Notizie,documenti, contributi,riguardanti la Storia di Ancona e delle Marche.Inoltre contributi e note alla Storia Militare delle Marche sotto l'egida del Comitato Scientifico del Club Ufficiali Marchigiani. E' spazio esterno del CESVAM - Istituto del Nastro Azzurro per la collaborazione il CUM. (Info: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org)
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mercoledì 30 gennaio 2019
giovedì 24 gennaio 2019
Polverigi Ricorda la Schoa. 1 febbraio 2019
PARTECIPANO
Dott. ANTONIO MASTROVINCENZO
Presidente del Consiglio Regionale
Sig.MARCO ASCOLI MARCHETTI
Pres.Comunità Ebraica di Ancona
Gen. MASSIMO COLTRINARI
Dir.CESVAM Istituto Nastro Azzurro
Dott. DANIELE CARNEVALI
Sindaco di Polverigi
LEONELLO FALASCHI
Storico
DELLA
LA CITTADINANZA È INVITATA
Dott. ANTONIO MASTROVINCENZO
Presidente del Consiglio Regionale
Sig.MARCO ASCOLI MARCHETTI
Pres.Comunità Ebraica di Ancona
Gen. MASSIMO COLTRINARI
Dir.CESVAM Istituto Nastro Azzurro
Dott. DANIELE CARNEVALI
Sindaco di Polverigi
PRESENTAZIONE DEL QUADERNO DELLA MEDIATECA
POLVERIGI E LA SHOAH
POLVERIGI - SALA DEL CONSIGLIO COMUNALE
VENERDI 1° FEBBRAIO ORE 17,30
MEDIATECA COMUNALE
GUALTIERO GIAMAGLI
COMUNE DI POLVERIGI
PRESENTANO L’OPERA
GLI AUTORI
SERGIO RIGOTTI
Ideatore e Coordinatore
CRISTIANA CARNEVALI
Giornalista
LEONELLO FALASCHI
Storico
DELLA
LA CITTADINANZA È INVITATA
domenica 20 gennaio 2019
Associazione Storia Contemporanea. Gennaio 2019
DICEMBRE 2019
LA FRASE del
MESE
Il lavoro è una necessità, ma quando altri oziando
ne prendono i frutti migliori,
il lavoro diventa una maledizione
Emilio Gaiolini, detto Sparafucil
Marinaio e anarchico senigalliese
Gent.me/.mi
Socie e Soci,
siamo
in un periodo di transizione - il 1° febbraio p.v. arriverà il nuovo
bibliotecario pro tempore - e di cambiamenti significativi e pertanto Vi
chiedo di avere un po’ di pazienza per ricevere il nuovo numero della rivista.
L’attività
di questo nuovo anno parte significativamente da Falconara Marittima, dove il
sottoscritto - unitamente ad alcuni soci/e- tiene da 23 anni un corso gratuito di storia contemporanea, e termina, in
maniera certo non meno eloquente, con la presentazione del volume sulla
Senigallia contemporanea che ha richiesto oltre due anni di lavoro. Si tratta
di un’opera particolarmente attesa, visto che la foto e l’articolo che lo hanno
annunciato la scorsa settimana hanno complessivamente raccolto, solo sui
giornali on-line della zona – oltre 4.000 letture (un nostro comunicato si
attesta solitamente sulle 3/400 letture di media).
L’anno
che si è appena aperto sarà particolarmente denso di iniziative per le quali
contiamo sul Vostro appoggio. Per partecipare non c’è bisogno di essere
presenti, ma lo si può fare a vario titolo. A partire dal pagamento della quota
associativa (sempre di 12,00 euro)
che Vi invito a corrispondere, scegliendo una delle tre consuete modalità
(pagamento cash in Sede, aperta il venerdì dalle 18.00 alle 19.30; conto
corrente bancario; conto corrente postale: rimando al link “Opportunità” del
nostro sito). Così come invito tutti Voi a partecipare alla prima, importante
Assemblea sociale dell’anno, che inserisco tra gli eventi, o, se
impossibilitati, a delegare qualche socio/a, con la certezza della sua presenza
(io, la Vicepresidente e la Segretaria lo saremo).
Buon
2019 a tutti.
Marco
Severini
Presidente ASC
1.
Falconara
Marittima,
venerdì 11 GENNAIO, ore 17.00, Liceo “Cambi”, conferenza
del Presidente associativo sul tema “Costruire la nazione: scrittrici,
giornaliste, patriote”. NEWS
2.
Numana, sabato 12, ore 17.00, Biblioteca comunale, presentazione del volume Dizionario biografico delle donne marchigiane 1815-2018, a cura di
L. Pupilli e M. Severini (il lavoro editoriale, 2018); evento promosso dalla
Biblioteca locale. Introduce un amministratore cittadino; intervengono i
curatori dell’opera.
3.
Senigallia, domenica 13, ore 18.30, Sala “Chiostergi” del
Centro Mazziniano, prima Assemblea sociale, con programmazione dell’intera
attività annuale. NEWS
4. Senigallia, lunedì 14, ore 16.30, Sede associativa, ripresa dell’inventariazione del
Fondo archivistico Chiostergi-Tuscher. NEWS
5. Senigallia, sabato 26, ore 11.00, Auditorium S. Rocco, presentazione del volume Senigallia. Una storia contemporanea
1860-2000, a cura di Marco Severini (Ed. Ventura, pp. 560). Seguirà per
tutti gli autori e le autrici pranzo (g. o.) presso il Ristorante “Pomodoro”. NEWS
venerdì 11 gennaio 2019
Aspirante Giulio Morresi I
Si riporta il testo dell'album di "Ricordi e Condoglianze" dell'Aspirante Giulio Morresi caduto sull' Hermada il 17 agosto 1917 compilato dalla famiglia.
Durante
la Grande Guerra, chi aveva un congiunto o una persona cara al fronte temeva e
sperava nello stesso tempo molto di vedere arrivare il postino. Ciò significava
due cose, una bella ed una brutta: nel primo caso arrivavano missive del
congiunto e della persona cara con le relative notizie ed, almeno alla data
della lettara, era ancora in vita; nel secondo caso signicava l’annuncio della
morte con le sue tristi conseguenze.
In
famiglia vi era sempre qualcuno che raccoglieva le missive e le conservava con
cura e diverse di queste raccolte sono giunte fino a noi; in caso di perdita
del congiunto era prassi preparare un album in cui si trascrivevano con cura
tutte le manifestazioni di cordoglio avute per la perdita della persona cara.
In genere questo accadeva nelle famiglie della media ed alta borghesia oltre
che quelle nobili ed aristrocratiche; nelle famiglie delle classi più povere
non vi era questa usanza, anche perchè il tasso di analfabetismo era molto alto.
Si
riporta di seguito il testo dell’Album preparato in occasione della morte del
S. Tenente die bersaglieri Giulio Morresi, Caduto il 17 agosto 1917 sull Hermada, sul Carso. L’Album si apre con
la foto del S. Ten Moresi, che lo ritrae in divisa con il suo cappello piumato.
