Notizie,documenti, contributi,riguardanti la Storia di Ancona e delle Marche.Inoltre contributi e note alla Storia Militare delle Marche sotto l'egida del Comitato Scientifico del Club Ufficiali Marchigiani. E' spazio esterno del CESVAM - Istituto del Nastro Azzurro per la collaborazione il CUM. (Info: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org)
Traduzione
Il presente blog è scritto in Italiano, lingua base. Chi desiderasse tradurre in un altra lingua, può avvalersi della opportunità della funzione di "Traduzione", che è riporta nella pagina in fondo al presente blog.
This blog is written in Italian, a language base. Those who wish to translate into another language, may use the opportunity of the function of "Translation", which is reported in the pages.
domenica 2 ottobre 2016
giovedì 29 settembre 2016
29 settembre 1860. Ancona viene annessa al Regno D'Italia
Il 29 settembre 1860 Ancona, ultima piazzaforte pontificia si arrendeva alle forze del Regno di Sardegna al comando del gen. Manfredo Fanti
La Storia vista dalla parte dei Vinti è riporta nel volume
"L'Investimento e la Presa di Ancona"
20 settembre -3 ottobre 1860
(Roma, Editrice Nuova Cultura, 2010, pag. 352, euro 20)
La Storia vista dalla parte dei Vincitori è riporta nel volume, in due tomi,
"L'Ultima difesa pontificia di Ancona"
7 settembre - 29 settembre 1860.
La fine del Potere Temporale dei Papa nelle Marche
Tomo I - La Piazzaforte euro 24
Tomo II - Gli Eventi. euro 21
(Roma, Editrice Nuova Cultura, 2011-2012, pag. 659)
I Volumi sono disponibili al Museo della Città, Ancona, Piazza del Plebiscito n. 1, oltre che in libreria.
Per ordini diretti alla casa editrice: ordini@nuovacultura.it
Per contatti ed informazioni con l'autore:
coltrinari2011@libero.it
domenica 18 settembre 2016
Storia di Ancona. Conferenza Venerdi 30 settembre ore 16,30 Museo della Città
ACCADEMIA DI OPLOLOGIA E MILITARIA
Via Cialdini 26 – Ancona
STORIA DI ANCONA
Incontro
IN OCCASIONE DEL 156° ANNIVERSARIO DEL
PASSAGIO DI ANCONA
DALLO STATO PREUNITARIO ALLO STATO
NAZIONALE
29 SETTEMBRE 1860-29 SETTEMBRE 2016
Massimo Ossidi, presenta il volume di Massimo Coltrinari
L’Ultima difesa pontificia di Ancona.
7-29 settembre 1860”
La fine del potere temprale dei Papi
nelle Marche
Tomo II- Gli Avvenimenti
L’Autore
illustrerà gli aspetti essenziali degli eventi dal punto di vista dei
Pontifici.
MUSEO DELLA CITTA.
PIAZZA DEL PLEBISCITO 1
venerdì 30 settembre 2016 alle ore 16,30
primo degli incontri del ciclo proposto ed organizzato
dalla
Accademia di
Oplologia e Militaria di Ancona dedicato
alla storia del Risorgimento
Nelle Marche
Per info: accademiaoplologiaemilitaria@yaooh.it
Il testo di questo
comunicato ed approfondimenti sul volume sono su
www.storiain laboratorio.blogspot.com
giovedì 15 settembre 2016
Visita Guidata all'Archivio di Stato di Ancona
Ai soci
La presente riguardo l’iniziativa di sabato 24 settembre, giornata dei beni culturali ed archivistici.
Vanno informati soci e simpatizzanti che si è organizzata la visita guidata all’Archivio di Stato di Ancona, Via Maggini n. 80, ore 15,30, termine ore 17.
Anche se l’Archivio della nostra città non ha sede in un palazzo storico come le istituzioni omologhe di altre città, merita ugualmente una visita per conoscere la sua storia, la sua attività ed i documenti più importanti che conserva.
Fra il materiale d’interesse storico per il quale l’AMI può avere particolare considerazione, segnalo i fondi Oddo Marinelli e Giovanni Conti che saranno illustrati dal dott. Giacomini, vice direttore dell’Archivio e dal sottoscritto.
