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venerdì 10 settembre 2021

Ancona 1860. La Piazzaforte. La Storia

 

Ancona Piazzaforte Pontificia

1. La Piazzaforte di Ancona nello Stato Pontificio. La storia. 2. Le opere principali della Piazzaforte. 3. Il nemico è a conoscenza di tutti i dettagli della Piazzaforte 4. I miglioramenti della Piazzaforte del de La Moricière dall’aprile al settembre 1860. 5. I dati tattici della Piazzaforte: il terreno e le comunicazioni,i punti tatti, l’armamento. 6. La Guarnigione, la consistenza teorica e quella effettiva. 7. Le Caserme. 8. Il Vettovagliamento. 9. Il Morale

 

 

 

1. La Piazzaforte di Ancona nello Stato Pontificio. La storia

 La Piazzaforte di Ancona rappresenta la quinta essenza della storia della città. Come si è sviluppata la Piazzaforte così si è sviluppata la città di Ancona, almeno fino alla seconda guerra mondiale. Da quella data l’incidenza militare sullo sviluppo urbanistico di Ancona è andata via via affievolendosi, per poi scomparire del tutto a cavallo della fine del secolo ed inizio del nuovo millennio.[1]

Un rapido cenno storico sullo sviluppo delle fortificazioni di Ancona è stato già riportato in una precedente pubblicazione[2], ma per completezza né riportiamo i punti essenziali, e dedichiamo anche per questo lavoro ulteriori note sulla piazzaforte.

Le vicende delle fortificazioni di Ancona furono variegate Le antica mura prima greche e poi romane e tardo romane scomparvero in virtù della demolizione che fecero i Saraceni nell’846; furono ricostruite in epoca longobarda e brillantemente ressero all’assedio del 1173.[3] Ebbero ulteriore sviluppo nel secolo XIII, inglobando l’erta di Capodimonte, e si allargarono ulteriormente nel XIV secolo, anche per fronteggiare la minaccia turca.

Le migliorie che dal Cinquecento in poi sono state apportate alle mura d’Ancona sono dipese dalla volontà di attuazione dei vari Papi susseguitesi al soglio.

Clemente VII, nel 1530 ottenne dai Magistrati  della Repubblica d’Ancona l’assenso a fortificare ulteriormente Capodimonte; in realtà, due anni dopo nel 1532, grazie all’opera dell’ingegner Antonio Piccoli, detto Antonio da Sangallo il Giovane, costruì opere tali che permise al Papa di assoggettarla.[4] Ancona perdeva la sua indipendenza e cadeva sotto il dominio del Papa, che durerà fino al settembre 1860, divenendo un asse strategico fondamentale dello stato pontificio e, a sostegno del potere temprale dei Papi, doveva essere adeguatamente rinforzata. Iniziavano quindi quelle opere che trasformeranno l’Ancona cinquecentesca radicalmente, dandogli l’impronta moderna e contemporanea.

 Il Sangallo, in base allo sviluppo dell’artiglieria,  costruì le fortificazioni e la Cittadella, che divenne il nucleo fortificatorio principale della cinta di difesa di Ancona, secondo le regole del sistema bastionato. Il ruolo nuovo che Ancona assunse ed il suo sviluppo in potenza, lo deve alla costruzione della Cittadella, a cui presto si aggiunse il Campo Trincerato, sistemi fortificatori questi che saranno centrali nella difesa pontificia del 1860.

Sotto Papa Paolo III i lavori iniziati continuarono: furono costruiti i baluardi di San Pietro e di San Paolo, i cavalieri dell’Arsenale e del Cassero, l’opera di San Marco e fu terminata la Cittadella. Papa Giulio III, chiamato il Paciotto, iniziò i lavori della Lunetta di Santo Stefano e soprattutto del Campo Trincerato. Papa Pio V, grazie all’opera del Fontana, migliorò e in qualche punto restaurò  il Cardetto, erigere i baluardi di Sant’Agostino e del Lazzaretto e congiungere questi con la Cittadella.

Gregorio XIII iniziò il muro del campo trincerato e completò diverse opere, mentre il Gavitelli, il Lecchi e il Marchionni si alternarono a migliorare la difesa del porto con varie opere.

Agli inizi dell’ottocento e fino al 1860 la storia delle fortificazioni di Ancona si arricchì sempre più in virtù del susseguirsi degli avvenimenti che videro la Dorico coinvolta. Dal 1798 al 1799 i Francesi migliorarono significativamente le difese di Capo di Monte, eresse lunette a Santo Stefano e allo Spirito Santo, oltre che ai Cappuccini e a monte Cardetto.[5] L’assedio del 1799 è descritto così, nella sua Storia d’Italia, dal Botta:

 

“Meniva, con qualche trincea e forze di artiglieria, la Montagnola, che domina la strada per Senigallia. Più vicino alla piazza, fortificava con un ridotto frecciato, palizzato ed armato di 24 pezzi d’artiglieria, il Monte Gardetto, il quale, siccome quello che signoreggiava la Cittadella e il forte dei Cappuccini, era di grandissima importanza, ed il principale mezzo di difesa, perché se il nemico se ne fosse impadronito, avrebbe fatto vano il resistere degli assediati. Aveva anche munito il Monte Santo Stefano che più da vicino del Gardetto batte la cittadella. Perché poi l’adito fosse intercluso al nemico di avvicinarsi a questi due monti, nella conservazione dei quali consisteva quella piazza, guarniva anche di trincea e di artiglieria i monti Pelago e Galeozzo (Pulito) che sono i propugnacoli naturali e le opere avanzate di Monte Gardetto e di Santo Stefano”[6]

 

Conquista Ancona, nel 1800 gli Austriaci provvidero a restaurala dai danni subiti nell’assedio; fino al 1815 le fortificazioni, da parte dei Francesi e dei Napoletani di Murat svolsero lavori di mantenimento e miglioramento.

Il generale austriaco Geppert, dopo la sconfitta di Murat a Tolentino nel maggio del 1815 ordinò la demolizione delle principali opere di difesa di Ancona, che fu eseguita in parte anche con l’uso di mine; vennero atterrate la lunetta di Santo Stefano e dello Spirito Santo; gravi danno ebbe a subire il forte di monte Cardetto, il cavaliere basso della Cittadella e diversi salienti del Campo Trincerato e del forte dei Cappuccini.

L’opera di ripristino e di costruzione riprese nel momento in cui Ancona passò di nuovo sotto il potere dei Papi. Pio VII ordinò di fermar ogni demolizione e qualche opera ricevette dei restauri.

Nel 1831 ritornarono gli austriaci, seguiti dal francesi che vi rimasero dal 1832 al 1838, che migliorarono alcune opere e costruirono trinceramenti verso Monte Pulito e Monte Pelago.