Era prassi prima di partire per il fronte andare dal fotografo e farsi
ritrarre. La fotografia a quel tempo muoveva i primi passi, ma abbastanza
tecnologicamente accettabile di divenrire uno strumento di usufrizione di
massa.
L’Album
si apre, come detto con la fotografia del S.Ten Morresi e in bella calligrafia,
con scritte ad inchiostro ( si scriveva con penna, pennino e calamaio) sono
riportate la data di nascita (Osimo (Ancona) 25 maggio 1897) e quella in cui
era Caduto, Hermada 19 agosto 1917. Praticamente aveva appena compiuto vent’anni.
L‘
Album ha in titolo Ricordi e Condoglianze, riportato al centro della pagina
La
prima lettera trascritta è quella del Sindaco di Osimo. I sindaci avevano il
triste compito di comunicare ai familiari l’avvenuta morte del loro congiunto.
I testo, quello di un telegramma, inviato dieci giorno dopo la morte di Morresi
dal Comando del suo Reggimento, è il
seguente:
Zona di guerra 28 – 8 – 17
prego comunicare debite
cautele famiglia interessata morte gloriosa avvenuta campo onore aspirante
Morresi Sig. Giulio (figlio) di Francesco ed Iva Biondini.
Comando 11° Reggimento
Bersaglieri (Firmato) Colonnello
Graziani
La
seconda lettera trascritta è quella che il Comandante del Reggimento, di suo
pugno, scrisse al Padre di Giulio Morresi. Trattandosi di Ufficiale, era prassi
questo usanza di scrive una lettera da parte del Comandante del reparto in cui
in genere sono tessute le lodi e i meriti del Caduto
Il
testo di questa letttera, venti giorni dopo l’evento, è il seguente:
11° Reggimento Bersaglieri.
Zona di guerra, 8 settembre 17
Pregiatissimo Signor Morresi,
Compio il dovere d'inviarle a
nome dell'intero Reggimento le più vive condoglianze per la morte eroica
incontrata dal compianto suo figlio sul campo di battaglia.
Quantunque egli fosse da breve
tempo al Reggimento, pure avevo avuto modo di apprezzare elette virtù militari,
la nobiltà dell'animo, l'alto sentimento del dolore.
La mattina del 19 u. s.
durante il combattimento, cadde colpito a morte da granata nemica mentre
conduceva all'assalto i plotoni a lui affidati.
Il sacrificio purissimo del
glorioso Ufficiale, sarà ricordato sempre dal Reggimento ed è sacro il culto
per coloro che caddero per la Patria.
Il sincero rimpianto di noi
tutti e l'onore che tributiamo alla memoria del compianto Tenente le fungano di
conforto in quest'ora dolorosa.
Per onorare la memoria ho
proposto gli venga concessa la medaglia al valore.
Col maggiore ossequio.
Il Colonnello Comandante il
Reggimento
(firmato) G. Graziani
Dopo
quella del Comandante il reggimento, è riporta la lettera scritta dal superiore
diretto del S. ten Morresi, il Tenente Carlo Pocci, comandante della 7a
Compagnia (non viene indicato il Battaglione, ma per prassi, la 7a Compagnia
era inquadrata nel III Battaglione) dell 11° Reggimento Bersaglieri. In questo
reggimento aveva prestato servizio anche Benito Mussolini, dall’inizio della
guerra, ma all’epoca dell’arrivo di Morresi il futuro Duce era in licenza per
l’incidente occorsogli pochi mesi prima. Il testo della lettera è il seguente
Zona di guerra 7 settembre
1917
Pregiatissimo Signor Morresi
Anzi tutto la prego volermi
scusare se subito non ho risposto alla Sua del 31 agosto.
Ho avuto il piacere e l'onore
di avere ai miei ordini il suo Eroico figliuolo solo fino a due giorni avanti
la sua gloriosa fine, che avvenne mentre prestava servizio alla 6° Compagnia,
che era rimasta priva di ufficiali. Nei giorni che egli è stato con me, ho
avuto campo di apprezzare e di valermi delle sue sublimi qualità: pieno di
ardore e di viva fede Italica, fu per me collaboratore valido e prezioso, ed
appresi con dolore l'ordine che lo mandava temporaneamente a prestare servizio
in altra compagnia. Le ultime notti abbiamo diviso insieme il cibo ed il letto.
Chi è stato presente alla sua fine il Sottotenente Farulli, me ne ha parlato
come di un eroe antico, ed io sono orgoglioso di poter dire che apparteneva
alla mia Compagnia. Posso anche dirle che il nostro Comandante di
Battaglione Maggiore Cav. Galasfini. ha
proposto che la sua bella memoria sia onorata con una ricompensa al Valor
Militare. Circa la sua roba, cassetta ed indumenti, sono state inviate tutte al
Deposito del Reggimento in Ancona e ne esiste inventario presto l'Ufficiale
d'Amministrazione del Reggimento qui.
Colgo l'occasione per inviare a Lei ed alla
sua famiglia, da parte mia e di tutti i Bersaglieri della 7a Compagnia, le più
profonde condoglianze per la perdita del suo figliuolo, che noi consideriamo
sempre vivo nella sua aureola di gloria.
Devotissimo Tenente Carlo
Pocci Comandante della 7a Compagnia
all'11° Regg.to Bersaglieri
La
terza lettera di condoglianze è quella del Comandante del Deposito del
Reggimento, di stanza in Anzona. Secondo le leggi Ricotti Magnani del 1773
l’organizzazone territoriale prevedeva oltre ai Distretti che svolgevano funzione
di leva e reclutamento ed invio ai reparti, l’amministrazione die Reggimenti
era affidata ad un Ente preposto, il Deposito, per tutte le funzioni logistich
ed amministrative in modo tale che i Reggimenti potessero avere solo
l’incombenza operativa.
L‘11°
Reggimento Bersaglieri aveva il suo depoito in Ancona. La lettera del
Comandante il deposito è la seguente:
Deposito 11° Reggimentoto
Bersaglieri. Ufficio Comando
Ancona 3 settembre 1917
Illustrissimo Sig. Sindaco
Con vivo dolore questo Comando
comunica alla S.V. la perdita dell'Aspirante Ufficiale Morresi Sig. Giulio, di
Francesco, della classe 1897, al N. 6272 di matricola, caduto nel campo
dell'onore il giorno 19 agosto u.s.
Voglia V. S.(Vostra Signoria)
informarne con ogni riguardo la famiglia, esprimendo l'affettuosa
partecipazione dei superiori e dei compagni al suo lutto. Assicuri che egli è
Caduto nell'adempimento dei santi doveri verso la Patria; la Sua perciò onorata
memoria ed avrà il posto meritato fra gli eroi dell'11° Reggimento.
Questo pensiero sia il
conforto ai suoi cari.
