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giovedì 13 marzo 2014

Riflessione

La sosta

a Giandomenico Papa, alle sue vie del Monte 

Proviamo a percorrere, in questa stagione, come fosse la prima volta, la Via del Cònero che, salendo Pietralacroce, prosegue verso il Poggio. Cerchiamo, nei mutevoli climi di questa quasi estiva primavera, di osservare il paesaggio che si apre ad ogni curva, nei piccoli miracoli dei fianchi della strada, tra campagna, colline, ville, case, vigne, frutteti, filari di lavanda non ancora viola e lilla e il giallo delle prime ginestre nella nuova luce. Paesaggio e passaggio per un cammino tagliato nella roccia bianca e guadagnato negli anni, quasi ci fosse un’intenzione della natura a non consentire altro che un inoltrarsi misurato nell’universo del Cònero - pendici, monte e dintorni - con discrezione e timore, col riguardo dovuto ai doni assoluti e al privilegio di disporne senza appropriarsene. Il Parco è un modo di salvaguardare e tramandare la storia e le sue essenze, il mistero che abita ogni luogo di questo verde che possiede, unico, un carattere della luce difficile da definire e nominare. Il grado di purezza diamantina lo rende inconfondibile là dove la roccia bianca concentra e restituisce i riflessi delle diverse divinità dell’iride, la loro chiarità e profondità. Nulla resta immune: piante, erbe, fiori, minerali, uccelli, insetti, animali del bosco. Tutto contiene la rete invisibile che li esalta e li nutre, fossero anche i notturni rapaci del buio. I regni di questo paradiso chiedono quel tanto di civiltà che li preservi e li conservi affinché si possa seguitare a goder di loro. “Poco più in su non c’era altro che pietra vischiosa sfavillante nel sole, sotto i passi ginestre gialle e cardi rossi e, lanciato verso il cielo, l’immenso spigolo dritto e aspro dell’altipiano. Chi saliva ad occhi chiusi e poi li apriva di colpo, vedeva improvvisamente il mare immobile, come un ventaglio che s’è aperto con un rumore di tuono.” E’ un brano da “Il viaggio in paradiso” (scritto probabilmente nel 1925), frammento posto in appendice al romanzo di Robert Musil L’uomo senza qualità nell’edizione italiana di Einaudi, in cui si nomina Ancona e forse è descritta la baia di Portonovo. Ogni sosta chiama la pazienza dello sguardo, la disponibilità a dimenticarsi di sé per essere in quella parte di mondo, in quell’aria, nell’odore di terra e corteccia, nell’umido del mattino, nei profumi, nei suoni, nelle voci. Il tralcio di vite, il cespuglio di rovi e di more, il manto dell’erba, il mare che si scopre senza avviso, le nubi alte, gli alberi, la gazza che vola tagliando la strada, il fagiano, gli indaffarati merli, i colombacci, la tristezza del canto della tortora: non c’è cosa in quest’universo della costa adriatica che non meriti un ascolto senza condizioni proprio perché si offre nel cuore d’una naturalezza gratuita. I sentieri che dal Poggio partono per brevi viaggi mai uguali, densi e ricchi d’imprevedibili meraviglie, sono il minimo esempio di come si possa perfino supporre una vacanza in casa, la scoperta di un’isola di terraferma quasi sempre ignota, ramo di pace perduta che i paesi del Cònero propongono, schivi e niente affatto clamorosi. Come ogni autentica aristocrazia, posseggono una non esibita nobiltà che li salva dall’incurabile male di un turismo spietato e li affida, per quel che è ancora possibile, alla pazienza del raro viaggiatore che non ha premura.


Francesco Scarabicchi

venerdì 7 marzo 2014

Attività Culturale proposta dal Comune: ciclo di conferenze

ANCHE NEL MESE "DELLA DONNA" TANTI GLI INCONTRI SULLA STORIA, DAI LUOGHI DEL FEMMINISMO AI MAS E LA GRANDE GUERRA. E IL 29 SI PARLA DELL'ANCONITANA CALCIO... 
                                                 
Una serie di incontri dedicati alla storia e alla cultura locali sono in programma anche nel mese di marzo. Sono tutti a ingresso libero e si svolgono in siti differenti:
 
Venerdì 7 marzo, ore 18. Teatro delle Muse, foyer di prima galleria. La letteratura al femminile nelle Marche. Introduce Valentina Conti e intervengono gli editori Giorgio Mangani, Massimo Canalini e Andrea Giove. 
 
Venerdì 14 marzo, ore 17,30. Spazio incontri della Biblioteca comunale (ingresso da piazza del Plebiscito 33). Inaugurazione di Torniamo a parlare di donne. Mostra di libri e manifesti dalla raccolta della Biblioteca delle donne conservata presso la Benincasa (14 marzo – 30 aprile 2014 dal lunedì al venerdì ore 9,00 – 19,00). Con Carla Marcellini – Istituto Regionale per la storia del Movimento di liberazione nelle Marche (Luoghi e momenti del femminismo ad Ancona), e Francesca Marrese ( La Biblioteca delle donne).
 
Venerdì 14 marzo ore 18. Ridotto del Teatro delle MuseSi presenta il libro: Lezioni di storia (a cura di Sergio Sparapani, Il Lavoro Editoriale). Introduce lo storico Paolo Boldrini. Il libro raccoglie dieci lezioni sulla storia delle Marche, dal fortunato ciclo di incontri promosso tra il 2008 e il 2011 dalla Provincia di Ancona. Nell'occasione, a un secolo dallo scoppio della Grande guerra, intervento (con immagini) del comandante Claudio Bruschi su "Distruggete quei MAS!", la tentata incursione austriaca al Lazzaretto del giugno 1918.
 
