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martedì 9 novembre 2021

Ancona La Piazzaforte 1860 La Caserma

Ancona Piazzaforte Pontificia

1. La Piazzaforte di Ancona nello Stato Pontificio. La storia. 2. Le opere principali della Piazzaforte. 3. Il nemico è a conoscenza di tutti i dettagli della Piazzaforte 4. I miglioramenti della Piazzaforte del de La Moricière dall’aprile al settembre 1860. 5. I dati tattici della Piazzaforte: il terreno e le comunicazioni,i punti tatti, l’armamento. 6. La Guarnigione, la consistenza teorica e quella effettiva. 7. Le Caserme. 8. Il Vettovagliamento. 9. Il Morale

Massimo Coltrinari  

Le caserme.

L’alloggiamento della piazzaforte si poteva giovare di circa 51  tra caserme, stabilimenti militari, corpi di guardia, polveriere. A queste si devono aggiungere le baracche costruite nel Campo trincerato e a monte Garretto.

Il Governo Pontificio aveva la proprietà delle seguenti Caserme

Caserma del Lazzaretto

Caserma di Porta Pia

Caserma alla Cittadella

Caserma del Casone

Caserma di Sant’Agostino

Caserma di Santa Palazia

Caserma del Faro

Caserma dei Cappuccini

Caserma Nuova del Porto

Caserma della Sanità

Caserma dell’Antemurale

Caserma dell’Arco di Traiano

Caserma dell’Arsenale

 

Di proprietà di comunità religiose erano le seguenti Caserme:

Caserma di San Domenico

Caserma degli Zoccolanti

Caserma di San Giuseppe

Caserma di San Bartolomeo

Di proprietà del Comune era la Caserma detta degli Scalzi

Di proprietà privata vi erano due Caserme che rispondevano al nome di caserma della Berreta e Caserma dello Scalone

La capacità alloggiativi di tutte queste caserme era di circa 5500 uomini e di circa 350 cavalli.

Nel dettaglio la situazione delle Caserme era accettabile

 

Quatrebarbes, appena giunto ad Ancona alla metà di agosto, chiese al Comandante del Genio un rapporto dettagliato in merito allo stato delle Caserme e degli alloggiamenti, che in sintesi si riorta, secondo la versione di Quatrebarbes.

 Constatato che le 51 Caserme di Ancona erano agibili, occorreva adattarle alle esigenze dell’assedio. Il Lazzaretto, che era una delle caserme più importanti aveva per l’alloggio delle truppe disponibili tre grandi stanzoni a piano terra ed altrettanti stanzoni al piano superiore, perfettamente areati ed agibili. Erano disponibili trenta stanze, disposte sei per sei per ogni lato del pentagono, sia a pianterreno che nel piano superiore, che potevano essere adibite ad alloggio in modo comodo e decente al Comandate del Lazzaretto, agli aiutanti, ai sergenti-maggiori, ai sottoufficiali, agli operai e addetti ai lavori specializzati. Vi si potevano anche installare le cucine del battaglione. Inoltre vi erano locali per i magazzini vestiario, per il foraggio, per i materiali d’artiglieria e del genio. Inoltre vi erano locali che potevano essere adibiti a stalle per oltre 200 cavalli.

 Gli Austriaci durante la loro permanenza ad Ancona abitualmente vi alloggiavano oltre 2000 uomini, anche se nella valutazione del Quattrebarbes al Lazzaretto vi potevano essere alloggiati 1600 uomini e 200 cavalli per dare spazio poi ai magazzini e al ricovero del materiale.

Siccome la guarnigione pontificia era a corto di uomini, lo spazio al Lazzaretto era sufficiente; anzi vi erano locali e camere che furono lasciati vuoti. Una delle valutazioni che il Quattrebarbes ritenne di fare fu la posizione tattica le Lazzaretto. Ovvero, troppo decentrata e staccata dalle linee di difesa sia interna che esterna della Piazzaforte. Il pericolo era che per la sua stessa natura il Lazzaretto potesse essere isolato nel corso dell’assedio e quindi tagliato fuori dai combattimenti. Quindi si doveva assegnare al Lazzaretto un numero sufficiente di uomini per svolgere la sua funzione di perno della difesa a mare, ma non di più per via della sua posizione.

 

La Caserma della Berretta. Questa Caserma era situata a qualche passo da Porta Pia e dal Lazzaretto e consisteva in una grande casa, presa in affitto dal Governo Pontificio da un abitante di Ancona al prezzo di 310 scudi romani. Era addossata alla ripa che porta a Capodimonte, all’inizio della strada litoranea per Senigallia, prima di Borgo Pio  e la sua difesa era assicurata dalle mura che collegavano Porta Pia alla Porta di Capodimonte e dal Lazzaretto, anche se la sua posizione era molto debole. Poteva alloggiare duecento uomini. Per lo più svolgeva controllo di ordine pubblico e polizia.