La durata della visita è prevedibile in circa un’ora. E’ assolutamente necessario rispettare la puntualità perché l’Archivio chiude alle ore 17.
Prego confermare la vs. eventuale indisponibilità oppure, come si spera, la vs. partecipazione, meglio se assieme a vostri amici.
Nicola Sbano
Via S. Martino, 23
60122 Ancona (AN)
Tel. 071.56730 – cell. 348 4502210
Fax. 071.2070140
lunedì 12 settembre 2016
mercoledì 7 settembre 2016
mercoledì 31 agosto 2016
venerdì 26 agosto 2016
lunedì 22 agosto 2016
venerdì 29 luglio 2016
sabato 9 luglio 2016
Gabriele d'Annunzio. Volo Su Zara 23 dicembre 1915.
Si riporta, di seguito, il messaggio autografo, che fu donato dal
Comandante d’Annunzio all’Ammiraglio Paolo Thaon di Revel riprodotto in Ministero della Marina, Ufficio del Capo di Stato
Maggiore, Ufficio Storico, Gabriele
D’Annunzio. Combattente al servizio della Regia Marina, Roma, Società
Anonima Poligrafica Italiana, 1931.ivi pubblicato per gentile concessione della
figlia, duchessa Clorinda Imperiali Thaon di Revel, la cui famiglia custodisce
l’originale.
La
nota che lo accompagna nel sopra citato volume è la seguente:
“Il
volo su Zara doveva partire da Venezia, il 23 dicembre 19115, puntare su Ancona,
raggiungere il cielo di Zara. Sulla città il Comandante d’Annunzio avrebbe lanciato,
in sacchetti dai lunghi nastri tricolori il suo messaggio.
Due
giorni prima della partenza, il tenente di vascello Giuseppe Miraglia, pilota
dell’apparecchio di d’Annunzio, provando uno degli apparecchi destinato all’impresa,
perdette la vita. Il volo su zara non venne più effettuato."Il documento sarà riportato sul volume in preparazione
Le Marche e la Prima Guerra Mondiale. Il 1915. I primi sei mesi di guerra,
Roma, Editrice Nuova Cultura, Università la Sapienza, 2016
Nella parte conclusiva del capitolo 4 si ricostruisce nei minuti dettagli l'impresa progettata di un volo Venezia Ancona Zara, che d'Annunzio voleva compiere dopo i voli si Trieste e su Trento, che sono ugualmente ricostruiti nel citato paragrafo.
Questa impresa sottolinea l'accresciuta importanza di Ancona sotto il profilo strategico dopo i primi sei mesi di guerra, che avviò il processo di trasformazione da città indifesa, come era al momento della entrata in guerra a piazzaforte marittima.
massimo coltrinari
(coltrinari2011@libero.it)
Gabriele d'Annunzio e il Volo su Zara, 23 dicembre 1915. Testo del volantino
Zara,
Zara la santa, Zara l’invitta, questo è un messaggio d’Italia avvolto nel tricolore.
Eccoti
la buona novella due aspetti, eccoti la parola invocata dalla tua passione.
E’
la prima volta che su te volano ali italiane, ali armate in guerra, ali della
nostra guerra, partite dall’altra sponda, venute a te di sopra l’Adriatico, di
sopra le tue isole ed i tuoi canali, per portati il conforto della Patria, per
dirti che oggi non sei più sola, che più non sei abbandonata, che come Trento e
Trieste sei tutta viva nel cuore nuovo d’Italia.
Siamo
apparsi nel tuo cielo per annunziarti che il giorno primo di dicembre, in Roma,
nelle solenne assemblea nazionale, fu dichiarato il proposito fermo di riscattare
“tutte le genti di nostra razza da da lunghi anni sostengono una lotta disuguale
contro la subdola e pervicare opera di opposizione e di oppressione proseguita
dal Governo austriaco”.