Venerdì 21 marzo, ore 17,30. Spazio incontri della Biblioteca comunale (ingresso da piazza del Plebiscito 33). Torniamo a parlare di donne. Incontro con Carla Carotenuto – Università degli Studi di Macerata, Sguardi e scritture di donna: identità e affettività nella letteratura italiana contemporanea.
 
Venerdì 21 marzo, ore 18. Archivio di Stato, sala conferenze di via dell'Agricoltura 1 (salita del Pinocchio). Conversazioni in Archivio di Stato.  Il portale Verdi e le fonti per la storia della musica, relatore Mauro Tosti Croce (Direzione Generale degli Archivi). 
Venerdì 28 marzo ore 17,30. Spazio incontri della Biblioteca comunale (ingresso da piazza del Plebiscito 33). Torniamo a parlare di donne. Incontro con Paola Catalini – Università Politecnica delle Marche. Opportunità dispari: il lavoro delle donne tra passato e futuro.
 
Venerdì 28 marzo ore 18 presentazione del libro:
Come il colore degli occhi di Renato Pasqualetti (Affinità Elettive). Introduce Valentina Conti. Una storia che comincia durante la colonizzazione italiana dell’Etiopia e arriva ai giorni nostri lasciandoci con il fiato sospeso per la scomparsa di una giovane etiope ospite di una famiglia nobile del maceratese. Renato Pasqualetti, già assessore ai Beni culturali della Provincia di Macerata, oggi è presidente della Fondazione orchestra regionale delle Marche.
 
Sabato 29 marzo ore 17. Centro polifunzionale di Pietralacroce. La storia della città d'Ancona e della sua squadra di calcio nel '900 (con immagini e filmati), a cura di Franco Lorenzini, Massimo Monarca e associazione onlus "La Carovana". Presenta Silvia Trillini.  
 
 
dott. Sergio Sparapani Settore Beni e Attività Culturali, Biblioteche,Turismo tel. 071-222.3125 fax 071-222.5015 mob: 338.7019177 e_mail sergio.sparapani@comune.ancona.it

 

giovedì 6 marzo 2014

Ancona 1860. Gian Battista Molin Note di ricerca


Ancona 1860: Biografia di Gian Battista Malin


MALIN GIOVANNI BATTISTA
di Vincenzo e Teresa Vigna, di Lendinara n. 1837 ca,., m. 27,02.1881, possidente, sposato con
Filomena Bassani.
Campagne militari: 1866.
Durante l'interrogatorio del 16 maggio 1861, il Malin dichiara di essersi allontanato dalla sua città
nell'ottobre del 1859 per raggiungere Ferrara, di non aver servito in corpi militari ma di essere
spinto a tale decisione da “circostanze di famiglia”. Seguirà ulteriore interrogatorio nel mese di
giugno.
Dall'orazione dì Cesare Malin si desume invece che Giambattista probabilmente si arruola nelle
truppe del Regno di Sardegna forse come ufficiale, visto che si parla di una “sua compagnia”
quando entra ad Ancona alla fine dell'assedio o forse partecipa semplicemente a qualche formazione
di volontari. Questa seconda possibilità è più coerente col fatto che non si trovano sue tracce né
all'archivio di stato di Torino né a Roma all'archivio dell'esercito.
Premesso che Giambattista Malin era di Valdentro, frazione allora, durante il dominio austriaco, di
Fratta Polesine e non di Lendinara, ma in realtà facente parte della comunità religiosa e civile di
Villanova del Ghebbo di cui, come si evince dalla lettura dell'orazione, è addirittura sindaco, dalle
ricerche da me fatte nell'archivio parrocchiale di Villanova del Ghebbo risulta che egli è padrino di
Adolfo Rossi, anche lui di Valdentro, che diventerà una importante personalità del giornalismo e
della diplomazia a cavallo tra XIX ed XX secolo, ma è anche zio dello stesso in quanto fratello
della madre di Adolfo, Filomena Malin. Giambattista, quando muore, era già vedovo della moglie
morta in giovane età, di qui il riferimento dell'oratore alla “sgraziata famiglia”.
Cesare Malin si dichiara, in alcune sue lettere, cugino di Adolfo Rossi evidentemente per via della
madre che è una Malin Non è però ancora chiaro il legame tra i fratelli Giambattista e Filomena e
Cesare Malin. E' probabile che essi abbiano i nonni paterni in comune e che anche per questo
legame Cesare Malin sia stato chiamato a intonare l'orazione funebre per Giambattista.
 L'intensa citazione latina “Curae leves loquuntur, ingentes stupent” che si può tradurre con “Le
preoccupazioni lievi parlano, ma quelle grandi tacciono” è tratta dalla tragedia “Phedra” di Seneca.
E' da notare infine che, al momento della lettura dell'orazione, Cesare Malin aveva solo 28 anni.