Gregorio XVI, nel 1839, tra le altre iniziative, fece eseguire restauri dell’opera di Capodimonte  e fece ricostruire il cavaliere da basso della Cittadella.

L’assedio del 1849 vide le opere fortificatorie di Ancona in primo piano. Gli austriaci nel porre l’assedio, presero monte Pelago, monte Pulito e monte Marino. Ripristinarono e ripararono, rinforzandole, queste opere da cui lanciarono l’attacco finale alla città.

Durante la loro occupazione, dal 1849 al 1859, eseguirono nuove riparazioni alla lunetta di Santo Stefano, al forte dei Cappuccini, ed al forte di monte Cardetto.  



[1] Non certamente con qualche rimpianto per l’opera degli Architetti Militari, a fronte delle realizzazioni degli Architetti Civili che hanno realizzato, su aree completamente vergini prima agricole, agglomerati con un basso rapporto spazio/volume, strade strette e contorte, pochissimo se non inesistente verde, parcheggi inesistenti, viabilità a scarso indice di scorrimento, per non dire del rapporto paesaggio/ambiente, ed altre “deficienze” che rendono la vita quotidiana nei nuovi quartieri all’anconetano del nuovo millennio veramente difficile. Speculazione e interessi di bassa leghe sono stati i fattori dominanti delle scelte urbanistiche, a tutto svantaggio della collettività e di Ancona.

[2] Coltrinari M., L’investimento e la presa di Ancona. La conclusione della campagna di annessione delle Marche. 20 settembre- 8 ottobre 1860, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2010. pag. 59 e segg. Ritenendo, peraltro, che il Lettore non abbia la volontà o la possibilità di consultare la pubblicazione predetta, riportiamo di nuovo qui, integrandolo, gran parte di quanto si scrisse in quel capitolo dedicato alla piazzaforte di Ancona. Vds nota  26. (controllare)

[3] Per questo assedio vds. Morroni M. (a cura di), Boncompagno da Signa, L’assedio di Ancona nel 1173 (Liber de obsidione Ancone), Ancona, Edizioni Canonici, 1991; Garbini P., (a cura di), Boncompagno da Signa, L’assedio di Ancona nel 1173 (Liber de obsidione Ancone), Roma, Libreria Editrice Viella, 1999; per una sintesi dell’Assedio vds, Turchetti M., Quadro storico. L’assedio del 1173, in Censi C., Stamira. L’eroina di Ancona tra storia e leggenda, Ancona , Edizioni Laboratorio Culturale di Ancona, 2005  

[4] Per l’opera del Sangallo e degli altri architetti militari vds. il paragrafo seguente.

[5] Le fortificazioni erano abbastanza efficienti che permisero al generale Monnier di resistere per oltre tre mesi, fino al novembre 1799, ad un assedio combinato di forze turche, russe ed austriache, con soli 2300 uomini

[6]  Botta F., Storia d’Italia, Firenze Ediz. Librerie, 1888. Volume IV

lunedì 30 agosto 2021

Il passaggio del fronte. Note a margine.

 

MASSIMO COLTRINARI

La liberazione di Osimo.  Ricordare chi ci liberò

 

 L’intervento di Paolo Mieli, lo scorso 16 luglio, nel quadro delle celebrazioni per il 77° anniversario della Liberazione di Osimo, e non solo di Osimo, ha proposto un interessante motivo di recupero della memoria e contrasto all’oblio, significando che sarebbe cosa degna di nota che strade, vie, rondò ed altro fossero intestati ai protagonisti di quelle giornate, polacchi che italiani, sia quelli del C.I.L. che i partigiani del CVL. Mentre quest’ultimi, come doveroso, sono ricordati in vari punti di Osimo, con l’eccezione del Ten. Col. Corradi e dei suoi uomini del Comitato Militare del CNL, non vi è traccia, salvo smentite che possono sempre graditamente arrivare, né di riconoscimenti di Polacchi né di Italiani, tranne, come ovvio il Monumento per quest’ultimi a Casenove. Con questa  e la successiva nota si intende fornire nomi e brevi note biografi dei comandanti polacchi, e dei comandati del C.I.L. che furono i protagonisti di quelle giornate. L’iniziativa parte dall’Istituto del Nastro Azzurro Federazione di Ancona che in questo momento sta ottenendo le dovute autorizzazioni presso la Presidenza Nazionale per procedere nell’iniziativa. Lo scopo è quello, raccogliendo il desiderata di Paolo Mieli, di proporre alle autorità compenti una rosa di nomi, sia polacchi che italiani, affinchè si intitoli  nella toponomastica di Osimo vie, larghi, vicoli, ma soprattutto i rondò spartitraffico a questi Comandanti[1] affinchè si possano inaugurare il prossimo anno in occasione delle celebrazioni per il 78° anniversario della liberazione.

Il 1 luglio 1944, alla vigilia della Battaglia per Ancona il corpo Polacco gli effettivi del Corpo Polacco erano  2872 Ufficiali, 41.343 tra sottufficiali e soldati, 207 ausiliare, per un totale di 44.422. Il Corpo Italiano di Liberazione, dopo la battaglia di Filottrano ammontava a 25.000 uomini. IL progetto vuole ricordare tutti loro, attraverso le figure dei loro Comandanti.

Per i Polacchi, sempre aperti ad inserire ulteriori protagonisti e personaggi, possiamo indicare

. Il Generale Wladyslaww Sikorski, primo ministro del Governo polacco in Esilio e comandante di tutte le forze armate polacche.

. Il Generale Kazimierz Sonkowski, succeduto al Generale Sikorski, dopo la sua morte per incidente aereo avvenuta nel luglio 1943,

. Tenente Generale (Gen. di Corpo d’Armata), Wladyslaw Anders, Comandante del II Corpo d’Armata Polacco, cittadino Onorario di Ancona e di Bologna.

. Generale di Divisione Zygmund Bohusz, vice comandante del II Corpo Polacco

. Maggior Generale (Gen, di Divisione) Bronislaw Duch,”, comandante della 3a Divisone “Lancieri dei Carpazi”.

. Maggior Generale (Gen. di Divisione) Nikodem Sulik, comandante della 5a Divisione “Kresowa” ferito nella prima battaglia per Ancona.

. Col, Klemens Rudnicki, che sostituì temporaneamente il gen. Sulik

. Maggior Generale ((Gen. di Divisione) Bronislaw Rakowski, comandante della II Brigata Corazzata

. Maggior Generale (Generale di Divisione) Roman Odzierzyriski, comandante dell’Artiglieria del II Corpo Polacco

I Comandanti sono a livello di Comandante di Corpo. Ovviamente non è nel progetto, per ragioni di opportunità, indicare i Comandanti di reggimento o equivalenti che sono oltre una trentina e men che meno i comandanti di battaglione che sono tre volte tanto.