Il Colonnello Comandante del
Deposito (firmato) V. Bacileo
(continua)
mercoledì 9 gennaio 2019
Aspirante Giulio Morresi II
L’altra
autorità che scrive è il Sindaco di Osimo, che è la lettera di inoltro di
quella del Comandante del Deposito dell‘11° Reggimento bersaglieri; il testo della lettera è il seguente
Municipio di Osimo
Osimo 11 settembre 1917
Signor Francesco Morresi
Nell'accompagnare alla S.V.I.
(Signoria Vostra Illustrissima) l‘unita. lettera del Deposito 11° Reggimento
Bersaglieri, a nome della Civica Rappresentanza porgo a Vostra Signoria. ed
alla desolata famiglia le espressioni del più vivo cordoglio per la morte del
glorioso giovane Signor Morresi Giulio. Posto questa solidarietà di sentimenti
riuscire a V.S.I. di qualche conforto e a sentire meno grave il lutto che
inesorabile pur incombe sui famigliari.
Con tutta osservanza
Il Sindaco (firmato). C.
Gambrini
Son
riportati, a pag. 11 dell’album, due telegrammi: uno degli ufficiali della 7a
Compagnia, la compagnia ove prestava servizio Morresi, ed uno di un conoscente di famiglia.
Caserta 7 settembre 1917
Profondamente colpiti fieri
d'essergli stati compagni dividiamo loro immenso dolore
Ufficiali 7a Compagnia
*******
Falconara 2 – 9 – 1917
Addoloratissimi triste notizia
... sincere condoglianze
Riportata
una lettera dal parlamento Italiano, evidentemente un amico di famiglia, l’on.
Ediardo Soderini.
Camera dei Deputati
5 settembre 1917
Gentilissima Signora
So quale conforto fosse per
Lei il figlio così gloriosamente perito, e so pure quante giuste speranze le
avesse fatto concepire. Comprendo dunque tutta la vivezza del di Lei dolore
e mi vi assoicio di cuore, dispiaciuto
solo che non vi siano parole atte a lenire tanta pena. Faccio voti perchè i
figli, che se rimangono, possano darle conforto e fare rivivere in loro le
belle qualità del Caro Estinto. E lo spirito di questo veglierà certo in quanti
amò e ripeterà loro rassegnazione e pace.
Gradisca i migliori omaggi e e
mi creda
Suo devotissimo
Edoardo Soderini
Seguono
due lettere di insegnanti che hanno avuto pochi anni prima se non pochi mesi
prima Giulio Morresi come studente, o studenti della Madre di Morrsi, che era
insegnante:
Liceo Ginnasio di Osimo
Osimo 3 settembre 1917
Egregio Signor Morresi
Anche il suo Giulio, come
altri e non pochi del nostro Istituto, ha dato il suo sangue per la causa
nazionale. Pochi altri giovani ho conosciuto così tenaci del proprio dovere,
così devoti alla famiglia e alla patria per la quale nessun sacrificio gli
sarebbe parso troppo grave. Con le mie condoglianze le mando anche quelle dei
miei colleghi e degli alunni, e mi sento di non averlo fatto prima di ora
perchè la triste notizia mi è giunta un pò tardi.
Con ogni osservanza
Il Preside. Alessandro
Ippoliti
*******
Fano 2 settembre 1917
Cara maestra
Leggo nel Giornale d'Italia la
inaspettata, triste, inesorabile notizia. Anche a nome di Vittoria e di
Celestino, faccio a voi, alla vostra figliuola, a tutti, le più sincere e
profonde condoglianze, tante più sincere e profonde e, quanto più ammiro la
bontà d'animo, e la tenacia di volere del vostro povero figliolo. Delle sue
bontà d'animo fa testimonianza l'affetto grande di cui tutti, compagni di
scuola e professori, lo circondavano: dalla sua tenacia di volere è prova tutta
la sua breve esistenza, non esclusa la sua fine, che però chiamarsi anch'essa
un atto di volontà: Egli ebbe una fede, e a questa s'immolò; e ne risente
rispettabili presso tutta la sua memoria. Non vi dico fatevi coraggio, perchè
questa esortazione potrebbe essere una brutta ironia. La vita, purtoppo, è un
dramma lacrimoso. Felici noi quando potremo dire d'esser ginti all'ultimi atto.
A Voi e a Checchino. stringo affettuosamente la mano.
Vostro devotissimo Cesare
Romiti
*******
Gentilissima Signora,
Osimo 30 agosto 1917
tentare dirle parole di
conforto nell'ora più tragica della sua vita, sarebbe opera vana o inutile;
permetta quindi che Le dica solo che mi associo con tutto l'animo al suo
dolore. E col dolore c'è tanto rimpianto per quella balda giovinezza così forte
nella sua ferrea volontà eppure a un tempo così delicato e mite nella Sua
bontà: loro hanno perduto un figlio ottimo, la Patria uno che sin. della prima
età le si era dedicato e la società un giovane tanto volenteroso, tanto buono.
Che cosa dire di fronte a questa perdita? Sia così buona da partecipare le mie
condoglianze a Suo marito, ai Suoi figli e mi creda con tanti rispetti e con
tanto dolore.
Suo Manlio Pinori
********
Regio Vice Ispettorato
Scolastico
Osimo 31 agosto 1917
Gent.ima Signora,
Ho appreso la notizia. -
Esprimo sentite profonde condoglianze a Lei, alla famiglia. – Caduto da Eroe
per il santo ideale che infiammava l‘anima sua, affretta la redenzione della
Patria, onorando di sua gloria la famiglia, che lo piange, la cittadinanza che
lo ammira.
A. Torresi
******
Pennabilli 3 settembre 1917
Caro Signor Morresi,
apprendo in questo momento la
dolorosissima notizia. Piango con lei, con l'ottima Sua consorte e con l'intera
famiglia il giovane buono e bravo, il cui animo onesto vibrava die gentili
affetti per ogni cosa nobile e grande. Mentre mando alla sua cara memoria un
commosso e reverente saluto, faccio voti che i suoi genitori e fratelli sappiano
trovare nel ricordo delle sue virtù e nella nobiltà del suo sacrificio il
necessario conforto.
Le stringo affettuosamente la
mano.
Gustavo Belloni
*******
La lettera che segue è
di una Società attiva in Osimo agli inizi del Novecento, a cui Francesco
Morresi era iscritto. Il presidente scrive questa lettera:
Osimo 30 agosto 17
Societa Chi Fà – Fà
Egregio Consocio,
la funesta notizia della
dolorosa e inaspettata scomparsa del suo ben amato e ottimo figlio Giulio è
stata accolta con grande rammarico dalla scrivente Commissione e dai Soci tutti
di questo circolo Chi – Fà – Fà. Egli ha volentieri immolatio sull'altare sacro
della Patria la sua giovane e preziosa esistenza passando alla gloriosa e
nobile schieradi quelli che diedero la vita per una causa nobilissima onorando
sè stessi; la patra è il luogo che l'ha visti nascere ed educare. Ciò valga a
lenire in qualche modo il dolore suo e della famiglia. A Lei, alla sua signora,
al figliuolo Carlo e figliuole la Commissione manda le più vive condoglianze e
l'augurio insieme di giorni migliori. Con ossequio.