Ancona 1860: Orazione Funebre di Gian Battista Molin

CESARE MALIN
ORAZIONE FUNEBRE IN MORTE DI
GIAMBATTISTA MALIN

Ecco il testo in caratteri a stampa:
“Dalla culla alla tomba è un breve passo!”
Così il Monti
Signori,
Malin Giambattista che fino a pochi giorni or sono, impavido sfidava gli sguardi della
morte, ora è freddo cadavere!....
Per lui si compirono i tre grandi avvenimenti della vita, ed ora tra il lugubre silenzio di
questo recinto, si svolge il periodo di sua trasformazione; per lui è già sorta l'alba della vera
eguaglianza e giustizia!...
Noi che abbiamo avuto campo di avvicinarlo e d'indovinarne le nobilissime aspirazioni e che
ora ci troviamo mestamente radunati intorno alla sua bara, abbiamo ben donde d'essere in preda a
quel cupo dolore, che solo il tempo potrà guarire, né troviamo parole adeguate per esprimerlo:
Curae leves loquuntur, ingentes stupent!...
Sebbene la sua posizione gli assicurasse gli agi della vita, pure nella breve sua esistenza, si
trovava attorniato da continue sofferenze che in sul mezzogiorno della vita, lo trascinarono alla
tomba!...
Fu tra i coraggiosi volontari Villanovesi che nel 1859, nella pienezza del loro bollore
giovanile, entusiasti alla vista della coccarda tricolore, accorsero alla campagna Lombarda a difesa
della Patria, varcando il Po presso Ferrara, che le pattuglie austriache continuamente guardavano.
Spossato e stanco combatté e vinse contro l'inespugnabile fortezza d'Ancona, dove entrava
trionfante alle ore 2 pomeridiane del 29 Settembre 1860, colla sua compagnia ch'ebbe l'alto onore
d'esserne eletta all'assalto sotto il comando del Generale Cialdini.
Nel governo del Comune mostrossi sempre zelante e rigoroso nella più esatta osservanza
delle Leggi e dei Regolamenti, ed anelava più che mai all'imparziale difesa degli interessi e della
pace de' suoi amministrati.
Era fornito di egregie doti e non comuni di mente e di cuore; ebbe savi principi, fu con tutti
affabile, tenero amico e disinteressato, e mostrò dovunque la propria abnegazione.
Nei pochi anni ch'ebbi la bella sorte di averlo a Capo del Comune, mi colmò di affettuose
premure, s'adoprò in ogni maniera per rendere inconcussa la meschina mia posizione mi amava
propriamente....... di che non potrò che serbargli grato e incancellabile ricordo!.....
Pieno di tutta pazienza, meco divideva i dispiaceri che purtroppo s'incontrano
nell'esecuzione del difficile mandato di Pii Amministratori.
Non appena il buon Giambattista stava per toccare il nono lustro di sua età, fu assalito da
terribile e penosissima malattia che lo ridusse pressoché uno scheletro informe!....
L'amorevole famiglia fino alle ultime ore di sua vita, lo vide rassegnato a salutare per
sempre questa valle di lacrime e di dolore, e dopo ricevuti i conforti della Religione, in sul mattino
di jer l'altro, l'inevitabile falce della morte lo strappava all'affetto nostro, rimanendo così spento un
altro rampollo della sua sgraziata famiglia che troppo di frequente la vediamo spiegare le nere
gramaglie!...
Dinanzi a tanta straziante sventura lice a noi soltanto, vil pugno di creta, di piegare la fronte
al Supremo volere di chi regge i destini delle umane cose, né possiamo indovinare quali possano
essere gli arcani intendimenti della Divinità, quando in sì aspra e terribile guisa fa gravare la sua
mano sopra l'uomo!...
La morte del caro e amato Giambattista, ha destato nel paese il pianto e la costernazione, e la
sua vita intemerata sarà per noi giovani di grande esempio e di durevole memoria!...
A quest'ora l'anima sua benedetta ai sarà avvinta al braccio di Dio e possa così eternamente
godere di Celesti Carismi accanto alla sua cara sposa, e noi in oggi cogli occhi irrorati dal pianto
l'ultimo vale gli diamo!!!!!........
Villanova del Ghebbo li 29 Febbrajo 1881
Cesare Malin Impiegato com.le e Membro della Congregazione di CaritàL'originale dell'orazione è di proprietà di Renzo Carlo Avanzo.
Nota di Renzo Carlo Avanzo, nipote di Cesare Malin, suo nonno materno.
Giambattista Malin è così citato nel volume “Polesine in armi - I protagonisti delle battaglie
risorgimentali 1848-1870”” di Luigi Contegiacomo e Laura Fasolin edito dal Ministero per i Beni e
le Attività Cultura Culturali – Archivio di Stato di Rovigo – Associazione Culturale Minelliana –
Rovigo 2011:



