Ancona Piazzaforte Pontificia
1. La Piazzaforte di Ancona nello Stato Pontificio. La storia. 2. Le opere principali della Piazzaforte. 3. Il nemico è a conoscenza di tutti i dettagli della Piazzaforte 4. I miglioramenti della Piazzaforte del de La Moricière dall’aprile al settembre 1860. 5. I dati tattici della Piazzaforte: il terreno e le comunicazioni,i punti tatti, l’armamento. 6. La Guarnigione, la consistenza teorica e quella effettiva. 7. Le Caserme. 8. Il Vettovagliamento. 9. Il Morale
Massimo Coltrinari
Le caserme.
L’alloggiamento
della piazzaforte si poteva giovare di circa 51
tra caserme, stabilimenti militari, corpi di guardia, polveriere. A
queste si devono aggiungere le baracche costruite nel Campo trincerato e a monte
Garretto.
Il
Governo Pontificio aveva la proprietà delle seguenti Caserme
Caserma
del Lazzaretto
Caserma
di Porta Pia
Caserma
alla Cittadella
Caserma
del Casone
Caserma
di Sant’Agostino
Caserma
di Santa Palazia
Caserma
del Faro
Caserma
dei Cappuccini
Caserma
Nuova del Porto
Caserma
della Sanità
Caserma
dell’Antemurale
Caserma
dell’Arco di Traiano
Caserma
dell’Arsenale
Di
proprietà di comunità religiose erano le seguenti Caserme:
Caserma
di San Domenico
Caserma
degli Zoccolanti
Caserma
di San Giuseppe
Caserma
di San Bartolomeo
Di
proprietà del Comune era la Caserma detta degli Scalzi
Di
proprietà privata vi erano due Caserme che rispondevano al nome di caserma
della Berreta e Caserma dello Scalone
La
capacità alloggiativi di tutte queste caserme era di circa 5500 uomini e di
circa 350 cavalli.
Nel
dettaglio la situazione delle Caserme era accettabile
Quatrebarbes, appena giunto ad Ancona alla metà di
agosto, chiese al Comandante del Genio un rapporto dettagliato in merito allo
stato delle Caserme e degli alloggiamenti, che in sintesi si riorta, secondo la
versione di Quatrebarbes.
Constatato
che le 51 Caserme di Ancona erano agibili, occorreva adattarle alle esigenze
dell’assedio. Il Lazzaretto, che era
una delle caserme più importanti aveva per l’alloggio delle truppe disponibili
tre grandi stanzoni a piano terra ed altrettanti stanzoni al piano superiore,
perfettamente areati ed agibili. Erano disponibili trenta stanze, disposte sei
per sei per ogni lato del pentagono, sia a pianterreno che nel piano superiore,
che potevano essere adibite ad alloggio in modo comodo e decente al Comandate
del Lazzaretto, agli aiutanti, ai sergenti-maggiori, ai sottoufficiali, agli
operai e addetti ai lavori specializzati. Vi si potevano anche installare le
cucine del battaglione. Inoltre vi erano locali per i magazzini vestiario, per
il foraggio, per i materiali d’artiglieria e del genio. Inoltre vi erano locali
che potevano essere adibiti a stalle per oltre 200 cavalli.
Gli Austriaci
durante la loro permanenza ad Ancona abitualmente vi alloggiavano oltre 2000
uomini, anche se nella valutazione del Quattrebarbes al Lazzaretto vi potevano
essere alloggiati 1600 uomini e 200 cavalli per dare spazio poi ai magazzini e
al ricovero del materiale.
Siccome la guarnigione pontificia era a corto di uomini,
lo spazio al Lazzaretto era sufficiente; anzi vi erano locali e camere che
furono lasciati vuoti. Una delle valutazioni che il Quattrebarbes ritenne di
fare fu la posizione tattica le Lazzaretto. Ovvero, troppo decentrata e
staccata dalle linee di difesa sia interna che esterna della Piazzaforte. Il
pericolo era che per la sua stessa natura il Lazzaretto potesse essere isolato
nel corso dell’assedio e quindi tagliato fuori dai combattimenti. Quindi si
doveva assegnare al Lazzaretto un numero sufficiente di uomini per svolgere la
sua funzione di perno della difesa a mare, ma non di più per via della sua
posizione.