La Commissione
Seguono lettere di
Istituto ed Enti e colleghi che vogliono manifestare il proprio cordoglio. Il
Patronato Scolastico di Osimo, comunica alla Signora Morresi che i colleghi a
gara si sono offerti per sostituirla nelle sue incombenze di insegnante, come
segno di stima e di riguardo. Così si esprime:
Patronato Scolastico
Osimo
Osimo 4 settembre. 1917
Pregiatissima Signora Morresi,
Nessuna parola, nessuna
formalità, nessun atto consuetudinario può lenire certi dolori. Se pur tuttavia
un impellente bisogno morale l'espressione del proprio cordoglio, quando esso è
sinceramente condiviso, in circostanze ferali come la presente, con persone
verso cui esistono relazioni e di colleganza e di stima insieme. Poichè per
altro in occasioni tali non è l'atto convenzionale cui si dà conto, ma un
sentimento realmente provato che siestrinzeca, ho ragione di ritenere che la condoglianza di tutti i colleghi di
questa amministrazione per la immatura, fulminea scomparsa del Figlio
affettuoso, del prode cittadino, dell'Ufficiale esemplare torni accetto al
cuore di lei, ottima madre, educatrice coscenziosa, degna collega. Risulta a
quest'ufficio che alcuni insegnanti, compresi dall'immane sua angoscia, si sono
offerti con slancio fraterno a sostituirla per turno nell'insegnamento a lei
attualemente affidato, coll'intento di evitarle ogni altra inopportuna
preoccupazione. Valga anche questo attestato spontaneo a dimostrarle che la
solidarietà dei colleghi nel dolore si rafforza intensificandosi. Le porgo
pertanto isegni della mia stima e deferenza particolari
Il Presidente Cesare Gambrini
*******
Perugia 4 – 9 – 1917
..... dolorosissimo annunzio
inviamo sincere condoglianze pregando Dio conforto
Contessa Volponi
*******
Una
amica conoscente estimatrice della Sig.ra Morresi scrive una lettera
appassionata e non può non esprimere, oltre al suo doloroe, l’angoscia che
prova nel sapre che suo fratello ha appena finito i corsi alla Accademia
Militare di Modena ed è in attesa di destinazione per il fronte di guerra.
Emerge in queste righe tutto il dramma di chi rimane a casa e vede da lontano
l’immane tragedia della guerra e partecipa alle disgrazie degli altri nella
convinzione che da un momento all’altro potrebbe essere la propria disgrazia.
(continua)
martedì 8 gennaio 2019
Aspirante Giulio Morresi III Parte
Passo Varano 1 settembre 1917
Cara e povera Signora
Conscia del tristissimo
avvenimento, commossa fui nel più profondo dell'animo, non ho una parola che
sappia esprimerle l'infinito mio compianto e la grande pietà che loro tutti mi
ispirano. Povera, povera signora, povera madre esemplare. Ella non meritava
tanto, dico davvero. Quando proprio ieri in Osimo appresi la notizia, mi
s'agghiacciò il sangue nelle vene per l'orrore che mi feriva e ripensai con
tanto rimpianto a quel suo bravo, buono, ottimo figliuolo parendomi impossibile
di poter credere alla verità e con profonda angoscia immaginai lo strazio suo.
Oh, mai lei si faccia una ragione. Le è necessario per non soccombere al colpo
spietato, ed io su la prego, io che sento per lei un rispettoso ammirato quasi
filiale affetto. Si faccia un dovere di essere forte e coraggiosa per la
stessa, sacra memoria del suo eroico figlio adorato: le sarà grave e difficile,
lo comprendo, ma pensi che certamente egli stesso glielo chiede dal cielo,
perchè lo deve a sè stesso e al bene degli altri suoi figliuoli. Povero
giovane! Triste coronamento ai suoi studi, alle sue speranze, al suo ardore.
Tristissima fine delle tante fatiche, dello sconfinato affetto di lei! È
inutile ricordare lo scopo per cui s'è compiuto il sacrificio, lo comprendo:
ben prima della Patria, i figli, i parenti! Eppure un qualche sollievo deve
portare al suo dolore materno, il pensiero grande che il suo adorato è morto
facendo del bene, sacrificando sè stesso a un dovere! Non è l'orrore assoluto e
completo ci pensi bene povera signora, e vedrà che è una luce santificante;
possa questa illuminarle .... e placarvi in queste lo strazio che la dilania.
Anche il mio caro fratello maggiore, ora uscito dalla scuola di Modena, attende
l'ordine per la partenza al fronte! Può immaginare l'angoscia che mi pesi
nell'animo! Già tante volte colpita e delusa, io non so più nemmeno sperare e
non faccio che supplicare Dio! Ora lo supplicherò anche per Lei, perchè consoli
il suo povero eroe! Invio sentitissime condoglianze del mio babbo per i suoi
tutti e protestandone l'alta mia stima, il mio affetto e la mia devozione la
prego credermi sua aff.ma
Anna Nisi
Ad
Osimo ancora oggi è attivo il Collegio Convitto Campana, centro di attività
culturali di rilievo. Vi avevano studiato nell’ottocento tanti personaggi e
protagonisti della vita pubblica e culturale delle marche e delle Regioni
vicine tra cui Aurelio Saffi. Targhe e Lapidi a ricordo ornano ancor oggi la
sua facciata.
Collegio Convitto
Camparra
Osimo li 3 agosto 917
Carissimi
Provati da uguale sventura
sentiamo fuorid'ogni altro bisogno di esservi vicini in quest'ora infinitamente
triste piangendo sventurato Giulio.