Ancona 1860. Richiesta di notizie. Giambattista Malin

Egr. Sig Massimo Coltrinari
sono un tenente di complemento dell'UNUCI di Vicenza che si ineressa di storia.
Ho avuto la possibilità di scrivere e installare due lapidi al mio paese d'origine (Villanova del Ghebbo in provincia di Rovigo) nella locale casa municipale, una dedicata a due miei concittadini carbonari processati e condannati nel 1821 a Venezia (il primo processo nel Lombardoveneto dopo Napoleone) e una seconda dedicata ai combattenti villanovesi nelle guerre d'indipendenza.
Nel preparare quest'ultima ho incontrato una bella figura di sindaco del paese (appena dopo l'annessione all'Italia) che combatte nella seconda e nella terza guerra.
La sua partecipazione alla terza guerra è documentata.
Per quanto riguarda la sua partecipazione alla seconda guerra nel 1860 egli, come risulta dal recente volume "Polesine in armi" edito a cura dell'archivio di stato di Rovigo, egli è solo "sospettato" di aver combattuto perché abbandona il Veneto nel 1860 e vi rientra nel 1861 dichiarando alla polizia austriaca di essersi allontanato per motivi familiari.
Il suo nome è Giambattista Malin. Si tratta di un parente di mio nonno, per parte di madre, Cesare Malin. Di Cesare Malin è in mio possesso l'orazione funebre, autografa, che egli tenne in occasione del funerale di Giambattista Malin, morto per malattia in giovane età (44 anni).
Allego copia dell'orazione e la mia trascrizione con una mia nota assieme alla lettera dell'Archivio di Stato di Torino.
Nell'orazione, come vedrà, si dichiara che il Malin combatté nel 1860 in Lombardia e successivamente ad Ancona dove "entra alle ore 14 del 29 settembre 1860 primo con la sua compagnia, eletto dal generale Cialdini, dopo lungo assedio".
Ritengo che il fatto sia ben documentato da questo documento in originale ma mi piacerebbe poterlo suffragare con ulteriore documentazione e per questo chiedo a Lei un aiuto e un suggerimento.
Nell'archivio comunale del paese ho trovato documenti che attestano che egli, dopo l'annessione nel 1866, è capitano della guardia nazionale. Da questo fatto desumo che forse anche ad Ancona egli era ufficiale, come può apparire anche dal testo manoscritto, ma non ho trovato notizie di lui come militare né negli archivi di Torino né a Roma né a Rovigo.
La ringrazio fin d'ora dell'attenzione e non manco di farLe i miei complimenti per la Sua ponderosa opera sull'assedio di Ancona (pregevolissima per contenuti con l'unico neo di numerosi errori di stampa e/o trascrizione) che ho letto con estremo interesse e che è un opera veramente completa per analisi storica e tattico-strategica.
Cordialmente,
Renzo Carlo Avanzo

CHI AVESSE NOTIZIE O DOCUMENTI IN MERITO A QUESTA RICERCA è PREGATO DI SCRIVERE A : 
ricerca23@libero.it

martedì 11 febbraio 2014

8. La bellezza delle donne anconetane VIII

Giudizi di C. Boito e Carlo Bossi
L’illustre Camillo Boito con quel suo senso d’arte finissimo fa queste originali considerazioni:
“il tipo delle anconitane è singolare: tengono un poco delle romane e un poco, mi sembra, delle veneziane, hanno qualcosa della cascante amabilità di queste . In tale strano contrasto è il sapore della loro bellezza.”
Caro Vriari nel suo libro “Le rive dell’Adriatico” elogia anch’esso le anconitane. “ Le donne leggiadre e benissimo abbigliate – scrive- non hanno nel vestire quell’esagerazione così spiccata nella città più avanzate d’Italia. Questa gente sembra felice , pacifica e facile a divertire; una banda che suoni dei pezzi d’opera, o una compagnia di musicanti girovaghi che facciano echeggiate una frase del “Trovatore” o dell’ “Aida” bastano alla ricreazione d’una serata.”
Ancora
Carlo Dossi, l’aristocratico estesa milanese morto nel novembre 1910 , così ha scritto nelle sue filosofiche nel novembre 1910 così ha scritto nelle sue filosofiche e artistiche “Note azzurre” edite dal Treves.
“Quante imprudenti certi signori mariti! Io, un mio parente e sua moglie parlavamo un dì della bellezza femminile in Italia. Io citavo le anconitane per belle e di parente le calabresi: dicendo delle quali ne descrisse le braccia e il seno. E la moglie “Come?” saltò su a dire: tu hai veduto ciò? Ciò ed altro rispose il parente vanitoso. E la sua moglie gli devess’ero fedele!
Finalmente il letterato prof. Italo Mario Palmarini che fu per qualche anno ospite di Ancona si è espresso in tal modo nel Giornale d’Italia del 20 giugno 1915.
“…..le belle e fiere donne anconitane nel cui grande occhio nero e sulle cui rorie labbra carnose rivie la gaia bellezza greca.”


Ancona Arco di Traiano


lunedì 27 gennaio 2014

Appuntamenti Culturali in Ancona

 UN VIAGGIO NELLA MEMORIA 
                              ALLA SCOPERTA DELLA COMUNITA' EBRAICA                                                 
 
Una serie di iniziative a cura del Museo della città a partire da un Viaggio della memoria, in occasione della Giornata della memoria, per ripercorrere la storia del popolo ebraico attraverso le vicende della comunità dorica. Questo il programma completo:   
 
DOMENICA 26 GENNAIO ore 10. Viaggio della memoria 
In occasione della Giornata della Memoria. Appuntamento ore 10 davanti al Teatro delle Muse.
Costo: € 2,50 a partecipante
L'iniziativa verrà attivata con un minimo dì 20 partecipanti.
La prenotazione è obbligatoria.


DOMENICA 2 FEBBRAIO ore 17.00. Museo della città  
Visita guidata tematica Prima Domenica del Mese: Intero Percorso Museale
Al termine della visita guidata, sarà offerta una de­gustazione di vini in collaborazione con la Tenuta di Tavignano.

DOMENICA 9 FEBBRAIO ore 17.00. Raccontati ad arte  
presentazione dì testi, letture ed incontri con gli autori al Museo della Città"
In collaborazione con la Casa Editrice Italic Pequod, si propone uno spazio dedicato alla presentazione di libri con la partecipazione degli autori.
Presentazione della raccolta di poesie "Cuore nero", di Benedetta Ricci.
A conclusone dell'incontro, sarà offerta una degu­stazione di vini in collaborazione con la Tenuta di Tavignano

SABATO 22 FEBBRAIO ore 16.30 Festa dì Carnevale Attività per bambini dai 5 ai 10 anni
Per prepararci  alla giornata più colorata dell'anno... realizziamo un'originale maschera di carnevale per poi festeggiare tutti insieme questa divertente ri­correnza!!!     costo euro 3,50 a partecipante (max 20 partecipanti).