Nelle pubblicazioni indicate in nota saranno compilate le biografie dei Comandanti citati, che potrebbero essere di utilità nel corpo del progetto.[2]  Verranno fornite anche notizie in merito alle unità citate. AD esempio La 3a Divisione “Lancieri dei Carpazi” prende il nome dalla catena dei monti Carpazi, attraverso i quali migliaia di soldati polacchi nel 1939 riuscirono a raggiungere l’occidente sottraendosi alla prigionia sia russa che tedesca. La 5a Divisione “Kresowa” ha questo nome che significa truppe di confine con l’Unione Sovietica (Kres=termine, limite); Nella Brigata corazzata il 6° Reggimento è intitolato ai Bambini di Lwow (Leopoli) e ricorda i fanciulli che nel 1918  hanno partecipato alla difesa della città contro gli ucraini nel 1918

Nel prossimo numero indicheremo gli uomini del Corpo Italiano di Liberazione che furono protagonisti della Battaglia di Ancona.[3]

 

 



[1] La proposta si inserisce nelle tematiche di ricerca realizzative del progetto “ IL Corpo Italiano di Liberazione dalle Mainarde al Metauro, gestito dal CESVAM, e finanziato dal Ministero della Difesa per il 2020-2023, che prevede tra l’atro l’edizione di due volumi uno dedicato al C.I.L. ed uno al II Corpo Polacco  Info:www.istitutodelnastroazzurro.org; www.cesca,.org; www.valoremilitare.blogspot.com.  Questo segmento di progetto si titola “Ricordare chi ci liberò” e sarà pubblicato nella sua forma definitiva  il  1 settembre 2021 su sopranominati siti.

[2] Via via che si completano saranno pubblicate su “www.coltrinarimarche1944.blogspot.com”

[3] Le foto sono tratte da Giuseppe Campana (a cura di) La Battaglia di Ancona del 17-19 luglio 1944 ed il Corpo d’Armata Polacco, Ancona, Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione delle Marche,

domenica 15 agosto 2021

Rivista QUADERNI N. 1 DEL 2021 Aprile Giugno 2021

 



Nota redazionale

Come noto, questa rivista, espressione del sostegno ai master di primo livello attivati, per l’area forze armate, presso la Università degli Studi N. Cusano Telematica Roma, sui temi di storia militare e politica militare, è articolata, conseguentemente, su due versanti, il primo dedicato alla storia ed il secondo dedicato alla geografia, e, per estensione alla geografia politica economica e quindi alla geopolitica.

 

Questo numero, per la parte di storia, ospita contributi relativi alla data centenaria della traslazione del Milite Ignoto, sulla scia dei contributi pubblicati nei numeri precedenti. Da sottolineare la pubblicazione integrale del Calendario Azzurro del 2021 dedicato al Milite Ignoto, sintesi felice ed eccellente predisposta da Antonio Daniele. Seguono gli articoli di tre laureati al Master di Storia Militare, uno, di Augusto Angelini (epoca napoleonica) sulla ricostruzione della battaglia di Salamanca, l’altro di Sotorios E. Drokalos (seconda guerra mondiale) che ci dà la versione greca della nostra aggressione al suo paese nel 1940. Infine il terzo contributo di Romano Olevano dedicato ad un tema, il soldati del primo tricolore che la copertina del numero passato aveva preannunciato come tema di trattazione.

 

Per la parte geografica l’articolo Valentina Trogu che tratta del rapporto tra la sociologia e scienze strategiche, è rinviato al numero 4 del 2021 per ragioni di spazio, mentre in geopolitica delle prossime sfide si tratta dell’impatto del Governo Draghi nei rapporti internazionali dell’Italia. In Scenari una breve scheda della influenza che ancora oggi hanno i principi e dogmi dell’Impero romano e della sua eredità.

 

Nelle rubriche, quelle relative al CESVAM si riportano alcune peculiari attività del Centro, con la pubblicazione dei Bandi relativi alle due nuove iniziative, ovvero l’attivazione del Master dedicato al Terrorismo e all’Antiterrorismo Internazionale, e al Corso di Aggiornamento e Specializzazione sempre sullo stesso argomento riservato anche ai diplomati, mentre gli Indici della rivista QUADERNI ON LINE si riferiscono al I trimestre del 2021 Ulteriori notizie sulla attività del CESVA sono possibili trovarle sulla home page della piattaforma www.cesvam.org alla rubrica “Eventi” ed alla rubrica “Notizia CESVAM”, La rubrica di chiusura riporta la iconografia della Brigata “Caltanisetta”, della prima guerra mondiale, come tradizione di questa rivista.

Da ultimo, l’editoriale del Presidente Nazionale ed il Post editoriale del Direttore del Periodico anche per questo numero sono intonati al tema della celebrazione del Milite Ignoto, nel solco delle scelte sopra dette, e dei contenuti evidenziati nella pubblicazione consorella.

(massimo coltrinari)

Il prossimo numero 3 del 2021, 20° della Serie, sarà dedicato, come continuazione del n. 3 del 2019, 16° della Serie, al CESVAM Report. Settembre 2019- Agosto 2021 ove si illustreranno le attività e le realizzazioni dell’ultimo biennio.  (massimo Coltrinari)

 

In I di Copertina: Il Milite Ignoto Cerimonia del 4 Novembre 1921 all’Altare della Patria.


 

lunedì 9 agosto 2021

Ricordare chi ci liberò . Il Passaggio del fronte del 1944.

 

MASSIMO COLTRINARI

La liberazione di Osimo.  Ricordare chi ci liberò

 

 L’intervento di Paolo Mieli, lo scorso 16 luglio, nel quadro delle celebrazioni per il 77° anniversario della Liberazione di Osimo, e non solo di Osimo, ha proposto un interessante motivo di recupero della memoria e contrasto all’oblio, significando che sarebbe cosa degna di nota che strade, vie, rondò ed altro fossero intestati ai protagonisti di quelle giornate, polacchi che italiani, sia quelli del C.I.L. che i partigiani del CVL. Mentre quest’ultimi, come doveroso, sono ricordati in vari punti di Osimo, con l’eccezione del Ten. Col. Corradi e dei suoi uomini del Comitato Militare del CNL, non vi è traccia, salvo smentite che possono sempre graditamente arrivare, né di riconoscimenti di Polacchi né di Italiani, tranne, come ovvio il Monumento per quest’ultimi a Casenove. Con questa  e la successiva nota si intende fornire nomi e brevi note biografi dei comandanti polacchi, e dei comandati del C.I.L. che furono i protagonisti di quelle giornate. L’iniziativa parte dall’Istituto del Nastro Azzurro Federazione di Ancona che in questo momento sta ottenendo le dovute autorizzazioni presso la Presidenza Nazionale per procedere nell’iniziativa. Lo scopo è quello, raccogliendo il desiderata di Paolo Mieli, di proporre alle autorità compenti una rosa di nomi, sia polacchi che italiani, affinchè si intitoli  nella toponomastica di Osimo vie, larghi, vicoli, ma soprattutto i rondò spartitraffico a questi Comandanti[1] affinchè si possano inaugurare il prossimo anno in occasione delle celebrazioni per il 78° anniversario della liberazione.