Vivissime Condoglianze
Domenico Figoli e Famiglia
*******
Le
due lettere che seguono sono di Associazioni scolastiche e studentesche che
esprimo le loro condoglianze
Associazione Magistrale
Italiana Nicolò Tomaseo
Osimo 2 settembre 1917
Gentile signora maestra,
Nell'apprendere l’immane
sventura che è venuta a colpire fulmineamente la sua amata famiglia con la
perdita irreparabile del figlio suo adorato che tanto profumo di bontà e di
florida giovinezza spandeva in essa, l'assemblea della nostra società
magistrale ha provato un indicibile dolore, ed il cuore di ciascuno socio è
rimasto scosso dinanzi a tale calamità. Ed io assumendo il compito d'esprimere
a Lei il compianto vivisssimo di tutti noi, mi sento muta dinanzi ad un dolore
che non ha confini, dinanzi ad una sventura che non ha paragoni. È vero, ella
ha perduto con il suo figlio adorato un vero gioiello, perchè tutti conoscevano
il suo nobile cuore le sue…… nobili virtù. Ed il rimpianto della sua dipartita
non si estinguerà che con la vita; però possa alleviare anche tenuamente lo
strazio del suo cuore esuberato di madre il pensiero ch'egli è morto
volontariamente da Eroe, ch'egli ha sacrificato sorridente la vita sua piena di
speranze, il suo avvenire lusinghiero di promesse per un ideale vagheggiato da
gran tempo per una madre che comprende innumerevoli figli, per la sua Patria
ch'egli amava e sognava pienamente gloriosa. E lui, pur nel tremendo vuoto
della sua tragica scomparsa si potrà rassegnare nella certezza che il suo
adorato figlio è nell'albo degli Eroi, di quell'interminabile fila a cui
migliaia di madri italiane han dato in olocausto tutto ciò che avevano di più
caro e prezioso nel mondo; e nello stesso tempo pensi ch'egli si trova ora in
un bagno di gloria a godere il premio del sacrificio della sua giovine e nobile
esistenza. Passa la certezza di tutto ciò e la fiducia di riunirsi a lui in una
vita eterna dopo il passaggio dolorosisimo di questa vita materiale, possa
l'amore di suo marito e degli altri più giovani suoi figli i quali del suo
amore e del suo aiuto hanno ancora tanto bisogno, dare a lei la forza di
sopportare una così grande sventura. Nello stesso tempo sia certa che noi tutti
della società magistrale condividiamo sinceramente il suo dolore profondo.
La Presidente
Gesmina Carbonetti Graziosi
Circolo studentesco Osimo Osimo
4 settembre 1917
Signora,
anche questo Circolo
studentesco osimano si associa al dolore suo e della sua famiglia per la grave
perdita del loro Giulio, questo Circolo che conta più compagni di scuola del
povero scomparso e che già ebbe ad avere come iscritto il fratello Carlo, il
quale pure appartenne alla filodrammatica. Preghiamo per l'anima del suo
figliuolo, la memoria del quale non è spenta in noi!
Con ossequio
Devotissimo
Per il Consiglio Direttivo del
Circolo Studentesco Osimo
(firmato) Ferruccio Pergolesi
*******
Sono
riportate le lettere di amici e conoscenti, che esprimono alla famiglia la loro
partecipazione
Ostra – Vetere – 5 settembre
Il Cav. Francesco Gioacchini e
Consorte
rimpiangono amaramente il caro
baldo giovane perduto che amavano come loro figliuolo, memori di averlo avuto
ospite gradito e desiderato e presentando vive, cordiali sentite condoglianze
alla desolata famiglia. La confortano nel pensiero che il loro Giulio Cesare è
morto da valoroso per la Patria e che la sua fine immatura si cangi in
apoteosi!
*******
Napoli 1 settembre 1917
Gentile signora, ho appreso
oggi, con grave cordoglio, la sventura che la volle compagna alla. schiera
delle madri gloriose. So che la mia parola di conforto è una stilla che si
perde nel mare sconfinato del suo dolore, ma io gliela dico perchè ella sappia
che v'è fra noi amici, un altro che soffre col suo, e sente tutta l'amarezza
del dolore che trafigge in quest'ora, il suo cuore di madre.
Devotamente Aldina Scocchi
*******
Ancona li 2 settembre 1917
Egregio Signor Francesco
Morresi
Mia moglie ed io abbiamo letto
con vivivissimo dolore la morte eroica del suo ottimo figlioGiulio Cesare.
Anche i miei bambini piccoli e cari amici di Giulio hanno appreso la triste
notizia con profonda commozione. Non so dirle in questo momento nessuna parola
di conforto. Che Iddio protegga la sua cara famiglia! A nome di tutti e tutti i
suoi, i più cordiali saluti. Affettuosamente
Dott. Umberto Baccarani
*******
Ottima Collega
Osimo, 2 settembre 1917
quanto volentieri avrei
evitato la compilazione della lettera che con vera angoscia le trasmetto! Le esprimo
peraltro che i tanti sentimenti espressi dai suoi colleghi del Consiglio, sono
incondizionatamente anche i miei. La fortezza e generosità del suo animo, che
ha affrontato nobilmente altre prove, possa resistere a questa nuova, la più
ardua! Le offre cordialmente i propri servigi, ove possa esserle utile in
qualche modo, il devotissimo
Suo M(aestro) Olindo Barbieri
Albani
*******
La
lettera che segue è stata trascritta con una calligrafia difficile da
interpretare. Dalle diverse calligrafie si può dedurre che l’Album die Ricordi
e Condiglianze sia stato compilato da più persone, presumibilmente dalla Madre
e dalle Sorelle del Caduto, non escluso anche il fratello data la diversa
chiarezza delle calligrafie stesse. In questa lasciamo spazi bianch per quelle
parole illegibili o non facilmente intepretabili. Questa lettera è di un
collega della Sig. Moresi, anche lui richiaato ed in zona di guerra.
Egregia Collega
Zona di guerra, 5 settembre
1917
Se le mie parole rinverdiscono
il mio tanto dolore ...., a me la
sventura. c'è solo il desiderio e la fiducia di confortare. La comunanza nel
dolore e nella sventura, la tragicità di questi luttuosi momenti, lo ..., che
le notizie orribili, il ripresentarsi di queste, lontano, fui ... dove si vive
.. la lotta e ... la speranza, si fa sentire, anche, un affratellamento ed una
angusta .... al lutto di voi ...., .... del fato. Domani quando l'..... del
duolo, non sarà diventa santa. Come tutto ciò che .... sangue e lacrime, allora
ricordando l'unanime compianto di chi ci è ... la ora della sventura e sempre
più dire coraggio, divide con noi il .... di questa, sentiamo che il nostro
dolore ha avuto un eco nel mondo. E allora, da questa voce che ritorna
attingere si potrà il vero coraggio che è quello di resistere, ai colpi ....,
quello di perseverare e continuare per chi rimane, le .... offre della vita.
Pensi ai suoi tanti figliuoli, e ... l'amore di questi si ..... : attinga da loro
la forza di sopportare la perdita non ...., ma la lontananza lunga del suo
caro. E più presto egli, sarà alla loro memoria, e metterà nel cuore dei
fratelli e delle sorelle ciò che di buono e di gentile egli ebbe. .... che io
penso a lei, con devoto affetto e mi auguro che il dolore della sua casa,
ripercorra in tutte le nostre case, in noi e nei nostri cuori, le giunga
confortevole al cuore. E a suo marito, e alle sue sorelle, dico .... sincera
del mio cordoglio, sia forte, egregia collega, e .... da lei, verso i suoi,
come .... l'esempio austero che educa al dolore e lo vince.
