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sabato 30 ottobre 2021

Ancona La Piazzaforte 1860. La Guarnigione pontificia.

 Ancona Piazzaforte Pontificia

1. La Piazzaforte di Ancona nello Stato Pontificio. La storia. 2. Le opere principali della Piazzaforte. 3. Il nemico è a conoscenza di tutti i dettagli della Piazzaforte 4. I miglioramenti della Piazzaforte del de La Moricière dall’aprile al settembre 1860. 5. I dati tattici della Piazzaforte: il terreno e le comunicazioni,i punti tatti, l’armamento. 6. La Guarnigione, la consistenza teorica e quella effettiva. 7. Le Caserme. 8. Il Vettovagliamento. 9. Il Morale

Massimo Coltrinari 

6. La Guarnigione, la consistenza teorica e quella effettiva.

Prima di veder la esatta consistenza della Guarnigione durante le operazioni, occorre analizzare quello che in linea teorica Ancona necessitava per essere una piazzaforte attiva in termini di personale.

Secondo le stime più prudenti, le difese passive, per essere attivate, avrebbero avuto bisogno di una guarnigione oscillante tra i 5000 ed i 6000 uomini attivi. In relazione alle possibilità, ad Ancona, le forze destinate alla difesa furono calcolate in 4000 uomini di fanteria e circa 400 artiglieri, come elemento minimale per assicurare la operatività della fortezza. Questi uomini nel piano del 1860 potevano essere così distribuiti

Cittadella

(presidio e presenza su otto fianchi – lunghezza media di un fianco 12 metri)

Sviluppo dei fianchi della cittadella  96 metri, che richiedevano un uomo per ogni metro, ovvero 96 uomini; a questi si dovevano aggiungere il plotone d’appoggio, calcolato sul terzo della totalità necessaria, ovvero 32 uomini. Alla Cittadella quindi necessitavano 128 uomini

Campo Trincerato

Le esigenze del Campo trincerato erano le seguenti:

Fianco sinistro del bastione n. 6: 20 metri, 2 uomini per ogni metro,         totale 40 uomini;

Cortina 6, Cortina 7: sviluppo 130 metri, un uomo ogni 20 metri,             totale 65 uomini;

Bastione n. 7 ( fianco destro) sviluppo 20 metri, 1 uomo ogni due metri,  totale 10 uomini;

Bastione n. 7 (fianco sinistro) sviluppo 20 metri, 2 uomo ogni  metro,      totale 40 uomini;

Cortina 7, Cortina 8: sviluppo 20 metri, due uomini ogni metro,               totale 40 uomini;

Bastione n. 8 ( fianco destro) sviluppo 20 metri, 2 uomini ogni  metro,     totale 40 uomini;

Bastione n. 7 (fianco sinistro) sviluppo 20 metri, 1 uomo ogni 2 metri,     totale 10 uomini;

Cortina 8, Cortina 9: 1sviluppo 120 metri, un uomo per ogni 2 metri,       totale 60 uomini;

Bastione n. 9: sviluppo 30 metri, 2 uomini per ogni metro,                        totale 60 uomini;

Plotone d’appoggio,                                                                                             122 uomini;

In totale al Campo trincerato necessitavano 487 uomini

Lunetta e Cammino coperto,                                                                                200 uomini

Muro di cinta, dal campo trincerato fino alla porta Farina,                                 100 uomini

Monte Gardetto

Le esigenze erano le seguenti

Cammino Coperto: 120 metri, 1 uomo per ogni metro,                             totale 120 uomini;

Mezzaluna e cammino coperto: 200 metri, un uomo ogni  metro              totale 200 uomini;

Cavaliere: sviluppo 70 metri, 2 uomini per ogni metro,                             totale 140 uomini;

Muro tra Garretto e i Cappuccini                                                                totale 200 uomini;

Plotone d’appoggio                                                                                     totale 220 uomini;

Fronte di San Pietro

Bastione San Pietro (fianco destro), 30 metri, 1 uomo per metro               totale  30 uomini;

Bastione San Pietro (fianco sinistro), 30 metri, 1 uomo per metro             totale  30 uomini;

Plotone d’appoggio                                                                                      totale  20 uomini;

Cortine di San Pietro ai Cappuccini 150 metri, 1 uomo per ogni 2 metri    totale  75 uomini;

Fronte dei Cappuccini

Bastione dei Cappuccini (fianco destro, altro e basso) 40 metri, 1 uomo    totale uomini 40