Chi più di te fu coraggiosa e
costante fidente e disperata, nella lotta d’ogni giorno? Noi lo sappiamo, Noi
ce né ricordiamo. Il popolo di Zara, solo contro tutti, negletto dalla Madre e
senza lamento contro la madre, ha salvato il comune italiano, ha preservato la
figura della nostra più antica dignità. Nella Dalmazia latina da schiatte
barbariche iniquamente invasa e usurpata col favore imperiale, il popolo di
Zara ha salvato e confermato il glorioso comune italiano, ha mantenuto nel suo
pugno il fermento della nostra più antica libertà.
Non v’è per te lode assai alta,
non v’è corona assai chiara per te, per il premio dei tuoi fatti. Queste parole
che ti gettiamo dovrebbero essere un canto, perche solo il canto è degno di
avvicinarsi alla tua virtù ed al tuo martirio. Nel giorno dei morti, in quella
grande Acquleia piena di Roma e di Cristo, donde venne a te traslatato il corpo
di Crisogono tuo patrono antichissimo, taluno taluno dichiarò ai soldati in
ginocchio i versetti di un nuovo salmo. Diceva nel salmo la voce dell’Italia
potente:
“Mie
tutte le città del mio linguaggio, tutte le rive delle mie vestigia.
Mando segni e possenti in mezzo ad esse.
Ma
in Zara è la forza del mio cuore; su la Porta Marina sta la mia fede,
ed
in Sant’Annunziata onde il mio voto
Grida,
o Porta!
Ruggi,
o Città coi tuoi Leoni!
A te
darò la stella mattutina
A te
verrò, e di sotto alla tavola del tuo altare trarrò i tuoi stendardi
Li
spiegherò nel vento di levante.
O mare, non mi rendere i miei morti, né le mie
navi.
Rendimi
la gloria.
E
allora invita fu dall’alto una voce senza carne che diceva:
-
Beati i morti –
Fu
intesa una voce annunziare:
-
Beati quelli che per te morranno-
I soldati piangevano,
inginocchiati tra le fresche tombe più venerande delle arche romane. E Trieste
era prossima, così che ci pareva di sentire il suo soffio doloroso passare sul
Golfo e alitare nel nostro sepolcreto di zolle. Ma in quel punto tu, sorella
Leonina, tu eri anche più presso, tu che non udivi il tuono dei nostri morti,
tu che non vedevi nella notte le nostre lunghe barre di fuoco spinte sempre più
avanti, né forse indovinavi di sotto alle menzogne croate l’imposto della
nostra conquista.
Ora sai che per te si combatte
e per te si vince. L’Isonzo è ridiventato un bel fiume d’Italia. Gorizia è già
perduta per nemico. Il Carso è per nemico u infermo senza scampo. Il tuo popolo
vecchio “santa intrada”chiamò l’ingresso dei magistrati veneziani. Ora attendi
con certezza una entrata più santa: quella del nostro Re, vero tra i re soldato
e tra i soldati primissimo. Le tue donne possono cucire in segreto il
tricolore, come fecero alla vigilia della giornata di Lissa. Altra forza, altra
volontà, altro destino. Quel tricolore ondeggiare al vento della primavera
ventura, insieme con gli stendardi di San Marco dissepolti.
Noi veniamo da Venezia. Siamo
partiti all’alba da quella Venezia che ti assomigli. Mentre a volo noi
respiriamo la tua anima stessa che inarcata fu sopra le tue mura il tuo cielo
veneziano, mentre scendiamo verso di te per meglio guardarti, per meglio
riconoscere nel tuo viso il viso materno, i nostri compagni portano ghirlande
votive alla tua immagine di pietra scolpita nella base di Santa Maria del
Giglio, dove dorme quel Duodo che comandò le sei galeazze vittoriose accanto
alle tue quattordici nelle acque di Lepanto. Ed altri nostri compagni nell’ora
medesima sospendono una corona di bronzo al sepolcro di un tuo figlio morto
d’ambascia per i tuoi dolori, alla tomba romana di Arturo Corautti “ Vate e
martire della gente dalmatica imperterrito incorrotto” promettendoti “la tua
traslazione prossima dell’esule corpo alla spiaggia natale restituita nella
grazia di Roma”
Se quel corpo che tanto soffrì
ti fosse conservato per virtù di miracolo, tu che riconosceresti le cicatrici
lasciategli dalle sciabole austriache che lo tagliarono all’improvviso in un
agguato notturno, sette contro uno, per punirlo di aver iposto il marchio
potente del suo dispregio sul ceffo dei vigliacchi.