Il 1 luglio 1944, alla vigilia della Battaglia per Ancona il corpo Polacco gli effettivi del Corpo Polacco erano  2872 Ufficiali, 41.343 tra sottufficiali e soldati, 207 ausiliare, per un totale di 44.422. Il Corpo Italiano di Liberazione, dopo la battaglia di Filottrano ammontava a 25.000 uomini. IL progetto vuole ricordare tutti loro, attraverso le figure dei loro Comandanti.

Per i Polacchi, sempre aperti ad inserire ulteriori protagonisti e personaggi, possiamo indicare

. Il Generale Wladyslaww Sikorski, primo ministro del Governo polacco in Esilio e comandante di tutte le forze armate polacche.

. Il Generale Kazimierz Sonkowski, succeduto al Generale Sikorski, dopo la sua morte per incidente aereo avvenuta nel luglio 1943,

. Tenente Generale (Gen. di Corpo d’Armata), Wladyslaw Anders, Comandante del II Corpo d’Armata Polacco, cittadino Onorario di Ancona e di Bologna.

. Generale di Divisione Zygmund Bohusz, vice comandante del II Corpo Polacco

. Maggior Generale (Gen, di Divisione) Bronislaw Duch,”, comandante della 3a Divisone “Lancieri dei Carpazi”.

. Maggior Generale (Gen. di Divisione) Nikodem Sulik, comandante della 5a Divisione “Kresowa” ferito nella prima battaglia per Ancona.

. Col, Klemens Rudnicki, che sostituì temporaneamente il gen. Sulik

. Maggior Generale ((Gen. di Divisione) Bronislaw Rakowski, comandante della II Brigata Corazzata

. Maggior Generale (Generale di Divisione) Roman Odzierzyriski, comandante dell’Artiglieria del II Corpo Polacco

I Comandanti sono a livello di Comandante di Corpo. Ovviamente non è nel progetto, per ragioni di opportunità, indicare i Comandanti di reggimento o equivalenti che sono oltre una trentina e men che meno i comandanti di battaglione che sono tre volte tanto.

Nelle pubblicazioni indicate in nota saranno compilate le biografie dei Comandanti citati, che potrebbero essere di utilità nel corpo del progetto.[2]  Verranno fornite anche notizie in merito alle unità citate. AD esempio La 3a Divisione “Lancieri dei Carpazi” prende il nome dalla catena dei monti Carpazi, attraverso i quali migliaia di soldati polacchi nel 1939 riuscirono a raggiungere l’occidente sottraendosi alla prigionia sia russa che tedesca. La 5a Divisione “Kresowa” ha questo nome che significa truppe di confine con l’Unione Sovietica (Kres=termine, limite); Nella Brigata corazzata il 6° Reggimento è intitolato ai Bambini di Lwow (Leopoli) e ricorda i fanciulli che nel 1918  hanno partecipato alla difesa della città contro gli ucraini nel 1918

Nel prossimo numero indicheremo gli uomini del Corpo Italiano di Liberazione che furono protagonisti della Battaglia di Ancona.[3]

 

 



[1] La proposta si inserisce nelle tematiche di ricerca realizzative del progetto “ IL Corpo Italiano di Liberazione dalle Mainarde al Metauro, gestito dal CESVAM, e finanziato dal Ministero della Difesa per il 2020-2023, che prevede tra l’atro l’edizione di due volumi uno dedicato al C.I.L. ed uno al II Corpo Polacco  Info:www.istitutodelnastroazzurro.org; www.cesca,.org; www.valoremilitare.blogspot.com.  Questo segmento di progetto si titola “Ricordare chi ci liberò” e sarà pubblicato nella sua forma definitiva  il  1 settembre 2021 su sopranominati siti.

[2] Via via che si completano saranno pubblicate su “www.coltrinarimarche1944.blogspot.com”

[3] Le foto sono tratte da Giuseppe Campana (a cura di) La Battaglia di Ancona del 17-19 luglio 1944 ed il Corpo d’Armata Polacco, Ancona, Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione delle Marche,

sabato 31 luglio 2021

INFOCESVAM Anno VIII, 8, N.8, 1 Agosto 2021

 

INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO VIII, 8, N. 8, 1 Agosto 2021

VIII/8/376 - La decodificazione di questi numeri è la seguente VIII anno di edizione, 8 il numero progressivo di Infocesvam, 376 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro. L’Ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento

VIII/8/377 Rivista QUADERNI. Si ribadisce, ANCORA UNA VOLTA, che non verranno presi in considerazione i contributi già pubblicati su altre riviste o edizioni, né parti di opere già pubblicate e soggette a Diritti di autore pertinenti ad altri soggetti

VIII/8/378 Con il 1 agosto 2021 inizia l’anno accademico 2021-2022. Per il Master in Storia Militare Contemporanea è la IV edizione, per il Master in Politica Militare Comparata è la III Edizione.

VIII/8/379 A seguito della approvazione del Relativo progetto da parte del Ministero della Difesa, relativo al Centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto si è deciso di produrre un numero speciale della Rivista QUADERNI,  in edizione a colori di 1000 copie da distribuire alle Scuole di ogni ordine e grado.

VIII/8/380 Nella sessione estiva del Master di Terrorismo ed Antiterrorismo tenutasi il 5 luglio 2021 si sono laureati i Frequentatori Livio T., Domenico V, Vincenzo C., Parnanzone C.,

VIII/8/381 E’ stato predisposto il manoscritto n. 2 del Volume I “Vicende dei Militari Italiani in Russia, nell’ambito del Progetto 2020 dedicato alla Campagna di Russia

VIII/8/382 Nella sessione estiva del Master di Storia Militare Contemporanea dal 1795 al 1960  il 20 luglio 2021 tutti i Frequentatori si sono laureati

VIII/8/383 Save the Date. Il 16 ottobre 2021 si terrà un Convegno a Roma, modalità e programmi su www.cesvam.org, organizzato dal CESVAM, dedicato alla al centenario del Milite Ignoto

VIII/8/384 Nell’ambito del progetto dedicato al Milite Ignoto, una iniziativa, nell’offerta didattica del Master di Storia Militare Contemporanea, prevede di dedicare tesi alla tematica del Milite Ignoto.