DOMENICA 2 MARZO ore 17.00  Visita guidata tematica Prima Domenica del Mese: Il Medioevo
Al termine della visita guidata, sarà offerta una degustazione di vini in collaborazione con la Tenuta di Tavignano.

SABATO 8 MARZO ore 16.30  Musica Maestro!
Attività per bambini dai 5 ai 10 anni
Scopriamo insieme il magico mondo degli strumenti musicali!
Dopo aver realizzato un'originale "orchestra sinfonica"... bambini si esibiranno in un concerto grazie all'accompagna mento musica­le di un giovane chitarrista anconetano!
Costo: € 3,50 a partecipante
L'iniziativa è rivolta ad un massimo di 20 partecipanti.

SABATO 15 MARZO, ore 17. "Raccontati ad Arte"
presentazione di testi, letture ed incontri con gli
autori al Museo della Città"
in collaborazione con la Casa Editrice Italic Pequod,
si propone uno spazio dedicato alla presentazio­ne di libri con la partecipazione degli autori.
Presentazione della raccolta di poesie "Liriche spar­se, traduzioni e altro", di Vincenzo Massaccesi
A conclusione dell'incontro, sarà offerta una de­gustazione di vini in collaborazione con la Tenuta di Tavignano.
 
Per informazioni: Museo della Città 071.222 50 37  Museo della Città di Ancona - Piazza del Plebiscito

Orario invernale (in vigore dal 15 settembre al 14 giugno): dal ma

martedì 14 gennaio 2014

Ancona. Appuntamenti con la Storia

QUESTO MESE TANTI INCONTRI SULLA STORIA E LA CULTURA, DAI GRECI AL "NAZISMO MAGICO"
                                                 
Una serie di incontri dedicati alla storia e alla cultura locali sono in programma da qui alla fine di gennaio. Sono tutti a ingresso libero e si svolgono in siti differenti:
 
Mercoledì 15 gennaio, ore 16. Centro polifunzionale di Pietralacroce. La koinè adriatica. Ancona e le minoranze tra economia e cultura in età moderna. Ebrei. Tolleranza, repressione, commercio. Storia di una lunga presenza. Con lo storico Luca Andreoni. Coordina Giovanna Renzi (a cura dell'Istituto Scocchera).
 
Venerdì 17 gennaio, ore 17,30. Spazio incontri della Biblioteca comunale Benincasa (ingresso da piazza Plebiscito 33). Insegnare la cttà. Le epoche d'oro di 2400 anni di storia. Oggi: La città dalle origini fino al Trecento.
Due incontri a cura di Rodolfo Bersaglia, autore di varie pubblicazioni, tra le quali "Ancona, città adriatica: architettura, arte, città: la storia delle costruzioni, delle sistemazioni e distruzioni nell'epoca delle attese", del 2011, e l'ultimo lavoro (2012) "Ancona Glory. 2400 anni di storia urbana".   
 
Venerdì 17 gennaio, ore 18. Archivio di Stato, sala conferenze di via dell'Agricoltura 1. Conversazioni in Archivio di Stato. I censimenti della popolazione come fonte per la demografia storica. Con Roberto Domenichini (Archivio di Stato).
 
Mercoledì 22 gennaio, ore 16. Centro polifunzionale di Pietralacroce. La koinè adriatica. Ancona e le minoranze tra economia e cultura in età moderna. Greci. presenza religiosa e committenza artistica, con lo studioso Diego Masala. Coordina Giovanna Renzi (a cura dell'Istituto Scocchera).   
 
Venerdì 24 gennaio, ore 17,30. Spazio incontri della Biblioteca comunale Benincasa (ingresso da piazza Plebiscito 33). Insegnare la cttà. le epoche d'oro di 2400 anni di storia. Oggi: Dal Quattrocento fino al Vanvitelli. Due incontri a cura di Rodolfo Bersaglia.  
 
Venerdì 24 gennaio, ore 18. Teatro delle Muse, foyer di prima galleria. Presentazione del libro di Laura Appignanesi, 24 secoli di storie. Ancona in racconti (Affinità elettive). Un mosaico di eventi storici con un unico denominatore comune: Ancona, dalla fondazione ai bombardamenti del 1943-'44.
 
Venerdì 31 gennaio, ore 18. Teatro delle Muse, sala Melpomene. Presentazione del volume Un libro molto pericoloso di Cristopher Krebs (Il lavoro editoriale). Intervengono Giorgio Mangani e Sergio Sparapani. L'epopea della Germania di Tacito, il libro che le SS di Himmler tentarono di trafugare ai conti Balleani di Jesi. Viene rievocata la vicenda di questo libro pericoloso dalla battaglia della Selva di Teutoburgo al Nazismo "magico".   


