Traduzione

Il presente blog è scritto in Italiano, lingua base. Chi desiderasse tradurre in un altra lingua, può avvalersi della opportunità della funzione di "Traduzione", che è riporta nella pagina in fondo al presente blog.

This blog is written in Italian, a language base. Those who wish to translate into another language, may use the opportunity of the function of "Translation", which is reported in the pages.

martedì 22 marzo 2016

Conferenza. Polveriera del Cardeto Sabato 26 marzo 2016 ore 18.00

Paolo Than di Revel Capo d Stato maggiore della regia Marina nel 1915


ACCADEMIA DI OPLOLOGIA E MILITARIA
ANCONA

CLUB UFFICIALI MARCHIGIANI

Comunicato

Nel quadro del programma promosso dal Comune di Ancona volto ad evocare il centenario della Prima Guerra Mondiale si terrà il prossimo

 Sabato 26 marzo 2016  alle ore 18.00
alla Polveriera al Parco del Cardeto
il terzo degli incontri del secondo ciclo nel 2016 proposto ed organizzato dalla
 Accademia di Oplologia e Militaria di Ancona e dal Club Ufficiali Marchigiani
dal tema:


Ancona, 
La Regia Marina
e il salvataggio dell’Esercito Serbo

Il concetto di "Trincea marittima"

Il terzo incontro del ciclo degli incontri, a cadenza mensile, è dedicato al ruolo della regia Marina Italiana nel primo anno di guerra, ovvero dalla dichiarazione di guerra alla primavera del 1916.

Si parlerà, quindi, di come la Regia Marina è entrata in Guerra, del contrasto tra il capo di Stato Maggiore Thaon di Revel e il Dica degli Abruzzi e i comandanti operativi per la strategia da adottare: ricerca dello scontro generale oppure guerriglia marittima, contrasto che portò alla crisi di ottobre ai vertici della Marina, ed ebbe come conseguenza la non difesa delle coste da Venezia a Brindisi nel primo e secondo anno di guerra. Il corollario amaro fu che la flotta nemica potè agire indisturbata contro le coste romagnole e marchigiane. In una chiave non certamente patriottica ed esaltante, ci si chiede il perchè le nostre coste non furono difese; perché non avevano difese costiere adeguate all’attacco facilmente prevedibile; perché nel primo e nel secondo anno di guerra praticamente le popolazioni marchigiane furono abbandonate all’offesa del nemico senza alcuna protezione. Eppure i compiti della Marina erano quelli di proteggere il territorio nazionale e la popolazione.

Sorvolando sugli avvenimenti del 1915, che sono stati peraltro trattati in conferenze del primo ciclo di “Ancona in Guerra” nell’autunno scorso, ci si soffermerà prima sulla attività di spionaggio e contro spionaggio messa in atto dal nemico a supporto dell’azione navale (guerra in porto) e poi sul concetto di “Trincea Marittima” che è alla base dell’inizio dell’approntamento della difesa costiera e difesa aerea delle coste e dei punti sensibili, del blocco e chiusura del mare Adriatico attraverso le iniziative di difesa tattica nel canale d’Otranto, e quindi, alla proiezione delle forze terrestri italiane al di là  dell’Adriatico, con la acquisizione dell’isola di Saseno e del porto di Valona.

La saldatura con il fronte mediorientale, tenuto dall’Armèe d’Orient francese, e l’invio di unità italiane in Albania a sostegno di detto fronte, tra cui il 55° Reggimento Fanteria “Marche”, con il tragico risvolto del 6 giugno 1916, in cui tutti il reggimento perì nell’affondamento del piroscafo che lo riportava in Patria, sono la premessa all’operazione navale lanciata a dicembre 1915 e terminata a gennaio 2016 in cui la Regia Marina evacuò dai porti albanesi i resti dell’esercito serbo sconfitto in terra e completamente in ritirata. Una operazione che discende dal concetto sopra detto, di Trincea Marittima, altrimenti non comprensibile e fuori dal contesto della guerra. Un concetto che Cadorna non volle mai accettare e che fu alla base di attriti e discordie e tragedie, come quella del 55° Reggimento fanteria Marche.

L’ incontro, da ultimo, si prefigge anche lo scopo di ricercare e raccogliere notizie documenti ed informazioni sui volontari marchigiani non garibaldini o repubblicani in relazione al volume che si sta ultimando dal titolo “Le Marche e la Prima Guerra Mondiale. Il 1915. Sotto attacco. Tanto indifese quanto interventiste.”

L’incontro sarà preceduto da un saluto da un rappresentate del Club Ufficiali Marchigiani e da una nota introduttiva del Presidente della Accademia di Oplologia e Militaria Massimo Ossidi, che porgerà il rituale saluto ai convenuti con gli aggiornamenti relativi allo svolgersi delle iniziative avviate dall’Accademia in merito alla Grande Guerra.

Il naturale dibattito con i Soci, gli amici e con quanti vorranno intervenire concluderà questo primo incontro.

Il testo di questo comunicato è su
 www.anconalastoria.blogspot.com






Nessun commento:

Posta un commento