VIII/8/385 Al Ministero della Difesa, dietro richiesta, sono stati presentati i progetti per l’anno 2022 con lettera ufficiale. Tra gli altri quello relativo al Centenario dell’Istituto, alla Missione in Libano, al potenziamento del Museo dell’Istituto e agli ordinamenti della Costituzione 1945-1949.

VIII/8/386 Con il nuovo anno accademico L’Istituto del Nastro Azzurro/Cesvam ha attivato un terzo Master, riedizione di un precedente master, dal Tema “Terrorismo ed Anti Terrorismo Internazionale”. L’Edizione di questo anno sarà la VII

VIII/8/387 Nell’ambito del Convegno che si terrà a Roma il 16 ottobre 2021, saranno presentate ed illustrare le tesi di frequentatori dei Master in Storia Militare e Politica Contemporanea sotto forma di comunicazione

VIII/8/388 Contrariamente a quanto annunciato nel Bollettino precedente nel quale si notificava che Il Cesvam, seguendo il calendario accademico avrebbe sospeso le attività per la pausa estiva per i mesi di luglio ed agosto.  Per la realizzazione del progetto del Milite Ignoto, dati i tempi tecnici, rimane aperto e prosegue le attività normalmente.

VIII/8/389 Nell’ambito del progetto dedicato al Milite Ignoto, una iniziativa, nell’offerta didattica del CESVAM è stato approntato l’edizione 2021/Milite Ignoto del progetto Storia in Laboratorio. Elementi di informazione su www.storiainlaboratorio.blogspot.com mesi di agosto/settembre 2021

VIII/8/390 Progetto Prigionia 2017/2.  Il volume I della serie dedicato alla prigionia è in stampa. Sarà pronto entro la prima decade di Agosto

VIII/8/391 VIII/7/368 La sessione estiva di laurea che si è tenuta il 2 luglio 2021 del Corso di Aggiornamento e Perfezionamento in Terrorismo ed Anti terrorismo ha visto brillantemente laurearsi la Dott.ssa Annalisa C.

VIII/8/392 Medaglie coniate in occasione della Grande Guerra. A tutte le scuole che parteciperanno al Progetto Storia in Laboratorio ed ai Frequentatori del Master che sceglieranno una tesi sul Milite Ignoto sarà offerta a ricordo le suddette medaglie, a significare la tradizione medaglistica dell’Istituto.

VIII/8/393 VIII/8/382 Nella sessione estiva del Master di Politica Militare Comparata: Piani, Mezzi, Obiettivi  il 20 luglio 2021 tutti i Frequentatori si sono laureati

VIII/8/394 Il Blog www.valoremilitare,blogspot.com per il mese di luglio 2021 ha avuto un numero di accessi mensile oltre i 2020,  mantenendosi nei livelli dei mesi precedenti

VIII/8/395 La Campagna di divulgazione ed informazione, che doveva iniziare il I settembre 2021 inizierà il 1 agosto 2021 in relazione al progetto del Milite Ignoto e alla organizzazione del Congresso Nazionale che si terrà il 22 ottobre ad Arezzo

VIII/8/396 Con il nuovo anno accademico L’Istituto del Nastro Azzurro/Cesvam ha attivato, per laureati, riedizione di un precedente master, Corso di aggiornamento e perfezionamento dal Tema “Terrorismo ed Anti Terrorismo Internazionale. L’Edizione di questo anno sarà la VII

VIII/8/397 Sono stati pubblicati sul Sito del Nastro Azzurro/CESVAM e sulla Piattaforma www.cesvam gli Indici del mese di luglio della Rivista QUADERNI ON LINE

VIII/8/398 Progetto Prigionia 2017/2.  Il volume II della serie dedicato alla prigionia è in stampa. Sarà pronto entro la seconda decade di Agosto

VIII/8/399. Si ribadisce che Il Progetto Capire la Grande Guerra si articola in tre volumi. Il Volume III dedicato ai Generali della Grande Guerra è stato pubblicato. I Volumi I  ,Né Alleati né Amici, ed il Volume II, “Una Vittoria sul Campo” sono nella fase di editing. Si ritiene utile aspettare anzichè andare in una terza Casa Editrice per ragioni di omogeneità

VIII/8/400 Prossimo INFOCESVAM sarà pubblicato il 1 settembre 2021. I precedenti numero di Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblica su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM

 

sabato 17 luglio 2021

Il Passaggio del fronte del 1944

 

Osimo celebra il 77° Anniversario della Liberazione

Nota a margine

Di Massimo Coltrinari

 

Presente la figlia del Generale Anders, con l’intervento del noto giornalista Paolo Mieli Osimo ha celebrato il 77mo anniversario della Liberazione avvenuta il 18 luglio 1944. La lodevole iniziativa ancora una volta ha sottolineato il dato che questi avvenimenti sono poco conosciuti, almeno a livello locale. Su più ampio prospetto sembra che la seconda guerra mondiale sia stata acquisita solo per didascalia. Sottolineato come dato di novità il fatto che i polacchi erano anticomunisti e molto distanti da tutto il movimento comunista. Una delle caratteristiche della seconda guerra mondiale, come tutte le guerre, è proprio quello che sono inutili e che non risolvono i problemi. Il principio che la guerra è la continuazione della politica, acquista su una mala interpretazione del “Della Guerra” del generale von Clausewitz, è completamente fuorviante. Con la politica, intesa come arte di uomini onesti che cercano di risolvere e conciliare opposti interessi per raggiugere e trovare senza violenza successivi equilibri di convivenza a tutti i livelli fra uomini e collettività, si risolvono le controversie e si evitano i conflitti. Nel 1939, ed è stato detto e si spera che solo pochi nell’uditorio siano stati sorpresi da questa asserzione, Stalin, e quindi la URSS comunista, firmò il patto di non aggressione tramite i loro ministri degli esteri. La speranza del dittatore comunista era quella di evitare la guerra con la Germania e quindi sperare che tutta la potenza tedesca si riversasse sulle odiate democrazie occidentali, distruggerle e quindi eliminare l’espressione politica del capitalismo. A sostegno di tutto ciò fornì fino all’ultimo minuto enormi quantità di materie prime strategiche con cui la Germania condusse a suo agio i primi, due anni di guerra, compreso l’attacco alla Francia che fu debellata in quattro settimane nel maggio 1940. Questo patto scatenò la seconda guerra mondiale e la URSS, se si è onesti, deve essere considerata una delle potenze che, per puro suo egoismo, fu responsabile della seconda guerra mondiale. Senza l’alleanza del 1939 con al URSS, la Germania mai sarebbe stata in grado di entrare in guerra. Come se tutto questo non bastasse, al momento della invasione della Polonia il 1 settembre, la URSS applicò alla lettera una delle clausole segrete del Patto del 23 agosto 1939: invase anch’essa la Polonia e si annesse con metodi autoritari tutta la parte Orientale della Polonia. Una politica così miope e cosi opportunistica di basso profilo che trova nella valutazione dello Stato Maggiore tedesco la sua conferma: ci sono altri 200 km in più da conquistare prima di arrivare a Mosca, tanto erano avanti i piani tedeschi per la già decisa invasione della URSS, che risalgono addirittura al Main Kampf del 1923 con la teorizzazione della conquista dello spazio vitale.