Bastione dei Cappuccini – Porta d’entrata                                                   totale uomini 20

Plotone d’appoggio                                                                                       totale uomini 20

 

Forte Monte Marano, Lanterna e Molo

Plotone d’appoggio della Lanterna                                                             totale uomini 30

Cammino di Ronda del Molo: 500 metri, 1 uomo per ogni 4 metri           totale uomini 125

Cammino di Ronda della Marina, 40 metri, 1 uomo per metro                  totale uomini 40

Plotone d’appoggio della Marina e del Cammino coperto                          totale uomini 60

Porto dell’arsenale della Marina                                                                  totale uomini 40

Difesa a Mare

Bastione Sant’Agostino                                                                               totale uomini  20

Bastione Santa Lucia                                                                                   totale uomini  40

Lazzaretto                                                                                                    totale uomini 100

Mura di cinta della Ripe                                                                              totale uomini 150

Mura dopo il Casone fino alla porta di capo di Monte                                totale uomini  50

 

Riassumendo i vari settori di difesa necessitavano dei seguenti uomini:

Cittadella                                128 uomini

Campo Trincerato                   487 uomini

Lunetta e  Muro di Cinta        300 uomini

Monte Garretto                       880 uomini

Fronte San Pietro                    155 uomini

Fronte dei Cappuccini               80 uomini

Fronte Monte Marano             295 uomini

Difesa a mare                           360 uomini

Totale                                    2695 uomini

 

Se si calcola una Riserva generale calcolata sulla metà del totale necessario, che è pari a 1343 uomini, il totale calcolato per rendere operative le difese della piazzaforte ammontava a 4028, ovvero si riusciva a porre in essere difese per l’60-65% delle forze di fanteria calcolate necessarie per una difesa ottimale. Da notare che il generale de La Moricière aveva disposto che il numero degli artiglieri necessari ad Ancona doveva ascendere a 700, e vi erano solo 300 uomini di questa Arma. Precise disposizioni furono date per trovare tra i volontari che provenivano da Trieste gli uomini adatti al servizio delle artiglierei e nei giorni che fu in Ancona, partecipo di persona alla selezione di questo personale

 

La Guarnigione: la consistenza effettiva.

Essendo la città, dopo Roma e Bologna, la più importante dello Stato pontificio e disponendo di una piazzaforte di rilievo, il numero dei componenti la Guarnigione di Ancona variava a seconda delle circostanze. Già si è visto che la guarnigione austriaca presente dal 1849 e fino al giugno 1859 oscillava tra i 5000 ed i 6000 uomini; quella pontifica era oscillante nel numero necessario a mantenere un certo prestigio e decoro. Partiti gli austriaci la presenza pontificia si fece più massiccia.

In ogni caso, a prescindere dagli avvenimenti la Guarnigione di Ancona poteva contare su una presenza pontificia dovuta alla presenza, in base alle tabelle organiche di un certo numero di Comandi e Direzioni, che per la loro attività avevano del personale assegnato.

I Comandi, ad Ancona, secondo l’ordinamento in essere erano i seguenti:

.Comando 2a Divisione Territoriale

.2a Direzione territoriale per l’Artiglieria

.2a Direzione territoriale per il Genio

.Compagnia di Ancona della  Gendarmeria

.2a Intendenza divisionale

.2°  Magazzino divisionale

.2° Uditorato di divisione

.2a Prigione militare“di piazza”

.Comando sezione adriatica della Marina

.Direzione dell’Arsenale.

Dall’inizio delle operazioni nel settembre 1860 divenne sede del Comando della Terza Brigata, al comando del De Courthen.

Agli inizi di agosto del 1860 la totalità degli uomini della Guarnigione scese a 2400; poi fu notevolmente rinforzata fino a raggiungere il totale di 3771. Tale numero si può desumere da un comunicato del Comitato di Ancona a quello di rimini che alla data del 20 agosto 1860 così indicava la guarnigione di Ancon

. Bersaglieri Austriaci………………………………….…………………………42,

. Bersaglieri Austriaci, una compagnia del II battaglione bersaglieri………… …72

. Bersaglieri Austriaci, una compagnia del III battaglione bersaglieri…………..  86

. Bersaglieri Austriaci, quattro compagnie del IV battaglione bersaglieri……..1053

. Bersaglieri Austriaci, tre compagnie del V battaglione bersaglieri……………607

. Svizzeri, 2° Reggimento, II battaglione, sette compagnie……………………..876

. Irlandesi, I Battaglione, quattro compagnie……………………………………442

. Artiglieri, ………………………………………………………………………303

. Sedentari ed addetti ai Comandi, ……………………………………………....20

. Compagnia di disciplina, ……………………………………………………....20

. Gendarmeria, …………………………………………………………………..80

. Finanzieri………………………………………………………………………100

Un totale, quindi di 3771 unità[1]

Il Quattrebarbes, che ricevette il Comando della Guarnigione a metà Agosto 1860, stimò  che la guarnigione doveva assommare a 4000 uomini combattenti  di fanteria e a circa 400 artiglieri.