O Zara, che sei tutt’ora quali
lo fosti per Antonio Barbaro scolpita nel basso rilievo di Santa Maria del
Giglio, simile ad un ala con la sua giuntura forte, simile ad una lunga ala di
guerra come la nostra, ad un ala d’Italia sul Mare, o Zara di Nicola Trigari,
Zara di Luigi Ziliotto, rocca di fede, per gli stendardi sepolti nel tuo Duomo
consacrato sotto il vocabolo della Resurrezione, per l’arco romano che abbozza
la tua Porta Marina, per le tre absidi del tuo San Crisogono che sembra da angeli
toscani alla tua Riva Vecchia trasportato di Lucchesia, per le vere dei tuoi
cinque pozzi dove l’ombra di Alvise Grimani ancor beve, per l’arca regale del
tuo San Simeone battuta in argento dal maestro lombardo, per tutta la tua
grazia veneta, per tutta la tua bellezza italiana, credi nella promessa, credi
nella gioia della seconda primavera quando fiorirà l’acanto corintio della tua
colonna latina ed i tuoi Leoni di sopra le tue porte fremeranno alla “santa
entrata”
Vivere vorrebbe fino a quel
giorno ed esser degno di cantare la tua coronazione che oggi dall’alto ha
sentito battere più forte del rombo il tuo gran cuore d’eroina.
Dal cielo della Patria,
dicembre 1915
Gabriele d’Annunzio.
mercoledì 29 giugno 2016
Note a Margine
Saranno raccolte nei volumi dedicati al 2015 ed al 2016, prima parte, i testi delle conferenze tenute nell'ambito della iniziativa "Ancona nella Grande Guerra", inclusa la pubblicazione di una parte della iconografia esposta.
Questo dopo attenta e ponderata riflessione, in seno alla Accademia di Oplologia e Militaria, in quanto si era ipotizzata una totale chiusura nei confronti di questa manifestazione sopratutto per la considerazione finale che è stata accordata a questo nostro impegno.
Rimane il rammarico di aver seminato tanto, ma raccolto meno di niente; naturalmente nei volumi emergeranno nei modi educati e civili il nostro disappunto e la nostra delusione frutto del trattamento ricevuto, per lasciare traccia di ogni cosa.
giovedì 23 giugno 2016
martedì 14 giugno 2016
domenica 12 giugno 2016
sabato 4 giugno 2016
Ancona e la Grande Guerra.
Mostrina della Brigata Ancona, 69° e 70° Reggimento
Uno studio sugli aspetti uniformologici dedicato al Fante del 1915 sarà avviato sul blog
www.uniformolia.blogspot.com
nell'ambito dei programmi di ricerca della
Accademia di Oplologia e Militaria di Ancona.
Le valutazioni a caldo in merito alla partecipazione alla Mostra "Ancona in Guerra" 2015-2016 suggeriscono alcune riflessioni di carattere strategico, ovvero è necessario attentamente ponderare la partecipazione a manifestazioni in cui si presentano le ricerche svolte avviate e sviluppate in seno alla Accademia.
Il rapporto tra quanto si da e quanto si riceve deve essere attentamente messo in evidenza prima di ogni decisione, considerando il substrato culturale-storico del capoluogo marchigiano.
Da valutare, ancora, la ormai nota assenza di ogni spirito di collaborazione e interscambio a livello scientifico, in cui è assente ogni spirito collaborativo tra i cosiddetti "addetti ai lavori". Le esperienze del recente passato (come aveva fatto ben notare il compianto Franco Sestilli in merito alle celebrazione della data anniversaria di Lamberto Duranti nel gennaio 2015 ed altre circostanze) sono lì a dimostrare che occorre rivolgersi altrove, ad altri soggetti sia privati che istituzionali, per avere un equilibrato e soddisfacente rapporto di ricerca.
Fante della Brigata "Ancona" 69° Reggimento Fanteria
Iscriviti a:
Post (Atom)