Con affetto, le stringo le
mani
Suo S. Tenente: Bruno Marsili, 217a Compagnia
d‘Assedio
*******
Segreteria della Regia Procura
Vicenza, 4 settembre 1917
Carissimo Morresi,
l'amicizia che ci unisce e ci
affratella, ci accomuna nel dolore. Stamane, al ricevere la partecipazione
della morte gloriosa del povero Giulio, abbiamo sentito uno schianto come se
fosse venuto a mancare uno dei nostri figli: purchè la quotidiana consuetudine
di famigliarità, che avevano, ci faceva considerare nostri i figli vostri, come
voi tenevate come vostri figli Gigi e Alfredo. Vana è qualunque parola di
conforto dinanzi allo strazio inumano dei vostri cuori, alla lacerazione delle
vostre anime. Avrete sempre dinanzi a voi l'immagine radiosa di gloria del
figlio immolatogli eroicamente per la patria nel puro e tanto entusiasmo dei
suoi 20 anni, ma la vostra crudele ferita mai rimarginerà. Egli dall'alto vi
sorriderà, lancerà baci al padre che amava, alla mamma che adorava, ai fratelli
di cui era l'orgoglio. Ebbene, anche voi in mezzo alle vostre tante lacrime
sorridete a lui già sublimato nella gloria eterna, farà per voi la maggiore,
l'unica consolazione in mezzo alla desolazione che vi opprime. A questa mezza
consolazione sarà di granlunga superiore anche all'orgoglio che provate per la
morte eroica del figlio caduto per una patria più grande. Una cosa sola vi
racomandiamo Giulia ed io: siate forti nel dolore. Ed un augurio vi facciamo
che la compartecipazione dei veri amici al vostro cordoglio sia balsamo
salutare agli animi vostri.
Affettuosi amici, Giulia e Antonio Marchi
********
Alla Famiglia Morresi.
Abbiamo tardato a scrivere
perchè sotto la prima impressione della notizia serale avremmo forte dato un
dolore ed un essenza troppo rattristante alle nostre frasi. Il dovere
dell'amico è invece di confortare, di togliere per quanto possibile i triboli
che fan più penoso il giacere dell'afflitto, ed a quel luogo accumular fiori.
Nel mortuario avviso dinanzi a un... "Fieri del supremo sacrificio che li
conforta nella loro desolazione". Ecco appunto il poco di fiori che noi
avremmo potuto esibire in tacito martirio di ...: la consolazione che Giulio
Morresi offerse spontaneo la sua fiorente giovinezza sull'ara della Patria
l'immortalò nel sacrificio. La vita degli uomini è transitoria: la gloria
rimane e con essa la Patria. Quinci la
consolazione nostra, il balsamo che può fluire lo strazio.
Poichè il dolore vostro è
ancor molto, il vostro conforto è ancor nostro, non abbiamo altro da dirci,
Animo dunque !
Ci confermiamo veri amici
Ancona – 9 settembre 1917 Luciano Croci, Bona (Croci), Clara (Croci)
Pietro (Croci)
********
Varano, 9 ottobre 1917
Cara Signora
Sempre la ricordo, sempre la
penso, condividendo il suo dolore quanto ella non può immaginare. E tanta è la
pietà sincerissima che non posso, da non poter fare a meno di tornare ad
esprimergliela. Povera, buona Signora si faccia coraggio! Ricevetti la sua
lettera ed il leggerla mi fece strazio. Vii sentìi profondamente tutta la sua
desolazione. Eppure, dal profondo del cuore, le desidero la assefuazione e la
calma, uniche condizioni che permettono di vivere dopo un dolore, e di vivere
in maniera utile e nobile. Il pensiero del figlio Suo, sarà sempre fisso a
straziarle il cuore e la mente, ma se ella ha fede, si volga a Dio e gli offra
tutto, con estrema rinunzia, con estremo sottomesso sacrificio, glielo offra
per il bene del suo diletto perduto e pel bene dei suoi cari viventi. È la
massima abnegazione della Madre, in Ella. così ottima, così esemplare, ne sarà
certo capace. Cara signore, senti il mio ardere che mi permette di scriverle
ancora, ma che mi è dato il cuore, tanto pieno per lei di mille affettuosi
sentimenti. Gradisca con affetto un bacio e l‘espressione di tutta la mia
considerazione e stima.
Anna Nesi
(continua)
lunedì 7 gennaio 2019
Aspirante Giulio Morresi IV parte
Anche questa lettera è
stata trascritta da un componente della famiglia dalla calligrafia di difficle
interpretazione. Pertanto, come già detto, lasciamo in bianco le parole di
diffile interpretazione e trascrizione
Egregio Signor Francesco
Morresi – Osimo
Da "La Sentinella"[1]
apprendo oggi l'eroica fine del suo Diletto Giulio. È troppo vivo il dolor mio
per rimanere silenzioso verso lei e verso la sua buona Famiglia. È questo un
lutto che non colpisce semplicemente la sua casa e i suoi parenti, ma esso si
estende a quanti ebbero modo di conoscere Giulio, di apprezzarne le di lui virtù,
di mente e di cuore, specie per chi lo ebbe compagno di studi e amico carissimo
E non credo di esagerare che è vivo il dolore, anche verso coloro che lo
conoscevano solamente di vista, poichè quel suo spiccatissimo gioviale
carattere che possedeva ogni ora: faceva subito intuire e rimarcare una
infinita bontà di animo. Era veramente amato da tutti. Tutto il tributo di
affetto che oggi riceverà dovrà Sig. Morresi ....., lenire in parte l'immenso
dolore suo e quello della sua famiglia. E credo che Giulio oggi è nel mezzo dei
Cieli! Trovi il suo paterno travagliato cuore, conforto grande nella religione
di Cristo. Tanto lui quanto quelli della sua famiglia sono militi di
Cristo. Per essere però degni militi di
Cristo bisogna ubbidire alle sante leggi di questi: e la morte eroica di
Giulio, avvenuta sul più grande campo di battaglia del mondo, non è altro che
un disegno di colui che è il Re dei cieli. Nella preghiera fervida vi si trova
tanta rassegnazione. Preghiamolo Iddio per il bene di Giulio. Giulio poi si
ricorderà di noi: egli, dal regno celeste, guarderà sempre la sua casa e le
farà piovere sante celeste benedizioni. Le dico questo, Sig. Morresi, poichè il
vero conforto non lo troverà mai negli uomini. Il suo .... in lato in alto si
elevi: lo troverà lassù il conforto più grande!! Voglia gradire tutta
l'espressione del mio sincero cordoglio. Schianto dal mio cuore il fiore più
bello e con riverente affetto lo depongo sulla tomba del suo Giulio, haimè
innanzi ....! Si abbia anche i miei ossequi migliori estendibili a tutti i suoi
di casa.
Verona – 3 – IX – 17 Suo
devoto, Oddo Carrapa
********
Ancona – Villa Flora 13
settembre
Mia buona signora, non ho
parole per esprimerle la mia angoscia. Ricordo con fraterno affetto il suo
diletto figliuolo, lo ricordo vibrante di vita e di entusiasmo e non so
persuadermi che tutto sia finito, che non lo riavremo qui fra noi. Il pensiero
della bella morte gloriosa aiuti lei, povera mamma derelitta e sventurata a
superare questa prova terribile. Io sono con lei e vorrei poter far tanto per
sollevarla un poco. Ho ricevuto la partecipazione e i giornali, anche i bimbi
hanno letto con commozione tutto ciò che riguardava il loro buon amico. E hanno
ricordato con me i giorni che ci sembrano ora così lontani. Mi faccia avere notizie
sue, le aspetto con ansia. Mi ricordi a tutti gradisca il mio affettuoso
abbraccio.