La Polonia fu divisa fra nazisti e comunisti e cancellata dalla carta geografica. Come se tutto questo non bastasse, ed è stato detto ieri, la URSS tramite la sua polizia politica, la tristemente nota NKVD, eliminò fisicamente a Katiyn 11.000 Ufficiali polacchi, da s. ten. a generale suoi prigionieri, in pratica tutta la classe dirigente polacca caduta nelle sue mani. Una frattura tale che impedì qualsiasi riconciliazione dal 1941 in poi quando la URSS, attaccata, entrò per forza nella coalizione antihitleriana. Quando Varsavia insorse, nel 1944, con l’Armata Rossa a pochi chilometri, La URSS non mosse un dito lasciando i tedeschi liberi di annientare gli insorti polacchi. Nel 1945 la URSS era di nuovo padrona questa volta di tutta la Polonia e la NKVD entrò di nuovo in azione con i rastrellamenti e le deportazioni di polacchi. Varsavia ricorda questi tristi giorni con un monumento rappresentato da un carro merci su un binario in partenza. VI è sufficiente materia per comprendere come i Polacchi, quelli sopravvissuti a queste politiche, tritati tra nazisti e comunisti, riuniti in un Corpo Militare, nel momento che combattevano i tedeschi in Italia, diciamolo con un eufemismo non vedevano di “di buon occhio” tutto quello che lontanamente assomigliasse al comunismo. Erano circa 43.000, fra uomini e donne, i Polacchi del II Corpo d’Armata.  Pochi, in relazione a quello che era l’Esercito Polacco del 1940. Infatti, questi sopravvissuti, non erano né teneri né permissivi nei confronti delle formazioni partigiane comuniste italiane (vds., varie testimonianze tra cui quelle di Paolino Orlandini, recentemente scomparso) e l’unica formazione partigiana che accettarono nelle loro fila era la Brigata Maiella, al comando di Ettore Troilo formatasi in Abruzzo e dichiaratamente anticomunista.

Chi impersonificò tutto questo è il generale Anders, comandante del II Corpo Polacco che liberò Ancona, ma anche Imola e Bologna.

Il Sindaco Pugnaloni ha esordito al Chiostro intervistando Paolo Mieli con una domanda pertinente. Che cosa si deve intendere per Regime, Resistenza, Liberazione. Paolo Mieli ha dato una risposta ancora più pertinente. Occorre essere prudenti nell’usare queste parole, che devono essere considerate quasi sacre. Regime, Resistenza e Liberazione, per noi sono un tutto uno, quasi consequenziale. Per i Polacchi Regime significò occupazione ferrea di nazisti e comunisti, Resistenza significò lotta disperata contro nazisti e contro comunisti sia durante la guerra che dopo, Liberazione, giunta solo nel 1989 con il crollo della URSS. In mezzo un gruppo di loro che combattè nelle fila alleate, che conquistarono Monte Cassino, liberarono le nostre città e il nostro territorio, e come compenso ebbero l’ostracismo dalla Polonia dominata dai comunisti e quasi tutti morirono in esilio sognando la loro Polonia. Osimo come Ancona, dati militari alla mano non fu liberata dai partigiani (come è evidente da un anche superficiale studio delle operazioni del 17-20 luglio 1944 e dalle relazioni del Ten. Col. Corradi responsabile militare delle formazioni partigiani ad Osimo e dai diari e testimonianze di chi ha vissuto quei momenti) ma per manovra dai Polacchi. A cui va un altro grande ringraziamento. L’esito infelice della Prima Battaglia per Ancona (ieri si è molto equivocato su questo concetto: non vi è una Battaglia di Ancona come non vi può essere una Battaglia di Osimo, o del Monte della Crescia che è stato ieri suggerito in modo improprio, ma una battaglia per il Porto di Ancona, ovvero le operazioni finali dell’avanzata dal Potenza verso Nord del II Corpo Polacco iniziate il 30 giugno 1944) fece prendere in considerazione al Comando Polacco l’ipotesi di un bombardamento da parte della aviazione tattica di Osimo, che sarebbe stata rasa al suolo. L’intervento del gen. Utili, Comandante del CIL e fresco vincitore a Filottrano, e del suo Capo di Stato Maggiore (Col. Lombardi) convinse Anders della inutilità di questa azione; più redditizia sarebbe stata una manovra classica di Corpo d’Armata (fissaggio a sinistra (polacchi), progressione e rottura al centro (forze corazzate polacche), sicurezza a destra (Italiani del CIL). Anders ed i suoi accettarono il consiglio ed il piano suggerito da Utili portò alla conquista del porto di Ancona in sole 24 ore (18 luglio). Osimo, attuata questa manovra fu occupata così come Ancona fu occupata, in quando i tedeschi, per non cadere in trappola ed essere annientati, le abbandonarono in tutta fretta.

Mieli ha ragione che sta iniziando una nuova stagione culturale per l’Italia. Ben detto. Ma nel respingere chi ha generato la dittatura e la guerra, non accettando ogni tentativo di riabilitazione di nazisti e fascisti (Auschwitz  e quello che significa, ricordarlo per non riviverlo), cominciamo a conoscere a fondo persone come Anders e fatti come quelli riferiti al II Corpo Polacco. Un minimo di gratitudine e riconoscenza a chi ci diede tantissimo, a cui noi abbiamo contraccambiato con la manipolazione e, peggio ancora, con la scarsa conoscenza delle loro gesta con l’aggiunta di indifferenza e oblio.

