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giovedì 6 marzo 2014

Ancona 1860. Richiesta di notizie. Giambattista Malin

Egr. Sig Massimo Coltrinari
sono un tenente di complemento dell'UNUCI di Vicenza che si ineressa di storia.
Ho avuto la possibilità di scrivere e installare due lapidi al mio paese d'origine (Villanova del Ghebbo in provincia di Rovigo) nella locale casa municipale, una dedicata a due miei concittadini carbonari processati e condannati nel 1821 a Venezia (il primo processo nel Lombardoveneto dopo Napoleone) e una seconda dedicata ai combattenti villanovesi nelle guerre d'indipendenza.
Nel preparare quest'ultima ho incontrato una bella figura di sindaco del paese (appena dopo l'annessione all'Italia) che combatte nella seconda e nella terza guerra.
La sua partecipazione alla terza guerra è documentata.
Per quanto riguarda la sua partecipazione alla seconda guerra nel 1860 egli, come risulta dal recente volume "Polesine in armi" edito a cura dell'archivio di stato di Rovigo, egli è solo "sospettato" di aver combattuto perché abbandona il Veneto nel 1860 e vi rientra nel 1861 dichiarando alla polizia austriaca di essersi allontanato per motivi familiari.
Il suo nome è Giambattista Malin. Si tratta di un parente di mio nonno, per parte di madre, Cesare Malin. Di Cesare Malin è in mio possesso l'orazione funebre, autografa, che egli tenne in occasione del funerale di Giambattista Malin, morto per malattia in giovane età (44 anni).
Allego copia dell'orazione e la mia trascrizione con una mia nota assieme alla lettera dell'Archivio di Stato di Torino.
Nell'orazione, come vedrà, si dichiara che il Malin combatté nel 1860 in Lombardia e successivamente ad Ancona dove "entra alle ore 14 del 29 settembre 1860 primo con la sua compagnia, eletto dal generale Cialdini, dopo lungo assedio".
Ritengo che il fatto sia ben documentato da questo documento in originale ma mi piacerebbe poterlo suffragare con ulteriore documentazione e per questo chiedo a Lei un aiuto e un suggerimento.
Nell'archivio comunale del paese ho trovato documenti che attestano che egli, dopo l'annessione nel 1866, è capitano della guardia nazionale. Da questo fatto desumo che forse anche ad Ancona egli era ufficiale, come può apparire anche dal testo manoscritto, ma non ho trovato notizie di lui come militare né negli archivi di Torino né a Roma né a Rovigo.
La ringrazio fin d'ora dell'attenzione e non manco di farLe i miei complimenti per la Sua ponderosa opera sull'assedio di Ancona (pregevolissima per contenuti con l'unico neo di numerosi errori di stampa e/o trascrizione) che ho letto con estremo interesse e che è un opera veramente completa per analisi storica e tattico-strategica.
Cordialmente,
Renzo Carlo Avanzo

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