Maria Baccarani
*******
Commossa e dolente per la
grande sventura che l'ha colpita le mando le mie più vive condoglianze.
Malvina Srersare (??).
********
Ida carissima
Recanati 3 – 9 – 1917
con immenso dolore abbiamo
appreso la triste notizia della morte del nostro caro Giulio. Immaginiamo il
tuo stato d'animo! Vorremmo esserti tutti vicini per asciugare le tue lacrime e
per infonderti con parole d'amore quel coraggio necessario in un momento così
triste! Il destino crudele ha voluto provare il tuo cuore togliendoti uno degli
affetti più cari. Ida nostra carissima,
non esser debole, sii forte e coraggiosa. Ricordati che devi essere forte e
coraggiosa anche per incoraggiare gli altri figli che saranno il tuo conforto e
che anche loro potrebbero risentire troppo un dolore così grande. Ti sia di
sollievo il pensare che oggi è morto da Eroe sul campo di battaglia compiendo
un sacro dovere, che egli rimarrà eternamente nel ricordo di quanti lo
conobbero. Sii dunque forte nel dolore. Condividiamo il nostro al tuo grande
dolore, inviamo le più sentite e vive condoglianze. Baci tanti a tutti e un
fiore sulla tomba dell'indimenticabile Eroe.
Tua cugina, Vincenzina…. …......
********
Carissima Ida,
Numana 3 settembre. 1917
ho appreso, con vero dolore,
la disgrazia che t'ha colpito in modo così inaspettato e crudele. Povero
Giulio! Egli era il tuo conforto e il tuo orgoglio, ed ora non ti resta più che
il tuo caro, incancellabile ricordo. Io non ho parole che valgano a recarti un
pò di sollievo, solo il pensiero che lui più non soffre e il tempo potranno
diminuire l'acerbità del tuo dolore. La vita ci dà delle grandi amarezze e
sofferenze e noi dobbiamo cercare di farci animo a sopportarle per non
soccombere. Anch'io, cara Ida, oso dirti di farti coraggio, per amore dei tuoi
figli, essi hanno ancora tanto bisogno del tuo aiuto e del tuo consiglio. Forte
a questo grande dolore ti si concederanno in compenso altri conforti; la
Provvidenza Divina fa tutto per il nostro meglio e solo la fiducia in essa può
sollevarci dalla disperazione. Tutte le condoglianze in tanto lutto saranno
state vane per te, ma tu accetta le mie con segno d'amicizia. Appena sarò di
ritorno verrò a trovarti; avrei già voluto rivederti. La mia famiglia si unisce
a me nell'inviarti le più vive condoglianze e i più vivi saluti. Abbracciandoti
con affetto vi dico
Affettusisssima amica, Pina
Viglietti
*******
Cara Signora Ida,
Jesi, 4 settembre 1917
l'impressione dolorosa da me
provata al triste annunzio della gravissima disgrazia fu così acuta, che mi
turbò profondamente e ancora non so trovare parole per manifestarle tutto il
mio sentimento. Che le dirò io per tentare di recarle conforto in momenti sì
dolorosi? Ogni parola sarebbe vana, lo so, pure tengo ad assicurarla che tanto
io quanto la mia mamnma prendiamo parte all'immenso dolore suo e de' suoi.
Coraggio, cara Signora Ida, nell'amore pel marito e per gli altri figli trovi
la forza necessaria per apportare la grave sciagura. Pensi che il suo Giulio ha
fatto una morte gloriosa e che quanti lo conobbero e poterono apprezzare le sue
buone qualità e il suo infinito amor di Patria, lo ricorderanno sempre con
simpatia ed ammirazione. La prego di far partecipi dei nostri sentimenti anche
suo marito ed i figliuoli, giunga a tutti in questo momento il mio augurio di
pace e di fede. Tanti affettuosi saluti le invio unitamente alla mia mamma.
Vannia Gatti
********
Falconara 4 settembre 1917
Ida carissima, che dire
innanzi a un dolore così atroce! La luce di gloria che lo rende immortale per
aver dato, magnifico dono alla Patria, la sua giovinezza, faccia sublime il
sacrificio e renda anche lui eroicamente .... Cara Ida, vorrei esserle vicina
per abbracciarla e dirle di non piangere, chi volontariamente ha sofferto sè
stesso per la sua terra!!.... Non volevo credere alla triste notizia, ma poi ho
dovuto convincermi che le anime elette sono le più provate ! La penso
continuamente e sono con lei in quest'ora di prova e di dolore .....
Mi creda sempre
Affettuosissima amica, Albertina
Pacetti
*******
Ditta – The Escess Insurance
Company Londra
Milano 3-9-17
Egregio Signor Morresi
Francesco,
Abbiamo appreso con vivo
dolore l'annuncio della morte del v/ figliuolo, e vi preghiamo accogliere i
sensi del n/ sincero cordoglio. Sia di conforto per voi e per la Madre il
pensiero che l'alto sacrificio non sarà stato fatto inutilmente, da ogni vita
che cade germoglia la prosperità della Patria, che vi compenserà poi con ogni
maggiore benedizione. Gradite i molti distinti saluti.
Il Rappresentante Generale per
l'Italia
N. N.
********
Ditta Unione Grandine
Milano 5 settembre 1917
Signor Francesco Morresi –
Agente Generale – Osimo
alle condoglianze particolari
inviatevi dal Sig. Direttore, vogliamo noi pure unire le nostre più vive per la
perdita del Caro v/ figlio Giulio, Ufficiale dei Bersaglieri, caduto sul campo dell'Onore
per la maggior grandezza della nostra Patria. Vada a lui il nostro rispettoso
saluto ed a voi e famiglia il nostro cordoglio per un lutto che è però vanto di
ogni vero Italiano – Con particolari saluti
Il Consigliere Delegato Il Direttore
N. N.
N. N.
********
Gentilissima Sig.ra Ida
Ancona 20 settembre 1917
Vi sono dei momenti, nella
vita, in cui la parola non riesce ad esprimere ampiamente il proprio pensiero,
vi sono dei casi in cui non si può, come si vorrebbe portare, agli essere
crudelmente colpiti dalla sventura, quel conforto morale di cui avrebbero tanto
bisogno. Ed io non so, Signora che unirmi a lei, io non so che accompagnarla
sul calvario doloroso che il nostro Dio dona per ricompensa ai più buoni, ai
più eletti, a coloro che ripongono in lui la fiducia e la speranza. Sia forte,
Signora, i poveri esseri perduti, bevono è vero ogni nostra lacrima, fremono di
sollievo ad ogni nostra preghiera, sentono ancora una volta il loro cuore
ghiacciato ardere di amore per chi ha l'anima straziata dal loro abbandono, ma
piangerebbero lacrime di sangue, ma agonizzerebbero e morirebbero una seconda
volta, se sapessero i loro cari infelici ed in preda alla disperazione. ... a
lei, intorno a lei, sono gli altri suoi figli, ed il mondo dell'Eroe, del
martire, di colui che vita, gioventù, amore, felicità offrì per la grandezza
della Patria nostra, sia la guida delle loro anime. Egli poi sia l'interprete
preesso Dio, delle sue sofferenze. Lenisca il suo dolore nell'affetto di quelli
che le ....., cerchi ora conforto e rassegnazione tra i suoi figli, non faccia
che il suo martire soffra, alla soglia del nuovo mondo, per la disperazione
della povera mamma sua.