La Caserma
della Berretta. Questa Caserma era situata a qualche passo da Porta Pia e dal
Lazzaretto e consisteva in una grande casa, presa in affitto dal Governo
Pontificio da un abitante di Ancona al prezzo di 310 scudi romani. Era
addossata alla ripa che porta a Capodimonte, all’inizio della strada litoranea
per Senigallia, prima di Borgo Pio e la
sua difesa era assicurata dalle mura che collegavano Porta Pia alla Porta di
Capodimonte e dal Lazzaretto, anche se la sua posizione era molto debole.
Poteva alloggiare duecento uomini. Per lo più svolgeva controllo di ordine
pubblico e polizia.
La Caserma di Porta
Pia era di proprietà del Governo ed era in sistema con la caserma dello
Scalone, che era di proprietà privata. Site al lato della via che conduce alla
Porta Pia, la prima poteva alloggiare 110 uomini e la seconda 240. Erano
collegate per le esigenze di difesa la Bastione di Santa Lucia. Ma la Caserma
dello Scalone presentava un inconveniente, sia morale che tattico. Mentre a
pianterreno vi erano delle botteghe, il primo ed il secondo piano era adibito a
caserma; ma il terzo piano dava asilo a tutta una popolazione di povera gente,
bambini e donne e l’ammezzato era affittato a degli operai:tutti utilizzavano,
per entrare ed uscire, che l’entrata della caserma. Questo rendeva pressoché
impossibile un controllo e una sicurezza da un punto di vista militare.
Quattrebarbes cercò una soluzione a questo problema e presto si accorse che la
gente del terzo piano non poteva essere alloggiata in altro posto, ne tantomeno
il Governo poteva permettersi l’affitto anche del terso piano. Si cerco di
sopperire progettando una seconda uscita per
La caserma di
sant’Agostino
era una bella e grande caserma di proprietà del Governo, e la facciata
principale difende il bastione di sant’Agostino, ed è situata sulla stessa
strada della Caserma dello Scalone.
Poteva alloggiare 300 uomini e rappresentava un punto tattico di notevole
valore in quanto situata tra il centro della città ed il porto in un quartiere
densamente popolato.
La Cittadella era un complesso che permetteva le più
svariate soluzioni. Vi potevano alloggiare 360 artiglieri, tutti quelli
necessari ad armare i pezzi della Cittadella. Inoltre erano in allestimento due
baracche al Campo trincerato che poteva alloggiare 160 uomini
La caserma del
Casone era
a mezza costa tra
La caserma di
San Domenico,
poteva alloggiare 250 uomini e stalle per circa 120 cavalli ed era in grado di
controllare tutta la grande piazza del mercato e
La caserma di
San Giuseppe
disponeva di 175 letti e collegava la
caserma di San Domenico al forte dei Cappuccini; era situata a mezza costa era
addossata ad un convento di religiosi che cedettero i locali necessari
all’armata pontificia
Un baraccamento, assai speditivo, vicino San
Giuseppe al Forte dei Cappuccini che
poteva alloggiare 70 uomini ma alla necessità poteva arrivare a 150 posti letto
disponibili.
La caserma di
Santa Palazia
alloggia 60 uomini, mentre quella di San
Bartolomeo 80 letti che erano destinate ai sottoufficiali sposati e agli
invalidi e la caserma degli Scalzi che poteva alloggiare 190 uomini; qui vi era
la possibilità di piazzare una batteria su due pezzi.
Il Quatrebarbes non da indicazione dettagliate circa le caserme al Porto, all’Arsenale e
alla Sanità, a quella addossata all’arco di Traiano, ma in un giudizio
complessivo, sottolinea come queste caserme sono ben distribuite nella città, e
permettono movimenti facili e rapidi, in modo tale che si può controllare a
piedi tutta la città, strada per strada, e quindi di essere in grado di
contrastare qualsiasi movimento insurrezionale interno, come di operare per
linee interne in caso di attacco esterno.
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