CLUB UFFICIALI MARCHIGIANI
Comunicato
Incontro
“Il Movimento scautistico nelle Marche e
la Prima Guerra Mondiale
Paolo Gissi e Massimo Coltrinari
Nel quadro del programma promosso dal Comune di Ancona
volto ad evocare il centenario della Prima Guerra Mondiale si terrà il prossimo
Venerdi 11 luglio 2016 alle ore 18.00
alla Polveriera “Castelfidardo”
Parco del Cardeto
l’incontro di apertura del secondo ciclo di conferenze
proposto ed organizzato dal Club Ufficiali Marchigiani
sul tema:
“Il Movimento scautistico nelle Marche e
la Prima Guerra Mondiale”
Nel 1914 le classi dirigenti italiane, in prima fila la monarchia, si
trovano ad affrontare la possibilità di una insurrezione antimonarchica e
antimilitarista che sembrava essere sempre più concreta dopo gli scioperi del
giugno e la violenza proletaria della Settimana Rossa. Lo scoppio della Grande
Guerra e il possibile coinvolgimento dell'Italia nel conflitto mondiale, viene
percepito da monarchia e governo anche come possibile soluzione per il controllo
della Nazione, rinviando al futuro la questione sociale alla base del malessere
popolare.
L'entrata in guerra, avvenuta poi nel maggio 1915, riporterà tutti gli
Italiani, a qualsiasi idea appartenessero, pena l’accusa di disfattismo e
antipatriottismo, al servizio della Patria e della Monarchia.
Caduti poi tutti i facili entusiasmi del maggio radioso, fallite le ben
quattro offensive contro l’Austria svolte nel secondo semestre del 1915, la
stasi operativa invernale servirà per affrontare con maggiore forza il secondo
anno di guerra. Un secondo anno di guerra che vide lo svilupparsi di tutte
quelle attività che necessitano per creare il cosiddetto “fronte interno”,
ovvero quel fronte che doveva sostenere i combattenti in prima linea,
mobilitando tutte le risorse della Nazione.
Sotto la guida del Governo, ed in particolare del gen. Alfredo
Dallolio, in qualità di Commissario generale per le fabbricazioni di guerra, la
produzione industriale nazionale fu in gran parte convertita alle esigenze di
guerra, sviluppando azioni volte a consolidare e a rendere efficienti le
strutture necessarie a sostenere lo sforzo bellico.
In questo contesto, nel solco dell’esempio anglosassone, si utilizzò
anche il movimento scout, ovvero si cercò di mobilitare ai fini del fronte
interno, anche gli adolescenti, nel loro momento educativo, in sinergia con
altre organizzazioni come la Croce Rossa, in servizi di assistenza nei centri
di ristoro per militari feriti, quali portaordini, staffette, ecc. e, durante
le vacanze estive, in servizi di sicurezza e vigilanza del territorio
nazionale, giungendo anche a dare preparazione militare ai più vicini all'età
di leva per un più rapido utilizzo in caso di chiamata alle armi.
Anche nelle Marche, come nelle altre regioni italiane, il neonato
movimento scout fu coinvolto nella architettura del forte Interno.
La conferenza vuole portare alla attenzione della cittadinanza la
nascita del movimento scout italiano, avvenuta negli anni immediatamente
precedenti il conflitto mondiale, nelle sue varie accezioni laiche e
confessionali, e di come abbia partecipato alle attività del “fronte interno”.
La conferenza sarà anche occasione per esporre lo stato della ricerca
dei primi anni di scautismo nelle Marche e invitare gli scout marchigiani a cercare
altri documenti, foto, testimonianze da mettere in comune ed approfondire la
conoscenza di questa storia particolare nelle Marche.
Il testo di questo comunicato è su
www.ancona.lastoria.blogspot.com
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