Con affetto Giulia ....
*******
Addoloratissima Signora
5 ottobre 1917
La sua ha indugiato molto a
giungerni, perciò anche la mia risposta le perverrà tardi. La fine gloriosa
fatta dal suo ottimo figlio mi ha adolorato moltissimo. Ci eravamo conosciuti
da bambini al ginnasio di Osimo, abbiamo frequentato la stessa scuola militare
di Caserta e ci siamo sempre amati con grande affetto. La sorte poi volle che
anche nell'ora del cimento fossimo uniti. Dopo un terribile bombardamento si
uscì all'assalto. Si avanzò sotto intenso fuoco di mitragliatrici che ci
investì appena usciti fuori dalle nostre posizioni. Ad un tratto vidi ciò che mai
avrei voluto vedere. Il povero Giulio colpito senza dir una parola, senza
mandare un grido. Il mio plotone avanzava. Il fervore della lotta.
L'impressione ricevuta dalla morte del mio carissimo amico, il proposito di
rivendicarlo mi avevano trasformato. Corsi dove il dovere mi chiamava. E la
vendetta avvenne e fu completata. Da quel giorno fui sempre in prima linea.
Quando la Brigata andò a riposo e fu il 25 agosto passai per il luogo dove
l’amatissimo Giulio era Caduto. Non trovai la sua salma. Già era stato
seppellito.
Mia addoloratissima Signora ho
cercato di rintracciare il nome dell’Ufficial del 90° Reggimento fanteria che
prese in consegna gli oggetti prezionis che aveva il povero Giulio, ma non mi è
stato possibile.. Il 15 ottobre dovrei venire in licenza per esami. Se potrò
passare per Osimo e potrò darle più ampie notizie. L’Immagine cara di suo
figlio resterà sempre nella mente del suo devotissimo Giuseppe Danti
******
Zona di Guerra 15 ottobre 1917
Stimatissima Signora,
la notizia ch’ella mi ha comunicato mi ha reso triste oltremodo. Non me
la asoettavo davvero, Signora. E‘ una di quelle notizie che ci lasciano muti e
perplessi.
A Le mamma del mio prezioso amico, alla di lei famiglia, non ho parole
sufficienti per esprimere le mie vivissime condoglianze Nè del resto sono
sicure le mie parole qualunque esse siano corrette tali da lenire il loro senso
di doloree di sacrificio, calmi e sereni oggi noi dobbiamo incidere. E guai se
il dubbio ci assale nella via aspra e dura. Circa a quanto il poveo Giulio
portava indosso mi interesserò subito della cosa e nel modo più consciensoso.
Forse fra qualche giorno di passaggio in Osimo Le potrò dare qualche risposta
in proposito. I miei rispetti Signorae saluti cordiali alla sua famiglia.
Devotissimo. Aspirante Luisi Antonio.
********
Zona di guerra 22 ottobre 1917
Giuntami appema da di Lei
lettera, come subito dopo la disgrazia, come amico e compagno di studi mi sono
dato a ricercare quelle che il povero Giulio aveva lasciate care. Io seppi la
sua morte da Fenici che scese dalla linea pochi giorni di essa. Trovandomi ora
con il Fascilli ho saputo come è avvenuta la disgrazia. Egli mi dice di avergli
scritto epurtroppo io ho poco da aggiungere tanto più che il suo attendente con
cui ho parlato non è stato presente alla disgrazia. Se il ricordare sempre la
disgrazia è per lei, madr, tanto tanto
doloroso pure le sia di conforto, Cara
Signora,il pensiero che la sua morte calma e serena. Dal come mi è stata
riferita da testimonianze oculari dal Fascilli, nel mentre usciva dalla nostra
trincea di partenza una pallottola lo ha colpito in fronte
inginocchiandolo calmo e sereno sena una
parola è caduto riverso.
E‘ morto duecento metri avanti a me mentre
anche io mi incamminavo verso la battaglia. Non ho assistituo ai suoi funerali
ma sinceramente come mi è stato evidenziato con gli onori dovuto al suo grado
ed alla sua serenità di sacrificio . Sarà stato sepolto in uno die cimiteri
vicini. Ed io credo che sia precisamente quello di Pietra Rossa sapendo che
dopo la battaglia parecchi ufficialidi quel settore furono colà portati. Ed
egli sarà sicuramente là tanto che il suo corpo non è stato deturpato. Per
quanto il 90° Reggimento fanteria mi sia vicino non posso avere un conttto
molto diretto per ricercare l’Ufficiale depositario. E poi quelle cose care
furon prese durate la battaglia e chi lo sa?
Come le riferito io, quale
amico e compagno e con il dovere del fratello d’arme continuerò le mie ricerche
tenendola informata se esse portano qualche frutto. Speriamo che qualche cosa cara cara ci riporti ancora
da lui e porti a Lei un dolce sollievo. C’eravamo rivisti pochi giorni
prima io lui e Fenici. Ci siamo salutati
con una speranza e con un augurio…
Mi creda distitamente
Aspirante Filiberto Teodosi
Le
due ultime lettere, una del 5 ed una del 22 ottobre, sono a significare che la
famiglia ha cercato di avere notizie di come era avvenuta la morte e sopratutto chiedeva delle cose personali
lasciate dal S. ten Morresi presso i suoi compagni d’arme e conoscenti della
famiglia.
L’Album
die Ricordi riporta l’ultima lettera
datata 22 ottobre 1917, due giorni prima della offensiva Austriaca che
costrinse le truppe italiane a retrocedere dall’Isonzo al Piave. E‘ verosimile
che si sia interrotta ogni corrispondenza per la tragicità degli eventi.
L’ultim
apagina di questo Album riporta la seguente dicitura
Senigallia 19 agosto 1920
Due date memorabili in questo
giorno
Terzo anniversario della morte
del nostro adorato figlio, del nostro eroe……
Le Nostre nozze
d’argento……
[1] “La Sentinella” era il
giornale di Osimo nella versione di quattro facciate, al pari di tutti i
giornli del tempo. Ogni cittadina marchigiana aveva uno o più giornli
generalente espressione degli orientamenti politici del tempo ( clericali,
socialisti, repubblicani monarchici moderati) e rappresentavano il nerbo della
comunicazione del tempo.
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