Un discorso più articolato occorre  farlo per gli artiglieri, che erano gli elementi di punta della difesa della piazzaforte. In base alle artiglierie disponibili erano state calcolati in totale circa 387 artiglieri. La ripartizione è stata così pianificata

Cittadella.

La Cittadella aveva in sito 25 bocche da fuoco, che necessitavano di 75 artiglieri. Era destinata a questo scopo la 1a Batteria d’artiglieria a piedi, con il seguente personale d’inquadramento:

. Luogotenente Spreca,

. s.ten Pierantoni,

. aiutante Cortini,

. sei marescialli d’alloggio,

. un maresciallo furiere.

. 75 artiglieri

 Erano presenti 59 artiglieri, e ne risultavano mancanti 16.

I 59 artiglieri erano ripartiti 3 per pezzo, ovvero un puntatore, un primo servente, un provveditore. Questo per 19 pezzi.

Mancavano gli artiglieri per sei pezzi cioè alle 5 cannoniere delle casematte e un pezzo al cavaliere. Mancavano i tre uomini al cannone da 6 della piazza inferiore, al fianco sinistro del bastione n. 6 ed un altro al pezzo all’angolo sinistro del predetto bastione.

Dato che per ogni pezzo erano necessari 6 uomini accanto ai tre artiglieri per pezzo erano previsti 3 soldati di fanteria, per avere 6 uomini come pezzo.

Alla Cittadella vi erano tutti i 75 uomini di fanteria necessari.

Campo Trincerato

Al Campo trincerato vi erano in sito 29 bocche da fuoco, che necessitavano di 87 artiglieri. Vi era la 4 batteria d’artiglieria, con il seguente personale d’inquadramento:

. Luogotenenti Molli e Peroli,

. un maresciallo d’alloggio capo,

. sei marescialli d’alloggio,

. un maresciallo furiere.

Mancavano 4 artiglieri, alla cui mancanza si sopperiva con i doppi incarichi. Vi erano assegnati tutti gli 87 uomini di fanteria.

Forte dei Capuccini

Ai Cappuccini vi erano 10 bocche da fuoco, che necessitavano di 30 artiglieri; vi erano assegnati tutti i 30 fanti e quindi il personale era al completo.

Monte Cardetto

A Monte Garretto vi erano 10 pezzi e 30 artiglieri e l’equivalente di fanti;

alla Lunetta di Santo Stefano 5 pezzi e 15 artiglieri e 15 fanti;: Vi era disponibile la batteria montata, la 9° batteria, per 6 pezzi, 18 artiglieri e 18 fanti, mentre, come riserva alla Cittadella vi erano  2 pezzi della 1 batteria ma mancavano  6 artiglieri e 6 fanti. Tutto il complesso era al comando del cap. Mayer. I muli ed i cavalli necessari alla batteria furono procurati ai primi di agosto dal Blumesthil.

A Monte Cardetto vi era il tenente Knot alla Lunetta di Santo Stefano  lo stesso capitano Meyer colla 9a batteria montata; alla corte di San Domenico l’aiutante Riedi con la riserva, con 7 marescialli d’alloggio e 6 brigatieri.

Il direttore di artiglieria capitano Pifferi e il luogotenente munizioniere Vecchi addetti al movimento del materiale ed alla confezione delle munizioni. Il luogotenente Baldacchini con la mezza batteria d’operai addetti al lavoro di riparazione d’affusti ed armi portatili.

Difesa a Mare

La situazione a Monte Marano (5 pezzi), alla batteria di Sanità (3 pezzi) , ed alla Batteria del Molo (4 pezzi) il personale era secondo tabella; alla batteria della Lanterna vi erano nella Batteria superiore 4 pezzi  ed alla Batteria inferiore 4 pezzi al completo di personale.

Il personale per queste batterie era composto dal capitano Zichj, dal luogotenente Tott e tre sergenti.

