Le Brigate dal Nome
marchigiano La Brigata Pesaro
La Brigata Pesaro, composta
da oltre il 20% di reclute, fu
costituita nel gennaio 1917. Il Comando di Brigata ed il 239° Reggimento dal
deposito del 59° Reggimento fanteria[1];
il 240° Reggimento dal deposito del 60° Reggimento fanteria.[2]
Impiego nella I Guerra Mondiale
Si costituisce nella zona di Asolo e di Maser e segue cicli addestrativi fino a maggio,
quando viene impiegata in linea in settori relativamente calmi. Nell’estate del
1917 partecipa alle operazioni per la conquista di Monte Zebio, sugli
Altipiani, con alterne vicende. Partecipa alla battaglia di arresto, sempre
negli Altipiani distinguendosi per bravura e spirito di sacrificio. Nel 1918 la
sua più brillante azione è sul Monte Pertica; poi è impiegata nel sistema
difensivo che fa perno sul Monte Grappa. E’ un impiego valoroso e costante
tanto che ne è prova la citazione sul Bollettino di Guerra e la concessione
della medaglia d’Argento al valor militare alle bandiere dei sue due
reggimenti. Segno questo del rinnovato spirito di adesione alla guerra: una
brigata costituita da poco con reclute e uomini con alle spalle provate esperienze,
ancora mostrano ardire e slancio.
I Riconoscimenti e le Perdite
La Brigata Pesaro ha Due suoi militari decorati di medaglia
d’oro, 74 Ufficiali e 54 Militari decorai di medaglia d’Argento, e 106 Ufficiali e 20 Militari di Truppa di
medaglia di bronzo. Oltre alla Citazione sul Bollettino di guerra già detta,
che è del 19 dicembre 1917, la brigata Pesaro
ha altre due citazioni, una il 23 giugno 1918, per la sua partecipazione alla
battaglia del Solstizio, l’altra il 26 ottobre 1918 per la partecipazione alla
battaglia di Vittorio veneto. Tanto valore non poteva no avere il suo rilevate
tributo in termini di perdite. In due anni di impiego la Pesaro ebbe ben 7100 uomini fra caduti, feriti e dispersi, ovvero
la brigata fu ricostituita ben due volte, praticamente ogni anno di impiego.
[1] Il 59°
Reggimento fanteria “Calabria” (motto: acriter
in hostes) si formò il 18 aprile 1861, in conseguenza del riordinamento 24
gennaio 1861 dell’arma di fanteria, con elementi di tre reggimenti di fanteria
dell’esercito regolare, ciascuno dei quali fornì un battaglione. Entrò a far
parte della brigata di nuova formazione “Calabria”. Con lo scioglimento delle
brigate permanenti nel 1871 assunse la denominazione 59° reggimento fanteria (Calabria)
concorrendo quindi alla ricostruzione dell’antica brigata nel 1881. Partecipò
alla terza guerra di indipendenza nazionale; concorse alla formazione dei
battaglioni di fanteria d’Africa del corpo di operazione per la guerra
italo-abissina 1895-1896; ed ebbe larga parte nella mobilitazione di 4
reggimenti per la
guerra Italo-turca 1911-12.
Cfr. Ministero della Guerra, Calendario Regio Esercito, XVII -1939 - XVIII, a cura del S.I.M. (Servizio
Informazioni Militari), Edizioni Luigi Alfieri, Milano, 1938
[2] Il 60°
Reggimento fanteria “Calabria”, (motto: forte
come la morte) in linea generale ha la stessa storia, fino al 1915, del
gemello 59° Reggimento fanteria, di cui sopra. In particolare effettuò lo
sbarco di Macabes e prese parte al combattimento di Sidi Said nel giugno 1912
meritando, per la bella condotta tenuta, una medaglia di bronzo al valor
militare. Cfr. Cfr. Ministero della Guerra, Calendario Regio Esercito, XVII
-1939 - XVIII, a cura del S.I.M.
(Servizio Informazioni Militari), cit.
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