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lunedì 27 ottobre 2014

IV Conferenza. La Brigata Macerata

Le Brigate dal Nome marchigiano La Brigata Macerata

L’ossatura generale dell’Esercito Italiano prevista sin dal 1873 ( le riforme che vanno sotto il nome di chi ne fu l’ispiratore, Ricotti Magnani) prevedeva forze di 1a, 2a, e 3°. Questo ordinamento si sviluppò in oltre quarant’anni ed ebbe  pratica attuazione nel 1910, con la costituzione dei Nuclei di Milizia Territoriale (2a linea) per ciascun Deposito di reggimento di fanteria, cavalleria, artiglieria e battaglione alpino. La costituzione di tali nuclei avvenne per fasi successive, si che, alla vigilia del primo conflitto mondiale, l’Esercito Italiano disponeva già di un cospicuo numero di unità di seconda linea e precisamente 52 reggimenti di fanteria, 11 battaglioni bersaglieri, 38 compagnie alpine, 23 squadroni di cavalleria, 13 reggimenti artiglieria da campagna. I 52 reggimenti di fanteria numerati dal 111° al 162° andarono a costituire 26 nuove Brigate.[1] Tra questi, i reggimenti 121° e 122° costituirono la Brigata Macerata.
Impiego nella I Guerra Mondiale
La Brigata Macerata fu costituita, quindi,  il 1 marzo 1915. Il Comando di Brigata ed il 122° Reggimento dal deposito del 12° Fanteria[2], il 121° Reggimento dal deposito dal 93° reggimento.[3] L’area in cui questa Brigata fu radunata sono proprio le Marche. Nelle provincie di Macerata ed Ancona, con le sedi principali a Macerata e Chiaravalle. Da queste località la Brigata partì per il fronte il 2 giugno 1915. e fu impiegata nell’ estate del 1915 nella zona di Redipuglia e sul Carso, in posizioni che divennero note come la Trincea delle Frasche, la Trincea di Razzi, ecc. Alternando a riposo rimane per il 1916 in queste posizioni, e partecipa alla Battaglia di Gorizia, ove si distingue. In autunno è nel settore di Doberdò, ove svolge pesanti azioni che però, nonostante sacrifici, non danno i risultati sperati.
Per dare respiro agli uomini, per tutto il 1917, è inviata a presidiare il Settore Brentonico-Crosano, ritenuto tranquillo e vi rimane tutto l’anno. Il 1918, dopo un periodo in Val Lagarina, è sul Piave nelle truppe di rincalzo per la Battaglia del Solstizio, giugno 1915 e combatte alle Grave di Pappadopoli. Partecipa alla battaglia di Vittorio Veneto ed il 31 ottobre passa il Monticano e raggiunge, a sera, la Livenza ed il 4 novembre libera San Vito al Tagliamento, ove la raggiunge la notizia dell’armistizio.
I Riconoscimenti e le Perdite
La Brigata Macerata ha avuto la Medaglia d’Argento al V.M. alla bandiera del suo 121° reggimento, per la partecipazione alla Battaglia del Solstizio e di Vittorio veneto;  Una medaglia d’Oro fra i suoi Uomini, mentre 80 Ufficiali e 120 uomini di truppa sono stati decorati di Medaglia d’Argento, e 194 Ufficiali e 103 Militari di truppa decorati di Medaglia di bronzo
Il tributo in termini di Perdite della Macerata è anch’esso alto: oltre 10200 uomini fra Caduti Feriti e Disperi, ovvero fu ricostituita due volte.



[1] Le nuove brigate ebbero questi nomi Piacenza (111° e 112° Reggimento), Mantova (113° e 114° Reggimento), Treviso (115° e 116° Reggimento), Padova (117° e 118° Reggimento), Emilia (119° e 120° Reggimento), la citata Macerata (121° e 122° Reggimento), Chieti (123° e 124° Reggimento), Spezia (125° e 126° Reggimento), Firenze (127° e 128° Reggimento), Perugia (129° e 130° Reggimento), Lazio (131° e 132° Reggimento), Benevento (133° e 134° Reggimento), Campania (135° e 136° Reggimento), Barletta (137° e 138° Reggimento), Bari (139° e 140° Reggimento), Catanzaro (141° e 142° Reggimento), Taranto (143° e 144° Reggimento), Catania (145° e 146° Reggimento), Caltanisetta (147° e 148° Reggimento), Trapani (149° e 150° Reggimento), Sassari (151° e 152° Reggimento), Novara (153° e 154° Reggimento), Alessandria (155° e 156° Reggimento), Liguria (157° e 158° Reggimento), Milano (159° e 160° Reggimento), Ivrea (161° e 162° Reggimento).
[2] Il 12° Reggimento Fanteria “Casale” (motto: per calvarium ad laurum) proveniente dalla trasformazione del 2° Reggimento della brigata originaria, ebbe l’anzianità della Brigata Casale (13 novembre 1821) con l’11° Reggimento, depositario della fiera tradizione del reggimento del Monferrato di Sua Altezza Reale. Organicamente costituito alla data del 4 maggio 1839, partecipò ai fatti d’arme della prima guerra d’indipendenza 1848-1849 combattendo a Mantova. Santa Lucia, Canale della Muzza, Milano, alla Sforzesca ed alla battaglia di Novara. Per i combattimenti sostenuti nella prima fase della campagna e per l’assedio di Peschiera, la 1a compagnia del reggimento fu decorata con medaglia di bronzo al valor militare. Concorse alla formazione di reparti di fanteria d’Africa per la guerra italo-abissina 1895-96 ed alla mobilitazione di cinque reggimenti di fanteria del corpo di operazione per la guerra italo-turca 1911-1912. Un reggimento dalle solide tradizioni militari.
[3] IL 93° reggimento fanteria “Messina” (motto:impetuosa messanensis legio”) si formo a Gaeta il 1 novembre 1884 in virtù del Regio Decreto 4 settembre 1884 con elementi di cinque reggimenti di fanteria destinati a formare le unità contemplate nel’ordinamento del 1882. Fece parte, col 94° Reggimento fanteria, della Brigata Messina di nuova formazione, rimanendovi fino allo scioglimento di questa, che avvenne nel 1926. Partecipò con la sua 4a compagnia alla prima guerra d’Africa 1887-1888; prese parte, mobilitato, alla guerra italo-turca 1911-1912.

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