La Caserma di Porta Pia era di proprietà del Governo ed era in sistema con la caserma dello Scalone, che era di proprietà privata. Site al lato della via che conduce alla Porta Pia, la prima poteva alloggiare 110 uomini e la seconda 240. Erano collegate per le esigenze di difesa la Bastione di Santa Lucia. Ma la Caserma dello Scalone presentava un inconveniente, sia morale che tattico. Mentre a pianterreno vi erano delle botteghe, il primo ed il secondo piano era adibito a caserma; ma il terzo piano dava asilo a tutta una popolazione di povera gente, bambini e donne e l’ammezzato era affittato a degli operai:tutti utilizzavano, per entrare ed uscire, che l’entrata della caserma. Questo rendeva pressoché impossibile un controllo e una sicurezza da un punto di vista militare. Quattrebarbes cercò una soluzione a questo problema e presto si accorse che la gente del terzo piano non poteva essere alloggiata in altro posto, ne tantomeno il Governo poteva permettersi l’affitto anche del terso piano. Si cerco di sopperire progettando una seconda uscita per la Caserma. Con l’avvicinarsi dell’assedio  però dato che tutto poteva accadere si procedette allo sgombro forzato sia dell’ammezzato che del terzo piano. L’affitto dei due piani era di 660 scudi romani all’anno.

La caserma di sant’Agostino era una bella e grande caserma di proprietà del Governo, e la facciata principale difende il bastione di sant’Agostino, ed è situata sulla stessa strada della Caserma dello Scalone. Poteva alloggiare 300 uomini e rappresentava un punto tattico di notevole valore in quanto situata tra il centro della città ed il porto in un quartiere densamente popolato.

La caserma Nuova del Porto era di proprietà del Governo ed era situata all’entrata dell’Arsenale e poteva alloggiare 210 uomini. Era situata in modo tale da prevenire le eventuali sorprese provenienti dalla costa di Monte Marano. Vi erano collegati un corpo di guardia e i magazzini della Porta Marina, che potevano alloggiare 60 uomini. Nel molo Nord vi era un complesso di Caserme e alloggi che comprendevano una cintura di posti ed apprestamenti tra il muro a mare, l’Arco di Traiano, la Sanità e la Lanterna. L’insieme poteva facilmente alloggiare 218 uomini

La Cittadella era un complesso che permetteva le più svariate soluzioni. Vi potevano alloggiare 360 artiglieri, tutti quelli necessari ad armare i pezzi della Cittadella. Inoltre erano in allestimento due baracche al Campo trincerato che poteva alloggiare 160 uomini

La caserma del Casone era a mezza costa tra la Porta Pia e la Porta di Capodimonte e poteva alloggiare 215 uomini. Discendendo dalla Cittadella verso la Porta Calamo il convento degli Zoccolanti di cui una parte serviva da caserma e una parte uffici e magazzini del genio militare. Conteneva cento letti ; ma il convento poteva alloggiare altre quaranta letti dato lo spazio disponibile.

La caserma di San Domenico, poteva alloggiare 250 uomini e stalle per circa 120 cavalli ed era in grado di controllare tutta la grande piazza del mercato e la porta Calamo. Era addossata alla chiesa di San Domenico ed al relativo convento dei Domenicani, i quali avevano ceduto in affitto locali della caserma che non erano di necessità assoluta. Data la posizione centrale vi erano gli alloggi e gli uffici del Comandante della Divisione e del Comandante della Piazza. Una batteria di sei pezzi erano disponibili in questa Caserma. Data la posizione in caso di ribellione o di attacco, la Caserma era un eccellente punto di appoggio.

La caserma di San Giuseppe disponeva di 175 letti e collegava  la caserma di San Domenico al forte dei Cappuccini; era situata a mezza costa era addossata ad un convento di religiosi che cedettero i locali necessari all’armata pontificia

Un baraccamento, assai speditivo, vicino San Giuseppe al Forte dei Cappuccini  che poteva alloggiare 70 uomini ma alla necessità poteva arrivare a 150 posti letto disponibili.

La caserma di Santa Palazia alloggia 60 uomini, mentre quella di San Bartolomeo 80 letti che erano destinate ai sottoufficiali sposati e agli invalidi e la caserma degli Scalzi che poteva alloggiare 190 uomini; qui vi era la possibilità di piazzare una batteria su due pezzi.

Il Quatrebarbes non da indicazione dettagliate  circa le caserme al Porto, all’Arsenale e alla Sanità, a quella addossata all’arco di Traiano, ma in un giudizio complessivo, sottolinea come queste caserme sono ben distribuite nella città, e permettono movimenti facili e rapidi, in modo tale che si può controllare a piedi tutta la città, strada per strada, e quindi di essere in grado di contrastare qualsiasi movimento insurrezionale interno, come di operare per linee interne in caso di attacco esterno.


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