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lunedì 27 ottobre 2014

II Conferenza. La Brigata Marche

Le Brigate dal Nome marchigiano La Brigata Marche

La Brigata Marche era composta dal 55° e 56° Reggimento fanteria. Il 55° Reggimento fanteria Marche, che aveva come motto reggimentale “virtus ac fides”, ebbe vita per effetto dell’ordinamento 24 gennaio 1861, formato con elementi di tre reggimenti dell’esercito regolare, ciascuno dei quali fornì un battaglione . Partecipò alla terza guerra d’indipendenza nazionale, nel 1866; contribuì nella formazione dei battaglioni di fanteria d’Africa, del corpo d’operazione per la campagna italo-abissina 1895-96; ebbe larghissima parte nella mobilitazione di 7 reggimenti nella guerra italo-turca 1911-1912.
Il 56° Reggimento fanteria Marche, che aveva come motto “Memento audere semper”, molto prima che Gabriele d’Annunzio lo suggerì per i Mas della Regia Marina, fu fondato come il suo gemello nel 1861 ed ebbe, grosso modo, la stessa storia fino al 1915.
I reggimenti avevano come stemma quello di Ancona, ovvero il cavaliere armato e il tridente di Carlo d’Angiò in campo rosso.[1]
La sede dei reggimenti in pace era, nel 1915, per il 55° Reggimento fanteria, Treviso, per il 56° Reggimento fanteria, Belluno, ovvero erano già nel Veneto e quindi prontamente impiegabili. I Distretti di reclutamento sono: Benevento, Casale, Caserta, Chieti, Cosenza, Forlì, Messina, Modena. Napoli, Siracusa, Vercelli.
Impiego nella I guerra Mondiale
La Brigata svolse le operazioni dal 1915 al 1918.
La Brigata Marche, nel 1915, fu subito schierata in linea alla dichiarazione di guerra. Con la 10° Divisione, si schierò nell’area di Misurina, Auronzo Monte Piana ed iniziò le operazioni  già all’indomani del 24 maggio. Fu protagonista dei primi assalti e si distingue in queste operazioni, soprattutto sul Monte Piana, di fronte alle tre Cime.
 Nel 1916 è trasferita in Albania ove presidia le posizioni  tra Valona ed Elbasan, ma il fronte e tranquillo. La tragedia si ebbe al rientro. L’8 giugno 1916, il piroscafo che trasportava l’intera Brigata in Italia fu silurato nel basso Adriatico. Perirono 54 Ufficiali e 1900 uomini di truppa. Un destino quanto mai crudele.
 Nel 1917 la Brigata, ricostituita ex novo, e viene assegnata al fronte della Val Camonica ed Alta Valtellina, un settore tranquillo ove rimane per un intero anno.
 Nel 1918 dopo essere stata schierata a rincalzo delle prime linee del basso Piave, viene inviata sul Grappa e vi resta vari mesi. Dopo i normali avvicendamenti, la Brigata ad ottobre  viene inviata all’Altipiano di Asiago, ove la raggiunge la notizia dell’armistizio.
I Riconoscimenti e le Perdite
 La Brigata ebbe, Tre suoi Militari decorati di Medaglia d’Oro, 44 Ufficiali e 21 Militari di Truppa decorati di medaglia d’argento e 53 Ufficiali e 51 Militari di truppa decorati con medaglia di bronzo.  Tre suoi Comandanti ebbero l’Ordine Militare di Savoia
Le perdite furono consistenti: 2988 Caduti, 5992 Feriti e 1978 Dispersi, ovvero un totale di 11265 Uomini persi, ovvero la Brigata Marche fu ricostruita circa tre volte. Un contributo molto significativo.



[1] Ministero della Guerra, Calendario Regio Esercito, XVII -1939  - XVIII, a cura del S.I.M. (Servizio Informazioni Militari), Edizioni Luigi Alfieri, Milano, 1938.

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