dott. Sergio Sparapani Settore Beni e Attività Culturali, Biblioteche,Turismo tel. 071-222.3125 fax 071-222.5015 mob: 338.7019177 e_mail sergio.sparapani@comune.ancona.it

domenica 12 gennaio 2014

7. La bellezza delle donne anconetane VII

Sbattono le porte in faccia
Il “perugino Museo di Famiglia” del 14 agosto 1864 ospitò queste righe di tal Viviano riprodotte dalla “Concordia” di Ancona nel numero del 3 settembre dello stesso anno.
“…. E qui sfido Socrate a non dire due parole intorno alle belle concittadine di Stamura. A vederle incedere si maestosamente collo sguardo vivace e severo, vestite con grazia che non si può maggiore, diresti essere questo il punto in cui l’austero tipo italiano venne meno deturpato dalle invasioni straniere. Sedotto da tanta leggiadria ratto ti attingi a seguir le orme di un piedino snello e ben calzato, convinto che farà sosta  in una spaziosa contrada, in una adeguata dimora. “Detrompe toi, mon ami!” Salirai per lungh’ora ripide vie, svoltando e rivoltando, ora a diritto, ora a manca per vicoli si stretti che non v’ha calle di Venezia che li vinca in angusta, ed ella fine, quando sarai ben stanco , pentito della fatica durata, una serrata di porta in faccia è il guiderdone che t’aspetta.
Ritornando donde m’ero partito, non si sa concepire come in quartieri si luridi, ove palesamente l’igiene è compromessa, fioriscono visi così simpateci e rubicondi come quelli delle anconitane . Il quartiere degli ebrei, chè per racchiude aspetti angelici, è talmente orrido che venne decretato demolirne gran parte.”


domenica 5 gennaio 2014

6. La bellezza delle anconetane VI

Giudizi più recenti

Il Cook, parlando di Ancona, scrive “ and it is celebrated as heing the place. Where the most beautiful woumen  in Italy  may he seen” , ossia “è celebre  come uogo dove la più belle dnne d’Italia siano state mai vedute”. Il Murray ha pressappoco le stesse frasi e le più rimonate “Guide” del mondo fanno uguali osservazioni. La “Nouveau u Voyageur” ( del 1840 riferendosi ad Ancona reca: “ Su cette parie du littoral de l’Adriatique, les femmes passant pour étre les plus bettes qui il y ait en Italie” L’Enciclopedia  popolare dell’Unione Tipografica Torinese (1857) afferma anch’essa che “le donne si Ancona sono fra le più belle d’Italia” e così pure il Laurusse che scrive “: “Ancone s’élève dans une contrée fertile, ai climat salubre, ses femmes sont reconnues pour les plus belle de l’Italie”  (E’ qui apro una parentesi per aggiungere che nella rinomata Guida Giselle Fels è detto che in Ancona si trovano uomini famosi per bellezza “Robusti e belli!. Anche il Mangourit li loda nel suo Assedio del 1799. Cosa manca allora per proclamare Ancona….paradiso terrestre?!!!”

(www.ancona.lastoria.blogspot.com. sono graditi commenti a questo post. Chi non desidera ricevere i post è pregato di comunicarlo aricerca23@libero.it)

domenica 22 dicembre 2013

Auguri

a tutti gli amici e lettori di questo blog

Roma San Pietro Presepe 2012 2013 Matera La cattedrale


i più sinceri auguri di un
Sereno Natale
 e di un Felice Anno Nuovo


venerdì 13 dicembre 2013

5. La bellezza delle donne anconetane V

Cosa ne pensavano nel secolo galante
Le “Voyage d’Italie” del conte di Caylus, è un libro edito per la prima volta a Parigi nel 1914, Caylus fu in Ancona sul finire de marzo 1715ve sulle anconetane si esprime così “Il sangue è assai bello ad Ancona: si dice che le ragazze lo sanno e meritano la loro bellezza e la loro età “à profit”.
Ma era un “si dice”. Poi da quel tempo, molta acqua è passata sotto i ponti del …Lazzaretto.

In calce Amilda A. Ponte che curò la pubblicazione del libro su indicazione di G. Biagi nota: “ Montaigne nella seconda metà del 1700, lasciò scritto che “ le anconesi sono molto belle” ma guastano ogni loro attrattiva con la bizzarra multicolore dele vesti e con lo scimmiottare le francesi. E’ il vestire, insomma che non piace.

domenica 8 dicembre 2013

4. La bellezza delle donne anconetane IV

Cosa ne pensavano nel 1600
Alla Nazionale di Torino esiste un libro scritto in latino nel 1663 da Bieau  Jean e tradotto poi in francese nel 1774. E’ intitolato “Nouveau Thèatre d’Italie ou description exacte de ses villes”.
Ho sotto gli occhi le traduzione francese e vi legg queste precise parole “ Gli anconetani sono molto sobri ed amano assai il denaro. Essi hano un gusto speciale nel vestire. Voi vedete indosso sempre cinque o sei colori differenti, specialemente alle donne. Queste sfoggiano il verde, il gianno ed il rosso come gli arlecchini. Le principali dame sono abbellite alla francese, ma esse guastano la maesta dei nostri abbigliament con una quantita confusa di fantanges (sciarpe di testa) e nastri di ttti i colori.
“Si dice che in Ancona esista la più bella razza d’Italia” “ ONo dit qu’a Ancone on voit les plus belles gens d’Italiè” (Volume III pag. 44)
Il libro aggiunge che Ancona non era ne bella ne ricca, ed assai decaduta nei commerci. Poche le piazze, brutti i palazzi, interessante la sola facciata del Duomo ma da non meritare la fatica di arrivare fino lassù. Loda moltissimo l’Arco di Traiano.

