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venerdì 6 marzo 2015

Giornalisti Caduti nella Grande Guerra che avevano lavorato nelle Marche: Arturo Caruso

CHI ERA IL GIORNALISTA CAMPANO
 ARTURO CARUSO, 
CADUTO NELLA GRANDE GUERRA 
E MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE ALLA MEMORIA

Ex Direttore de "L'UNIONE" di Macerata e redattore de "L'ORDINE" di Ancona, oltre che giornalista il campano Arturo Caruso era anche avvocato e cavaliere della Corona d'Italia. Di laboriosità esemplare era dotato di una specifica competenza in tema di bonifiche.

Era nato ad ACERRA (NAPOLI) il 22/9/1883. Figlio di Filippo e Concetta, si era sposato con la cesenate Tina (Concetta per l'anagrafe) Vicini da cui aveva avuto 2 maschietti ancora in tenera età.

Era Segretario al Ministero dei Lavori Pubblici e per molti anni fu inviato in missione a Venezia presso il Magistrato delle Acque. Aveva quindi vissuto a Roma, nelle Marche e a lungo anche a Venezia. Nel 1915 scrisse "Le opere di bonifica di 2^ categoria nella vigente legislazione".

Combattè nella Grande Guerra come TENENTE del 122° REGGIMENTO FANTERIA Brigata MACERATA.
Morì eroicamente a DOBERDO’ - POLAZZO sul Carso il 26/7/1915. Nonostante fosse stato già colpito poco prima al braccio volle infatti lanciarsi ugualmente all'attacco di una trincea nemica alla testa del suo plotone. Ma la mitraglia nemica gli squarciò il petto. Morì gridando "Viva l'Italia!"

Dettero notizia della sua morte "Il Cittadino" di Macerata del 7/8/1915, "Il Veneto" e "L'Adriatico" dell'8/8/1915, "La Stampa" del 12/8/1915 a pag. 4 e del 30/8/1915 a pag. 4, nonché un giornale di Cesena con la sua foto.

Fu sepolto nel SACRARIO MILITARE DI DOBERDO’ / REDIPUGLIA tomba n. 7618

Nel 1922 gli venne conferita la MEDAGLIA D'ARGENTO A VALOR MILITARE ALLA MEMORIA con la seguente motivazione: "In aspro e cruento combattimento, alla testa del suo plotone, con ammirevole sprezzo del pericolo, riuscendo di valoroso incitamento ai suoi soldati, si slanciava all'attacco di difficile posizione nemica, tenacemente contesa. Colpito in petto e in fronte cadeva da prode sul campo. Polazzo, 26 luglio 1915".

Il suo nome compare a pag. 137 della Rivista mensile della Città di Venezia n. 5 maggio 1925, contenente i nomi dei cittadini veneziani Caduti nella Grande Guerra. Fascicolo con copertina da pag. 123 a pag. 224, nonché nell'Albo d'Oro dei Caduti, cliccare su:http://www.cadutigrandeguerra.it/Albo_Oro/Archivi/5/85.jpg


Il suo nome figura inoltre sulla lapide inaugurata da Benito Mussolini al Circolo della Stampa di Roma il 24 maggio 1934 e casualmente ritrovata in una cantina dell'INPGI. 


a cura di R. Franz per l'Accademia di Oplologia e MIlitaria di Ancona

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