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lunedì 27 ottobre 2014

VII. Conferenza. Fatta L'Italia Occorre fare gli Italiani)

(conferenza del 23 ottobre 2014. Le Brigate con il nome marchigiano. VII Parte
Fatta l’Italia occorre fare gli Italiani
Aver citato le brigate di fanteria dal nome marchigiano è uno dei tanti esempi che si possono fare per comprendere come la I Guerra Mondiale sia veramente stata la IV guerra di indipendenza nazionale e non solo perché si raggiunsero i confini naturali della Nazione italiana, combattendo il nemico ereditario.
Lo studio qui esposto è volto a sottolineare  come l’Esercito Italiano, e in particolare,  la sua Fanteria,  fosse un fondamentale fattore di amalgama tra  e per gli Italiani.
Il nome geografico della Brigata non significava che era composta da soldati provenienti da quella città o da quella regione o da quella vallata, come era ad esempio il reclutamento alpino; ma quei soldati rappresentavano solo il nucleo iniziale del Reparto che portava il nome geografico; via via ad esso venivano immessi gruppi di soldati provenienti da almeno 8/10 distretti di alimentazione diversi tra loro. Tutto questo affinchè l’amalgama che necessariamente si doveva ottenere sotto l’aspetto operativo, doveva essere ottenuto anche sotto l’aspetto della provenienza, oggi si direbbe della “socializzazione” e conoscenza. Tutti dovevano conosce tutto e tutti. Si sviluppò in senso di appartenenza alla nazione italiana, il riconoscimento nella bandiera, nell’essere prima di tutto Italiani. E questo si otteneva in vari modi e si perseguiva in ogni occasione fino a creare le scuole reggimentali, che avevano il compito di combattere l’analfabetismo e la non conoscenza dell’Italia, tradizione, questa delle scuole reggimentali, che rimase in essere fino agli anni del 900.
Si puntava, quindi, decisamente a formare oltre che il soldato combattente, anche l’Italiano, il cittadino che in armi serviva la patria e che aveva al suo fianco altri Italiani provenienti da tutte le regioni del paese, nello spirito che oggi si può sintetizzare nell’espressione di derivazione anglosassone “Giusto o Sbagliato, questo è il mio Paese”.. Ma. almeno, apparteniamo ad un paese.
Questa lettura dell’ordinamento di queste brigate dal nome marchigiano, che  sono state portate ad esempio, serve anche per avere una più ampia intesa del significato di Grande Guerra, che abbiamo sopra accennato,  e di quello che è stata: il crogiuolo per gli Italiani in cui si sono amalgamati, fusi e superati i regionalismi, le differenze di ogni genere, il concetto di minoranza, dialetti, costumi particolari, tradizioni obsolete e localismi, ed altro fattori in cui si erano in gran parte persi gli Italiani, come Nazione e come Stato, nei secoli passati.

Conclusione
E’ stato portato come esempio l’aspetto ordinativo, cioè le Brigate; ma queste erano composta da uomini e quindi non possiamo non prendere in esame il valore umano di questo apporto e partecipazione. Ovvero il valore dei soldati Marchigiani in questa guerra: le singole figure e i singoli combattenti, il cui comportamento è significativo della adesione e del consenso che questa Guerra ha generato sia nella buona che nella cattiva sorte.
Questo aspetto, il cui qui accenno conclude l’intervento odierno, è stato fatto in quanto al termine del ciclo di conferenze previste  sarà proprio questo tema,  il valore del soldato marchigiano quello scelto per la chiusura delle celebrazioni ed iniziative messe in atto occasione della data anniversaria della I Guerra Mondiale.

In loro onore e in loro memoria.

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