ACCADEMIA DI OPLOLOGIA E MILITARIA
ANCONA
Via Cialdini 26
Comunicato
Nel quadro del programma promosso dal Comune di Ancona
volto ad evocare il centenario della Prima Guerra Mondiale si terrà il prossimo
Domenica 13 marzo 2015 alle ore 18.00
alla Polveriera al Campo degli Ebrei -
Cardeto
il secondo degli incontri del ciclo 2016 proposto ed
organizzato dalla
Accademia di
Oplologia e Militaria di Ancona e
dal Club Ufficiali Marchigiani
dal tema:
“Peppino Garibaldi, la Brigata “Marche”
ed il Col di Lana”
L’inizio del secondo anno di guerra
Secondo degli incontri, a cadenza mensile, del ciclo di “Ancona e la Grande Guerra
introduce il tema del secondo anno di guerra, il 1916.
Si riallaccia alla conferenza dedicato al movimento volontario nella Grande
Guerra in cui si illustrò il movimento volontario che rappresentava una pagina
della adesione alla Grande Guerra. Si era parlato delle vicende della Legione Garibaldina
nelle Argonne, e del suo rientro in Italia e come fu accolta, ovvero del
rapporto che subito si instaurò tra i volontari che avevano combattuto
all’estero e le autorità militari italiane. Un rapporto difficile e quanto mai
spinoso che fu risolto sostanzialmente con un assorbimento autoritario di ogni
forma di volontariato che non si adattasse alle leggi di mobilitazione del
Regio Esercito. Espressione di tutto questo fu Peppino Garibaldi capofila di
questa situazione, che nella sostanza ebbe un ruolo minore ( semplice comandante
di battaglione in una brigata su un fronte secondario); un ruolo che ebbe il
suo fondamento sul versante della propaganda e per il morale.
Il fallimento della azione della 4a Armata sul fronte dolomitico, che
non riusci, nonostante la superiorità materiale in uomini e mezzi a sfondare le
difese austriache e raggiungere la valle Pusteria e l’obbiettivo di Linz, portò una
ventata di scoraggiamento tra le fila italiane. Dopo due mesi di guerra, le
posizioni erano quelle iniziali e il Gen. Cadorna mostro il suo disappunto
sollevando dagli incarichi il Comandante di Armata, i due Comandanti di Corpo
d’Armata e sei tra Comandanti di Divisione e Brigata, tra cui il Comandate
della Brigata Marche ed il Comandante della Brigata Ancona. Peppino Garibaldi ed
i suoi fu chiamato nelle fila della Briga Alpi, erede dei “Cacciatori delle
Alpi” risorgimentali oltre che per partecipare ai combattimenti anche per sollevare in senso patriottico il morale dei
combattenti.
Non fu una azione efficace, data la durezza della guerra che si stava
combattendo tra le crode ed i passi dolomitici, in cui l’entusiasmo e
l’aggregazione patriottica hanno scarsa presa, come attesta le vicende della 10a
Divisione, in cui erano inquadrate le Brigate “Marche” ed “Ancona” con episodi di
violazione del regolamento di disciplina e del Codice Militare di Guerra molto
gravi.
Per poter uscire da questa situazione resasi difficile, nei primi mesi
del 1916, sul fronte dolomitico si introdusse, e se ne fece cenno il 31 ottobre
scorso in un’altra conferenza organizzata da Giuliano Evangelisti, la guerra di
mine. Un tipo di guerra nuovo, oneroso, che si sperava fosse risolutivo e che
alla prova dei fatti fu fallimentare. Oltre alle mine di Cengia Martini e delle
Tofane, l’episodio più noto di questo tipo di guerra fu quello del Col di Lana,
che coinvolse varie brigate, tra cui la “Alpi ”. L’obiettivo tattico che si voleva
conseguire, ovvero il superamento degli sbarramenti alla testa della Valparola
per procedere verso ovest, nonostante il brillamento della mina, e la conquista
del Col di Lana, non fu raggiunto. Con questo tipo di guerra si violavano vari
principi della “guerra”, tra cui il “principio della massa”, il “principio
della sorpresa” oltre alla mancato coordinamento degli sforzi conseguenti.
Violare i principi significa non conseguire i risultati, come puntualmente
accade in quella primavera del 1916 sul fronte dolomitico.
Molti anconetani e marchigiani furono coinvolti in queste operazioni,
sia nelle Brigate che portavano nome marchigiani, come la “Marche ” e l’Ancona”, ma
anche altre brigate “Torino”, “Calabria”, “Reggio”, la stessa “Alpi”. Uomini
della nostra terra che in questo incontro ricordiamo per il loro sacrificio ed
il loro valore.
La conferenza, anche utilizzando materiale inedito riguardante la
Brigata “Alpi” ed “Ancona” si prefigge anche lo scopo di ricercare e
raccogliere notizie documenti ed informazioni ulteiori in relazione al volume
che si sta preparando dal titolo “Le
Marche e la Prima Guerra
Mondiale. Il 1916. Il secondo anno di guerra.”
L’incontro sarà preceduto da una nota introduttiva del Presidente della
Accademia di Oplologia e Militaria Massimo Ossidi , che porgerà il rituale saluto ai
convenuti con gli aggiornamenti relativi allo svolgersi delle iniziative avviate
dall’Accademia in merito alla Grande Guerra. Un saluto sarà portato da un
rappresentante del CLUB UFFICIALI MARCHIGIANI, la cui attività del Comitato
Scientifico sostiene i temi di ricerca di questa conferenza.
Il naturale dibattito con i Soci, gli amici e con quanti vorranno
intervenire concluderà primo incontro.
Per info: accademiaoplologiaemilitaria@yaooh.it
Il testo di questo comunicato è su
www.ancona.lastoria.blogspot.com
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