convinto che farà
sosta in una spaziosa contrada, in una
adeguata dimora. “Detrompe toi, mon ami!” Salirai per lungh’ora ripide vie,
svoltando e rivoltando, ora a diritto, ora a manca per vicoli si stretti che
non v’ha calle di Venezia che li vinca in angusta, ed ella fine, quando sarai
ben stanco , pentito della fatica durata, una serrata di porta in faccia è il
guiderdone che t’aspetta.
Ritornando donde m’ero
partito, non si sa concepire come in quartieri si luridi, ove palesamente
l’igiene è compromessa, fioriscono visi così simpateci e rubicondi come quelli
delle anconitane . Il quartiere degli ebrei, chè per racchiude aspetti
angelici, è talmente orrido che venne decretato demolirne gran parte.”
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