 

venerdì 25 giugno 2021

Associazione di Storia Contempranea. Aoppuntamento Giugno 2021

 


1)     venerdì 25 giugno, ore 18.30, piattaforma associativa Go to meeting presentazione del libro di Sara Carbone La dissolvenza della memoria (Ed. Mazzanti Libri, 2020). Saluti del presidente associativo. Intervengono, con l’autrice, le socie-prof.sse Silvia Boero e Angela Cacciarru. Link: https://global.gotomeeting.com/join/770808485 . Seguirà il Consiglio Direttivo ASC, ore 20.30 NEWS

 

2)     lunedì 28 giugno, ore 19.30, piattaforma associativa Go to meeting (seguirà link) In preparazione della nuova rivista associativa e del V Convegno odeporico (Senigallia, 11 settembre 2021, Rotonda a mare). Autori e autrici e relatori e relatrici del V Convegno odeporico e del n. 1 della nuova rivista “Il materiale contemporaneo” si confrontano su temi e modalità degli stessi. Tutti le/gli interessate/i sono caldamente invitati a partecipare NEWS

 

3)     mercoledì 30 giugno, ore 19.00, quinta riunione per il progetto della rivista “il Perticari”, da remoto (seguirà link per gli interessati). NEWS


sabato 19 giugno 2021

Commemorazione della Medaglia d'Oro Giovanni Secchiaroli 27 giugno 2021

 


SVOLGIMENTO DELLA CERIMONIA  DEL 27 MAGGIO 2021 ORE 1100

(sulla base del VERBALE SOMMARIO DELLA RIUNIONE TENUTA AL CAFFE’ DEL PORTONE dalle 1120 alle 1215 del 12 MAGGIO 2021  

1.       Organizzazione generale preventiva.

a.       Moretti ha fatto affluire la corona in cimitero ed il fotografo sul posto;

b.       Afflusso: Schip affluisce presso il Comune ed attende Pres. Naz., V. pres. Naz. e alfiere da Roma che recano il medagliere nazionale,  ed il tenente carrista da Cordenons;

c.       con Moretti affluiscono tutti per visita al sindaco;

d.       I Labari affluiscono direttamente al cimitero con le eventuali relative scorte e con i rispettivi presidenti;

e.       Tenente Paparozzi (d’ora in poi Adriano) affluisce (se possibile con Carletti ) direttamente al cimitero e controlla situazione, sistemando labari secondo schema previsto (vedi) e si interessa della sistemazione della corona in corrispondenza della stradina nascosta a destra (guardando) del cippo  (se come deciso la corona affluisce prima degli ospiti).  Da quella zona la corona poi affluirà per la deposizione.

f.        afflusso autorità ed ospiti a piedi al cimitero; sosta di fronte alla sede dell’ ANCR. Prosecuzione verso il cimitero;  

g.       le autorità entrano in cimitero. Moretti precede tutti di qualche passo e assisterà gli ospiti indicando loro il posto assegnato (vedi);  Sarà presente un tenente donna inviato dal 132 carri.

h.       approntamento del Medagliere nazionale ( a cura Battistini con alfiere da Roma).


 

2.       Svolgimento cerimonia (di max).

a.       Afflusso delle autorità e ospiti ai posti fissati.

b.       Afflusso medagliere sino al  varco di ingresso del cimitero. Sosta breve in attesa degli ordini di “onori”, poi  avanza .

c.       Adriano da l’attenti e dice: onori al Medagliere nazionale dell’Associazione Carristi - Tromba suona uno squillo;

d.       gruppo medagliere con Battistini affluisce l’alfiere; il gruppo affluisce dopo gli onori, Battistini va al posto che gli compete (vedi); Adriano da il riposo, tromba esegue.   Schip va al suo posto (vedi);

e.       il presidente ANCR (Moretti) rivolge due parole di benvenuto e passa il micro a Schip;

f.        Schip commemora il sacrificio di Secchiaroli (max 2 min); al termine dice: “verranno ora resi gli onori di rito”;

g.       Adriano ordina: Attenti, Onore ai caduti; tromba tre squilli;

h.       la corona affluisce dal sentiero dietro allo schieramento; è portata  da due carristi ( allo stato dei fatti uno di Macerata l’altro di Senigallia); è accompagnata e  deposta dal Sindaco e dal Presidente nazionale; Tromba suona il “silenzio” . Dopo il raccoglimento i deponenti si girano e restano fermi in attesa dello squillo di riposo. Tromba riposo  (foto ufficiale);

i.         Allocuzione del Presidente nazionale, risposta del Sindaco;

j.         Schip: “vengono ora resi gli onori finali dl Medagliere che lascia il luogo della cerimonia”;

k.       Adriano: attenti; tromba uno squillo;

l.         Il medagliere lasci il luogo della cerimonia con alfiere e Battistini.

m.     Moretti: “la cerimonia è terminata; si ringraziano autorità ed ospiti”.

n.       Tempo a disposizione per fotografie e per le presentazioni al presidente nazionale; esse riguarderanno comunque presidenti, i carristi ed altri associati più vicini.







mercoledì 9 giugno 2021

Padre Giovanni MInozzi e la sua opera ed azione a favore dei orfani di guerra

 

 An Ancona nel primo dopoguerra fu attivo l'Istituto per gli organi da tutti chiamato "Birarelli" che era il nome del sacerdote che si ispirava ed si appoggiava all'opera di Padre Giovanni Minozzi, la cui opera ed azione è descritta in questo volume. 



Il presente volume riporta le ricerche attivate nell’ambito di due progetti presentati al Ministero della Difesa e da questi accettati riguardanti la Prigionia nella grande guerra progetti che vogliono sottolineare il valore del combattente disarmato, di entrambi gli schieramenti, sia quello italiano sia quello austro-ungarico con la individuazione dei campi di concentramento per prigionieri in Italia e la geografia dei campi di concentramento in Austria e, nel prosieguo delle ricerche anche in Germania. Tutto questo in un quadro di studio ed approfondimento della articolazione delle modalità relative alla gestione dei prigionieri nel primo conflitto mondiale per contribuire non solo alla conoscenza di questo aspetto della Grande Guerra, ma anche di preservarne la memoria e gli insegnamenti che da questo fenomeno si possono trarre anche oggi. Il cittadino in armi che come soldato è chiamato, disarmato, a continuare ad essere fedele al giuramento presto in mano del nemico rappresenta un aspetto veramente degno di nota del valore militare. Aspetto da sottolineare anche alla luce che, mentre il combattente quando compie atti di valore è costante il suo riconoscimento anche tangibile, mentre il combattente disarmato, anche compie atti di abnegazione e valore, è per lo più non riconosciuto. Il presente volume è inserito nelle edizioni fuori collana dedicate alla prigionia.