Per Massimiliano Misson che fu in Ancona il 24 febbraio 1688 e per il quale “ il meglio della città è la vista del mare”, le donne sono “les grosses madames” cinfagottate alla francese.  
(massimo coltrinari@libero.it) 

mercoledì 27 novembre 2013

3. La bellezza delle donne anconetane III

L’opinione di Montaigne  e del Lando
Due anni dopo, e precisamente il 27 aprile 1581 Montaigne, l’immortale scrittore francese, visita Ancona”che non gli è parsa brutta” e vide popolata specialmente i mercanti greci, turchi e schiavoni. Egli scrive delle donne (anconetane) “Les fames sont ici communemant bels et plusierurs honétes et bonus artissans”.
Giudizio lusinghiero, dunque, le donne sono in Ancona comunemente belle. Chi fosse  vago di altre particolarità può leggere il Montaigne pubblicto a cura di A. D’Ancona dal Lapi di Città di Castello (1889).
Il Lando quasi dei tempi del Montaigne, definisce le anconetane “avare”. Di cedere le loro bellezze, s’intende!

“Peronella” l’indimenticabile Armando Angelucci vide, nella Biblioteca Angelica di Roma, un libercolo del 1559 nel quale un certo pittore Guerra, sdegnando insieme ad altri tipi di donne italiane, un’anconitana la chiamo “graziosa”.

(approfondimenti: coltrinari2011@libero.it)

venerdì 22 novembre 2013

2.La bellezza delle donne anconetane II

Cosa ne pensavano  nel 1500
“Saltiamo poi al 1579nnel quale anno il nostro conte Francesco ferretti, nei suoi “Diporti notturni”, a pag. 70 scrisse: “…voi lo sapete come me medesimo: qui, per l’ordinario, non si usa parlare con le donne, come largamente e comodamente si fa in altre città… la quale dimestichezza ed affabilità il più delle volte cagiona, se non peggio, almeno mormorazione biasimevole: che l’abilità delle donne, generalmente parlando, non è laudabile.

Queste non mancano di gravità onesta ; portano abito signorile, anziché lascivo, e non come in alcuni luoghi che troppo largamente mostrano le carni loro. Ballando, passeggiando più che altramente e non si buttano, né saltano o aggirano né si cavano le pianelle come in vari luoghi si usa: che non solamente i piedi, ma le gambe e alcuna parte della loro vita si manifestano con troppo lascivi e licenziosi movimenti (tango?) degni di reprenzione onesta.

giovedì 14 novembre 2013

1. la bellezza delle donne Anconetane

 Iniziamo a riportare note sulla bellezza delle donne Anconetane così come la loro immagine è stata tramandata nel corso dei secoli e puntualmente registrata e pubblicat da Palermo Giangiacomi. Si apre con una nota di Arturo Vecchini, che esalta la donna di Ancona

“….la fama ha consacrato la anconitane come magnifici campioni di bellezza florida e forte” Arturo Vecchini


Cosa ne pensavano nel 1400
Se alcuni scrittori italiani e stranieri dicono che Ancona è brutta, malgrado a veste verde-azzurra dei suoi colli e del suo mare, ed il diadema della sua Cattedrale, una vera unanimità di laudi, un gettito perenne di fiori abbiamo invece attorno alla Donna Anconetana, proclamata regina di bellezza.
Questo è adeguato compenso alla immeritata accusa di bruttezza, contro il quale invoco il canto di un fresco mattina d’Aprile, elevatesi dalla cerchia leggiadra dei suoi colli, invoco l’omaggio del mare che offre il suo grande specchio alla città sorridente; ai mille balconi imbandierati al sole.
No. Ancona la bella città abbracciata dalle sue colline, vezzeggiata dal suo mare è degna cornice alla grazia ed alla bellezza delle sue donne; degno giardino a tanti fiori! E chi non sente erompere dal cuore un grido di gioia mirandola dal bacone del Guasco, ha l’anima più fredda delle pietre del Duomo!

E qui per osservare l’ordine cronologico, cedo la parola, per primo, ad un anconitano del secolo XV Lazzaro Bernabei, il quale, nella sua cronaca, narrando la tentata invasione ad opera di Galeazzo Malatesta nel 1413, ci tramanda il grido dell’avida soldatesca: “Sacco!sacco! Alle belle donne di Ancona; alle belle donne di Ancona"
Palermo Giangiacomi 1923
(massimo coltrinari: coltrinari2011@libero.it)

lunedì 28 ottobre 2013

2014: 70° annversario della Liberazione di Ancona


Il 18 luglio 2014 cade il 70° anniversario della liberazione di Ancona da parte del II Corpo Polacco del gen Anders.

Entrati da Porta Santo Stefano in breve raggiunsero Piazza Cavour e procedettero ad una occupazione che fu l'inizio della ricostruzione di Ancona, stremata dalla guerra


Il II Corpo Polacco riuscì a conquistare Ancona grazie ad una manovra che, partendo dalle posizioni del Musone, sull'Asse Casenove, Croce di San Vicnenzo, Polverigi, Agugliano, Bivio di Casteld'Emilio, Cassro Castelferreti, costrinse, per manovra, la guarnigione di Ancona tedesca a ritirarsi vesso Nord.


La manovra fu suggerita al gen. Anders, comandante del II Corpo Polacco, dal gen. Utili, comandante del Corpo Italiano di Liberazione (C.I.L.), che era inquadrato ne Corpo d'Armata Polacco.
L'azione su Casenove- Rustico del Copro Italiano di Liberazione il 17 luglio protesse il fianco sinistro del Corpo Polacco che potè operare al sicuro delle provenienze tedesche sul fianco di attacco.
E' la II battaglia per Ancona (17-18 luglio 2019)
Gli spetti di questo contributo dell'Esercito Italiano alla liberazione di Ancona è approfondito, in vista de 70° anniversario di quegli avvenimenti,  attraverso post di sintesi che sono pubblicati, 
per gli avvenimenti su:
www.coltrinarimarche1944.blogspot.com
e per gli aspetti ordinativi e la storia del C.I.L
www.corpoitalianodiliberazione:blogspot.com.