Al Bastione Sant’Agostino 2 pezzi con sei uomini.

A Porta Pia, la Batteria superiore aveva due pezzi quella inferiore 2, mentre a Ripa la Batteria superiore aveva 1 pezzo e quella inferiore 2 pezzi.

Al Lazzaretto 3  bocche da fuoco, ed il personale in comando era rappresentato dal sottotenente Eisl da  un sergente. Tutti questi uomini appartenevano alla 4 compagnia ausiliaria di artiglieria; i fanti erano riparti a tre per ogni bocca da fuoco.

Appartenenti alla 9 batteria erano gli artiglieri la Riserva alla corte di San Domenico, 4 pezzi per 12 artiglieri e 12 fanti;

 

In sintesi la situazione della piazzaforte, agli inizi di settembre, era la seguente:

 

Fronte

N. Pezzi

Artiglieri Org.

Artiglieri. Pres.

Artiglieri. Mancanti

Fanti

Totale Uomini

Cittadella

25

75

59

16

75

134

C. Trincerato

29

87

83

4

87

174

Cappuccini

30

30

30

0

30

60

M. Marano

5

15

15

0

15

30

B.Sanità

3

9

9

0

9

18

B. Del Molo

4

12

12

0

12

24

B.Lanterna Superiore

4

12

12

0

12

24

B. Lanterna Inferiore

8

24

24

0

24

48

S.Agostino

2

6

6

0

6

12

Porta Pia Batt. Superiore

2

6

6

0

6

12

Porta Pia Batt. Inferiore

4

12

12

0

12

24

Ripa Batt. Superiore

1

3

3

0

3

6

Ripa Batt. Inferiore

2

6

6

0

6

0

Lazzaretto

3

9

9

0

9

18

Corte di san Domenico

4

12

12

0

12

24

Monte Garretto

10

30

73

2

30

60

Lunetta Santo Stefano

5

15

15

0

15

30

Batteria Montata

6

18

18

0

18

36

Riserva alla Cittadella

2

6

 

6

6

6

 

In totale quindi la Piazzaforte necessitava di  387 artiglieri  e ne aveva disponibili 359 mancandone 28; aveva al completo i tre uomini di fanteria necessari per ogni pezzo, ovvero 387 uomini.

Con la proclamazione dello stato d’assedio, l’8 settembre, la guarnigione subì degli aumenti, consistenti nei reparti di truppa inviati dal generale  de Courten prima di muovere con la III Brigata su pergola e Fossombrone.

Un ulteriore amento lo si ebbe tra il 13 ed il 14 settembre, quando ripiegarono su Ancona le colonne dello stesso de Courten e del Kanzler e del ten. col. Volgesang, reduci dalla azione nel Montefeltro. Un ultimo apporto in aumento alla Guarnigione lo si ebbe dopo lo scontro di Castelfidardo, il 18 settembre 1860. A quella data, nel momento in cui i corpi d’armata sardi convergono su Ancona, la Piazzaforte di Ancona aveva questa Guarnigione:

. I battaglione del 1° reggimento di linea indigeno, al comando del ten.col Serra;

. I battaglione misto (compagnie del 1° reggimento di linea estero, deposito e reduci da

  Castelfidardo;

. I battaglione bersaglieri austriaci;

. III battaglione bersaglieri austriaci;

. IV battaglione bersaglieri austriaci;

. V battaglione bersaglieri austriaci, su quattro compagnie, in formazione;

. 1a compagnia di Gendarmeria mobilitata;

. un distaccamento di gendarmi a cavallo;

. un plotone di cavalleggeri austriaci;

. un reparto di ausiliari zappatori;

. personale vario di comandi, direzioni e servizi

Non è possibile dare una esatta indicazione del numero in quanto le tabelle organiche non erano rispettate e non sono stati rintracciati i ruolini dei vari reparti. Si fa ammontare a 7500 uomini di truppa fra combattenti e non combattenti in base al numero dei militari che si arresero e furono fatti prigionieri dai sardi ed avviati alla Torretta di Ancona. In quella circostanza si contarono 7000 uomini di truppa e 351 ufficiali che si arresero e che ricevettero il soldo stabilito dalle convenzioni di resa.



[1] Alessandrini A., I fatti politici delle Marche dal 18 gennaio 1859 all’epoca del plebiscito, Libreria Editrice Marchigiana, Macerata, 1910, Documento n. 249. 

 


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