 


 

Massimo Squillaci, Socio della Federazione di Ancona dell’Istituto del Nastro Azzurro. E’ docente al Master di 1° Liv. in Storia Militare Contemporanea dal 1796 al 1960 attivato presso la Università degli Studi N. Cusano Telematica Roma.

domenica 23 maggio 2021

27 maggio 2021. Cerimonia in Onore della Medaglia d'Oro Giovanni Secchiaroli

 

Giovedì 27 maggio 2021, grazie alla concessione del Sindaco di Ripe Trecastelli,

Ingegnere Marco Sebastianelli,

le associazioni carriste delle marche si riuniranno presso la tomba della

Medaglia d’oro Giovanni Secchiaroli

alla presenza del Presidente nazionale dell’Associazione Carristi d’Italia 

generale di divisione Sabato Errico

e del medagliere nazionale  dell’Associazione, per ricordare il sacrificio del loro corregionale.

La cerimonia avrà luogo presso il Cimitero di Ripe Trecastelli alle ore 11, con la deposizione di una corona d’alloro sul Monumento funebre del caduto.                                                                                        

_____

 

Le associazioni carriste di Ancona, Macerata e Senigallia

si onorano di invitare la   S.V. alla cerimonia.

 

 

Ancona, 11 maggio 2021

il commissario regionale ANCI per le Marche                                                                                          Gen. Div. Domenico Schipsi

 

 

 

 

Si sarà grati di un cenno di conferma: 071 207 3682 – 333 796 1991  

lunedì 10 maggio 2021

Rivista QUADERNI n. 3 del 2020 Luglio-Settembre 2020


Per la parte dedicata alla Storia, iniziano con questo numero le pubblicazioni dedicate al centenario del Milite Ignoto che ricorre il prossimo anno. L’’Istituto è particolarmente impegnato in questa data anniversaria, e la Rivista non può che assecondare questa scelta. Prosegue, sull’abbrivio della Giornata del Decorato del 2021, che non si è potuta celebrare per via della epidemia da Covid19, che non può fermare l’attività posta in essere a corredo scientifico di detta giornata, le note riguardanti la campagna di Sicilia del luglio 1943 e degli avvenimenti riguardanti la campagna d’Italia del 1944. Contributi di Massimo Coltrinari e Luigi Marsibilio, nell’ambito delle ricerche avviate a seguito dei Progetti in corso riguardanti le tematiche della Guerra di Liberazione, e una di Giorgio Clemente che affronta particolari situazioni di nostri militari durante la seconda guerra mondiale e una nota di Consalvo Dolce riguardante l’intervento dell’impegno degli Stati Uniti nel Vietnam.

 

Per la parte geografica apre Valentina Trogu trattando della sociologia della deterrenza, mentre in geopolitica delle prossime sfide, una nota sul covid e come viene affrontato, che fa riflettere sulla leaderschip degli Stati Uniti nel mondo occidentale e Luca Bordini che tratta della digitalizzazione nelle FF.AA. Infine Stefano Chiarle tratta dell’Ucraina e del suo cammino verso la democrazia.

 

Nelle rubriche, quelle relative al CESVAM si riportano alcune peculiari attività del Centro, con la evidenziazione delle realizzazioni editoriali mentre gli Indici della rivista QUADERNI ON LINE si riferiscono al III trimestre del 2020. Si può finalmente dire che un costante aggiornamento delle NOTIZIE CESVAM e degli eventi a cui si partecipa come CESVAM è possibile trovarlo sulla home page della piattaforma www.cesvam.org alla rubrica “Eventi” ed alla rubrica “Notizia CESVAM”, mentre è in progetto la pubblicazione su questa rivista dei contenuti dei vari comparti della piattaforma

La rubrica di chiusura riporta la iconografia brigate di fanteria della prima guerra mondiale, come tradizione di questa rivista.

Da ultimo, l’editoriale del Presidente Nazionale ed il Post editoriale del Direttore del Periodico sono intonati al tema della celebrazione del Milite Ignoto, nel solco delle scelte sopra dette, e dei contenuti evidenziati nella pubblicazione consorella. (massimo coltrinari)

 

In I di Copertina:  Lapide Commemorativa del Bollettino della Vittoria del 4 Novembre 1918

Per info: quaderni.cesvam@istituton

Per richiedere la rivista: segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org

 

Per la parte dedicata alla Storia, iniziano con questo numero le pubblicazioni dedicate al centenario del Milite Ignoto che ricorre il prossimo anno. L’’Istituto è particolarmente impegnato in questa data anniversaria, e la Rivista non può che assecondare questa scelta. Prosegue, sull’abbrivio della Giornata del Decorato del 2021, che non si è potuta celebrare per via della epidemia da Covid19, che non può fermare l’attività posta in essere a corredo scientifico di detta giornata, le note riguardanti la campagna di Sicilia del luglio 1943 e degli avvenimenti riguardanti la campagna d’Italia del 1944. Contributi di Massimo Coltrinari e Luigi Marsibilio, nell’ambito delle ricerche avviate a seguito dei Progetti in corso riguardanti le tematiche della Guerra di Liberazione, e una di Giorgio Clemente che affronta particolari situazioni di nostri militari durante la seconda guerra mondiale e una nota di Consalvo Dolce riguardante l’intervento dell’impegno degli Stati Uniti nel Vietnam.

 

Per la parte geografica apre Valentina Trogu trattando della sociologia della deterrenza, mentre in geopolitica delle prossime sfide, una nota sul covid e come viene affrontato, che fa riflettere sulla leaderschip degli Stati Uniti nel mondo occidentale e Luca Bordini che tratta della digitalizzazione nelle FF.AA. Infine Stefano Chiarle tratta dell’Ucraina e del suo cammino verso la democrazia.

 

Nelle rubriche, quelle relative al CESVAM si riportano alcune peculiari attività del Centro, con la evidenziazione delle realizzazioni editoriali mentre gli Indici della rivista QUADERNI ON LINE si riferiscono al III trimestre del 2020. Si può finalmente dire che un costante aggiornamento delle NOTIZIE CESVAM e degli eventi a cui si partecipa come CESVAM è possibile trovarlo sulla home page della piattaforma www.cesvam.org alla rubrica “Eventi” ed alla rubrica “Notizia CESVAM”, mentre è in progetto la pubblicazione su questa rivista dei contenuti dei vari comparti della piattaforma

La rubrica di chiusura riporta la iconografia brigate di fanteria della prima guerra mondiale, come tradizione di questa rivista.

Da ultimo, l’editoriale del Presidente Nazionale ed il Post editoriale del Direttore del Periodico sono intonati al tema della celebrazione del Milite Ignoto, nel solco delle scelte sopra dette, e dei contenuti evidenziati nella pubblicazione consorella. (massimo coltrinari)

 

In I di Copertina:  Lapide Commemorativa del Bollettino della Vittoria del 4 Novembre 1918

Per info: quaderni.cesvam@istituton

Per richiedere la rivista: segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org