(contatti: ricerca23@libero.it)

domenica 20 ottobre 2013

Ancona: il ricordo del 1 novembre 1943



TREKKING NAZIONALE, SETTANTA ANNI FA LA GUERRA: ALLA SCOPERTA DELL'ANCONA CHE FU
                  E APERTURA STRAORDINARIA DELL'EX RIFUGIO DELLE CARCERI, PRENOTAZIONI ENTRO IL 28       

Dopo settanta anni si apre il rifugio dell'ex carcere di Santa Palazia devastato dalle bombe il 1° novembre del 1943. Vi perirono più di settecento persone, compresi moltissimi bambini. Questa strage nelle sue dimensioni non ha eguali al mondo.
Il X anniversario del Trekking urbano nazionale ad Ancona si svolge quindi sabato 2 e domenica 3 novembre, con partenza da piazza Cavour. In questi due giorni si visitano i luoghi della guerra e dell'Ancona scomparsa.
L'iniziativa rappresenta un'occasione unica per svolgere la visita guidata del cosiddetto "tunnel della morte". Al termine delle due giornate di trekking sarà inoltre possibile visitare la mostra allestita all'Atelier dell'Arco Amoroso di piazza del Plebiscito intitolata "Ancona in guerra 1940-'44", a ingresso libero. La mostra resterà aperta fino al 17 novembre.
 
Per il trekking prenotazione obbligatoria (ENTRO LUNEDI' 28 NOVEMBRE) sulla homepage del sito del Comune di Ancona www.comune.ancona.it
 
 
dott. Sergio Sparapani Settore Beni e Attività Culturali, Biblioteche,Turismo tel. 071-222.3125 fax 071-222.5015 mob: 338.7019177 e_mail sergio.sparapani@comune.ancona.it


mercoledì 9 ottobre 2013

Circolo marchigiano a Roma: il programma



ASSOCIAZIONE  “CENACOLO MARCHIGIANO

Via Matteo Boiardo, 19 - 00185 Roma

Tel. / Fax 0677205178

E-mail: cenacolo marchigiano@alice.it

 

 PROGRAMMA SOCIO – CULTURALE

(SETTEMBRE, OTTOBRE, NOVEMBRE, DICEMBRE 2013)


La partecipazione alle varie attività socio - culturali in programma, da parte dei Soci e degli Amici del “Cenacolo Marchigiano”, è subordinata alla preventiva prenotazione che dovrà essere fatta, salvo diverso avviso, con telefonata e/o inviando un  fax in sede con quattro giorni d’anticipo sulla data d’effettuazione delle stesse.
SETTEMBRE 2013

Sabato,28 dicembre 2013.  Ore 18,30.
Sede di Via Matteo Boiardo, 19.
Invito all’ opera: Gen. Dott. Silvio PRINCIPI.
Argomento:  la “Manon Lescaut” di Giacomo Puccini.

OTTOBRE 2013

Sabato, 19 OTTOBRE 2013. Ore 18,30.
Sede di Via Matteo Boiardo, 19.
Conferenza del dott. Angelo Sferrazza.
Argomento: “Il giro del mondo in ottanta … secondi! Le nuove frontiere della comunicazione ”.                                        

OTTOBRE 2013

Domenica, 27 ottobre 2013 – ore 11.00
Commemorazione dei Defunti nella Chiesa di Santa Maria di Loreto al Foro Traiano. (Piazza Madonna di Loreto, 26 – vicino Piazza Venezia.)
Incontro dei soci e degli amici del Cenacolo Marchigiano alle ore 10,30.

NOVEMBRE 2013                                  
                                    
Domenica, 10 novembre 2013, ore 17.00.
Presso il teatro della Parrocchia Santa Maria di Nazaret, in Via Boccea n.° 590 (zona Casalotti) la Compagnia Teatrale “ G. Lucaroni di Mogliano (MC)” presenta la  commedia dialettale in due atti di Pietro Romagnoli dal titolo “Che carogna la cicogna!”                                

                 
                                              %                  

Sabato, 23 novembre 2013. Ore 18,30.
Sede di Via Matteo Boiardo, 19.
Conferenza del  Col. dott. Alessandro GENTILI.
Argomento: “Falso nummario, frodi informatiche e furto di identità: le insidie di ieri, di oggi e di domani”.



DICEMBRE 2013

Domenica, 15 dicembre 2013.
CASTEL GANDOLFO – FESTA SOCIALE 2013

Appuntamenti:
-        Ore 10,45: incontro dei soci e degli amici del “Cenacolo Marchigiano” nella Piazza Principale di Castel Gandolfo (davanti alla Chiesa di San Tommaso di Villanova per salutarsi e fraternizzare);
-        11,30: celebrazione della Santa Messa a cura dell’Assistente Spirituale dell’Associazione, Mnsignor Giuseppe Tonello, nella Chiesa di San Tommaso  di Villanova;
-        !2,45: tradizionale  “Agape Fraterna” presso il ristorante “Castel Vecchio” di Castel Gandolfo (Viale Pio XI, 23 – non lontano dalla piazza).

Quota  di partecipazione: Euro …….
Adesioni:
- Tel/Fax 0677205178;
- E-Mail: cenacolomarchigiano@alice.it

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Gli incontri in sede saranno sempre conclusi con il tradizionale “spuntino”.